Il servo Mario

di
genere
dominazione

Il momento in qui Calogero mi disse.
-Vai a lavarmi la macchina coglione, dai fuori dalle palle, sparisci.
Fu un momento molto umiliante ed eccitante nello stesso tempo, lo aspettava da parecchio circa un anno cioè da quando sapevo che Calogero era diventato l'amante di mia moglie.
Eravamo in cucina di casa nostra un sabato a pranzo lui era seduto al tavolo io stavo sparecchiando e Simona mia moglie stava lavando i piatti.
Finalmente oltre che farmi cornuto aveva deciso che era arrivato il momento di trattarmi davvero come un servo.
-Anzi no aspetta un attimo. Disse. si alzò e andò vicino a Simona, la scostò dal lavello, le sciolse il nodo del' grembiule che aveva legato ai fianchi egli e lo tolse.
-Vieni qui coglione. Mi disse. Mi sono avvicina lui mi ha infilato il grembiule e mi ha detto.
-Lava tu i piatti, almeno servi a qualcosa, dopo vai a lavarmi la macchina, che io è Simona abbiamo da fare.
Ho abbassato la testa senza dire niente e ho cominciato a lavare i piatti mentre lui l'ha abbracciata.
-Oh Calogero, mio salvatore questo ingrato compito.
Le disse lei ridendo in tono scherzoso, poi mi guardò e disse.
-Sei ridicolo col mio grembiule. E scoppiarono a ridere insieme, un attimo dopo lui senza troppi preamboli la guidò in camera da letto. Casa nostra e piuttosto piccola 65mq due locali, si entra in un ingresso con corridoio sulla destra vi è il soggiorno, più avanti la cucina e alla fine del corridoio la porta del bagno, a metà corridoio sulla sinistra vi è la camera da letto in pratica se si lascia aperta la porta della cucina si vede in camera, ovviate se si lascia anche la porta aperta della camera aperta.
Calogero chiuse la porta della camera lasciando aperta quella della cucina, in modo che potevo sentire ma non vedere.
Infatti dopo poco cominciaì a sentire dei sospiri e gemiti che diventavano sempre più forti e chiari rendendo inequivocabile quello che stavano facendo, finché sentii lui emettere un grugnito e mia moglie avere un orgasmo, a quel punto avevo finito di lavare i piatti e mi sono messo a riordinare la cucina sperando che mi chiamassero in camera o di sentire ancora qualcosa, ma niente probabilmente si erano addormentati, quindi mi tolsi il grembiule e scesi in cortile a lavare la macchina di Calogero.
Verso le 16 sono rientrato in casa la porta della camera era aperta, guardai dentro mia moglie e Calogero erano sdraiati a letto lei aveva la testa appoggiata sul suo petto parlavano a bassa voce.
-Coglione fammi un caffè. Urlo lui vedendomi.
-Si subito risposi. Con la salivazione azzerata dal eccitazione, qualche minuto dopo entravo nella mia camera da letto con in mano un vassoio e una tazzina di caffè appoggiata sopra, servii il caffè a Calogero con le mani che mi tremavano dal emozione, io due continuavano a comportarsi come se io non ci fossi, fu Simona a parlare per prima.
-Visto che bravo servetto hai? le disse dolcemente Simona.
Lui ignorò la sua affermazione e continuo ad ignorare me completamente.
-Simona hai 30 anni e ora di fare un figlio . Disse. dopo un attimo di silenzio lei rispose
-Pensandoci bene, come sempre avete ragione voi Signor Calogero.
-Bene allora da adesso tu smetti di prendere la pillola. Disse in modo secco definitivo Calogero, come un ordine, poi si rivolse a me e mi disse.
-Tu da ora in poi castità forzata fino al nuovo ordine, pomeriggio ti prendo una bella cb 3000 e te la metto, capito?
-Si. Risposi a testa basa.
-Si cosa?
Si risponde si signor padrone, ingrato non hai rispetto.
Disse stizzita Simona.

Ero stato io un anno prima a presentarlo a mia moglie, le avevamo detto che era un mio ex datore di lavoro, non era vero, la avevamo detto così per farlo apparire ai suoi occhi un uomo vincente e importante, in oltre le avevamo raccontato che io ancora avevo un vecchio debito con lui e le dovevo dei soldi, anche questo non era vero, ma così lei avrebbe accettato la sua presenza, lo avevo aiutato a sedurla dandogli consigli e facendole confidenze, dicendole i luoghi che frequentava e gli orari in modo sembrasse la incontrasse per caso,dicendole i suoi gusti cosa le piaceva e cosa detestava.
Ero diventato il suo fedele scudiero, discreto e pronto a sparire ai momenti giusto, Calogero divenne un assiduo frequentatore di casa nostra anche e sopratutto quando io non c'ero.
Simona però sembrava non cedere alla sua corte, una volta le ho consigliato di invitarla in un ristorante molto elegante e costoso non badare a spese perché avrei pagato io, in oltre le dissi di prendere tutto il meglio senza problemi,per far colpo.
Quando finalmente lei accettò l'invito, una sera che le avevo detto che ero in trasferta di lavoro per due giorni, passai il pomeriggio al ristorate e mi misi d'accordo col direttore.
Al momento del conto avrebbe dovuto dire.
-Si figuri signor Calogero, è stato un onore per noi averlo ospite, questa cenala offriamo noi torni a trovarci presto.
Lasciai un anticipo accordandomi che la mattina dopo sarei passato a saldare il conto.
Fu proprio quella sera che quando la riaccompagnò a casa sali da noi a bere ancora un whisky, dopo che lei glie ha servito, lui le ha chiesto di mettersi sulle sue ginocchia, incredibilmente lei lo fece dopo poco lui ha cominciato a toccarle i seni e con l'altra mano andò a sollevarle la gonna e accarezzarle la vagina, visto che lei non diceva niente le ha accarezzato il clitoride poi le ha infilato un dito e ha cominciato a masturbarla con una cerata violenza fino a farla godere diverse volte, poi l'ha spogliata sono andati a letto e l'ha scopata poderosamente finché tutta sudata senza fiato, l'ha sentito schizzare tutto il suo sperma bollente nella vagina, anche lei godette in modo fantastico.

P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/





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2014-12-02
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