La famiglia innanzi tutto 7

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genere
tradimenti


La famiglia, innanzi tutto (Parte 7)

Rientrammo insieme, noi a piedi, mio padre e mioi fratello in macchina. Quando arrivammo a casa loro erano già arrivati. Io ed anna non parlammo per tutto il breve tragitto sebbene Anna mi chiese di camminare mano nella mano, ma la mia testa bolliva, sembrava avessi la febbre tanto che la sentivo bruciare. Appena rientrammo trovammo mia cognata che stava seduta sul divano con mio fratello. Appena ci vide si alzò e ci venne incontro per salutarci affettuosamente come di consueto, era una brava ragazza, non molto bella ma molto simpatica e carina con tutti anche lei. Provai in quel momento il desiderio di sentire il suo corpo sul mio per cui, appena si avvicinò verso di me per salutarmi con il solito bacio sulla guancia, l’abbracciai forte a me come non avevo mai fatto prima, e non solo per appagare quel mio improvviso desiderio di sentire il suo corpo, ma per vedere come mi avrebbero guardati sia anna che mio fratello. Celarono malamente la loro meraviglia per quel mio gesto affettuoso così inusuale, mentre mia cognata, lo attribuì alla ricorrenza natalizia motivo per il quale, ricambiò anche lei abbracciandomi, premendo di conseguenza il suo corpo verso il mio, trasmettendomi la consistenza delle sue mammelle ben tornite, consentendomi di saggiare la morbidezza dei suoi fianchi palpati nell’abbraccio ed alla fine, mentre ci separavamo dall’abbraccio, riuscii addirittura a sentire i ganci del suo reggiseno. “Porco..ora vuoi far ingelosire tuo fratello?...tanto tua cognata non è il tipo da fare quello che facciamo io e te” mi disse anna: cosa facciamo io e te?..tu semmai sei quella che fa! Le risposi io...”perchè? Tu sei stato a guardare?...mi sembra che ti sei divertito o no?”...si avvicino’ mi dette un bacio sulla guancia ed un fugace colpo di lingua al lobo dell’orecchio prima di staccarsi da me e andare da mia madre per aiutarla, insieme a mia cognata e mia sorella, ad apparecchiare la tavola. Rimasi con mio padre e Sergio che di tanto in tanto mi osservava se per caso stessi guardando la sua ragazza, cosa che pero’ non feci. Dei tre l’unico a sentrsi imbarazzato ero io, loro invece erano allegri, chiacchieravano cercando di coinvolgermi come se nulla fosse, ma la mia testa friggeva cercando di dare immagini e vita all’incontro tra anna, mio padre e sergio, quando i tre si appartarono al buio insieme per divertirsi e far divertire la mia fidanzata, a colpi di cazzo...la giornata trascorse regolarmente fino a tarda serata. La tensione si smorzò, ed io riuscii a riconciliarmi emotivamente con mio padre e mio fratello con i quali ripresi ad avere un sereno comportamento, rivedendoli come i miei affetti e pensando che alla fine, anna con loro ed anche con me, aveva fatto solo sesso. l’amore, quello vero, era quello che facevamo io e lei e quest’avventura per me, poteva anche continuare perché da un lato mi eccitava e mi aveva dato un piacere nuovo ed intenso, dall’altro avevo capito che se non avessi assecondato la libidine di anna, avrei potuto anche perderla ed io non volevo. Io l’amavo con tutto me stesso e desideravo sposarla ed ero certo che anche lei voleva questo. Ma oltre all’amore, lei volve darsi al piacere totale, particolare, un piacere che per forza da solo io non potevo assicurarle. E se la sua indole l’avrebbe portata a tradirmi letteralmente, era meglio e certamente più piacevole, condividere assieme questi piaceri, dai quali anche io ne avrei giovato. Grazie ad anna, a quella bella ragazza bruna, buona, allegra e cordiale, mi si stava aprendo un fronte nuovo e molto intrigrante, verso il quale mi sentivo pronto. Pronto anche io a superare ogni limite morale. Tutto questo, nel nome del nostro amore, un amore che di lì a pochi mesi, ci saremmo giurati per tutta la vita, anche davanti a mio padre e mio fratello che, come avrò modo di raccontarvi, ebbero ampie possibilità di godersi la nuora e la cognata. E non solo lei. Verso le 23, anna si dichiarò stanca e dopo aver salutato tutta la mia famiglia, mi chiesi di accompagnarla a casa. Ci mettemmo i cappotti e raggiungemmo la macchina, una volta dentro anna mi fisso’ negli occhi e mi disse: “vuoi portarmi nel posto in cui ho scopato la prima volta con tuo padre e tuo fratello?”...io non le detti nemmeno il tempo di concludere la domanda “si..stavo per chiedertelo..ok andiamo”. Misi in moto e mi feci indicare da anna la strada. Raggiungemmo un vialetto di campagna abbastanza scuro, raggiungemmo un unto ancora più buio in quel momento per lapresenza di una fitta vegetazione quando anna mi chiese di fermarmi, “ecco..è stato proprio qui..proprio qui mentre tuo padre mi strappava letteralmente il perizoma frugandomi la figa, che tuo fratello sergio si attaccava alle mie tette mordendomi e ciucciandomi i capezzoli...ma lo faceva molto meglio di te Carlo...ed anche tuo padre è molto bravo sai?..lui si che sapeva sgrillettami la figa per bene e grazie a lui ho squirtato sulla sua mano una fontana di piscio bollente sai?..altro che te...sinceramente...con te ho sempre goduto molto poco...ho quasi sempre finto e dopo che finivamo a scopare, con la scusa di andarmi a fare un bidet in bagmo, mi masturbavo con il bastone per lavare a terra infilandomelo il piu possibile per avere finalmente anche io, un orgasmo decente...”. “Ma che stai dicendo anna?..ma stai bene?..perchè dici queste cose?...tu sei pazza!...”...” si carlo, sono pazza...ma sono pazza di te...ti amo così tanto perche sono sicura che con te la nostra vita sarà un’avventura incredibile...ora baciami...questo come lo fai tu...non lo fa nessuno...nessuno mi bacia come te!”...mi si avvicino’ e m’infilò la lingua in bocca come mai aveva fatto e come mai nessuno aveva fatto con me..guizzava...entrava ed usciva..poi risucchiava la mia facendo un vero e proprio pompino alla lingua...tirava la sua...mi leccava le labbra...poi le mordeva prima piano poi sempre più forte facendomi male ma tanto bene...”puttana...questo sei anna...una puttana..una gran puttana...è questo che vuoi sentirti dire vero?...vuoi che te lo dica in questo posto dove ti sei fatta sbattere da mio padre e mio fratello come una prostituta vero?...”siiii...siiii...dimmelo ancora dai...mi piace...sei duro vero?...hai il cazzo duro vero?...stai pensando a me o a come mi faccio sbattere dalla tua famiglia?”...sta zitta troia e prednimi il cazzo in mano...segami sto cazzo...ora tocca a me….” tirai fuori il cazzo di ferro...scappellato, rosso ed umido di presborra...anna inizio’ a giocarci con un dito sopra continuando quel bacio bestiale...tirandosi fuori le tettone per darmele in mano...gliele stringevo, le palpavo...raggiunsi icapezzoli e li strinsi entrambi con il pollice e l’indice, ma forte...fortissimo...piu stringevo e piu’ anna ansimava...piu stringevo e piu disegnava con le dita il mio cazzo. Ad un certo punto si stacca, si toglie il vestitino restando con il solo reggiseno abbassato, le tettone sporgenti e le autoreggenti nere questa volta. Prese la borsetta, tiro’ fuori una sigaretta, l’accese, allargo’ le cosce mettendo i piedi sul cruscotto. Prese il cellulare, ci armeggio’ per qualche secondo poi lo mise in modalità “torcia”, inquadrò la sua posizione oscena e guardandomi negli occhi mi disse:”...guardami..ti piaccio? Sono abbastanza stronza e porca da arraparti?...guarda come sono bagnata coglione! (si..proprio così...coglione mi disse)...è vero che sei un coglione carlo?” ed io inebetito e con il cazzo di fuori che mi scoppiava risposi:”mmhh...siii...siii..sono un coglione...il tuo coglione...dimmelo ancora anna...dimmi che sono un coglione...dimmi tutto quello che vuoi amore mio...”...” fammi vedere come ti seghi mentre mi guardi tutta scosciata...magari viene qualcuno e ci becca...mmhh….tu continui a segarti ed io chiavo...che ne pensi coglione?...segati dai carlo...la cosa migliore che sai fare...coglione!” ed io: “mmmhhh…..si siiii...guarda pero’ come ce l’ho duro e come mi sego per te amore mio...guarda quel coglione del tuo ragazzo come si sega guardandoti...ssiiii….mmmhh….magari viene davvero qualcuno per pomparti come meriti vero amore?”...”...si coglione...la mia figa, la mia bocca, il mio culo ha bisogno di cazzo...e tu non sei all’altezza...sei solo un povero coglione segaiolo cornuto...cornuto...mmmhh….continua carlo...segati e guardami...mmmhh...che grande troia stronza che sono vero amore...muovi lentamente la mano sul tuo cazzo...guarda come mi scopo la mia figa rotta con due dita...ti piace coglione?”...”siii...siiii...vai anna...vai stronza schifosa...questo vuoi fare vero?..la vacca stronza schifosa….toccati la fregna...mmghh...cosììì...siiii...puttana...chiavi con gli altri e a me solo seghe...perchè sono un cornuto coglione vero?….ssiiii….sono contento di esserloooo”. Smanettavo il cazzo nemmeno avessi 15 anni...fu una sega incredibile ma soprattutto assaporavo incredibilmente il piacere di essere ingiuriato. No era la solita frase che la tua donna puo’ dirti mentre scopi, tipo: sei un porco...sei un maiale”….no...erano ingiurie: coglione e cornuto erano delle offese, delle ingiurie che avevano un grosso peso per la mia reputazione, ma avevano una carica erotica che è difficile a spiegarsi. Così come per me, chiamarla stronza, vacca schifosa...rappresentava nel dirgliele, l’unica piccola traccia di autorità virile che riuscivo ad esercitare nei suoi confronti, dimenticando forse, che anna proprio, con la sua astuzia, con il suo essere amorevolmente femmina da sesso, mi aveva costretto a dirgliele per il suo principale piacere. Nel frattempo da dietro e da lontano, scorgemmo i fari di una macchina. “Rivestiamoci anna, sta arrivando qualcuno...presto!”...”No!...invece spogliati completamente. Nudo!”...mi bloccai e la fissai negli occhi cercando nel suo sguardo di capire cosa stava accadendo.



...se è piaciuto...ditelo e leggete anche gli altri miei racconti.

Grazie!

carlo.tastillo@gmail.com

scritto il
2022-11-30
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