Zia Franca dopo zia Laura

di
genere
incesti

Inutile dire che con zia Laura non finì li, continuanno a fare sesso per tutta la settimana, poi il venerdì pomeriggio arrivarono tutti, avremmo passato assieme il sabato e la domenica, poi per una settimana sarei rimasto solo con zia Franca, anche perchè nessuno degli altri poteva restare in quel momento. Rimasto solo con zia Franca, cercavo di studiare il modo per fare sesso anche con lei, ma non riuscivo a trovare il modo per approcciare, fino a chè decisi di forzare la mano, il pomeriggio del lunedì lasciai la porta della mia stanza quasi completamente chiusa, ma con uno spiraglio di circa 1-2 cm, speravo che la zia fosse abbastanza curiosa da forzare la sorte, mi misi nudo sul letto e iniziai a leggere un giornale porno, tempo qualche attimo e mi ritrovai con 20 cm di cazzo che svettavano superbe, mi scappellai e continuai a sfogliare il giornale ma con l'orecchio teso a sentire eventuali rumori di passi sulle scale, passarono non so quanti minuti che a me sembrarono secoli che udii il rumore dei sabot sulle scale, alla svelta misi il giornale tra il materasso e le stecche in legno del letto, spensi la luce dell'abatjour e rimasi supino eccitato come un mandrillo, tenevo gli occhi chiusi ma con un filino impercettibile di luce che non si notava, ma che mi permetteva di vedere il minimo essenziale. Mi parve di udire il rumore dei sabot fermarsi davanti alla porta, restai fermo non potevo vedere in direzione della porta ma percepii che da quella direzione filtrava sempre più luce, segno che la porta si apriva, "Sandro" udii la zia che faceva sottovoce il mio nome, "Sandro" ripetè, sentivo che veniva nella mia direzione "Sandro", io non mi muovevo, ecco ora era ad un passo da me "Sandro dormi?", naturalmente mi guardavo bene dal rispondere, notai che guardava in direzione del cazzo vidi che la sua mano destra si mosse in quella direzione ma subito si ritrasse, "Sandro, Sandro" io immobile °dormivo°, la sua mano si mosse ancora verso il cazzo, stavolta continuò la sentii sfiorare l'arnese titubante, lo accarezzò timidamente "Sandro" sussurò, vedendo che continuavo a stare fermo acquisì coraggio strinse la mano sul cazzo e fece sù e giù due o tre volte lentamente, poi si girò e velocemente s'involò verso la porta. Attesi diversi minuti poi indossai un paio di calzoncini corti una polo ed uscii dalla stanza, scalzo, scesi le scale stando attento a non far rumore, quando ero agli ultimi gradini notai che la zia era sdraiata sul divano leggeva un quotidiano, i suoi piedi erano nella mia direzione ed io ero coperto alla sua vista proprio dal giornale, aveva indosso una vestaglietta corta che dalla mia prospettiva lasciava vedere quasi interamente le cosce, con passi felpati mi avvicinai mi inginocchiai ed allungai una mano a metà di una sua coscia, lei fino a quel momento non si era accorta della mia presenza "che cazzo fai?", mi guardò incazzata mentre con un colpo di mano allontanò la mia, "su in camera mia non mi sei sembrata così casta e pura", la vidi sbiancare "eri...eri...eri sv.. sveglio?", appoggiai ancora la mano sulla sua coscia stavolta non disse nulla massaggiai lentamente, poi la mano si spostò sul petto cominciai a palpare i seni superbi bellissimi, la sentivo ansimare irriggidita aprii la vestaglietta, sganciai il reggiseno e con le mani iniziai ad accarezzare quelle meraviglie della natura, poi la mano destra tornò sulle cosce si insinuò fra esse, ebbi l'impressione che zia cominciasse a rilassarsi quasi a collaborare, quando raggiunsi il culmine là dove le cosce si uniscono notai che anche se lentamente iniziava ad allargare le gambe, si, si, siiii, si stava sciogliendo, col dito medio andavo sù e giù tra le labbra della figa attraverso le mutandine che pian piano percepivo sempre più bagnate. "Spogliati" le dissi, si alzò col viso basso ed in un'attimo era nuda, si sdraiò ancora "anche tu" mi disse, mi tolsi velocemente di dosso i due stracci e mi fiondai al suo fianco chè nel mentre mi fece spazio sul divano, ci baciammo, le mie mani prendevano conoscenza di ogni parte del suo corpo le sue del mio, iniziai ad esplorare il suo sesso mentre lei iniziò a masturbarmi, "zia" le dissi "voglio baciartela", detto questo mi girai velocemente, adesso ero col viso sulla sua figa aveva le gambe larghe, con le mani la allargai delicatamente appoggiai le labbra mi inebriai degli umori, accarezzavo, baciavo, leccavo, bevevo, ero così frastornato che non mi accorsi del pompino celestiale al culmine del quale le sburrai in bocca mentre leccavo gli umori del suo orgasmo. Ripresi la posizione iniziale, ripresero i bacetti, il petting, il cazzo era ancora bestialmente in tiro, alle carezze si alternavano ditalini, masturbazioni, baci, baci, baci ed ancora baci, poi senza dir nulla le feci capire di mettersi supina ed allargare le gambe, mi posizionai eeeh.. era un burro tiepido, scivolai in essa lentamente, e lentamente iniziai a... ah bello, mmmh... le lingue cheh.., speriamo non si annodino, "Sandro, Sandro, Sandroooooooo", l'orgasmo sconquassò il suo corpo tremava, tremava quasi quanto me che le venivo dentro.
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scritto il
2010-12-25
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