Le abitudini sessuali in un condominio di periferia parte 3
di
Vandal
genere
etero
Le abitudini sessuali in un condominio di periferia parte 3
“MAnuelito, sono così contenta che tu sia così richiesto. Il quartiere Lavanda ha acquisito un ragazzo d’oro” ride entusiasta mamma Jenna “Però, ripiglia fiato figliolo, hai una faccia così sciupata”
“Ma no, non è niente. Io lo faccio volentieri” si schermisce Emanuel
Sono quasi le cinque del pomeriggio. Entro breve deve uscire per un’altra manutenzione. Le ultime settimane sono state frenetiche, la vita del gigolò è piuttosto faticoso e accontenta tare tutte diventa difficile.
Ha un uccello conteso da molte. Attualmente ha relazioni con sei donne single e quattro sposate. Tre hanno trent’anni. Due quaranta, quattro tra i 45 e i 50 e una con sessant’anni di età. Non sa scegliere chi lo arrapa di più. Se Adelma con la sua mano d’oro, o con la signora Franci del quarto piano che si fa mettere panna e fragole nella fica. Ma, forse, quella che gli fa più sangue è la signora Hilde, bellissima donna, sessant’anni ma con un corpo da fare invidia ad una trentenne. Con lei solo sesso, niente di spettacolare: sesso zen, come lo chiama lui. Lento, sensuale, sguardi intrecciati, caldi baci.
Sotto la doccia se la immagina violenta e selvaggia e gli viene subito duro.
Esce dalla doccia gocciolando. Dove diavolo è l’asciugamano “Ciao” una voce giovane che lo fa trasalire
Si volta, trovandosi di fronte una ragazzina dai capelli neri legati a treccia sui lati della testa. Indossa una t shirt che le lascia scoperto l’ombelico. Ha degli short i cui gambali incominciano subito dall’inguine. A piedi scalzi, dondola le gambe come una bambina su un’altalena e morsica una mela. Per nulla imbarazzata, fissa Emanuel diritto in faccia, mentre questo si copre pudicamente con le mani la sua zona eretta “Tua madre è uscita un attimo. Mi ha detto di dirti che l’asciugamano è in lavanderia ad asciugare”
Lavanderia. Quindi, fuori dal pianerottolo, corridoio sulla destra, ascensore, piano -1 e.. “Tu chi sei?”
“Greta Bergher” smette di masticare la mela e con l’indice indica verso l’alto “Conosci mia nonna Hilda”
“Oh” fa Emanuel
“Mia nonna dice che hai delle mani d’oro” non sembra insinuare malizia
“Dice così” si guarda intorno in cerca di un indumento per coprirsi
“Oh, non aver vergogna. Non sei il primo maschio nudo che vedo”
“Eccomi qui” torna Jenna e li vede lì: Greta seduta tranquillamente sul tavolo a mangiarsi una mela lui in piedi, nudo, che si copre il pudore “Oh, Manuelito, potevi dirmelo che volevi divertirti” ammicca
“Ah no.. non è così” e stacca le mani per enfatizzare e, il pudore si manifesta in tutta la sua interezza. Greta finge indifferenza. Jenna si lustra gli occhi e commenta “Oh, tutto tuo padre”
"Quindi, avevi una giovane fichetta a portata di mano e non ne hai approfittato?" chiede la signora Franci mentre si spara mezza bomboletta di panna nella fica
"Beh, no..Poi c'era mia madre"
"Scuse.. Passami la vaschetta" la signora Franci ha quarant'anni, capelli neri tagliati a scodella, delle belle tette tonde, due rotolini di cellulite quasi invisibili sulla pancia e una fica sempre curata. Una vedova che non vede un cazzo da qualche anno. Escluso Manuelito. La vaschetta è piena di fragole. Ne prende un paio e se le mette sulla panna traboccante "Ti è sembrata interessata quando hai levato le mani dalla tua superdotazione?"
"Non so, mi sembra indifferente"
"E tua madre?"
"Lei ha detto che gli ricordavo papà"
"Non quello. Cosa ha pensato quando vi ha visto insieme?"
"Probabile che avessi un appuntamento con lei e stessi per scoparmela"
"Ma, secondo me, dovresti farci un giro. Dopo che avrai fatto un giro con me" si indica la passera "Lecca, ragazzaccio"
La lingua si insinua, le fragole spariscono in gola. La panna fresca è sublime e lui sente una carica erotica prepotente. Scivola in profondità, la panna che si mescola agli umori della fica. Lei mugugna, lo incita, lo insulta. Lui affonda sempre di più
Poi, lei si alza e si mette carponi appoggiata al divano, il culo in fuori. Lui capisce e afferra la bomboletta, spruzza la panna sul culo e sul cazzo. Poi ci da’ dentro e lei, come una cagna in calore, ulula
Manuelito saluta Franci con la promessa di un prossimo panna e fragole. I cinquanta euro spariscono dentro una delle molte tasche della sua giubba da lavoro, ormai il suo simbolo.
Una porta alla sua destra si apre d'improvviso. La giovane nipote di Hilda è sulla soglia, in maglietta e short, come quando l'ha vista giù in cucina. Ma, ora, ha i bottoni della patta aperti. Sta succhiando con noncuranza un succo di frutta "Lavori tanto, Manuelito"
Emanuel ha un sentore di cosa la ragazza stia per chiedere. per un attimo si chiede se sarebbe giusto fare sesso con la nipote della prima donna con cui ha fatto sesso in condominio “Ciao Greta” fa finta di niente ma gli occhi cadono su quei bottoni aperti “Tuo nonna non c’è?”
“Oh sì che c’è. Vieni” si scosta dalla soglia “Le farà piacere vederti”
Hilda è seduta sul divano, le gambe raccolte sotto di sè. Magnifica e austera nel suo portamento anche da seduta, con un libro in mano e un paio di occhiali da vista a mo' di professoressa in bilico sulla punta del naso. Nuda. "Emanuel" sorride lei "Vedo che hai già avuto modo di conoscere mia nipote"
"Ci siamo visti prima" annuisce Emanuel
Lei afferra un segnalibro e lo pone nel punto del libro che stava leggendo "Vieni Emanuel" fa segno di sedersi a fianco a lei "Vieni a far compagnia ad una vecchia signora"
"Non vedo vecchie signore"
Lei sorride "Adulatore"
Lui si siede. Vorrebbe togliersi i vestita ma, con Greta che gira in casa…
“Vuoi un caffè?” chiede Hilda “O un tè?”
“Magari un succo di frutta?” chiede Greta. Emanuel nota che, sotto i bottoni aperti, si scorge un morbido ciuffo di peli neri. Ma prima si vedevano le mutandine?
"Non ti formalizzare per via di Greta" dice Hilda togliendo le gambe da sotto il sedere e distendendole verso terra "Mettiti comodo. Greta mi ha detto che ti ha visto già senza vestiti"
"Un caso del tutto fortuito"
"Non fare il timido, siamo tra amici"
"Forse hai bisogno di un incentivo?" chiede Greta togliendosi la maglietta e liberando due piccole tette a forma di albicocca
“Sei in forze?” chiede hilda “O Franci ti ha prosciugato da ogni energia?”
Greta si toglie gli short rimanendo nuda davanti a lui. Si avvicina, si accovaccia a terra sul tappeto a gambe incrociate “Ok” fa lui togliendosi la tuta e rimanendo nudo come un verme di fronte alle due donne
“Bene” dice Hilda allungando una mano sul suo sesso e cominciando a masturbarlo lentamente. Poi, avvicinandosi alla bocca di lui chiede “Facciamo un gioco? Ci baciamo, continuo a masturbarti e Greta ci guarda”
“Ok” si baciano, la mano di lei continua frenetica, Greta osserva con interesse. Lei vuole che i due passino subito all’azione, come nei film porno, con il lui della situazione che penetra la lei del momento in ogni orifizio possibile
Ma non accade nulla. Si baciano, lei masturba lui. Poi, lui allunga una mano tra le gambe di Hilda e prende a masturbarla. Si beatificano della loro masturbazione reciproca.
Sta annoiandosi Greta, quando Emanuel mugugna di dolore e piacere. Il getto biancastro fuoriesce con un impeto da canna dell’acqua e la colpisce in pieno viso. Ma non si sposta e resta lì a prendere il liquido denso e caldo. Lo assaggia e ne è deliziata .
Lui e sua nonna restano lì ad osservarla a lungo prima di scoppiare a ridere. Lei fa il broncio, si avvicina al sesso gocciolante di lui e comincia a succhiarglielo. Lui la lascia fare “Adesso, vai a farti una doccia ragazzo” dice Hilda “Anche tu, Greta. Poi chiama tua madre e dille che ti trattieni a pranzo”
“Motivo?”
“Motivo” strizza l’occhio e indica Greta “Stai facendo conoscenza con mia nipote” ride
“MAnuelito, sono così contenta che tu sia così richiesto. Il quartiere Lavanda ha acquisito un ragazzo d’oro” ride entusiasta mamma Jenna “Però, ripiglia fiato figliolo, hai una faccia così sciupata”
“Ma no, non è niente. Io lo faccio volentieri” si schermisce Emanuel
Sono quasi le cinque del pomeriggio. Entro breve deve uscire per un’altra manutenzione. Le ultime settimane sono state frenetiche, la vita del gigolò è piuttosto faticoso e accontenta tare tutte diventa difficile.
Ha un uccello conteso da molte. Attualmente ha relazioni con sei donne single e quattro sposate. Tre hanno trent’anni. Due quaranta, quattro tra i 45 e i 50 e una con sessant’anni di età. Non sa scegliere chi lo arrapa di più. Se Adelma con la sua mano d’oro, o con la signora Franci del quarto piano che si fa mettere panna e fragole nella fica. Ma, forse, quella che gli fa più sangue è la signora Hilde, bellissima donna, sessant’anni ma con un corpo da fare invidia ad una trentenne. Con lei solo sesso, niente di spettacolare: sesso zen, come lo chiama lui. Lento, sensuale, sguardi intrecciati, caldi baci.
Sotto la doccia se la immagina violenta e selvaggia e gli viene subito duro.
Esce dalla doccia gocciolando. Dove diavolo è l’asciugamano “Ciao” una voce giovane che lo fa trasalire
Si volta, trovandosi di fronte una ragazzina dai capelli neri legati a treccia sui lati della testa. Indossa una t shirt che le lascia scoperto l’ombelico. Ha degli short i cui gambali incominciano subito dall’inguine. A piedi scalzi, dondola le gambe come una bambina su un’altalena e morsica una mela. Per nulla imbarazzata, fissa Emanuel diritto in faccia, mentre questo si copre pudicamente con le mani la sua zona eretta “Tua madre è uscita un attimo. Mi ha detto di dirti che l’asciugamano è in lavanderia ad asciugare”
Lavanderia. Quindi, fuori dal pianerottolo, corridoio sulla destra, ascensore, piano -1 e.. “Tu chi sei?”
“Greta Bergher” smette di masticare la mela e con l’indice indica verso l’alto “Conosci mia nonna Hilda”
“Oh” fa Emanuel
“Mia nonna dice che hai delle mani d’oro” non sembra insinuare malizia
“Dice così” si guarda intorno in cerca di un indumento per coprirsi
“Oh, non aver vergogna. Non sei il primo maschio nudo che vedo”
“Eccomi qui” torna Jenna e li vede lì: Greta seduta tranquillamente sul tavolo a mangiarsi una mela lui in piedi, nudo, che si copre il pudore “Oh, Manuelito, potevi dirmelo che volevi divertirti” ammicca
“Ah no.. non è così” e stacca le mani per enfatizzare e, il pudore si manifesta in tutta la sua interezza. Greta finge indifferenza. Jenna si lustra gli occhi e commenta “Oh, tutto tuo padre”
"Quindi, avevi una giovane fichetta a portata di mano e non ne hai approfittato?" chiede la signora Franci mentre si spara mezza bomboletta di panna nella fica
"Beh, no..Poi c'era mia madre"
"Scuse.. Passami la vaschetta" la signora Franci ha quarant'anni, capelli neri tagliati a scodella, delle belle tette tonde, due rotolini di cellulite quasi invisibili sulla pancia e una fica sempre curata. Una vedova che non vede un cazzo da qualche anno. Escluso Manuelito. La vaschetta è piena di fragole. Ne prende un paio e se le mette sulla panna traboccante "Ti è sembrata interessata quando hai levato le mani dalla tua superdotazione?"
"Non so, mi sembra indifferente"
"E tua madre?"
"Lei ha detto che gli ricordavo papà"
"Non quello. Cosa ha pensato quando vi ha visto insieme?"
"Probabile che avessi un appuntamento con lei e stessi per scoparmela"
"Ma, secondo me, dovresti farci un giro. Dopo che avrai fatto un giro con me" si indica la passera "Lecca, ragazzaccio"
La lingua si insinua, le fragole spariscono in gola. La panna fresca è sublime e lui sente una carica erotica prepotente. Scivola in profondità, la panna che si mescola agli umori della fica. Lei mugugna, lo incita, lo insulta. Lui affonda sempre di più
Poi, lei si alza e si mette carponi appoggiata al divano, il culo in fuori. Lui capisce e afferra la bomboletta, spruzza la panna sul culo e sul cazzo. Poi ci da’ dentro e lei, come una cagna in calore, ulula
Manuelito saluta Franci con la promessa di un prossimo panna e fragole. I cinquanta euro spariscono dentro una delle molte tasche della sua giubba da lavoro, ormai il suo simbolo.
Una porta alla sua destra si apre d'improvviso. La giovane nipote di Hilda è sulla soglia, in maglietta e short, come quando l'ha vista giù in cucina. Ma, ora, ha i bottoni della patta aperti. Sta succhiando con noncuranza un succo di frutta "Lavori tanto, Manuelito"
Emanuel ha un sentore di cosa la ragazza stia per chiedere. per un attimo si chiede se sarebbe giusto fare sesso con la nipote della prima donna con cui ha fatto sesso in condominio “Ciao Greta” fa finta di niente ma gli occhi cadono su quei bottoni aperti “Tuo nonna non c’è?”
“Oh sì che c’è. Vieni” si scosta dalla soglia “Le farà piacere vederti”
Hilda è seduta sul divano, le gambe raccolte sotto di sè. Magnifica e austera nel suo portamento anche da seduta, con un libro in mano e un paio di occhiali da vista a mo' di professoressa in bilico sulla punta del naso. Nuda. "Emanuel" sorride lei "Vedo che hai già avuto modo di conoscere mia nipote"
"Ci siamo visti prima" annuisce Emanuel
Lei afferra un segnalibro e lo pone nel punto del libro che stava leggendo "Vieni Emanuel" fa segno di sedersi a fianco a lei "Vieni a far compagnia ad una vecchia signora"
"Non vedo vecchie signore"
Lei sorride "Adulatore"
Lui si siede. Vorrebbe togliersi i vestita ma, con Greta che gira in casa…
“Vuoi un caffè?” chiede Hilda “O un tè?”
“Magari un succo di frutta?” chiede Greta. Emanuel nota che, sotto i bottoni aperti, si scorge un morbido ciuffo di peli neri. Ma prima si vedevano le mutandine?
"Non ti formalizzare per via di Greta" dice Hilda togliendo le gambe da sotto il sedere e distendendole verso terra "Mettiti comodo. Greta mi ha detto che ti ha visto già senza vestiti"
"Un caso del tutto fortuito"
"Non fare il timido, siamo tra amici"
"Forse hai bisogno di un incentivo?" chiede Greta togliendosi la maglietta e liberando due piccole tette a forma di albicocca
“Sei in forze?” chiede hilda “O Franci ti ha prosciugato da ogni energia?”
Greta si toglie gli short rimanendo nuda davanti a lui. Si avvicina, si accovaccia a terra sul tappeto a gambe incrociate “Ok” fa lui togliendosi la tuta e rimanendo nudo come un verme di fronte alle due donne
“Bene” dice Hilda allungando una mano sul suo sesso e cominciando a masturbarlo lentamente. Poi, avvicinandosi alla bocca di lui chiede “Facciamo un gioco? Ci baciamo, continuo a masturbarti e Greta ci guarda”
“Ok” si baciano, la mano di lei continua frenetica, Greta osserva con interesse. Lei vuole che i due passino subito all’azione, come nei film porno, con il lui della situazione che penetra la lei del momento in ogni orifizio possibile
Ma non accade nulla. Si baciano, lei masturba lui. Poi, lui allunga una mano tra le gambe di Hilda e prende a masturbarla. Si beatificano della loro masturbazione reciproca.
Sta annoiandosi Greta, quando Emanuel mugugna di dolore e piacere. Il getto biancastro fuoriesce con un impeto da canna dell’acqua e la colpisce in pieno viso. Ma non si sposta e resta lì a prendere il liquido denso e caldo. Lo assaggia e ne è deliziata .
Lui e sua nonna restano lì ad osservarla a lungo prima di scoppiare a ridere. Lei fa il broncio, si avvicina al sesso gocciolante di lui e comincia a succhiarglielo. Lui la lascia fare “Adesso, vai a farti una doccia ragazzo” dice Hilda “Anche tu, Greta. Poi chiama tua madre e dille che ti trattieni a pranzo”
“Motivo?”
“Motivo” strizza l’occhio e indica Greta “Stai facendo conoscenza con mia nipote” ride
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