Il sapore dello sperma
di
falco
genere
masturbazione
Una cosa che mi piace assai assai, è girare nudo per casa.
L’altro pomeriggio ero solo , mia moglie era via per tutto il pomeriggio, dapprima m’ero messo al computer a completare due preventivi per miei clienti, poi m’ero sparato un film su skai, accompagnato da una birra.
Era giunto il momento, anche quello una mia mania, di andare a, lo dico correttamente, defecare, non è questa la mania, questa è esigenza, la mania sta nel mettermi completamente nudo sulla tazza.
Dopo aver espulso due missili, altra abitudine, farmi un bel bidet, con acqua fredda, massaggiare bene il buchetto del culo, poi infilarci un dito, e ottenere due benefici contemporaneamente, mi pulisco bene l’ultimo tratto del retto e provo piacimento nello stantufarmi il buco.
Una lavatina all’uccello, e provateci anche voi, metterlo direttamente sotto al getto del miscelatore, dopo averlo scappellato. Risultato: cazzo in tiro. Mi sono asciugato per bene e mi sono sdraiato sul divano.
Una carezza al pisello, una carezza ai capezzoli, amo depilarmi ed avere gambe e petto lisci, sul cazzo tengo i peli non molto folti, dalle carezze passo ai pizzicotti ai capezzoli, il cazzo sempre più duro.
Mi annuso le braccia, mi do un po’ di baci fino alle spalle, infilo un dito nel culo, lo muovo su e giù, intanto l’altra mano massaggia accuratamente la cappella del mio membro in tiro.
Mi sto veramente scaldando, mi lascio rotolare sul tappeto, che sta davanti al divano, tenendo la schiena a terra , alzo le gambe e le porto dietro la testa, con una mano tiro la pelle sopra al cazzo, che raggiungo con la lingua, sento il sapore del mio uccello, sono sempre più arrapato, annuso le mani che sanno di culo mischiato all’odore di cazzo, mi stropiccio e pizzico ancora i capezzoli, sono ad una bella velocità, sempre più infoiato, sento aumentare il profumo che emana il mio sesso.
Quando ero uscito dal bagno avevo prelevato dalla mensolina di mia moglie, una spazzola con un’impugnatura particolare, che solo alla vista mi vien voglia d’infilarmela nel culo e muoverla, crea un bel godimento.
Ora smanetto la cappelle che s’è arrossata, esplode il primo spruzzo che arriva a lato della bocca, con la lingua vado a cercare la sborra calda, tuttavia quando s’appoggia al corpo diventa subito fredda, la lecco, giungono anche il secondo e terzo spruzzo più flebili, cadono sulla pancia e sul petto, che accarezzandomela, spargo lo sperma, un po’ su tutto il corpo, poi lecco la mano, la porto a stuzzicare ancora il buco del culo, mi rilasso, cado in beata pace.
Passo dal rilassato all’appisolato, addirittura sogno, ma questo lo racconto nel secondo pezzo.
Al risveglio vado in bagno, mi specchio e vedo il mio bel cazzo che si sta rialzando, lo accarezzo e contemporaneamente faccio scorrere l’acqua in doccia, vi entro, mi massaggio il corpo e ritorno ad essere in contatto con il mio sperma, m’insapono con l’ausilio di una spugna, è bello accarezzarsi, baciarsi, godere del proprio corpo. Il cazzo è ancora in gran tiro, gioco con la cappella del mio sesso, arrivo al culmine e schizzo sborra, poca le mie palle oggi ne hanno già prodotta una buona dose.
Uscendo dalla doccia, sento rumori strani, lo racconto nella terza parte.
L’altro pomeriggio ero solo , mia moglie era via per tutto il pomeriggio, dapprima m’ero messo al computer a completare due preventivi per miei clienti, poi m’ero sparato un film su skai, accompagnato da una birra.
Era giunto il momento, anche quello una mia mania, di andare a, lo dico correttamente, defecare, non è questa la mania, questa è esigenza, la mania sta nel mettermi completamente nudo sulla tazza.
Dopo aver espulso due missili, altra abitudine, farmi un bel bidet, con acqua fredda, massaggiare bene il buchetto del culo, poi infilarci un dito, e ottenere due benefici contemporaneamente, mi pulisco bene l’ultimo tratto del retto e provo piacimento nello stantufarmi il buco.
Una lavatina all’uccello, e provateci anche voi, metterlo direttamente sotto al getto del miscelatore, dopo averlo scappellato. Risultato: cazzo in tiro. Mi sono asciugato per bene e mi sono sdraiato sul divano.
Una carezza al pisello, una carezza ai capezzoli, amo depilarmi ed avere gambe e petto lisci, sul cazzo tengo i peli non molto folti, dalle carezze passo ai pizzicotti ai capezzoli, il cazzo sempre più duro.
Mi annuso le braccia, mi do un po’ di baci fino alle spalle, infilo un dito nel culo, lo muovo su e giù, intanto l’altra mano massaggia accuratamente la cappella del mio membro in tiro.
Mi sto veramente scaldando, mi lascio rotolare sul tappeto, che sta davanti al divano, tenendo la schiena a terra , alzo le gambe e le porto dietro la testa, con una mano tiro la pelle sopra al cazzo, che raggiungo con la lingua, sento il sapore del mio uccello, sono sempre più arrapato, annuso le mani che sanno di culo mischiato all’odore di cazzo, mi stropiccio e pizzico ancora i capezzoli, sono ad una bella velocità, sempre più infoiato, sento aumentare il profumo che emana il mio sesso.
Quando ero uscito dal bagno avevo prelevato dalla mensolina di mia moglie, una spazzola con un’impugnatura particolare, che solo alla vista mi vien voglia d’infilarmela nel culo e muoverla, crea un bel godimento.
Ora smanetto la cappelle che s’è arrossata, esplode il primo spruzzo che arriva a lato della bocca, con la lingua vado a cercare la sborra calda, tuttavia quando s’appoggia al corpo diventa subito fredda, la lecco, giungono anche il secondo e terzo spruzzo più flebili, cadono sulla pancia e sul petto, che accarezzandomela, spargo lo sperma, un po’ su tutto il corpo, poi lecco la mano, la porto a stuzzicare ancora il buco del culo, mi rilasso, cado in beata pace.
Passo dal rilassato all’appisolato, addirittura sogno, ma questo lo racconto nel secondo pezzo.
Al risveglio vado in bagno, mi specchio e vedo il mio bel cazzo che si sta rialzando, lo accarezzo e contemporaneamente faccio scorrere l’acqua in doccia, vi entro, mi massaggio il corpo e ritorno ad essere in contatto con il mio sperma, m’insapono con l’ausilio di una spugna, è bello accarezzarsi, baciarsi, godere del proprio corpo. Il cazzo è ancora in gran tiro, gioco con la cappella del mio sesso, arrivo al culmine e schizzo sborra, poca le mie palle oggi ne hanno già prodotta una buona dose.
Uscendo dalla doccia, sento rumori strani, lo racconto nella terza parte.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cena della 3B, finale con sessoracconto sucessivo
Il sapore dello sperma dell’altro
Commenti dei lettori al racconto erotico