L’anziano vicino
di
Elena24
genere
masturbazione
Sono Elena, ho 24 anni e grazie ai miei genitori ho appena preso casa in un paesino sperduto nelle provincia di Varese.
L’appartamento si trova in un contesto di due appartamenti, io sopra e sotto una famiglia di anziani.
La signora purtroppo è venuta a mancare ed il marito è rimasto solo.
Non so quanti anni ha ma è molto anziano.
Capita spesso, visto che ha anche l’alzaimer, che mi chiama in casa per dargli una mano perché purtroppo è completamente solo. Ha un’unica figlia ma vive in America.
Sabato sera sono tornata tardi da una serata con le amiche, rientro in casa e me lo trovo nel vano scale. “Signor Mario, cosa ci fa qui” gli dico. Erano le due di notte. Il signor Mario mi spiega che aveva dei crampi alle gambe e non riusciva a mettersi la crema perché non riesce a piegarsi. Mi prega di dargli una mano. Come faccio a dire di no ad un nonno così tenero?
“ venga che la aiuto io”. Entriamo a casa sua, prendo la crema da mettergli sulle gambe e Mario come se niente fosse tira giù i pantaloni e rimane in boxer davanti a me.
Ero completamente imbarazzata, dalle mutande gli usciva un enorme coglione.
Inizio mettergli la crema, Mario si fa aiutare ma la mia patatina alla vista di quel coglione inizia a bagnarsi.
Massaggio le sue gambe ed inizio a parlare del più e del meno. L’alzaimer di Mario è all’inizio ma vedo che scorda in fretta le cose. Così decido di massaggiarlo più in su, prima le cosce poi con due dita, sfioro le sue palle. “Mario, se si toglie tutto le faccio un bel massaggio così dorme meglio”. Mario accetta e si libera di fronte a me due palle esagerate con un pene di 5 centimetri al massimo. Continuo a massaggiarlo, serve una crema più buona dell’artiglio del diavolo che mi ha dato lui. Chiedo a Mario se ha un’altra crema, non capisce. “Stia qui che arrivo subito”. Corro su da me a prendere il gel che uso con i ragazzi. Avevo il cuore in gola, non avevo mai sfiorato un vecchietto ma volevo a tutti i costi farlo sborrare da quei grossi testicoli. Scendo con il gel e inizio a massaggiarli i coglioni e a prendergli in mano l’asta. Lo sego. Il cazzo dì Mario rimane floscio. Lui era disteso e si faceva fare tutto. “La vuoi toccare una cosa bella?” Prendo la sua mano e la infilo nei leggings, sotto il perizoma. La sua mano, da prima ferma, mi infila un dito dentro. “Bravo Mario ,così ti voglio”. Il suo cazzo però non dava segni di vita. Continuavo a segarlo ma niente. Prendo il gel, ne metto una bella noce sul palmo della mano e gli ficco secca un dito in culo. Massaggiandogli la prostata il suo cazzo inizia a rizzarsi. “Bravo Mario, così!” Volevo prenderlo in bocca ma non ho avuto il coraggio. Ho continuato a segarlo alternando il dito in culo fino a quando mi ha fatto una gettata sui leggings. Gli ho dato un bacio e l’ho lasciato dormire
L’appartamento si trova in un contesto di due appartamenti, io sopra e sotto una famiglia di anziani.
La signora purtroppo è venuta a mancare ed il marito è rimasto solo.
Non so quanti anni ha ma è molto anziano.
Capita spesso, visto che ha anche l’alzaimer, che mi chiama in casa per dargli una mano perché purtroppo è completamente solo. Ha un’unica figlia ma vive in America.
Sabato sera sono tornata tardi da una serata con le amiche, rientro in casa e me lo trovo nel vano scale. “Signor Mario, cosa ci fa qui” gli dico. Erano le due di notte. Il signor Mario mi spiega che aveva dei crampi alle gambe e non riusciva a mettersi la crema perché non riesce a piegarsi. Mi prega di dargli una mano. Come faccio a dire di no ad un nonno così tenero?
“ venga che la aiuto io”. Entriamo a casa sua, prendo la crema da mettergli sulle gambe e Mario come se niente fosse tira giù i pantaloni e rimane in boxer davanti a me.
Ero completamente imbarazzata, dalle mutande gli usciva un enorme coglione.
Inizio mettergli la crema, Mario si fa aiutare ma la mia patatina alla vista di quel coglione inizia a bagnarsi.
Massaggio le sue gambe ed inizio a parlare del più e del meno. L’alzaimer di Mario è all’inizio ma vedo che scorda in fretta le cose. Così decido di massaggiarlo più in su, prima le cosce poi con due dita, sfioro le sue palle. “Mario, se si toglie tutto le faccio un bel massaggio così dorme meglio”. Mario accetta e si libera di fronte a me due palle esagerate con un pene di 5 centimetri al massimo. Continuo a massaggiarlo, serve una crema più buona dell’artiglio del diavolo che mi ha dato lui. Chiedo a Mario se ha un’altra crema, non capisce. “Stia qui che arrivo subito”. Corro su da me a prendere il gel che uso con i ragazzi. Avevo il cuore in gola, non avevo mai sfiorato un vecchietto ma volevo a tutti i costi farlo sborrare da quei grossi testicoli. Scendo con il gel e inizio a massaggiarli i coglioni e a prendergli in mano l’asta. Lo sego. Il cazzo dì Mario rimane floscio. Lui era disteso e si faceva fare tutto. “La vuoi toccare una cosa bella?” Prendo la sua mano e la infilo nei leggings, sotto il perizoma. La sua mano, da prima ferma, mi infila un dito dentro. “Bravo Mario ,così ti voglio”. Il suo cazzo però non dava segni di vita. Continuavo a segarlo ma niente. Prendo il gel, ne metto una bella noce sul palmo della mano e gli ficco secca un dito in culo. Massaggiandogli la prostata il suo cazzo inizia a rizzarsi. “Bravo Mario, così!” Volevo prenderlo in bocca ma non ho avuto il coraggio. Ho continuato a segarlo alternando il dito in culo fino a quando mi ha fatto una gettata sui leggings. Gli ho dato un bacio e l’ho lasciato dormire
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Commenti dei lettori al racconto erotico