Il domino 10
di
semprecurioso
genere
incesti
Il domino 10
(Per chi è approdato recentemente al mio racconto: Matteo e Richi, ragazzi quindicenni, capitano in un club dove, completamente mascherati fanno sesso con una donna, anch’essa completamente mascherata dal domino. Matteo casualmente scopre che la signora mascherata è sua mamma Marta. Furbescamente riesce a far organizzare un nuovo incontro mascherato a cui parteciperanno Matteo, sua madre Marta, Richi ed una amica intima di Marta)
La mattina andiamo a scuola. Usciamo alle 12.30 e di corsa col motorino di Richi ad affittare i domino dove lei mi aveva consigliato. Andiamo a mangiare un panino. Ci sediamo su una panchina sotto un albero. Non parliamo molto. Siamo nervosi. L’altra volta non sapevamo cosa ci aspettava, eravamo tranquilli. Mangiare e bere a scrocco era il nostro intento. Oggi no.
Matteo: oh fra, e se non ti alza? Richi: pensa a te, io potrei fare cilecca con una che non conosco, ma tu? Se fai cilecca e lei scopre che sei tu? Non ti invidio. E se lei, tua mamma, preferisce me?
Lo butto per terra e ci rotoliamo facendo la lotta. Poi Matteo: dai andiamo ci vuole un po' ad arrivare e dobbiamo pure cambiarci.
Arriviamo sul retro della villa, nel boschetto adiacente. Richi: fraa cosa facciamo? Ti togli i jeans? E la felpa?. Matteo: bah mi ha consigliato di portare sotto il meno possibile. Hai visto loro l’altra volta, loro non avevano quasi nulla. Beh gli slip lei li aveva! E se non fosse stato per quegli slip, non avremmo scoperto nulla. Chissà se meglio o peggio. Richi: no meglio e quando me la scopavo una gnocca come tua mamma? Matteo: approfitta che sei un amico altrimenti…..
Insomma non teniamo neppure gli slip, indossiamo i domino e facendo il giro arriviamo al portone. Chissà dove mettono le auto i soci? Deve esserci un garage e da lì salgono. Forse mamma è già arrivata.
Ci accoglie la hostess dell’altra volta. Dice che le nostre partner sono già arrivate e sono già nella suite. Dice che essendo un incontro extra, richiesto espressamente dalle due signore, con partecipazione di invitati specifici (Matteo e Richi!), e non estratti a sorte, cambiano alcune regole. Il domino con cappuccio può essere tolto quando si spegneranno le luci, ed i partecipanti se lo vorranno, potranno parlarsi ma solo sussurrando, rimanendo quindi irriconoscibili. La caratteristica del club è quella di conservare il completo anonimato. Pena espulsione. Sti cazzi, pensano i ragazzi. Ma accettano tutto pur di portare a termine l’impresa. La hostess spiega che la suite è composta da una zona centrale, in comune, attrezzata con il materassone, e due stanze ai lati dx e sn, fornite di lettoni matrimoniali. Soliti armadietti con giochini vari.
Ci fa gli auguri e ci indica in fondo al corridoio del 2° piano la suite
Saliamo, arriviamo a quella porta, entriamo. Materassone, armadietto con giochini, tende scure alla finestra. Tutto come altra volta. Ai lati due porte che immettono in altre due stanze. Sugli usci due maschere vive!. A destra quella più bassa e tondetta. A sinistra una più alta e longilinea.
Anche io sono un po' più basso di Richi. Io guardo la tondetta e lei mi fa cenno di raggiungerla. Lo faccio, lei chiude la porta. Naturalmente, seguendo le indicazioni e gli obblighi del club, adesso non parliamo. Penso che sia un vantaggio. Mi sarebbe tremata la voce. Si spengono le luci e ed una musica soft ci circonda. Lei, Marta, mia mamma, è vicina a me, è coperta da un domino, come lo sono io, e sto per scoparla, ha 40 anni ed io 15.. Lei non sa che sono il suo bimbo.
Mi prende la mano, che trema. Me la carezza, mi abbraccia, sente il mio corpo ed io il suo. Il buio è completo. Sussurra: possiamo spogliarci. Mi sfila completamente il cappuccio. Si sfila il suo. Ci baciamo e sento la sua lingua. La sua saliva. Mi sfila il resto del domino. Sono nudo. Abbiamo lasciato sia vestiti sia slip nel motorino di Richi. Mi rendo conto che si sfila tutto anche lei. Nudi, ho il cazzo duro sul suo ventre, ci abbracciamo e baciamo. Seguo la linea del suo corpo.
Lei sussurra: sai che oggi si può sussurrare, ma lo faccio solo io. Tu devi solo assentire o negare col capo. Questa è la mia condizione. Accenno di si col capo.
(continua)
(Per chi è approdato recentemente al mio racconto: Matteo e Richi, ragazzi quindicenni, capitano in un club dove, completamente mascherati fanno sesso con una donna, anch’essa completamente mascherata dal domino. Matteo casualmente scopre che la signora mascherata è sua mamma Marta. Furbescamente riesce a far organizzare un nuovo incontro mascherato a cui parteciperanno Matteo, sua madre Marta, Richi ed una amica intima di Marta)
La mattina andiamo a scuola. Usciamo alle 12.30 e di corsa col motorino di Richi ad affittare i domino dove lei mi aveva consigliato. Andiamo a mangiare un panino. Ci sediamo su una panchina sotto un albero. Non parliamo molto. Siamo nervosi. L’altra volta non sapevamo cosa ci aspettava, eravamo tranquilli. Mangiare e bere a scrocco era il nostro intento. Oggi no.
Matteo: oh fra, e se non ti alza? Richi: pensa a te, io potrei fare cilecca con una che non conosco, ma tu? Se fai cilecca e lei scopre che sei tu? Non ti invidio. E se lei, tua mamma, preferisce me?
Lo butto per terra e ci rotoliamo facendo la lotta. Poi Matteo: dai andiamo ci vuole un po' ad arrivare e dobbiamo pure cambiarci.
Arriviamo sul retro della villa, nel boschetto adiacente. Richi: fraa cosa facciamo? Ti togli i jeans? E la felpa?. Matteo: bah mi ha consigliato di portare sotto il meno possibile. Hai visto loro l’altra volta, loro non avevano quasi nulla. Beh gli slip lei li aveva! E se non fosse stato per quegli slip, non avremmo scoperto nulla. Chissà se meglio o peggio. Richi: no meglio e quando me la scopavo una gnocca come tua mamma? Matteo: approfitta che sei un amico altrimenti…..
Insomma non teniamo neppure gli slip, indossiamo i domino e facendo il giro arriviamo al portone. Chissà dove mettono le auto i soci? Deve esserci un garage e da lì salgono. Forse mamma è già arrivata.
Ci accoglie la hostess dell’altra volta. Dice che le nostre partner sono già arrivate e sono già nella suite. Dice che essendo un incontro extra, richiesto espressamente dalle due signore, con partecipazione di invitati specifici (Matteo e Richi!), e non estratti a sorte, cambiano alcune regole. Il domino con cappuccio può essere tolto quando si spegneranno le luci, ed i partecipanti se lo vorranno, potranno parlarsi ma solo sussurrando, rimanendo quindi irriconoscibili. La caratteristica del club è quella di conservare il completo anonimato. Pena espulsione. Sti cazzi, pensano i ragazzi. Ma accettano tutto pur di portare a termine l’impresa. La hostess spiega che la suite è composta da una zona centrale, in comune, attrezzata con il materassone, e due stanze ai lati dx e sn, fornite di lettoni matrimoniali. Soliti armadietti con giochini vari.
Ci fa gli auguri e ci indica in fondo al corridoio del 2° piano la suite
Saliamo, arriviamo a quella porta, entriamo. Materassone, armadietto con giochini, tende scure alla finestra. Tutto come altra volta. Ai lati due porte che immettono in altre due stanze. Sugli usci due maschere vive!. A destra quella più bassa e tondetta. A sinistra una più alta e longilinea.
Anche io sono un po' più basso di Richi. Io guardo la tondetta e lei mi fa cenno di raggiungerla. Lo faccio, lei chiude la porta. Naturalmente, seguendo le indicazioni e gli obblighi del club, adesso non parliamo. Penso che sia un vantaggio. Mi sarebbe tremata la voce. Si spengono le luci e ed una musica soft ci circonda. Lei, Marta, mia mamma, è vicina a me, è coperta da un domino, come lo sono io, e sto per scoparla, ha 40 anni ed io 15.. Lei non sa che sono il suo bimbo.
Mi prende la mano, che trema. Me la carezza, mi abbraccia, sente il mio corpo ed io il suo. Il buio è completo. Sussurra: possiamo spogliarci. Mi sfila completamente il cappuccio. Si sfila il suo. Ci baciamo e sento la sua lingua. La sua saliva. Mi sfila il resto del domino. Sono nudo. Abbiamo lasciato sia vestiti sia slip nel motorino di Richi. Mi rendo conto che si sfila tutto anche lei. Nudi, ho il cazzo duro sul suo ventre, ci abbracciamo e baciamo. Seguo la linea del suo corpo.
Lei sussurra: sai che oggi si può sussurrare, ma lo faccio solo io. Tu devi solo assentire o negare col capo. Questa è la mia condizione. Accenno di si col capo.
(continua)
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