La mia nuova vita ( seguito 12/?? )
di
bea1980
genere
zoofilia
CONFESSIONI
Siccome i signorini ancora non arrivano, ti racconterò di Alina, sono sicura che la conoscerai presto e che anche tu saprai far tesoro delle sue raccomandazioni sul comportamento da tenere coi nostri amici con la coda.
Lei è la migliore amica di mia madre ed è stata, per me e le gemelle, come una seconda mamma, ci ha accudito e fatti crescere seguendoci con affetto.
In pratica, hanno convissuto felici per quarant’anni, accomunate delle stesse passioni:
lesbicare dalla mattina alla sera e farsi trombare da tutti i cani che capitavano a tiro.
La russa è esperta zoofila, conosce tutti i segreti di fido è stata la mia maestra, e mi ha assistito durante la mia prima monta ... avvenuta ... tanto ma tanto ... tanto ... tempo fa!!
Non chiedetemi a che età perché non ve lo dirò mai!!, ero comunque molto giovane, a quel tempo le mie coetanee giocavano anche loro coi cani ... sì ma di peluche!!
Mia madre l’aveva pregata di tenerci d’occhio durante la pubertà e di aiutarci se si fosse resa conto che, in qualche maniera, avessimo dimostrato di sentirci attratti dagli amici con la coda.
Non so per quale falso pudore, non si era mai esposta in prima persona nel nostro addestramento, evitava anche di assistere durante le nostre monte ad eccezione di quelle durante la festa del plenilunio, come padrona della casa non poteva certo evitare di stare in sala!!
Con le gemelle avevo una bella intesa e dopo la scuola passavamo insieme parecchie ore nella grande sala a trastullarci con i nostri amici a quattro zampe.
Ci volevamo un mondo di bene, anche se da principio mi canzonavano spesso dicendo che non si era mai visto una cagna senza seno!! ... salvo confessarmi la loro invidia, qualche anno dopo, quando le mie tette erano sbocciate sviluppandosi in tutto il loro splendore.
Alina mi raccontava che mia madre era orgogliosa di tutte noi e che l’aveva sorpresa parecchie volte a masturbarsi, dietro la porta della mia camera, mentre godevo rumorosamente, annodata ad Arturo il mio labrador che dormiva con me e che si metteva giù a riposare solo dopo aver svuotato il contenuto delle sue palle nella mia micetta famelica e mai sazia.
Aveva provato più volte, purtroppo senza esito, a convincerla a partecipare attivamente ai nostri progressi:
“Ma che senso ha ...” diceva: “sai bene che sono tutte innamorate pazze di fido e che vorrebbero che la cagna che li ha partorito guidasse, con naturalezza, i loro primi passi nel mondo incantato della zoofilia; specialmente Bea ... la cucciolotta di casa, ne sta soffrendo molto:
“Quella stronza non sembra per niente una madre!! ... sono stata fortunata ad avere te nella mia vita!!” va dicendo mentre mi abbraccia forte riempiendomi di baci affettuosi.
Ma non c’era stato niente da fare, ribatteva:
“Condividere la loro vita con le bestie deve essere una loro scelta, io non voglio entrarci, mia madre si è comportata con me alla stessa maniera, tanto sono destinate a diventare cagne sempre in calore perché così è scritto, dalla notte dei tempi, nel DNA delle femmine di questa famiglia.
Loro sanno bene che sono immensamente felice e orgogliosa che tutte loro abbiano scelto autonomamente di assecondare queste pulsioni animalesche!! ... e poi ... come dice Bea ... hanno te che li ha sempre aiutate a maturare e diventare femmine perfette!!”.
Altro tabù per mia madre era tutto ciò che aveva a che fare con la nostra paternità, era come sbattere contro un muro di gomma, l’avevamo più volte pregata di parlarci di nostro padre, ma era stata irremovibile, la risposta sibillina era stata sempre la stessa:
“Un signor nessuno che mi ha donato un po’ di sperma per procrearvi!”.
Visti gli scarsi risultati, avevamo iniziato ad assillare la povera Alina affinché ci dicesse qualcosa, per un bel po’ tenne la bocca chiusa ma alla fine riuscimmo a farla capitolare!
Una sera che mia madre avrebbe dovuto pernottare fuori casa, perché impegnata in città, dopo cena ci trattenne in sala da pranzo ed esordì:
“Ragazze giuratemi che quello che vi racconterò stasera rimarrà per sempre un segreto fra noi! … in verità non so come la prenderebbe vostra madre se lo venisse a sapere!! ... potrebbe magari riderci su contenta, perché ancora una volta gli avrei tolto le castagne dal fuoco! ... o invece, molto probabilmente, si arrabbierebbe moltissimo, delusa per quello che lei definirebbe un odioso tradimento, che metterebbe sicuramente la parola fine al nostro rapporto!!”.
Rispondemmo all’unisono abbracciandola e baciandola:
“Dai raccontaci di nostro padre ... ci hai preso per tonte!! ... è vero siamo giovani ma comprendiamo benissimo il rischio che stai correndo raccontandoci di lui, mai e poi mai faremmo cose che potrebbero portarti via da noi!! ... tu sei la nostra fata buona, la nostra maestra di vita! ... ti sei sempre fatta in quattro per tutte noi ... se siamo delle ragazze felici e appagate lo dobbiamo esclusivamente a te!!“.
“State buone!! ... ormai ho deciso, vi parlerò di come siete venute al mondo! ...è giusto così, accada quel che accada!!
Ad un certo punto vostra madre aveva sentito prepotente il bisogno di procreare:
” Sono figlia unica... “diceva: “e ho il dovere di assicurare una discendenza alla famiglia ... l’ho promesso a mia madre in punto di morte! ... ma non so cosa fare ...i maschi mi fanno ribrezzo! ... sto pensando a un matrimonio di comodo per potere, almeno, riuscire ad adottare una bambina e dopo ognuno per la propria strada, ma non ne sono troppo convinta ... non vorrei ritrovarmi con una testa di cazzo, tra i piedi, che si rimangi la parola data perché interessato al mio patrimonio.
Ne stava facendo una malattia, quando una mattina mi disse che forse poteva tentare di rimanere incinta grazie a Mariolina”.
“Hai ragione può funzionare!! ... e poi a provarci non ci rimettiamo niente!!”.
“Mariolina chi??!!” esclamammo stupite mentre la guardavamo come se all’improvviso fosse divenuta matta.
“State buone e lasciatemi raccontare, risponderò ad ogni vostra domanda!!
Una sera me l’ero vista arrivare a casa, in compagnia di vostra madre, le aveva dato un passaggio in macchina ed era semplicemente rimasta folgorata dalla bellezza di quella ventenne veneziana con dei meravigliosi occhi azzurri e lunghi capelli biondi, snella, alta, una carnagione candida come la neve e una pelle sana che profumava di gioventù; un essere dalla femminilità travolgente con una voce da bambina, dolcissima e straordinariamente sensuale!!
Dalle chiacchiere durante il viaggio aveva capito che gli piacevano le donne e vostra madre le confessò che anche lei amava l’amore lesbico, decise, quindi, di invitarla a passare la notte in villa: “così avremo modo di approfondire la conoscenza, però ti avverto che vivo con la mia compagna e che a giocare saremo in tre”.
“E che problema c’è?! ... più siamo meglio è!! ... e poi sono sicura che la tua compagna deve essere necessariamente bellissima come te!!”: rispose ridendo.
Dopo aver cenato andammo a letto.
Ricordo ancora il grido di vostra madre quando abbassandole le mutandine di pizzo nero molto sexy, si trovò davanti un pisellino da neonato con a fianco due testicoli che appena si distinguevano.
Lei raccattando le sue cose disse:
“scusatemi, capisco il vostro imbarazzo, per favore chiamatemi un taxi che andrò via subito!!”.
Per tutta risposta vostra madre la prese per un braccio e la trascinò sul letto: “Tu non vai proprio da nessuna parte!!! ... ho una voglia matta di mangiarti questo clitoride un po’ cresciuto!!” e cominciò a leccarla e succhiarla, come un’indemoniata, in preda ad una lussuria sfrenata.
Superato lo shock iniziale per la scoperta della sua transessualità, passammo una notte indimenticabile.
Mary ci confessò che era completamente passiva, che non aveva mai avuto un’erezione, il cosino, come lo chiamava lei, gli serviva per fare pipì e per far uscire un po’ di sborra durante gli orgasmi che comunque erano frequenti e molto appaganti; cosa, che per la verità, avevamo sperimentato quella sera stessa, ingoiando golose il suo sperma, certo non abbondante, ma molto, molto gustoso.
Il suo corpo stupendo era proprio così come madre natura l’aveva fatto.
Non aveva mai fatto ritocchini estetici e le tettine, le natiche e tutto il resto erano i suoi.
Ci confessò che non aveva mai avuto rapporti con maschi, che diceva di detestare, ed aveva invece tante amiche con le quali faceva sesso e che, in particolare, adorava essere posseduta violentemente e stuprata brutalmente con dei dildoni enormi.
Non aveva una compagna fissa, perché voleva sentirsi libera, ed era appagata e felice della vita agiata che conduceva, grazie al lavoro di indossatrice molto ben retribuito.
Con Mariolina diventammo buone amiche, la chiamavamo abbastanza spesso quando sentivamo il bisogno di movimentare un po’ il menage familiare:
“un’orgettina ogni tanto non può che farci del bene!!”, diceva vostra madre.
“Corro subito a chiamarla così vedremo se sta cosa può funzionare!!” gettò un’occhiata al calendario ... certo quel weekend sarebbe stato perfetto, cadeva in pieno periodo fertile e si attaccò al telefono speranzosa.
Mary si trovava a Milano per lavoro, ma assicurò che avrebbe passato il fine settimana con noi.
Ci preparammo all’evento studiando una sorta di strategia: io mi sarei impegnata a rompergli la prugna col dildo più grosso che avevamo, mentre vostra madre avrebbe aumentato la sua eccitazione stropicciando il pisellino fra le dita a mo’ di sega, depositando, di volta in volta, lo sperma su dei tamponi che avevamo preparato e che avrebbe più tardi introdotto nella cervice nella speranza di riuscire a fecondarsi, non voleva assolutamente che lei sapesse che avrebbe utilizzato il suo sperma per rimanere incinta.
Cosi trascorremmo due giorni di fuoco, la portammo all’orgasmo innumerevoli volte, la domenica quando ripartì ci salutò ridendo:
”Mi avete distrutta, secondo me vi siete drogate!! ... sono stati i due giorni più intensi della mia vita, nessuna mai mi ha fatto godere tanto!!”.
Ebbe inizio un periodo di attesa non troppo felice, era nervosa e intrattabile, anche perché aveva cessato di accoppiarsi coi cani per paura che in qualche modo avrebbero potuto compromettere l’eventuale fecondazione, e questo le mancava davvero molto.
Per fortuna gli esami che facemmo dopo un mese confermarono che le nausee che avvertiva da qualche giorno erano dovute alla gravidanza.
Divenne una dolce mammina in attesa, seguendo alla lettera i consigli di Irma, la ginecologa, anche lei lesbicona e gran scopatrice di cani!!; e nonna di Irma la rossa divenuta poi anche lei ginecologa.
“Niente nodi per i primi tre mesi ... puoi farti penetrare dai cani purché di piccola-media taglia ... ma il nodo deve rimanere rigorosamente fuori!! ... Alina ti aiuterà in questo ... e si!! ... puoi farti sodomizzare, ma il nodo resta fuori!! ... puoi farti infarcire di sborra senza limitazioni, anzi ti consiglio di assumerne tanto per via orale, quindi puoi spompinarli quanto vuoi!! ... farà bene a te e rinforzerà anche il feto! ... vedrai, avrai una prole bellissima! ... e speriamo che sia femmina!!": aggiunse ridendo.
Passati i tre mesi potrai riprendere a farti montare e legarti a lui ... ma con giudizio senza strafare nelle posizioni che ti indicherò mano a mano che il pancione cresce ... e tu tienila d’occhio perché questa è una cagna puttana e chissà cosa è capace di inventarsi pur di farsi trombare!!”.
A Mary, che ogni tanto veniva a trovarci, avevamo raccontato che una sera era stata stuprata da uno sconosciuto, mezzo ubriaco, ma che non se l’era sentita di abortire.
Fu una gravidanza tranquilla alla fine dei nove mesi diede alla luce, una deliziosa coppia di gemelline coi capelli nerissimi!! ... ora diventate due fiche strepitose!!”: e mentre lo diceva prese ad abbracciarle e baciarle con amorevole affetto.
Dopo il primissimo periodo di sbandamento, la vita riprese i ritmi di sempre, eravamo tutti molto felici, con la casa che risuonava delle vostre grida festose; avevamo preso alcuni accorgimenti per evitare spiacevoli inconvenienti.
Avevamo ripulito un ampio capannone, inizialmente adibito a stalla, che si trovava distante dalla casa dove ci facevamo montare dai nostri cani;
la distanza era tale che potevamo liberamente sfogarci durante gli orgasmi senza che potessero udirci, in un angolo avevamo preparato un’alcova dove consumavamo i nostri incontri saffici.
Anche gli incontri con Mary si erano intensificati con crescente soddisfazione di tutte.
Al gruppo si era aggiunta stabilmente una sua collega: Petra una morettina spagnola dai lunghi capelli corvini bellissima, trans come lei.
Quando ci aveva avvertito che, se non avevamo problemi, sarebbe venuta in compagnia di una amica trans.
Aveva rassicurato vostra madre che non dovevamo temere nulla e che Petra non aveva certo un pene grosso:
“Vedrai e dolcissima, passiva, gli piace molto fare la schiava remissiva, con un pisellino più piccolo del mio ma in compenso ha le palle un po’ più grosse, il sapore del suo sperma ti piacerà molto!! … e poi è persona fidata garantisco io per lei”.
Dopo essersi consigliata con me decidemmo che sarebbe stato intrigante far crescere il numero dei componenti del gruppo, disse: “Al limite se non ci troviamo bene, non la faremo più venire a casa”: ed acconsentì contenta.
Petra si dimostrò un amante eccezionale divenne da subito una componente essenziale delle nostre orge con piena soddisfazione di tutte.
Un giorno mi dissi: “Le bambine sono abbastanza cresciute, hanno due anni e mezzo, se prometti che continuerai ad aiutarmi, vorrei provare avere un’altra bambina prima che sia troppo tardi”.
La abbracciai forte riempiendola di baci:
“Sei proprio una stupida!! ... come hai potuto pensare che ti avrei negato il mio aiuto!! ... di figlie puoi farne una carrettata, sarò sempre al tuo fianco per sostenerti ed aiutarti!!”.
“Allora organizziamoci come la volta scorsa, stavolta dovrebbe essere più facile perché coinvolgeremo anche Petra e avremo a disposizione una maggiore quantità di sperma”.
“Ma sei sicura che mettere in mezzo tutt’e due sia una cosa sensata? ... in questo modo non saprai mai chi è il padre, a meno che tu non faccia poi il test del DNA”.
“Sapere chi è il padre è l’ultimo dei miei pensieri, anzi, non me ne importa proprio ... l’unica cosa che mi preme è restare incinta ... oltre tutto sono entrambe delle strafiche bellissime e brave ragazze!! ... i loro figli non potranno che essere stupendi!!!”.
In realtà il problema non si pose perché dopo nove mesi vide la luce una stupenda sirenetta bionda con gli occhi azzurri!! ... su chi fosse il padre non c’era ombra di dubbio!!”.
“Domande??”.
Una delle gemelle chiese:
“Tu ci stai dicendo che noi siamo figlie di un trans!! ... non ci posso credere!!”.
“Bambina non è esatto ... voi siete le figlie di una trans, una femmina meravigliosa alla quale madre natura aveva fatto il brutto scherzo di piazzare un pisellino nel posto di un clitoride!!”.
L’altra gemella domandò perentoria, quasi urlando:
“Tu ora devi dirci dove troviamo nostro padre, e non provare a raccontarci che non lo sai perché non ti crederemmo mai!! ... e ti odieremmo per sempre!!”.
Ascoltando le sue parole un dubbio atroce mi era passato per la mente e trepidante chiesi:
“Al ... perché parli di lei al passato?”.
Alina si fece improvvisamente triste e con le lacrime agli occhi rispose:
“Bambine mie adorate, perché lei non è più tra noi ... è volata in cielo coinvolta in un terribile incidente d’auto in una sera piovosa di un maledetto dicembre!”.
Scoppiammo a piangere disperate, non avremmo conosciuto mai quel genitore un po’ particolare che ci aveva messo al mondo.
Anna era diventata triste, benché fossero passati ormai molti anni, quel brutto ricordo si era affievolito ma non scomparso del tutto.
Con le lacrime agli occhi:
“Come l’ho fatta lunga!! ... e che stupida sono stata ha raccontarvi questa storia triste! ... invece di gioire perché la nostra bambina fra un po’ si accoppierà con un esemplare maschio bellissimo!!”.
La cominciai a riempire di bacetti soffermandomi a sfiorare con la lingua i capezzoli che risposero immediatamente indurendosi ... Rita si era messa in ginocchio e aveva intrufolato la lingua nella vagina era il modo che noi ragazze avevamo per dimostrargli il nostro affetto e ricordagli che la vita andava avanti e che doveva essere vissuta.
Poi aggiunse:
”c’è qualcosa che vuoi sapere su Thor, prima che arrivi!?? ... dopo non ci sarà più tempo, dalla tua bocca usciranno solo rantoli e gemiti di goduria!!”.
Stavo per rispondergli di no ma ci ripensai e gli chiesi come avrei dovuto comportarmi ... dargliela subito o tergiversare e farlo aspettare un po’.
“No bambina!! ... ricorda questa norma fondamentale per un buon rapporto con fido: la prima volta che ti accoppi con un cane dovrai mostrarti femmina remissiva e disponibile; pensaci bene tu,in realtà, gli hai già comunicato che vuoi chiavare o perché sei a quattro zampe sculettante o perché hai appena finito di circuirlo e eccitarlo con le tue moine.
Se poi la relazione dovesse continuare, allora ci sarà tempo e modo di puntualizzare la superiorità del tuo rango, anzi come ti ho già insegnato è importante ricordagli ogni tanto chi comanda.
La prima volta l’iniziativa è tutta sua, specialmente, se si tratta di un cane estraneo appena conosciuto.
Ricordati sempre! ... come dice Alina, la prima volta:
cosce larghe, fica spalancata e tana bagnata di voglia e vedrai che sarà, come tutte, una scopata indimenticabile a prescindere di che razza sia il maschio!!,
Ricorda un’altra cosa, quasi tutti i cani, questo forse te l’ho già insegnato ma ribadirlo non guasta, quando si trovano in un ambiente nuovo, immagina un randagio che hai fatto entrare in casa, appena si annodano si girano mettendosi culo contro culo, per loro è una posizione difensiva istintiva, hanno la necessità di controllare il territorio trovandosi in una posizione di inferiorità perché bloccati dentro la femmina senza la possibilità immediata di staccarsi per difendersi ed è naturale che comincino a tirare trascinandoti in giro, cerca di essere femmina premurosa agevola il tuo maschio sforzati di aiutarlo nel movimento fa lavorare mani e ginocchia, i vostri corpi attaccati devono muoversi all’unisono.
Rammenta che se per un qualunque motivo, immaginasse situazioni di pericoli anche inesistenti ... non è difficile prendere una cantonata durante l’eccitazione del coito, non solo noi perdiamo il lume della ragione ma anche lui! ... non esiterebbe a sradicarti il nodo dalla vagina procurandovi entrambi un male terribile e lui probabilmente rimarrebbe mutilato a vita!!”.
Rita: “Hai preso nota cagnaccia puttana!! ... quando ti lecco la fica la voglio trovare intera e possibilmente bella stretta!! ... non un fiore slabbrato perché la signora ha pensato di farsi riempire di sborra rimanendo immobile, in pigra attesa che finisca di svuotarsi le palle!! ... devi muoverti se ti tira!! ... capito??!!”.
Gli infilai la lingua in bocca: “Vuoi stare zitta troiona!! ... queste cose me le hai già detto!! ... ho capito!!”.
La caciara che proveniva dall’esterno era improvvisamente cessata.
Anna ci invitò a tacere: “Presto mettetevi in posizione il re sta per arrivare!!”.
Rita si precipitò nell’angolo dov’era il diaframma, io col cuore in gola per l’emozione, in preda ad un’eccitazione irrefrenabile, mi posizionai a quattro zampe sulla coperta. Un solo pensiero frullava nella mia testa, fra qualche minuto il possente pene di Thor avrebbe devastato la mia passera, i suoi enormi testicoli avrebbero sculacciato le mie natiche, stavo per possedere quel meraviglioso cane, ero la femmina più arrapata del mondo, con la fica bagnata da un fiume di umori che sentivo scolare, mi posi in trepidante attesa di lui.
Anna si avvicinò, mi accarezzò dolcemente sul dorso, mi diede un bacio materno sulla fronte e mi sussurrò:
“bambina sei una sposa bellissima,!! ... i tuoi desideri stanno per avverarsi, abbandonati a lui e sii felice!!” e si allontano accomodandosi sul bordo del divano, pronta ad intervenire.
Qualche minuto dopo, nel più assoluto silenzio, i tre moschettieri entrarono con passo felpato nel salone:
per primo Thor un po’ più distanziati il mio Rocky ed Alan.
(continua …)
Siccome i signorini ancora non arrivano, ti racconterò di Alina, sono sicura che la conoscerai presto e che anche tu saprai far tesoro delle sue raccomandazioni sul comportamento da tenere coi nostri amici con la coda.
Lei è la migliore amica di mia madre ed è stata, per me e le gemelle, come una seconda mamma, ci ha accudito e fatti crescere seguendoci con affetto.
In pratica, hanno convissuto felici per quarant’anni, accomunate delle stesse passioni:
lesbicare dalla mattina alla sera e farsi trombare da tutti i cani che capitavano a tiro.
La russa è esperta zoofila, conosce tutti i segreti di fido è stata la mia maestra, e mi ha assistito durante la mia prima monta ... avvenuta ... tanto ma tanto ... tanto ... tempo fa!!
Non chiedetemi a che età perché non ve lo dirò mai!!, ero comunque molto giovane, a quel tempo le mie coetanee giocavano anche loro coi cani ... sì ma di peluche!!
Mia madre l’aveva pregata di tenerci d’occhio durante la pubertà e di aiutarci se si fosse resa conto che, in qualche maniera, avessimo dimostrato di sentirci attratti dagli amici con la coda.
Non so per quale falso pudore, non si era mai esposta in prima persona nel nostro addestramento, evitava anche di assistere durante le nostre monte ad eccezione di quelle durante la festa del plenilunio, come padrona della casa non poteva certo evitare di stare in sala!!
Con le gemelle avevo una bella intesa e dopo la scuola passavamo insieme parecchie ore nella grande sala a trastullarci con i nostri amici a quattro zampe.
Ci volevamo un mondo di bene, anche se da principio mi canzonavano spesso dicendo che non si era mai visto una cagna senza seno!! ... salvo confessarmi la loro invidia, qualche anno dopo, quando le mie tette erano sbocciate sviluppandosi in tutto il loro splendore.
Alina mi raccontava che mia madre era orgogliosa di tutte noi e che l’aveva sorpresa parecchie volte a masturbarsi, dietro la porta della mia camera, mentre godevo rumorosamente, annodata ad Arturo il mio labrador che dormiva con me e che si metteva giù a riposare solo dopo aver svuotato il contenuto delle sue palle nella mia micetta famelica e mai sazia.
Aveva provato più volte, purtroppo senza esito, a convincerla a partecipare attivamente ai nostri progressi:
“Ma che senso ha ...” diceva: “sai bene che sono tutte innamorate pazze di fido e che vorrebbero che la cagna che li ha partorito guidasse, con naturalezza, i loro primi passi nel mondo incantato della zoofilia; specialmente Bea ... la cucciolotta di casa, ne sta soffrendo molto:
“Quella stronza non sembra per niente una madre!! ... sono stata fortunata ad avere te nella mia vita!!” va dicendo mentre mi abbraccia forte riempiendomi di baci affettuosi.
Ma non c’era stato niente da fare, ribatteva:
“Condividere la loro vita con le bestie deve essere una loro scelta, io non voglio entrarci, mia madre si è comportata con me alla stessa maniera, tanto sono destinate a diventare cagne sempre in calore perché così è scritto, dalla notte dei tempi, nel DNA delle femmine di questa famiglia.
Loro sanno bene che sono immensamente felice e orgogliosa che tutte loro abbiano scelto autonomamente di assecondare queste pulsioni animalesche!! ... e poi ... come dice Bea ... hanno te che li ha sempre aiutate a maturare e diventare femmine perfette!!”.
Altro tabù per mia madre era tutto ciò che aveva a che fare con la nostra paternità, era come sbattere contro un muro di gomma, l’avevamo più volte pregata di parlarci di nostro padre, ma era stata irremovibile, la risposta sibillina era stata sempre la stessa:
“Un signor nessuno che mi ha donato un po’ di sperma per procrearvi!”.
Visti gli scarsi risultati, avevamo iniziato ad assillare la povera Alina affinché ci dicesse qualcosa, per un bel po’ tenne la bocca chiusa ma alla fine riuscimmo a farla capitolare!
Una sera che mia madre avrebbe dovuto pernottare fuori casa, perché impegnata in città, dopo cena ci trattenne in sala da pranzo ed esordì:
“Ragazze giuratemi che quello che vi racconterò stasera rimarrà per sempre un segreto fra noi! … in verità non so come la prenderebbe vostra madre se lo venisse a sapere!! ... potrebbe magari riderci su contenta, perché ancora una volta gli avrei tolto le castagne dal fuoco! ... o invece, molto probabilmente, si arrabbierebbe moltissimo, delusa per quello che lei definirebbe un odioso tradimento, che metterebbe sicuramente la parola fine al nostro rapporto!!”.
Rispondemmo all’unisono abbracciandola e baciandola:
“Dai raccontaci di nostro padre ... ci hai preso per tonte!! ... è vero siamo giovani ma comprendiamo benissimo il rischio che stai correndo raccontandoci di lui, mai e poi mai faremmo cose che potrebbero portarti via da noi!! ... tu sei la nostra fata buona, la nostra maestra di vita! ... ti sei sempre fatta in quattro per tutte noi ... se siamo delle ragazze felici e appagate lo dobbiamo esclusivamente a te!!“.
“State buone!! ... ormai ho deciso, vi parlerò di come siete venute al mondo! ...è giusto così, accada quel che accada!!
Ad un certo punto vostra madre aveva sentito prepotente il bisogno di procreare:
” Sono figlia unica... “diceva: “e ho il dovere di assicurare una discendenza alla famiglia ... l’ho promesso a mia madre in punto di morte! ... ma non so cosa fare ...i maschi mi fanno ribrezzo! ... sto pensando a un matrimonio di comodo per potere, almeno, riuscire ad adottare una bambina e dopo ognuno per la propria strada, ma non ne sono troppo convinta ... non vorrei ritrovarmi con una testa di cazzo, tra i piedi, che si rimangi la parola data perché interessato al mio patrimonio.
Ne stava facendo una malattia, quando una mattina mi disse che forse poteva tentare di rimanere incinta grazie a Mariolina”.
“Hai ragione può funzionare!! ... e poi a provarci non ci rimettiamo niente!!”.
“Mariolina chi??!!” esclamammo stupite mentre la guardavamo come se all’improvviso fosse divenuta matta.
“State buone e lasciatemi raccontare, risponderò ad ogni vostra domanda!!
Una sera me l’ero vista arrivare a casa, in compagnia di vostra madre, le aveva dato un passaggio in macchina ed era semplicemente rimasta folgorata dalla bellezza di quella ventenne veneziana con dei meravigliosi occhi azzurri e lunghi capelli biondi, snella, alta, una carnagione candida come la neve e una pelle sana che profumava di gioventù; un essere dalla femminilità travolgente con una voce da bambina, dolcissima e straordinariamente sensuale!!
Dalle chiacchiere durante il viaggio aveva capito che gli piacevano le donne e vostra madre le confessò che anche lei amava l’amore lesbico, decise, quindi, di invitarla a passare la notte in villa: “così avremo modo di approfondire la conoscenza, però ti avverto che vivo con la mia compagna e che a giocare saremo in tre”.
“E che problema c’è?! ... più siamo meglio è!! ... e poi sono sicura che la tua compagna deve essere necessariamente bellissima come te!!”: rispose ridendo.
Dopo aver cenato andammo a letto.
Ricordo ancora il grido di vostra madre quando abbassandole le mutandine di pizzo nero molto sexy, si trovò davanti un pisellino da neonato con a fianco due testicoli che appena si distinguevano.
Lei raccattando le sue cose disse:
“scusatemi, capisco il vostro imbarazzo, per favore chiamatemi un taxi che andrò via subito!!”.
Per tutta risposta vostra madre la prese per un braccio e la trascinò sul letto: “Tu non vai proprio da nessuna parte!!! ... ho una voglia matta di mangiarti questo clitoride un po’ cresciuto!!” e cominciò a leccarla e succhiarla, come un’indemoniata, in preda ad una lussuria sfrenata.
Superato lo shock iniziale per la scoperta della sua transessualità, passammo una notte indimenticabile.
Mary ci confessò che era completamente passiva, che non aveva mai avuto un’erezione, il cosino, come lo chiamava lei, gli serviva per fare pipì e per far uscire un po’ di sborra durante gli orgasmi che comunque erano frequenti e molto appaganti; cosa, che per la verità, avevamo sperimentato quella sera stessa, ingoiando golose il suo sperma, certo non abbondante, ma molto, molto gustoso.
Il suo corpo stupendo era proprio così come madre natura l’aveva fatto.
Non aveva mai fatto ritocchini estetici e le tettine, le natiche e tutto il resto erano i suoi.
Ci confessò che non aveva mai avuto rapporti con maschi, che diceva di detestare, ed aveva invece tante amiche con le quali faceva sesso e che, in particolare, adorava essere posseduta violentemente e stuprata brutalmente con dei dildoni enormi.
Non aveva una compagna fissa, perché voleva sentirsi libera, ed era appagata e felice della vita agiata che conduceva, grazie al lavoro di indossatrice molto ben retribuito.
Con Mariolina diventammo buone amiche, la chiamavamo abbastanza spesso quando sentivamo il bisogno di movimentare un po’ il menage familiare:
“un’orgettina ogni tanto non può che farci del bene!!”, diceva vostra madre.
“Corro subito a chiamarla così vedremo se sta cosa può funzionare!!” gettò un’occhiata al calendario ... certo quel weekend sarebbe stato perfetto, cadeva in pieno periodo fertile e si attaccò al telefono speranzosa.
Mary si trovava a Milano per lavoro, ma assicurò che avrebbe passato il fine settimana con noi.
Ci preparammo all’evento studiando una sorta di strategia: io mi sarei impegnata a rompergli la prugna col dildo più grosso che avevamo, mentre vostra madre avrebbe aumentato la sua eccitazione stropicciando il pisellino fra le dita a mo’ di sega, depositando, di volta in volta, lo sperma su dei tamponi che avevamo preparato e che avrebbe più tardi introdotto nella cervice nella speranza di riuscire a fecondarsi, non voleva assolutamente che lei sapesse che avrebbe utilizzato il suo sperma per rimanere incinta.
Cosi trascorremmo due giorni di fuoco, la portammo all’orgasmo innumerevoli volte, la domenica quando ripartì ci salutò ridendo:
”Mi avete distrutta, secondo me vi siete drogate!! ... sono stati i due giorni più intensi della mia vita, nessuna mai mi ha fatto godere tanto!!”.
Ebbe inizio un periodo di attesa non troppo felice, era nervosa e intrattabile, anche perché aveva cessato di accoppiarsi coi cani per paura che in qualche modo avrebbero potuto compromettere l’eventuale fecondazione, e questo le mancava davvero molto.
Per fortuna gli esami che facemmo dopo un mese confermarono che le nausee che avvertiva da qualche giorno erano dovute alla gravidanza.
Divenne una dolce mammina in attesa, seguendo alla lettera i consigli di Irma, la ginecologa, anche lei lesbicona e gran scopatrice di cani!!; e nonna di Irma la rossa divenuta poi anche lei ginecologa.
“Niente nodi per i primi tre mesi ... puoi farti penetrare dai cani purché di piccola-media taglia ... ma il nodo deve rimanere rigorosamente fuori!! ... Alina ti aiuterà in questo ... e si!! ... puoi farti sodomizzare, ma il nodo resta fuori!! ... puoi farti infarcire di sborra senza limitazioni, anzi ti consiglio di assumerne tanto per via orale, quindi puoi spompinarli quanto vuoi!! ... farà bene a te e rinforzerà anche il feto! ... vedrai, avrai una prole bellissima! ... e speriamo che sia femmina!!": aggiunse ridendo.
Passati i tre mesi potrai riprendere a farti montare e legarti a lui ... ma con giudizio senza strafare nelle posizioni che ti indicherò mano a mano che il pancione cresce ... e tu tienila d’occhio perché questa è una cagna puttana e chissà cosa è capace di inventarsi pur di farsi trombare!!”.
A Mary, che ogni tanto veniva a trovarci, avevamo raccontato che una sera era stata stuprata da uno sconosciuto, mezzo ubriaco, ma che non se l’era sentita di abortire.
Fu una gravidanza tranquilla alla fine dei nove mesi diede alla luce, una deliziosa coppia di gemelline coi capelli nerissimi!! ... ora diventate due fiche strepitose!!”: e mentre lo diceva prese ad abbracciarle e baciarle con amorevole affetto.
Dopo il primissimo periodo di sbandamento, la vita riprese i ritmi di sempre, eravamo tutti molto felici, con la casa che risuonava delle vostre grida festose; avevamo preso alcuni accorgimenti per evitare spiacevoli inconvenienti.
Avevamo ripulito un ampio capannone, inizialmente adibito a stalla, che si trovava distante dalla casa dove ci facevamo montare dai nostri cani;
la distanza era tale che potevamo liberamente sfogarci durante gli orgasmi senza che potessero udirci, in un angolo avevamo preparato un’alcova dove consumavamo i nostri incontri saffici.
Anche gli incontri con Mary si erano intensificati con crescente soddisfazione di tutte.
Al gruppo si era aggiunta stabilmente una sua collega: Petra una morettina spagnola dai lunghi capelli corvini bellissima, trans come lei.
Quando ci aveva avvertito che, se non avevamo problemi, sarebbe venuta in compagnia di una amica trans.
Aveva rassicurato vostra madre che non dovevamo temere nulla e che Petra non aveva certo un pene grosso:
“Vedrai e dolcissima, passiva, gli piace molto fare la schiava remissiva, con un pisellino più piccolo del mio ma in compenso ha le palle un po’ più grosse, il sapore del suo sperma ti piacerà molto!! … e poi è persona fidata garantisco io per lei”.
Dopo essersi consigliata con me decidemmo che sarebbe stato intrigante far crescere il numero dei componenti del gruppo, disse: “Al limite se non ci troviamo bene, non la faremo più venire a casa”: ed acconsentì contenta.
Petra si dimostrò un amante eccezionale divenne da subito una componente essenziale delle nostre orge con piena soddisfazione di tutte.
Un giorno mi dissi: “Le bambine sono abbastanza cresciute, hanno due anni e mezzo, se prometti che continuerai ad aiutarmi, vorrei provare avere un’altra bambina prima che sia troppo tardi”.
La abbracciai forte riempiendola di baci:
“Sei proprio una stupida!! ... come hai potuto pensare che ti avrei negato il mio aiuto!! ... di figlie puoi farne una carrettata, sarò sempre al tuo fianco per sostenerti ed aiutarti!!”.
“Allora organizziamoci come la volta scorsa, stavolta dovrebbe essere più facile perché coinvolgeremo anche Petra e avremo a disposizione una maggiore quantità di sperma”.
“Ma sei sicura che mettere in mezzo tutt’e due sia una cosa sensata? ... in questo modo non saprai mai chi è il padre, a meno che tu non faccia poi il test del DNA”.
“Sapere chi è il padre è l’ultimo dei miei pensieri, anzi, non me ne importa proprio ... l’unica cosa che mi preme è restare incinta ... oltre tutto sono entrambe delle strafiche bellissime e brave ragazze!! ... i loro figli non potranno che essere stupendi!!!”.
In realtà il problema non si pose perché dopo nove mesi vide la luce una stupenda sirenetta bionda con gli occhi azzurri!! ... su chi fosse il padre non c’era ombra di dubbio!!”.
“Domande??”.
Una delle gemelle chiese:
“Tu ci stai dicendo che noi siamo figlie di un trans!! ... non ci posso credere!!”.
“Bambina non è esatto ... voi siete le figlie di una trans, una femmina meravigliosa alla quale madre natura aveva fatto il brutto scherzo di piazzare un pisellino nel posto di un clitoride!!”.
L’altra gemella domandò perentoria, quasi urlando:
“Tu ora devi dirci dove troviamo nostro padre, e non provare a raccontarci che non lo sai perché non ti crederemmo mai!! ... e ti odieremmo per sempre!!”.
Ascoltando le sue parole un dubbio atroce mi era passato per la mente e trepidante chiesi:
“Al ... perché parli di lei al passato?”.
Alina si fece improvvisamente triste e con le lacrime agli occhi rispose:
“Bambine mie adorate, perché lei non è più tra noi ... è volata in cielo coinvolta in un terribile incidente d’auto in una sera piovosa di un maledetto dicembre!”.
Scoppiammo a piangere disperate, non avremmo conosciuto mai quel genitore un po’ particolare che ci aveva messo al mondo.
Anna era diventata triste, benché fossero passati ormai molti anni, quel brutto ricordo si era affievolito ma non scomparso del tutto.
Con le lacrime agli occhi:
“Come l’ho fatta lunga!! ... e che stupida sono stata ha raccontarvi questa storia triste! ... invece di gioire perché la nostra bambina fra un po’ si accoppierà con un esemplare maschio bellissimo!!”.
La cominciai a riempire di bacetti soffermandomi a sfiorare con la lingua i capezzoli che risposero immediatamente indurendosi ... Rita si era messa in ginocchio e aveva intrufolato la lingua nella vagina era il modo che noi ragazze avevamo per dimostrargli il nostro affetto e ricordagli che la vita andava avanti e che doveva essere vissuta.
Poi aggiunse:
”c’è qualcosa che vuoi sapere su Thor, prima che arrivi!?? ... dopo non ci sarà più tempo, dalla tua bocca usciranno solo rantoli e gemiti di goduria!!”.
Stavo per rispondergli di no ma ci ripensai e gli chiesi come avrei dovuto comportarmi ... dargliela subito o tergiversare e farlo aspettare un po’.
“No bambina!! ... ricorda questa norma fondamentale per un buon rapporto con fido: la prima volta che ti accoppi con un cane dovrai mostrarti femmina remissiva e disponibile; pensaci bene tu,in realtà, gli hai già comunicato che vuoi chiavare o perché sei a quattro zampe sculettante o perché hai appena finito di circuirlo e eccitarlo con le tue moine.
Se poi la relazione dovesse continuare, allora ci sarà tempo e modo di puntualizzare la superiorità del tuo rango, anzi come ti ho già insegnato è importante ricordagli ogni tanto chi comanda.
La prima volta l’iniziativa è tutta sua, specialmente, se si tratta di un cane estraneo appena conosciuto.
Ricordati sempre! ... come dice Alina, la prima volta:
cosce larghe, fica spalancata e tana bagnata di voglia e vedrai che sarà, come tutte, una scopata indimenticabile a prescindere di che razza sia il maschio!!,
Ricorda un’altra cosa, quasi tutti i cani, questo forse te l’ho già insegnato ma ribadirlo non guasta, quando si trovano in un ambiente nuovo, immagina un randagio che hai fatto entrare in casa, appena si annodano si girano mettendosi culo contro culo, per loro è una posizione difensiva istintiva, hanno la necessità di controllare il territorio trovandosi in una posizione di inferiorità perché bloccati dentro la femmina senza la possibilità immediata di staccarsi per difendersi ed è naturale che comincino a tirare trascinandoti in giro, cerca di essere femmina premurosa agevola il tuo maschio sforzati di aiutarlo nel movimento fa lavorare mani e ginocchia, i vostri corpi attaccati devono muoversi all’unisono.
Rammenta che se per un qualunque motivo, immaginasse situazioni di pericoli anche inesistenti ... non è difficile prendere una cantonata durante l’eccitazione del coito, non solo noi perdiamo il lume della ragione ma anche lui! ... non esiterebbe a sradicarti il nodo dalla vagina procurandovi entrambi un male terribile e lui probabilmente rimarrebbe mutilato a vita!!”.
Rita: “Hai preso nota cagnaccia puttana!! ... quando ti lecco la fica la voglio trovare intera e possibilmente bella stretta!! ... non un fiore slabbrato perché la signora ha pensato di farsi riempire di sborra rimanendo immobile, in pigra attesa che finisca di svuotarsi le palle!! ... devi muoverti se ti tira!! ... capito??!!”.
Gli infilai la lingua in bocca: “Vuoi stare zitta troiona!! ... queste cose me le hai già detto!! ... ho capito!!”.
La caciara che proveniva dall’esterno era improvvisamente cessata.
Anna ci invitò a tacere: “Presto mettetevi in posizione il re sta per arrivare!!”.
Rita si precipitò nell’angolo dov’era il diaframma, io col cuore in gola per l’emozione, in preda ad un’eccitazione irrefrenabile, mi posizionai a quattro zampe sulla coperta. Un solo pensiero frullava nella mia testa, fra qualche minuto il possente pene di Thor avrebbe devastato la mia passera, i suoi enormi testicoli avrebbero sculacciato le mie natiche, stavo per possedere quel meraviglioso cane, ero la femmina più arrapata del mondo, con la fica bagnata da un fiume di umori che sentivo scolare, mi posi in trepidante attesa di lui.
Anna si avvicinò, mi accarezzò dolcemente sul dorso, mi diede un bacio materno sulla fronte e mi sussurrò:
“bambina sei una sposa bellissima,!! ... i tuoi desideri stanno per avverarsi, abbandonati a lui e sii felice!!” e si allontano accomodandosi sul bordo del divano, pronta ad intervenire.
Qualche minuto dopo, nel più assoluto silenzio, i tre moschettieri entrarono con passo felpato nel salone:
per primo Thor un po’ più distanziati il mio Rocky ed Alan.
(continua …)
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