Il migliore dei mondi - Capitolo uno
di
Castello
genere
comici
Nota di premessa dell'autore
Il racconto si articola in 8 capitoli. Premetto che probabilmente non sarà di grande gradimento a buona parte dei lettori con i quali, nel caso si volessero comunque cimentare nella lettura di qualche brano, mi scuso in anticipo del tempo fatto loro perdere.
Queste necessarie righe di chiarimento invece vanno ai pochi che troveranno più o meno divertente la storiella.
Anzitutto va precisato il senso del racconto che, nelle intenzioni di chi lo ha scritto, è quello di fare una sorta di caricatura iperbolica dei valori che vanno per la maggiore nella società in cui viviamo: potere, soldi, sopraffazione, violenza, egoismo, economia finanziaria predatoria. E anche del sesso che sempre più sovente viene vissuto in modo fortemente funzionale a questi valori.
Naturalmente ho avuto il problema di collocamento della novella fra i vari generi che il sito contempla. Alla fine ho deciso di metterla fra i “comici” perché, forse, alcuni passaggi sono in grado di strappare se non una risata almeno un piccolo sorriso.
Buon divertimento
Castello
broberto_75@libero.it
Capitolo primo
Sabrina piangeva a dirotto. Era proprio inconsolabile. Ogni tanto riguardava il messaggio whatsapp del suo ex fidanzato, Alberto, dove chiaramente c'era scritto che lui non ne voleva sapere più nulla di lei. E poi a conferma della sua decisione irrevocabile, lui l'aveva bloccata.
E pensare che lei progettava il matrimonio e già si pregustava la vita da signora che ne sarebbe derivata, piena di soddisfazioni di ogni genere. E ora invece era tutto perduto.
Ripeteva a tutti coloro che incontrava in modo disperato: “il mio amore mi ha lasciata”...e giù a piangere.
Sembrava proprio il caso classico dell'innamorata abbandonata.
In realtà non c'era solo l'aspetto dell'amore. O forse, nella questione, addirittura, l'amore non c'entrava proprio nulla.
Alberto era un giovane ingegnere di 27 anni che assieme al padre aveva fondato una società che sviluppava software. La società andava bene ed era stimata con un valore di circa mezzo milione di euro. Ma poi all'improvviso Alberto aveva fatto una scoperta fenomenale nel campo dell'intelligenza artificiale e nell'arco di un mese la società ottenne la quotazione in borsa e un incremento del valore mai avvenuto nella storia della finanza: da 500 mila euro a 20 miliardi di euro. Alberto che aveva il 95% della società poteva contare quindi su un capitale di 19 miliardi di euro.
Da qui si capisce meglio il pianto a dirotto di Sabrina. Dell'amore non gli fregava un tubo: un uomo dell'aspetto come Alberto lei, stra-figa spaziale, se lo trovava dopo un minuto. Ma uno con il portafoglio di Alberto neanche vivendo un milione di vite lo avrebbe ritrovato.
Naturalmente la questione, come si capirà bene, interessava anche i congiunti di Sabrina e finanche la cerchia delle amicizie della ragazza 25enne. Ognuno infatti, nell'ultimo periodo, aveva fatto un po' di considerazioni e sopratutto di conti su quanto verosimilmente avrebbe potuto ricavare economicamente, direttamente o indirettamente, dal matrimonio fra Sabrina e Alberto e dalle conseguenti infinite disponibilità finanziarie di cui ella avrebbe avuto facile accesso.
Quindi un po' tutti si affannavano a cercare di capire i motivi di un così brusco troncamento del rapporto. Fra mille pianti e mille singhiozzi e, dobbiamo dirlo a tutela della onorabilità della ragazza, anche con molta vergogna, Sabrina disse che probabilmente Alberto si era scocciato dei suoi dinieghi ad alcune richieste sessuali. E dopo altre mille insistenze Sabrina confessò che Alberto avrebbe voluto il suo culo e durante i pompini avrebbe voluto che lei ingoiasse. Mentre lei tutte le volte rispondeva di no. E rispondeva di no non tanto perché gli facesse schifo o non gli piacesse, ma per quel suo modo di fare che, adottato fin da ragazzina, le aveva sempre fatto ottenere tutto quello che voleva: qualsiasi cosa che gli veniva richiesta, prima di concederla, la faceva desiderare al parossismo. Insomma se la tirava. Ma ora, a forza di tirarla, la corda si era rotta.
La veridicità di questa ricostruzione era poi avvalorata dal fatto che Alberto era stato visto in compagnia di Cristina, una giovane 22 enne, bellissima e altrettanto stra-figa, diciamo di livello simile a Sabrina, ma ella, al contrario della ex fidanzata di Alberto, notoriamente troia. In sostanza si dava per scontato il fatto che Cristina avesse tranquillamente dato il suo culo, peraltro spettacolare, ad Alberto e bevesse lo sperma dell'ingegnere come un'assetata beve acqua.
Come si immaginerà, di fronte ad un fatto così importante, il clan di Sabrina discuteva al proprio interno e si domandava se le cose potessero essere recuperate. Non mancarono momenti di stizza e, anche di sincerità, in alcune discussioni. Per esempio quando la madre di Sabrina parlando con il marito, sbottò in un “ma insomma se c'ero io al posto di Sabrina gli davo il culo, ingoiavo tutto quello che c'era da ingoiare e se c'era bisogno facevo anche altro... e che cazzo.... di fronte a un'occasione del genere c'è bisogno di fare la schifiltosa?”. Dobbiamo registrare, tuttavia, che il marito non la prese molto bene; non tanto per l'invito alla figlia, che peraltro condivideva, ma per il fatto che sua moglie non gli aveva mai concesso quelle cose e infatti così rispose: “lurida troia, al miliardario gli daresti tutto e a me non hai dato nulla!”; e finita la risposta senza stare a sentire la controreplica gli alzò la gonna, gli strappò le mutandine e – finalmente – la inculò non senza averle dato prima qualche sonoro sculaccione e pure un manrovescio in faccia quando lei tentò di reagire. Ma alla fine dell'atto non consenziente, anche se sul non consenziente ci sarebbe molto da approfondire, a conferma dell'assurdità del comportamento della figlia, la donna disse: “e peraltro mi è anche piaciuto”. Anche le amiche di Sabrina erano incredule; nessuna si capacitava dell'incomprensibile comportamento della ragazza. E da quel momento la soprannominarono “la suora”.
Comunque, come si può ben capire, quel clima attorno a Sabrina aveva convinto la ragazza che aveva fatto una grossissima cazzata. O meglio, la più grande cazzata del mondo. Allora, Sabrina, umilmente chiedeva a destra e sinistra se ci poteva essere una speranza di ricostruzione del rapporto. Le risposte erano sempre le stesse, sia dai famigliari, sia dalle amiche e sia anche dagli amici: trova il sistema di incontrarlo di nuovo, dagli il culo e, per non sbagliare, ingoia tutto quello che vedi di liquido in giro. Forse, tutti gli dicevano, sei ancora in tempo.
Quindi Sabrina con l'aiuto un po' di tutti cercò il sistema di rientrare in contatto con il suo ex fidanzato e alla fine la sua persistenza fu premiata. Il suo ex le fece sapere che un certo mercoledì ad una certa ora poteva venire per un ultimo saluto, accogliendo la supplichevole richiesta di lei tutta incentrata sul fatto che dopo anni di fidanzamento l'elaborazione del lutto (cioè della rottura) abbisognasse di un ultimo faccia a faccia, dal quale ella comunque sottolineò non si aspettava nulla e nulla avrebbe tentato per fargli cambiare idea. Lui, tuttavia, precisò che le avrebbe concesso solo 5 minuti non uno di più visti i suoi innumerevoli impegni.
Dunque la sera dell'incontro Sabrina aiutata un po' da tutti si presentò a casa del suo ex al suo meglio. Sia come trucco, sia come acconciatura, sia come abbigliamento, ovviamente il più provocante possibile e basato sopratutto su una minigonna talmente mini da coprire solo parzialmente i glutei.
L'incontro fu abbastanza semplice. Come Sabrina chiuse la porta, senza dire nemmeno una parola cominciò lentamente a spogliarsi sempre guardando negli occhi l'ex fidanzato e slinguando ad intervalli regolari, come pianificato a tavolino. Quando fu tutta nuda si mise a pecorina e si allargò le chiappe evidenziando il buco del culo già oliato e aperto al punto giusto a seguito di numerosi massaggi con cetrioli di varie dimensione che nei giorni precedenti aveva avuto cura di fare aiutata dalle amiche più intime, in preparazione dell'incontro.
Poi così messa disse: “ti prego prenditi quello che è giusto che tu abbia e che io, da stronza, non ti ho fatto avere; so che è tutto finito ma almeno così mi farò meno schifo”. Alberto rimase meravigliato; tuttavia il buco del culo tanto desiderato era ora a disposizione ed essendo ben aperto lui stimava che non avrebbe durato alcuna fatica e di contro avrebbe avuto un sicuro godimento. Quindi la inculò e si scaricò le palle dentro. Come lui uscì dal buco, Sabrina completò l'opera leccando il cazzo gocciolante di lui ed ingoiò tutto quello che poteva compreso quello che le usciva dal culo. La serata finì con una frase di lui: “sei stata proprio troia”. La frase fu divulgata dalla stessa Sabrina al suo clan che, impaziente, voleva sapere come era andata. In un attimo tutti i parenti, amiche e amici di Sabrina conclusero che si era aperta una possibilità; essi si dicevano fra loro: “finalmente ha fatto la troia”; anche se qualcuno aggiungeva: “dunque è troia e allora perché ha aspettato tanto a dargli il culo!”
Naturalmente, come si può facilmente immaginare, Cristina, che aveva sostituito Sabrina nei rapporti con Alberto, ma sopratutto il clan di Cristina non rimase inerte. Appena giunta voce che l'ex di Alberto aveva tentato un ultimo disperato approccio e che lo stesso non era andato male, la preoccupazione invase i sostenitori di Cristina. Essi raccomandarono a Cristina di evitare qualsiasi tipo di scenata che avrebbe potuto avere effetti disastrosi e nel contempo di fare ancora di più la troia. Alla domanda di lei in cosa doveva consistere “il fare di più la troia” quasi nessuno riusciva a rispondere; i più dicevano: “questo lo dovresti sapere tu visto che in troiaggine hai fama di essere campionessa assoluta”.
In breve si creò una competizione facilitata dal fatto che ognuna delle due ragazze non si azzardava nemmeno lontanamente a rimproverare Alberto per le inculate che egli faceva con l'altra. Anzi quando – sia pur indirettamente - entravano nei pressi dell'argomento le due giovani donne avevano parole di grande comprensione e conforto verso Alberto: “con tutte le cose importanti che hai da fare per il mondo è giusto che tu abbia tutti gli svaghi che ti passano in testa …. io, se mi sceglierai come tua moglie, ti giuro che saprò stare al mio posto sempre ubbidiente e sopratutto sempre comprensiva per le tue giuste esigenze”. E quando pronunciavano la parola “esigenze” la giovani donne, per non dare dubbi su cosa intendessero, avevano cura di avere una espressione facciale ammiccante e molto porcella.
Non ci vuole molto a capire che il giovane ingegnere in questa situazione ci si trovava bene e rimandava di giorno in giorno e poi di settimana in settimana la scelta della preferita.
Questo stato di cose ebbe naturalmente delle conseguenze in entrambi i clan. Che curiosamente furono simili; e su questa particolarità di similarità sarà interessante ritornare più avanti.
All'interno del clan di Sabrina ci furono molte discussioni su come si poteva aiutare la ragazza a prevalere. Anzitutto fu detto un po' da tutti che occorreva investirci un po' di soldini. Infatti era necessario che, per essere nel migliore stato possibile, ella avesse a disposizione un dietologo, un personal training per la palestra, continuo accesso dall'estetista, il migliore parrucchiere disponibile sul mercato, il migliore ginecologo, i più costosi vestiti e finanche un chirurgo plastico per i piccoli e anche non piccoli miglioramenti fisici necessari. Ovviamente tutto questo avrebbe avuto un costo non indifferente. Ma nel clan vi erano anche degli ottimi commercialisti che proposero, per finanziare le spese, di emettere delle specie di obbligazioni a beneficio degli abitanti della cittadina. Queste obbligazioni emesse alla pari avrebbero garantito un rimborso del 500% nel caso in cui Sabrina effettivamente fosse diventata moglie di Alberto. Mentre l'investimento dei sottoscrittori sarebbe andato perduto nel caso opposto. I cittadini sottoscrivevano con convinzione poiché più o meno tutti davano al 50% le possibilità di Sabrina e al 50% quelle di Cristina. E quindi – ragionavano – l'investimento era palesemente conveniente. Del resto il clan di Sabrina contava che nel caso in cui la ragazza fosse diventata moglie di Alberto il rimborso di poche centinaia di migliaia di euro di prestito sarebbe stata una banalità viste le decine e forse centinaia di miliardi di euro di disponibilità della futura moglie; è il fatto che il rimborso dovesse essere fatto moltiplicando per 5 il prestito iniziale sarebbe stato palesemente insignificante.
Poi per i cittadini sottoscrittori la convenienza divenne macroscopica quando anche il clan di Cristina fece la stessa operazione con le stesse percentuali di rimborso.
In sostanza ogni cittadino razionale investì – per esempio – 10 mila euro su Sabrina e 10 mila euro su Cristina. Chiunque delle due troie avesse vinto questo cittadino avrebbe avuto indietro 50 mila euro con un guadagno netto di 30 mila euro.
In breve nella cittadina ci fu la ressa ad ogni emissione di obbligazioni con file lunghissime agli sportelli opportunamente predisposti; file che si creavano anche 20 ore prima dell'apertura pure con qualche tafferuglio.
E a parte coloro che erano componenti dei due clan tutti gli altri cittadini dicevano: “a me non frega un cazzo quale delle due troie vince; Alberto scelga la troia che vuole e poi io passo all'incasso”.
A dire la verità, il clima euforico della cittadina fu sottoposto a feroce stress da parte di un tipo stronzo, ma, dispiace dirlo, anche più intelligente della massa dei beoti sottoscrittori.
Egli con fare ironico entrava nelle discussioni e inoculava con sapienza il dubbio. Diceva: “ma chi vi dice che Alberto scelga per forza Cristina o Sabrina”. Tutti gli rispondevano che era palesemente idiota: “quelle sono delle stra-fighe pazzesche e poi con tutti i professionisti che hanno a disposizione pagati a suon di centinaia di migliaia di euro esse sono irraggiungibili; e poi è noto al mondo intero che in quanto a troiaggine sono imbattibili”. Ma il tizio controbatteva: “Se io fossi in Alberto, che a quanto sembra è un cultore del culo femminile, mi orienterei in una brasiliana; sono quelli i culi veramente spaziali”.
In effetti questi discorsi del tizio, pur se contrastati anche con le mani al muso da alcuni componenti dei clan di Sabrina e Cristina, tolsero la sicumera agli investitori. I quali cominciarono ad avere dubbi e pretesero dai clan, per continuare ad investire, delle garanzie e anche un aumento delle percentuali.
Il racconto si articola in 8 capitoli. Premetto che probabilmente non sarà di grande gradimento a buona parte dei lettori con i quali, nel caso si volessero comunque cimentare nella lettura di qualche brano, mi scuso in anticipo del tempo fatto loro perdere.
Queste necessarie righe di chiarimento invece vanno ai pochi che troveranno più o meno divertente la storiella.
Anzitutto va precisato il senso del racconto che, nelle intenzioni di chi lo ha scritto, è quello di fare una sorta di caricatura iperbolica dei valori che vanno per la maggiore nella società in cui viviamo: potere, soldi, sopraffazione, violenza, egoismo, economia finanziaria predatoria. E anche del sesso che sempre più sovente viene vissuto in modo fortemente funzionale a questi valori.
Naturalmente ho avuto il problema di collocamento della novella fra i vari generi che il sito contempla. Alla fine ho deciso di metterla fra i “comici” perché, forse, alcuni passaggi sono in grado di strappare se non una risata almeno un piccolo sorriso.
Buon divertimento
Castello
broberto_75@libero.it
Capitolo primo
Sabrina piangeva a dirotto. Era proprio inconsolabile. Ogni tanto riguardava il messaggio whatsapp del suo ex fidanzato, Alberto, dove chiaramente c'era scritto che lui non ne voleva sapere più nulla di lei. E poi a conferma della sua decisione irrevocabile, lui l'aveva bloccata.
E pensare che lei progettava il matrimonio e già si pregustava la vita da signora che ne sarebbe derivata, piena di soddisfazioni di ogni genere. E ora invece era tutto perduto.
Ripeteva a tutti coloro che incontrava in modo disperato: “il mio amore mi ha lasciata”...e giù a piangere.
Sembrava proprio il caso classico dell'innamorata abbandonata.
In realtà non c'era solo l'aspetto dell'amore. O forse, nella questione, addirittura, l'amore non c'entrava proprio nulla.
Alberto era un giovane ingegnere di 27 anni che assieme al padre aveva fondato una società che sviluppava software. La società andava bene ed era stimata con un valore di circa mezzo milione di euro. Ma poi all'improvviso Alberto aveva fatto una scoperta fenomenale nel campo dell'intelligenza artificiale e nell'arco di un mese la società ottenne la quotazione in borsa e un incremento del valore mai avvenuto nella storia della finanza: da 500 mila euro a 20 miliardi di euro. Alberto che aveva il 95% della società poteva contare quindi su un capitale di 19 miliardi di euro.
Da qui si capisce meglio il pianto a dirotto di Sabrina. Dell'amore non gli fregava un tubo: un uomo dell'aspetto come Alberto lei, stra-figa spaziale, se lo trovava dopo un minuto. Ma uno con il portafoglio di Alberto neanche vivendo un milione di vite lo avrebbe ritrovato.
Naturalmente la questione, come si capirà bene, interessava anche i congiunti di Sabrina e finanche la cerchia delle amicizie della ragazza 25enne. Ognuno infatti, nell'ultimo periodo, aveva fatto un po' di considerazioni e sopratutto di conti su quanto verosimilmente avrebbe potuto ricavare economicamente, direttamente o indirettamente, dal matrimonio fra Sabrina e Alberto e dalle conseguenti infinite disponibilità finanziarie di cui ella avrebbe avuto facile accesso.
Quindi un po' tutti si affannavano a cercare di capire i motivi di un così brusco troncamento del rapporto. Fra mille pianti e mille singhiozzi e, dobbiamo dirlo a tutela della onorabilità della ragazza, anche con molta vergogna, Sabrina disse che probabilmente Alberto si era scocciato dei suoi dinieghi ad alcune richieste sessuali. E dopo altre mille insistenze Sabrina confessò che Alberto avrebbe voluto il suo culo e durante i pompini avrebbe voluto che lei ingoiasse. Mentre lei tutte le volte rispondeva di no. E rispondeva di no non tanto perché gli facesse schifo o non gli piacesse, ma per quel suo modo di fare che, adottato fin da ragazzina, le aveva sempre fatto ottenere tutto quello che voleva: qualsiasi cosa che gli veniva richiesta, prima di concederla, la faceva desiderare al parossismo. Insomma se la tirava. Ma ora, a forza di tirarla, la corda si era rotta.
La veridicità di questa ricostruzione era poi avvalorata dal fatto che Alberto era stato visto in compagnia di Cristina, una giovane 22 enne, bellissima e altrettanto stra-figa, diciamo di livello simile a Sabrina, ma ella, al contrario della ex fidanzata di Alberto, notoriamente troia. In sostanza si dava per scontato il fatto che Cristina avesse tranquillamente dato il suo culo, peraltro spettacolare, ad Alberto e bevesse lo sperma dell'ingegnere come un'assetata beve acqua.
Come si immaginerà, di fronte ad un fatto così importante, il clan di Sabrina discuteva al proprio interno e si domandava se le cose potessero essere recuperate. Non mancarono momenti di stizza e, anche di sincerità, in alcune discussioni. Per esempio quando la madre di Sabrina parlando con il marito, sbottò in un “ma insomma se c'ero io al posto di Sabrina gli davo il culo, ingoiavo tutto quello che c'era da ingoiare e se c'era bisogno facevo anche altro... e che cazzo.... di fronte a un'occasione del genere c'è bisogno di fare la schifiltosa?”. Dobbiamo registrare, tuttavia, che il marito non la prese molto bene; non tanto per l'invito alla figlia, che peraltro condivideva, ma per il fatto che sua moglie non gli aveva mai concesso quelle cose e infatti così rispose: “lurida troia, al miliardario gli daresti tutto e a me non hai dato nulla!”; e finita la risposta senza stare a sentire la controreplica gli alzò la gonna, gli strappò le mutandine e – finalmente – la inculò non senza averle dato prima qualche sonoro sculaccione e pure un manrovescio in faccia quando lei tentò di reagire. Ma alla fine dell'atto non consenziente, anche se sul non consenziente ci sarebbe molto da approfondire, a conferma dell'assurdità del comportamento della figlia, la donna disse: “e peraltro mi è anche piaciuto”. Anche le amiche di Sabrina erano incredule; nessuna si capacitava dell'incomprensibile comportamento della ragazza. E da quel momento la soprannominarono “la suora”.
Comunque, come si può ben capire, quel clima attorno a Sabrina aveva convinto la ragazza che aveva fatto una grossissima cazzata. O meglio, la più grande cazzata del mondo. Allora, Sabrina, umilmente chiedeva a destra e sinistra se ci poteva essere una speranza di ricostruzione del rapporto. Le risposte erano sempre le stesse, sia dai famigliari, sia dalle amiche e sia anche dagli amici: trova il sistema di incontrarlo di nuovo, dagli il culo e, per non sbagliare, ingoia tutto quello che vedi di liquido in giro. Forse, tutti gli dicevano, sei ancora in tempo.
Quindi Sabrina con l'aiuto un po' di tutti cercò il sistema di rientrare in contatto con il suo ex fidanzato e alla fine la sua persistenza fu premiata. Il suo ex le fece sapere che un certo mercoledì ad una certa ora poteva venire per un ultimo saluto, accogliendo la supplichevole richiesta di lei tutta incentrata sul fatto che dopo anni di fidanzamento l'elaborazione del lutto (cioè della rottura) abbisognasse di un ultimo faccia a faccia, dal quale ella comunque sottolineò non si aspettava nulla e nulla avrebbe tentato per fargli cambiare idea. Lui, tuttavia, precisò che le avrebbe concesso solo 5 minuti non uno di più visti i suoi innumerevoli impegni.
Dunque la sera dell'incontro Sabrina aiutata un po' da tutti si presentò a casa del suo ex al suo meglio. Sia come trucco, sia come acconciatura, sia come abbigliamento, ovviamente il più provocante possibile e basato sopratutto su una minigonna talmente mini da coprire solo parzialmente i glutei.
L'incontro fu abbastanza semplice. Come Sabrina chiuse la porta, senza dire nemmeno una parola cominciò lentamente a spogliarsi sempre guardando negli occhi l'ex fidanzato e slinguando ad intervalli regolari, come pianificato a tavolino. Quando fu tutta nuda si mise a pecorina e si allargò le chiappe evidenziando il buco del culo già oliato e aperto al punto giusto a seguito di numerosi massaggi con cetrioli di varie dimensione che nei giorni precedenti aveva avuto cura di fare aiutata dalle amiche più intime, in preparazione dell'incontro.
Poi così messa disse: “ti prego prenditi quello che è giusto che tu abbia e che io, da stronza, non ti ho fatto avere; so che è tutto finito ma almeno così mi farò meno schifo”. Alberto rimase meravigliato; tuttavia il buco del culo tanto desiderato era ora a disposizione ed essendo ben aperto lui stimava che non avrebbe durato alcuna fatica e di contro avrebbe avuto un sicuro godimento. Quindi la inculò e si scaricò le palle dentro. Come lui uscì dal buco, Sabrina completò l'opera leccando il cazzo gocciolante di lui ed ingoiò tutto quello che poteva compreso quello che le usciva dal culo. La serata finì con una frase di lui: “sei stata proprio troia”. La frase fu divulgata dalla stessa Sabrina al suo clan che, impaziente, voleva sapere come era andata. In un attimo tutti i parenti, amiche e amici di Sabrina conclusero che si era aperta una possibilità; essi si dicevano fra loro: “finalmente ha fatto la troia”; anche se qualcuno aggiungeva: “dunque è troia e allora perché ha aspettato tanto a dargli il culo!”
Naturalmente, come si può facilmente immaginare, Cristina, che aveva sostituito Sabrina nei rapporti con Alberto, ma sopratutto il clan di Cristina non rimase inerte. Appena giunta voce che l'ex di Alberto aveva tentato un ultimo disperato approccio e che lo stesso non era andato male, la preoccupazione invase i sostenitori di Cristina. Essi raccomandarono a Cristina di evitare qualsiasi tipo di scenata che avrebbe potuto avere effetti disastrosi e nel contempo di fare ancora di più la troia. Alla domanda di lei in cosa doveva consistere “il fare di più la troia” quasi nessuno riusciva a rispondere; i più dicevano: “questo lo dovresti sapere tu visto che in troiaggine hai fama di essere campionessa assoluta”.
In breve si creò una competizione facilitata dal fatto che ognuna delle due ragazze non si azzardava nemmeno lontanamente a rimproverare Alberto per le inculate che egli faceva con l'altra. Anzi quando – sia pur indirettamente - entravano nei pressi dell'argomento le due giovani donne avevano parole di grande comprensione e conforto verso Alberto: “con tutte le cose importanti che hai da fare per il mondo è giusto che tu abbia tutti gli svaghi che ti passano in testa …. io, se mi sceglierai come tua moglie, ti giuro che saprò stare al mio posto sempre ubbidiente e sopratutto sempre comprensiva per le tue giuste esigenze”. E quando pronunciavano la parola “esigenze” la giovani donne, per non dare dubbi su cosa intendessero, avevano cura di avere una espressione facciale ammiccante e molto porcella.
Non ci vuole molto a capire che il giovane ingegnere in questa situazione ci si trovava bene e rimandava di giorno in giorno e poi di settimana in settimana la scelta della preferita.
Questo stato di cose ebbe naturalmente delle conseguenze in entrambi i clan. Che curiosamente furono simili; e su questa particolarità di similarità sarà interessante ritornare più avanti.
All'interno del clan di Sabrina ci furono molte discussioni su come si poteva aiutare la ragazza a prevalere. Anzitutto fu detto un po' da tutti che occorreva investirci un po' di soldini. Infatti era necessario che, per essere nel migliore stato possibile, ella avesse a disposizione un dietologo, un personal training per la palestra, continuo accesso dall'estetista, il migliore parrucchiere disponibile sul mercato, il migliore ginecologo, i più costosi vestiti e finanche un chirurgo plastico per i piccoli e anche non piccoli miglioramenti fisici necessari. Ovviamente tutto questo avrebbe avuto un costo non indifferente. Ma nel clan vi erano anche degli ottimi commercialisti che proposero, per finanziare le spese, di emettere delle specie di obbligazioni a beneficio degli abitanti della cittadina. Queste obbligazioni emesse alla pari avrebbero garantito un rimborso del 500% nel caso in cui Sabrina effettivamente fosse diventata moglie di Alberto. Mentre l'investimento dei sottoscrittori sarebbe andato perduto nel caso opposto. I cittadini sottoscrivevano con convinzione poiché più o meno tutti davano al 50% le possibilità di Sabrina e al 50% quelle di Cristina. E quindi – ragionavano – l'investimento era palesemente conveniente. Del resto il clan di Sabrina contava che nel caso in cui la ragazza fosse diventata moglie di Alberto il rimborso di poche centinaia di migliaia di euro di prestito sarebbe stata una banalità viste le decine e forse centinaia di miliardi di euro di disponibilità della futura moglie; è il fatto che il rimborso dovesse essere fatto moltiplicando per 5 il prestito iniziale sarebbe stato palesemente insignificante.
Poi per i cittadini sottoscrittori la convenienza divenne macroscopica quando anche il clan di Cristina fece la stessa operazione con le stesse percentuali di rimborso.
In sostanza ogni cittadino razionale investì – per esempio – 10 mila euro su Sabrina e 10 mila euro su Cristina. Chiunque delle due troie avesse vinto questo cittadino avrebbe avuto indietro 50 mila euro con un guadagno netto di 30 mila euro.
In breve nella cittadina ci fu la ressa ad ogni emissione di obbligazioni con file lunghissime agli sportelli opportunamente predisposti; file che si creavano anche 20 ore prima dell'apertura pure con qualche tafferuglio.
E a parte coloro che erano componenti dei due clan tutti gli altri cittadini dicevano: “a me non frega un cazzo quale delle due troie vince; Alberto scelga la troia che vuole e poi io passo all'incasso”.
A dire la verità, il clima euforico della cittadina fu sottoposto a feroce stress da parte di un tipo stronzo, ma, dispiace dirlo, anche più intelligente della massa dei beoti sottoscrittori.
Egli con fare ironico entrava nelle discussioni e inoculava con sapienza il dubbio. Diceva: “ma chi vi dice che Alberto scelga per forza Cristina o Sabrina”. Tutti gli rispondevano che era palesemente idiota: “quelle sono delle stra-fighe pazzesche e poi con tutti i professionisti che hanno a disposizione pagati a suon di centinaia di migliaia di euro esse sono irraggiungibili; e poi è noto al mondo intero che in quanto a troiaggine sono imbattibili”. Ma il tizio controbatteva: “Se io fossi in Alberto, che a quanto sembra è un cultore del culo femminile, mi orienterei in una brasiliana; sono quelli i culi veramente spaziali”.
In effetti questi discorsi del tizio, pur se contrastati anche con le mani al muso da alcuni componenti dei clan di Sabrina e Cristina, tolsero la sicumera agli investitori. I quali cominciarono ad avere dubbi e pretesero dai clan, per continuare ad investire, delle garanzie e anche un aumento delle percentuali.
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