Una moglie coraggiosa

di
genere
tradimenti

Augusto e Sara avevano 34 e 32 anni, erano sposati e innamoratissimi. Augusto lavorava come operaio in una fabbrica che era in crisi, e il proprietario aveva cominciato a licenziare alcuni dipendenti. Le difficoltà sul posto di lavoro si ripercuotevano anche nella vita di coppia, soprattutto nell'intimità. Augusto, negli ultimi tempi, faceva spesso cilecca. "Scusa, ultimamente non sono sereno" era diventata una frase ricorrente, dopo gli insuccessi sotto le lenzuola. Sara era preoccupata e temeva che la situazione potesse peggiorare. Un giorno, i suoi timori trovarono conferma. Augusto tornò a casa con un volto funereo. "Cosa è successo?" e lui "il capo vuole licenziarmi. Me l'ha accennato oggi. La fabbrica è in crisi e bisogna fare tagli al personale". Piansero, abbracciandosi. La notte lei provò a consolarlo, ma lui non aveva nessuna voglia di distrarsi. Il giorno dopo, Sara si recò presso l'abitazione del proprietario della fabbrica, Eugenio. Era un uomo di 55 anni, pelato, bruttino, ma molto alto. Sarà bussò, era pomeriggio. Eugenio aprì la porta e vide tutta l'avvenenza della moglie di Augusto. Mora, 173 cm di altezza, una terza di seno. Era bellissima. Lei entrò in casa e disse "Buongiorno, sono la moglie di un suo operaio". "Salve. Lo so. Mi ricordo di lei, è la moglie di Augusto. L'anno scorso, alla festa che facemmo con gli operai e le loro mogli, scambiammo due parole. Mi dica". "Non vorrei sembrarle inopportuna, ma lei non può licenziare Augusto. Io, attualmente, non sto lavorando. Se rimane senza lavoro anche lui, come facciamo?". "La nostra fabbrica è in crisi, e non posso mantenere l'attuale numero di dipendenti. Sono scelte dolorose, gliel'assicuro. Ma devo licenziare qualcuno per salvare la fabbrica". "La prego...pensi al dolore di una moglie. Si metta una mano sulla coscienza". Eugenio la guardò. Aveva proprio due gran belle tette. Fece un pensiero subdolo, e non ebbe nemmeno il tempo di vergognarsene, che disse "lei è davvero una bella donna...perdoni se mi permetto di dirlo ma...io suggerirei di venirci incontro, con pragmatismo". Sarà arrossì. Aveva capito bene? Sperava di no. "Cosa intende?". Eugenio, con sguardo sornione "come si chiama?"..."mi chiamo Sara". "Sara, tra persone intelligenti, ci si viene incontro. Un atto di comprensione da parte sua, nei miei riguardi, potrebbe essere un grande atto d'amore verso suo marito, indirettamente". Sara chiese "cosa intende per comprensione?". "Comprensione...fisica...carnale". Sarà divenne sempre più rossa. Eugenio continuò "in tempi di crisi, chi ha la moglie bella si salva. Sarà il nostro segreto, non si preoccupi...sarò discreto". Sara, sconvolta e sorpresa, venne attraversata da mille pensieri in un istante. La paura della povertà, la vergogna di accettare una simile proposta, lo sdegno verso quell'uomo...e la consapevolezza di essere anche lei bisognosa di un po' di "comprensione fisica". Lo guardò, cercando di apparire fiera, e disse "lo faccio solo perchè amo mio marito". Eugenio, compiaciuto, disse "certo, non lo metto in dubbio..." e sorrise. Andarono in camera da letto ed Eugenio la spogliò con voracità. "Hai capito Augusto, che bella mogliettina che tiene...". Sara, sempre più imbarazzata, lo lasciò fare. Per più di un'ora. Sopra, sotto, avanti, dietro. E le piacque. Si vergognò, ma le piacque. Dopo averci dato dentro alla grande, lui le chiese "scusami se mi permetto, ma con lui da quanto tempo non...?". "Da troppo tempo...". "Eh, l'avevo capito..." e rise di gusto.
scritto il
2021-10-28
1 4 . 3 K
visite
5
voti
valutazione
2.8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.