La famiglia innanzi tutto
di
Carlo63
genere
voyeur
La famiglia, innanzi tutto.(Part.2)
Ormai era chiaro: i due se ne strafottevano di me, sia mio padre che anna, avevano deciso per se stessi ed io per loro non contavo niente, sempre che, se avessi voluto e mi fosse piaciuto, avrei potuto far parte del gioco, immaginando ovviamente a cosa avrebbe portato a questo gioco, o meglio, a quali conseguenze saremmo potuti arrivare tutti e tre, ma certamente, non potevo stare a guardare o a far finta di niente. Se mio padre e la mia ragazza avessero potuto, in questo momento starebbero di certo chiavando presi come erano. Ripeto, tuttavia quella situazione paradossale, aveva un che di eccitante e perverso proprio perché eccezionale, esagerato, oltre ogni limite del rispetto, forse dell’amore stesso. O forse l’amore non c’entrava niente. O forse si. In fin dei conti erano due persone che mi volevano e mi dovevano voler bene e che consapevolmente, stavano mettendo in serio pericolo il nostro rapporto, senza star a considerare le possibili conseguenze familiari che sarebbero scaturite se io mi fossi opposto a quella ignobile, perversa ma eccitante tresca. Ma nel frattempo anna doveva aver ulteriormente allargato le gambe poerchè la sua gamba aderiva sempre piu forte alla mia e mentre spingeva la gamba, avvicinava il suo volto verso il mio e mi dava leggeri baci e mentre me li dava avevo la percezione di un respiro affannato..affaticato..la troia se avesse potuto avrebbe di certo trasformato quel suo affanno in un gemito esplicito. Fu quando fissandomi negli occhi, mi fece capire di voler essere toccata, che il cuore mi salì a mille. Non sapevo cosa fare, non volevo da una parte ma dall’altra desideravo toccare la sua figa...temendo (o immaginando) che avrei potuto incontrare la mano di mio padre. A fianco a me c’era mio fratello seduto a sua volta vicino alla moglie. Avevo la sensazione che anche lui mi guardasse strano, si comportava in modo strano. Forse m’impressionavo...presi coraggio e raggiunsi furtivamente con una mano, il fianco di anna...la trovai ora rigida, ora rilassata, guardavo i suoi occhi lucidi, il respiro sempre piu affannato e gli affondi del suo ventre contro quello di mio padre meno cadenzati ma molto, forse troppo, aderenti...la cagna spingeva così forte che il suo ventre era completamente unito a quello di mio padre che ricambiava quel patting osceno con la nuora, affannando a sua volta, girando sempre più spesso gli occhi verso l’alto, quasi imbambolato, ma visibilmente soddisfatto e felice e non certo per il clima festoso di quel momento. Avevo il cazzo che praticamente mi stava stracciando lo slip. Stringevo sempre piu forte il fianco della mia donna, mi guardavo intorno per cogliere il momento più opportuno per infilarla in mezzo alle cosce allargate quando si creo’ l’occasione, scivolai verso la sua coscia fasciata dall’autoreggente a zoccola che aveva messo per l’occasione, per scendere lentamente verso il suo ventre dove trovai lo strato sottile e superiore del perizoma che indossava. Il suo ventre tremava così tanto che ancora oggi, non riesco a spiegare come riuscisse a non dare voce al suo godimento, eppure riusciva a fingere agli occhi degli altri, una parziale normalità, riuscendo a controllare le contrazioni piacevoli che il tocco della mano e delle dita di mio padre sulla sua figa, le stavano certamente provocando. Invece io tremavo, come se in difetto tra i tre, fossi stato io...come se io fossi quello che stava violando un’intimità legittima, come se il cornuto non fossi io, ma qualcun altro. E non avrei mai pensato che la mia ragazza poteva farmi cornuto con mio padre. Anna cercava i miei occhi, il suo viso era ora più raggiante adesso che aveva anche la mia mano fra le cosce, come se quel mio gesto le stava comunicando una condivisione di intenti tra lei e mio padre, come se lei, o meglio loro, mi stessero concedendo con la loro tresca, un piacere nuovo, una concessione in più. Ma ormai avevo bisogno di sapere quanto la mia ragazza fosse eccitata di stare a cosce aperte sul grembo duro di mio padre, avevo bisogno di sapere se mio padre la stava facendo godere come merita una cagna. Iniziai a superare il suo sottile slip, aprii tutto il palmo della mano, raggiunsi la peluria della sua figa perché a quei tempi, negli anni 80, le fiche erano piacevolmente pelose, e quella di anna era ricoperta da regolare, non troppo folto, pelo nerissimo, come il colore dei suoi capelli. Piu scendevo con la mano, e più quella cagna della mia fidanzata spingeva sul cazzo duro di mio padre, più scendevo e più sentivo il calore della figa di anna irradiarsi al palmo della mia mano. Ecco, pensavo, ci sono, ora incontrerò con le dita di mio padre. Scesi di più verso l’apertura del sesso di anna, trovai le grandi labbra inzuppate dei suoi umori, il grilletto duro e ben esposto, spinsi il dito indice verso il passo ma fui sorpreso da avvertire in mezzo alla figa e non dentro, una presenza viscida, liscia, grossa, bagnata...Anna dovette percepire la mia meraviglia e il mio sconcerto e rischiando forse troppo, tolse la sua mano che teneva poggiata sul tavolo e raggiunse la mia che le avevo infilato fra le cosce, bloccandomela. Si giro’ verso di me e con un filo di voce molto sensuale, avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò lascivamente: “Non fermarti ti prego, continua...continua ti prego”...Obbedii inebetito e con il dito indice, deciso a comprendere meglio cosa fosse quell’oggetto che si strusciava sulle pareti aperte della figa della mia ragazza, disegnai con dito indice, il contorno di quella cosa di carne grossa, consistente, affusolata che al mio tatto sembrava gonfiarsi e ad aderire sempre piu alla figa aperta di anna. Avvertii sulla punta di questa massa calda, una specie di taglio e poi una mano che avvolse la mia. Era la mano di mio padre, e quella cosa calda era il suo cazzo duro contro la figa di anna. Stavo masturbando la mia ragazza e mio padre!
Continuo? Per farmelo sapere, scrivetemi su:
carlo.tastillo@gmail.com
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