Lingua o frustino?
di
Kugher
genere
sadomaso
La schiava è legata al letto coi polsi allargati, sopra la testa.
Anche le caviglie sono legate ai lati, tenendola oscenamente aperta, esposta, offerta, sua.
Il Padrone ha una benda in mano e la nutella.
La crema le viene messa sulle labbra, delicatamente, mentre il Padrone le accarezza il corpo, i fianchi, il senso, sfiora il suo sesso senza violarlo, solo promettendo che lo avrebbe fatto, ma una promessa non mantenuta...per ora.
La crema viene messa, senza fretta, anche sul collo, in quel punto particolare in cui si mette il profumo, molto delicato, sensibile, caldo.
Anche i capezzoli vengono ricoperti mentre il Padrone lecca e bacia altre parti del corpo, di quel corpo che gli appartiene, che sa essere suo, per il suo piacere.
L'ombelico viene riempito ma le grandi labbra solo ricoperte, con quelle dita che accarezzavano e mai penetravano.
Ora la benda.
Lui voleva che lei assistesse alla preparazione.
Per la prossima mezzora, o un'ora, o 10 minuti, per un tempo che lei non è mai riuscita a quantificare, sarebbe stata passiva, senza la possibilità di gestire o indirizzare gli eventi, solo subirli.
La cecità le piomba addosso e le ampliòa i confini, o glieli restringe, non capisce. E' sua, lo sa.
Il ventre le viene accarezzato da un oggetto.
Ecco, lo stronzo ha iniziato a divertirsi.
L'ha accarezzata con un frustino.
Buio.
Lingua o frustino?
Lei non lo sa.
Lui la tiene sulle spine, protraendo il tempo, essendo solo incerto il quando.
La lingua del Padrone le lecca il ventre, dove era stata accarezzata dal frustino.
"Stronzo, sei uno stronzo. Muoviti, dai, colpiscimi, toglimi il peso, l'ansia".
Parole pronunciate a sé stessa, nei suoi pensieri.
Colpo!
Sul ventre, dove aveva leccato.
Passano minuti, secondi, non sa.
Lingua.
Colpo.
Poi lingua, lingua sulle labbra per pulirle dalla nutella.
Sembra che voglia entrare in bocca con la lingua ma no, si ferma, tenendo la punta rigida.
E' eccitato. Il Padrone è eccitato.
Le sfiora le cosce col la sua erezione.
Lingua, sul collo.
Colpo, tra i seni.
Stronzo.
Lingua sui seni, denti che accarezzano i capezzoli.
L'erezione è scesa a sfiorare la parte vicino alle ginocchia.
Lingua che percorre lo spazio tra i seni e l'ombelico, ma non entra.
Colpo.
Stronzo.
Lingua sul sesso, accarezza le labbra, non entra, o forse sì, adesso entra.
mani sui seni, sui capezzoli.
Li strizza.
Fa male, fa male mentre lecca il sesso.
Silenzio.
Lui è immobile.
Colpo su un capezzolo.
Nessun tempo per farla riprendere, colpo sull'altro capezzolo.
Ancora, fa male, fa male.
Dentro.
L'ha penetrata mentre con le dita gioca coi capezzoli colpiti.
Dentro.
Sua.
Anche le caviglie sono legate ai lati, tenendola oscenamente aperta, esposta, offerta, sua.
Il Padrone ha una benda in mano e la nutella.
La crema le viene messa sulle labbra, delicatamente, mentre il Padrone le accarezza il corpo, i fianchi, il senso, sfiora il suo sesso senza violarlo, solo promettendo che lo avrebbe fatto, ma una promessa non mantenuta...per ora.
La crema viene messa, senza fretta, anche sul collo, in quel punto particolare in cui si mette il profumo, molto delicato, sensibile, caldo.
Anche i capezzoli vengono ricoperti mentre il Padrone lecca e bacia altre parti del corpo, di quel corpo che gli appartiene, che sa essere suo, per il suo piacere.
L'ombelico viene riempito ma le grandi labbra solo ricoperte, con quelle dita che accarezzavano e mai penetravano.
Ora la benda.
Lui voleva che lei assistesse alla preparazione.
Per la prossima mezzora, o un'ora, o 10 minuti, per un tempo che lei non è mai riuscita a quantificare, sarebbe stata passiva, senza la possibilità di gestire o indirizzare gli eventi, solo subirli.
La cecità le piomba addosso e le ampliòa i confini, o glieli restringe, non capisce. E' sua, lo sa.
Il ventre le viene accarezzato da un oggetto.
Ecco, lo stronzo ha iniziato a divertirsi.
L'ha accarezzata con un frustino.
Buio.
Lingua o frustino?
Lei non lo sa.
Lui la tiene sulle spine, protraendo il tempo, essendo solo incerto il quando.
La lingua del Padrone le lecca il ventre, dove era stata accarezzata dal frustino.
"Stronzo, sei uno stronzo. Muoviti, dai, colpiscimi, toglimi il peso, l'ansia".
Parole pronunciate a sé stessa, nei suoi pensieri.
Colpo!
Sul ventre, dove aveva leccato.
Passano minuti, secondi, non sa.
Lingua.
Colpo.
Poi lingua, lingua sulle labbra per pulirle dalla nutella.
Sembra che voglia entrare in bocca con la lingua ma no, si ferma, tenendo la punta rigida.
E' eccitato. Il Padrone è eccitato.
Le sfiora le cosce col la sua erezione.
Lingua, sul collo.
Colpo, tra i seni.
Stronzo.
Lingua sui seni, denti che accarezzano i capezzoli.
L'erezione è scesa a sfiorare la parte vicino alle ginocchia.
Lingua che percorre lo spazio tra i seni e l'ombelico, ma non entra.
Colpo.
Stronzo.
Lingua sul sesso, accarezza le labbra, non entra, o forse sì, adesso entra.
mani sui seni, sui capezzoli.
Li strizza.
Fa male, fa male mentre lecca il sesso.
Silenzio.
Lui è immobile.
Colpo su un capezzolo.
Nessun tempo per farla riprendere, colpo sull'altro capezzolo.
Ancora, fa male, fa male.
Dentro.
L'ha penetrata mentre con le dita gioca coi capezzoli colpiti.
Dentro.
Sua.
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Commenti dei lettori al racconto erotico