Sono ninfomane e troia 15 - La mia prima notte di nozze a letto con mio suocero.

di
genere
incesti

Appoggiato con la vita alla ringhiera di ferro mio suocero si lasciava fare.

Immobile e con lo sguardo fisso, lasciava che la mia lingua gli scopasse il cavo orale mentre con la mano gli tastavo il pacco.

Un bacio lungo, salivoso e perverso al quale lui rispondeva tenendo la lingua a cucchiaio sulla quale scivolava la mia come fosse la mucosa di una fica.

Una vera libidine che avevamo già provato e che gli piaceva molto.

Quando finalmente, gli avevo liberato la bocca dalla mia lingua dura e invasiva avvicinando le labbra al suo orecchio gli aveva sussurrato:

-Ben ritrovato suocero! Piaciuta la sorpresa?-

Senza aspettare la risposta che tardava a venire, avevo aggiunto:

-A giudicare da come ce l'hai duro, direi di si!-

E lui:

-Perdio se mi è piaciuto!

Stava per venirmi un infarto.

L'hai visto anche tu, Nadia è addirittura svenuta.

Sorpresa hai detto? E che sorpresa scoprire che quel coglione di mio figlio ha sposato una come te.. la donna che avrei voluto avere accanto per tutta la vita al posto di quella bigotta frigida di mia moglie.-

Io per tutta risposta:

-Senti come sono bagnata.. te lo vorrei succhiare adesso.-

-Perdio, ma sei un lago!-

-Piano.. piano suocero, è vero che sono arrapata e l'idea di stare con te in questo momento mi fa bagnare ma non è tutto succo della mia eccitazione quello.

C'è anche la sborra di mio padre che stamattina prima di accompagnarmi in chiesa, aveva voluto s-battezzarmi col suo seme.-

-Perdio, ma in previsione della prima notte non avrai per caso smesso la pillola col rischio di avere una gravidanza incestuosa?!-

-Questo è un rischio assolutamente escluso perché sono già incinta!-

-Ti sei già fatta mettere incinta da mio figlio?-

-Ma che vai a pensare?!

Proprio in previsione del matrimonio mi sono fatta ingravidare da mio fratello e se tutto procede per il meglio, la prossima volta sarà il turno di mio padre.-

-Cazzo ma siete proprio una famiglia di pervertiti!-

-Ah! Ah! Suocero! Non parlare proprio tu di famiglia di pervertiti dopo quello che abbiamo fatto e mi hai persino pagata credendo che fossi una adolescente.

Diciamo che il nostro fortuito incontro è stata una vera fortuna per quello che potremo fare insieme in futuro e chissà, magari mi darai un bambino anche tu visto che il mio maritino non ne potrà mai essere capace.-

-Cazzo.. cazzo, ma come è stato possibile che proprio io mettessi al mondo un figlio così coglione e per di più impotente.. tutta colpa di quella stupida di mia moglie perché il figlio che ho fatto con mia cognata è di tutt'altra pasta e mi rincresce solo il fatto che non mi può chiamare papà!-

-Ascolta Gianni, avremo una vita davanti per certe confidenze così intime, adesso però te lo vorrei succhiare, ho voglia di ingoiare la tua cremina che mi piace assai!-

-Io ho voglia di chiavarti!-

-Non temere Suocero, se ci organizziamo bene potremo stare insieme per tutta la notte.

Tu fai bere tua moglie ed io faccio lo stesso con tuo figlio così li mandiamo a nanna presto ed io e te potremo passare tranquillamente la mia prima notte di nozze insieme.-

L'idea del mio programmino era di facile realizzazione giacché non essendo ancora pronta la casa degli sposi(Mancava proprio la camera da letto ed alcune finiture in bagno), quella notte l'avremmo passata nel vecchio letto di mio marito nella casa dei suoi genitori.

Quanto al sonno, sia mio marito che mia suocera parevano già piuttosto avanti per via del vino e degli spumanti ingurgitati durante il pranzo.

-Vieni troia!-

Mi aveva finalmente detto,(riprendendo il tono deciso ed autoritario che conoscevo) prendendomi la mano in modo energico per trascinarmi dietro un grosso albero in giardino.

Il tempo a disposizione era oramai poco e fortunatamente eccitato com'era, mettendomici di buona lena, mi ero inginocchiata e gli avevo fatto un pompino favoloso che gli aveva fatto scaricare nella mia bocca una sborrata da cavallo.. mmmm che buona e che goduria!

Io avevo ingoiato tutto ed i pochi residui sulle labbra e sulle dita, li avevo asciugati con un lembo interno dell'abito di seta.. una specie di timbro, la certificazione che quello sarebbe diventato il mio vero matrimonio.

-Che maiale che sei suocero, farti fare un pompino dalla tua giovane nuora proprio il giorno del suo matrimonio.. porco!-

-Che troia che sei!-

Avevamo riso mentre col passo lesto eravamo tornati nella sala dove ci stavano già cercando.

Dopo aver rassicurato tutti che il malore era stato superato con una boccata d'aria fresca in giardino (Avevamo omesso il particolare del pompino), eravamo andati dalla cognata trovandola sorridente e ben ristabilita.

-Mamma mia che paura appena l'ho riconosciuta!

Poi mi sono detta "Cosa mai può succedere? Abbiamo tutti da perdere se scoppia uno scandalo!"

Quando mi sono ripresa ero bagnata tra le cosce all'idea che eravate usciti insieme..
scommetto che la troietta ti ha già fatto un pompino!-

Aveva detto al cognato che le si era avvicinato e che le aveva risposto con un laconico "Si" e l'espressione da porco soddisfatto mentre si toccava il pacco tornato subito duro.

Tornati a casa ci siamo spogliati e mio marito si era sdraiato sul divano che aveva nella sua camera mentre mia suocera completamente ubriaca, se ne era andata a dormire nel suo letto.

Dopo aver stappato una bottiglia di prosecco, mi ero seduta accanto a lui per brindare in intimità.

Lui beveva mentre il mio bicchiere rimaneva sempre pieno.

Disteso sul divano in una specie di trance, gli avevo sfilato i pantaloni e le mutande ed avevo cominciato a masturbarlo come facevo sempre.

Quella sera però, l'impresa di farglielo diventare duro pareva assai ardua.

Ogni tentativo sembrava inutile sino a che, quasi rassegnata, glielo avevo leccato e preso in bocca per la prima volta.

Finalmente, quando pareva aver raggiunto un turgore sufficiente, glielo avevo preso in mano e con due dita lo avevo segato sino a farlo sborrare.

Come sempre accadeva, il suo seme scarso e quasi liquido mi aveva fatto impressione e mi ero subito ripulita le dita strofinandole sulla sua pancia e sui suoi radi peletti pubici.

Dopo averlo coperto con un plaid di cachemire, ero corsa in bagno a fare la doccia, il clistere e prepararmi truccata (Da adolescente e coi capelli acconciati a trecce come quando ci eravamo incontrati in quel privé), profumata, senza reggiseno e con indosso un perizoma da sballo sul quale avevo rimesso il mio abito da sposa perfetto per accogliere al meglio colui che sarebbe diventato il mio vero marito.

Erano quasi le undici quando avevo sentito bussare la porta.

Il mio maritino dormiva un sonno profondo grazie allo stress, alla stanchezza della faticosa giornata, alla sega ed alla quantità di alcool ingerito nell'arco di tutta la giornata.

Aprendo la porta me lo ero trovato davanti con tutta la potenza della sua maestosa virilità.

Un maschio, un vero maschio aveva bussato alla mia porta di giovane sposina ed io avevo dischiuso la porta e spalancato gli occhi al mio stupore.

Era magnifico nel suo abito nuziale indossato nel giorno del suo matrimonio e che gli calzava a pennello come a dimostrare che il tempo non aveva umiliato il suo aspetto.

Naturalmente, lo stesso effetto aveva sortito la mia mise di troietta con trecce ed occhiali da secchiona che lui aveva conosciuto e pagato anni prima vestita però, in abito da sposa per accoglierlo nella sua nuova veste di moglie e concubina.

Mi aveva subito abbracciata forte regalandomi la sua erezione che premeva sulla mia pancia ed io, lo avevo ricambiato con la moneta alla quale era abituato: La lingua infilata nella sua bocca a lambire le sue corde vocali con la punta schiacciata come un dardo puntuto e bollente.

Che bacio.. che passione.. che lussuria in quell'intreccio di lingue, morsi di labbra, sciogliersi di salive e strette di corpi come se quella fosse l'ultima volta.. un addio ed invece, non era che l'inizio di una avventura fatta di passione e trasgressioni estreme.

Con naturalezza gli sono scivolata tra le braccia sino a rimanere in ginocchio al cospetto di quello che oramai consideravo il mio dio da riverire, succhiare, far godere e goderne in modo fisico e mistico.. un totem.. una fonte di piacere, di lussuria e sconquasso cerebrale.

I suoi pantaloni e le mutande erano scivolati con naturalezza verso le sue caviglie offrendo la sua verga alla vista dei miei occhi allupati e le mie labbra vogliose.

Lo avevo succhiato a lungo come sapevo fare io.

Lo facevo godere sino alla soglia di non ritorno e poi stop, disteso sul materasso, gli sollevavo le gambe e mi intrufolavo con la testa oltre i testicoli ed il perineo sino a raggiungere lo sfintere anale che leccavo, mordevo, succhiavo e penetravo dandogli gusto sino alla soglia dell'orgasmo che interrompevo ancora.

Il gioco si faceva pericoloso e dunque, era arrivato il mio turno.

Sempre rimanendo coperta dal mio abito da sposa, gli ero scivolata sul corpo sino a mostragli il perizoma infilato tra le labbra della fica ridotta oramai ad una spugna zuppa di umori.

Dopo aver scostato il sottile filo di stoffa tra le labbra della fica e le chiappe, mi ero seduta sul suo viso ed avevo cominciato a roteare sino all'esplosione del mio primo orgasmo.

Certo, certo.. io ero venuta subito mentre lui era ancora in attesa che fossi io a farlo godere.

D'altra parte questa è la differenza tra un maschio e una femmina.

Lei può godere molte volte con lo stesso maschio o con uomini diversi.. lo può fare per una notte intera ed anche di più, mentre lui, ha bisogno di ricaricarsi ed in mancanza di un forte stimolo, può anche venire una sola volta e poi addormentarsi.

Naturalmente, queste situazioni non si riferiscono a mio suocero (Marito acquisito) che da porco pervertito quale è, è capace, con le dovuta soste, di godere e far godere la sua femmina per una intera notte.

Dunque, dopo quel mio primo orgasmo al quale era seguito una meticolosa ripulita ed ingoio dei miei succhi, mi ero girata a 69 e stavolta, mentre lui mi faceva godere ancora, lo avevo fatto sborrare direttamente sulle mie corde vocali ingoiando tutto e leccargli il cazzo moscio sino a renderlo perfettamente pulito.

Poi, dopo un breve passaggio in cucina in cui ci eravamo concessi anche noi un brindisi collo spumante avanzato, eravamo tornati sul letto a scopare come ricci.

Lui mi aveva sborrato una volta nella fica ed una nel culo e giunti verso l'alba, avevo indossato il doppio cazzo di silicone (Fica/culo) che aveva portato lui ed avevo avuto l'ultimo orgasmo mentre anche lui godeva col cazzo nel culo e la mia mano che lo masturbava.

Dopo il primo 69 in cui avevamo goduto entrambi, mi ero tolta di dosso l'abito da sposa e lo avevamo disteso sul lenzuolo sul quale poi avevamo continuato a scopare.

Naturalmente, alla fine sia il lenzuolo che l'abito da sposa erano bagnati di sperma e umori che copiosi colavano dalla mia fica.

Nonostante le numerose sborrate, verso l'alba lui, benché con lo scroto completamente a secco, era ancora infoiato ed a stenti ero riuscita a convincerlo di andare in bagno per farsi pisciare in bocca anziché farlo sul letto già ben imbrattato dai nostri liquidi e dal sudore che aveva bagnato i nostri corpi.

L'aereo che ci avrebbe portati in Florida e poi sull'isola caraibica dove avremmo trascorso il nostro viaggio di nozze, partiva alle 12 da Malpensa.

Dunque, nonostante la notte insonne, verso le 8 avevo svegliato il mio maritino.

Per l'occasione, avevo conservato un tovagliolo intriso di sperma e prima di svegliarlo, vi avevo avvolto il suo pisello.

-Sveglia amore.. sveglia!-

Gli avevo anche portato il caffè a letto per farlo svegliare.

-Lo so amore.. stanotte ci hai dato dentro e per questo sei così stanco ma dobbiamo alzarci altrimenti perdiamo il volo.-

Quando si era tirato su sedendosi sul divano aveva visto in che condizioni fosse il letto ed allo stesso tempo, aveva notato il suo cazzetto ancora bagnato di sperma.

-Ma cosa è successo?-

-Non ricordi amore.. stanotte abbiamo fatto l'amore sino all'alba e mi hai fatta godere come una matta.. guarda anche tu come abbiamo conciato il letto!

Mi sa proprio che per quanto seme mi hai sparato dentro, stanotte mi hai ingravidata senza neanche iniziare la luna di miele a Santo Domingo.

A quelle mie parole la sua espressione era cambiata da interrogativa a quella di maschio orgoglioso di aver fatto il proprio dovere coniugale.

segue




scritto il
2023-03-14
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