Ginevra e la masturbazione
di
Ginèvre
genere
masturbazione
Ginevra è sempre stata una bambina precoce e particolarmente perspicace.
Ha scoperto l'arte della masturbazione da piccolissima, avrà avuto circa 7 anni e mezzo, era distesa a pancia in giù, li per terra davanti alla televisione a guardare l'ennesimo episodio di "Mila e Shiro" quando durante la sigla ha iniziato a muovere il suo bacino sul costoso e ben trattato tappeto persiano di famiglia, seguendo il ritmo della musica, lo trovava divertente, quasi fastidioso ma al tempo stesso particolarmente piacevole, quel gesto probabilmente lo avrà ripetuto diverse volte nel corso della sua vita, ma in quel momento nella sua piena e totale genuinità aveva percepito qualcosa di diverso dalle altre volte, qualcosa che non era in grado di spiegare, qualcosa che la portava a sviluppare anche un sottile senso di colpa, quel qualcosa del quale da lì in poi non avrebbe più potuto fare a meno.
Infatti gli anni passavano, Ginevra cresceva e insieme a lei cresceva l'esigenza di stringere le sue gambe fra loro, di dondolarsi sui morbida peluche, insieme a lei cresceva il bisogno di premere il suo delicato fiore sui piedi del banchino di scuola, la sensazione era sempre la stessa, il respiro rallentava per poi accelerare e tutto il formicolio che provava tra le gambe le esplodeva sul delicato volto che si tingeva di rosso scarlatto.
Oggi Ginevra ha vent'anni, è una ragazza che non passa inosservata, ha una pelle perfetta dall'incarnato latteo, un impercettibile cicatrice da varicella vicino al suo sopracciglio, grandi occhi color cielo e morbide labbra rosee.
Ginevra non è come tutte le ragazze di oggi, Ginevra è morbida, profuma di donna, profuma di promesse, profuma di paradiso.
Ginevra ha vent'anni e pochissime esperienze con l'altro sesso, si ama troppo e non permette a chiunque di violare la sua intimità, ama esser sedotta mentalmente, ed essendo una richiesta al quanto complessa oggi giorno ha nel tempo, costruito il suo equilibrio sulle coccole notturne. Ginevra infatti, conosce perfettamente il suo candido corpo, ne conosce ogni singola venatura, ogni singola imperfezione,
ed ama sfiorarsi al chiarore di luna, quando la città è silenziosa, quando tutto viene chiuso al di fuori della sua stanza.
Lei è lì, si distende al centro del grande letto matrimoniale, divarica le gambe, e inizia a respirare sempre più profondamente, i capezzoli dei suoi abbondanti seni, coperti dal leggero tessuto del vestitino si inturgidiscono,e questo tende ad eccitarla particolarmente, adora vedere come il suo corpo risponde alle sue richieste, dopo di ciò inizia a bagnare le sue dita con la calda lingua e da sfogo al rito, inizia sfiorare i suoi capezzoli e a soffiarvi sopra, fino a renderli di marmo, poi con la sua curata e delicata manina sfiora il suo pancino e scende carezzando dolcemente la sua pelle fino ai suoi slip di seta, qui inizia a giocare con il suo carnoso clitoride,e dopo di ciò, quando i suoi slip sono ormai impregnati dei suoi dolciastri umori, fa scivolare le sue sottili dita all'interno di quel ridotto pezzo di stoffa e continua a torturare quel pezzo di carne magica, alternandone la velocità fino ad iniziare a contorcersi sentendo il suo battito accelerare, il sudore scivolare tra le sue cosce, e soffocare il suo respiro con delle lenzuola in bocca, fino ad esplodere poi, in un mare di appaganti sensazioni che la culleranno nel sonno più profondo di tutti i sonni.
Ha scoperto l'arte della masturbazione da piccolissima, avrà avuto circa 7 anni e mezzo, era distesa a pancia in giù, li per terra davanti alla televisione a guardare l'ennesimo episodio di "Mila e Shiro" quando durante la sigla ha iniziato a muovere il suo bacino sul costoso e ben trattato tappeto persiano di famiglia, seguendo il ritmo della musica, lo trovava divertente, quasi fastidioso ma al tempo stesso particolarmente piacevole, quel gesto probabilmente lo avrà ripetuto diverse volte nel corso della sua vita, ma in quel momento nella sua piena e totale genuinità aveva percepito qualcosa di diverso dalle altre volte, qualcosa che non era in grado di spiegare, qualcosa che la portava a sviluppare anche un sottile senso di colpa, quel qualcosa del quale da lì in poi non avrebbe più potuto fare a meno.
Infatti gli anni passavano, Ginevra cresceva e insieme a lei cresceva l'esigenza di stringere le sue gambe fra loro, di dondolarsi sui morbida peluche, insieme a lei cresceva il bisogno di premere il suo delicato fiore sui piedi del banchino di scuola, la sensazione era sempre la stessa, il respiro rallentava per poi accelerare e tutto il formicolio che provava tra le gambe le esplodeva sul delicato volto che si tingeva di rosso scarlatto.
Oggi Ginevra ha vent'anni, è una ragazza che non passa inosservata, ha una pelle perfetta dall'incarnato latteo, un impercettibile cicatrice da varicella vicino al suo sopracciglio, grandi occhi color cielo e morbide labbra rosee.
Ginevra non è come tutte le ragazze di oggi, Ginevra è morbida, profuma di donna, profuma di promesse, profuma di paradiso.
Ginevra ha vent'anni e pochissime esperienze con l'altro sesso, si ama troppo e non permette a chiunque di violare la sua intimità, ama esser sedotta mentalmente, ed essendo una richiesta al quanto complessa oggi giorno ha nel tempo, costruito il suo equilibrio sulle coccole notturne. Ginevra infatti, conosce perfettamente il suo candido corpo, ne conosce ogni singola venatura, ogni singola imperfezione,
ed ama sfiorarsi al chiarore di luna, quando la città è silenziosa, quando tutto viene chiuso al di fuori della sua stanza.
Lei è lì, si distende al centro del grande letto matrimoniale, divarica le gambe, e inizia a respirare sempre più profondamente, i capezzoli dei suoi abbondanti seni, coperti dal leggero tessuto del vestitino si inturgidiscono,e questo tende ad eccitarla particolarmente, adora vedere come il suo corpo risponde alle sue richieste, dopo di ciò inizia a bagnare le sue dita con la calda lingua e da sfogo al rito, inizia sfiorare i suoi capezzoli e a soffiarvi sopra, fino a renderli di marmo, poi con la sua curata e delicata manina sfiora il suo pancino e scende carezzando dolcemente la sua pelle fino ai suoi slip di seta, qui inizia a giocare con il suo carnoso clitoride,e dopo di ciò, quando i suoi slip sono ormai impregnati dei suoi dolciastri umori, fa scivolare le sue sottili dita all'interno di quel ridotto pezzo di stoffa e continua a torturare quel pezzo di carne magica, alternandone la velocità fino ad iniziare a contorcersi sentendo il suo battito accelerare, il sudore scivolare tra le sue cosce, e soffocare il suo respiro con delle lenzuola in bocca, fino ad esplodere poi, in un mare di appaganti sensazioni che la culleranno nel sonno più profondo di tutti i sonni.
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