Storia di una moglie 1
di
Troy2a
genere
tradimenti
Da quando mia moglie, come già avuto modo di raccontare, ha deciso di porre fine alla mia carriera di cuck, ho dovuto dare una drastica svolta alla mia vita. Incapace di non essere trasgressivo, mi sono fatto due amanti e non disdegno di cercare qualche incontro da single (bull non lo sono di certo, per dimensioni e prestazioni, ma qualcosa la trovo). Uno di questi incontri mi ha portato a conoscere una bella coppia, più o meno della mia età: lui un pelo dopo i 60, lei, un pelo sotto. Ne è nata una bella amicizia, che va oltre il sesso. Anzi, di sesso poco, perché lei ammette senza reticenze di preferire i giovani, purché abbiano passato i 20, ma qualche scopatina, a margine, magari, di una cena, ce la concediamo. Col marito, invece, ci vediamo abbastanza spesso, da amici: un caffè, una birra e tanto parlare, confessandoci i nostri segreti. Da queste confessioni, nasce il raconto che segue, in alcune parti romanzato, ma abbastanza fedele alla realtà. Luoghi e nomi, chiaramente, sono stati modificati.
Io e Sabina ci siamo sposati ne 1990. Ad essere sincero, fino al matrimonio non avevo mai trovato il coraggio di confessarle la mia natura. Dopo, invece, cominciai a parlargliene, di solito mentre scopavamo. Lei, inizialmente, pensò a delle fantasie che servivano ad eccitarmi ancora di più. L’hai vista, no? A sessant’anni lo fa drizzare ancora a tutti. Figurati se mi serviva altro per eccitarmi. Così, cominciai a tampinarla anche fuori dal letto. Ma per dieci, dico dieci anni, non è servito a nulla: avevamo avuto 3 figli, che lei cresceva splendidamente, come teneva cura della casa, senza negarmi mai le gioie del sesso. Ma guai a parlare di trasgredire il rapporto di coppia.
Poi, una sera, che eravamo a letto, poco prima di addormentarci, mi dice:
“Ma ti rendi conto dei rischi che corriamo? Se poi a te non piace e a me sì? Allora dobbiamo interrompere perché tu vuoi così?”
“Potremmo fare un patto, dove io mi impegno ad accettare le tue decisioni. Ma dopo che abbiamo provato!”
“E se poi mi innamoro di qualcuno? Hai pensato che può succedere anche questo?”
“Da che esiste il mondo, può succedere che una donna, o un uomo si innamori di qualcuno fuori dal matrimonio. Può succedere sul lavoro, nella cerchia di amici, ma anche in un banale incontro fortuito.”
“Fai come vuoi, ma io non voglio sapere nulla. Mi dici quando e dove devo venire, ma io non organizzo, non chatto. Insomma, io partecipo solo agli incontri!”
Rimasi incredulo: non riuscivo a capacitarmi di aver interpretatto bene le sue parole, ma aveva turra l’aria di un’autorizzazione a procedere. Il fato, si sa, ci mette sempre lo zampino. Il giorno dopo, il 2 ottobre, fece incidente, fortunatamente senza grandi conseguenze, ma significò dover rimandare ancora. Ci avevo iscritti ad un gruppo di messenger, un servizio di msn, una comunità di trasgressivi come noi, anzi come me, allora. C’era, tra gli altri, un sedicente professionista della sanità, che si proponeva di ospitare presso uno studio medico e di fare massaggi. Pensai di trasformare in opportunità, quello che a primo acchitto era sembrato un ostacolo. Proposi a Sabina, che lamentava i postumi di un colpo di frusta dopo l’incidente, di provare un massaggio e lei accettò. Luca, si chiamava così, ci venne ad aprire indossando un camice da medico. La fece stendere sul lettino, ma non prima che lei mi chiedesse come mai non ci fosse nessun altro. Lei sfilò la maglia e si mise in posizione per il massaggio. Luca sembrava conoscere veramente i rudimenti della fisioterapia: muoveva le sue dita sul collo di mia moglie, poi scese sulle scapole.
“Posso slacciare il reggiseno, signora? Sarei più comodo!” lo fece senza aspettare la risposta, che pure arrivò affermativa. Continuò a scendere.
“Immagino che ora sarebbe meglio che sfilassi i pantaloni- e magari anche le mutande per agevolare il massaggio, vero?”
Non avevo bisogno di conferme sulla perspicacia di mia moglie. Così, quando i pantalono di Luca furono a portata della sua mano, lei, ormai completamente nuda, gli abbassò la zip ed estrasse un cazzo, assolutamente nella media. Lo imoccò e lasciò che le sue mani scivolassero tra le natische, fino a raggiungere la fica, che, naturalmente eccitata, era fradicia di umori. Non fu una scopata indimenticabile: ma vedere la faccia di mia moglie ricoperta di sborra di un altro, mi fece giustizia dei lunghi anni d’attesa.
Mentre tornavamo al nostro paese, mi chiese, in lacrime, di non doverlo fare più.
“Ora che sai che effettivamente non ti piace, me ne farò una ragione!”
Trascorse qualche settimana: io continuavo a chattare con Luca, ma anche con altri singoli e coppie della stessa comunità. Spesso lo facevo a letto, con lei accanto che guardava la Tv, o che dormiva. Poi, una sera, mi chiese:
“Stai chattando con Luca?”
“Anche!”
“Che significa anche?”
“Che ho due finestre aperte: in una c’è Luca, nell’altra un altro!”
“Fai un po’ vedere!”
Ssi tirò su, venendomi vicino e fissando lo sguardo sullo schermo. Non so se restò male, vedendo che si parlava d’altro, ma chiese.
“Di me avete mai parlato?”
“Gli ho detto che la consideravi un’esperienza chiusa!”
“Non ci credo: fammi vedere!”
“Lo faccio dopo, quando lo avrò salutato.”
“Perché?”
“Dovrei tornare su di parecchio: abbiamo chattato spesso.”
“Anche con quest’altro?”
“Sì!”
“E cosa v siete detto?”
“Con l’altro?”
“Sì!”
“Le solite cos3.”
“Cioè?”
“Avrebbe voluto conoscerti perché gli piaci, peccato che a te il gioco non piaccia, ecc.”
“E come fa a dire che gli piaccio?”
“Dalle foto nel gruppo e da quelle che gli ho inviato.”
“Che foto gli hai inviato?”
Scorsi la pagina un po’ più su, fino a trovare una foto, in cui lei si asciugava i capelli col fon, completamente nuda, il volto coperto dai capelli.
“Non credevo che queste foto le facessi vedere in giro.”
“Le ho fatte perché mi piace mostrarti.”
“Continua a chattare. O ti dà fastidio che ti guardi?”
“Sei tu che non volevi saperne nulla.”
Ripresi a chattare. Dopo qualche battuta mo disse di scrivere che lei ci stava leggendo e di salutarli.
“Tutti e due?”
“Certo: sono una persona educata!”
Poi continuò:
“Se ti va, dì a Luca che un altro massaggio sarebbe opportuno!”
Mi si gelò nuovamente il sangue, pensavo ad uno scherzo e rimasi immobile. Lei si impossessò del pc.
“Ciao, Luca! Sono Sabina e, riflettendo, pensavo che un altro massaggio potrebbe essere utile.”
“Domani avevp un impegno, ma non me ne fotte un cazzo. Per le 16 allo studio va bene?”
“Chiedo a Giorgio!”
Mi lanciò un’occhiata e lesse la gioia sul mio viso.
“Anche lui disdirà un impegno. Pare che vedere chiavare sua moglie da un altro sia la cosa più importante, ora come ora.”
“Non possiamo deluderlo, allora!”
Il secondo incontro fu decisamente più appagante del primo, per tutti. Sabina si muoveva sicura di quel che voleva e che voleva fare. I loro corpi si cercavano in tutta libertà e si appagarono a vicenda.
Stavolta, mentre rincasavamo, mi disse solo che d’ora in poi lei avrebbe partecipato alle chat ogni volta che voleva ed io non potei che esserne contento.
La sera stessa, fece conoscenza con Giovanni, un carabiniere che chattava da Bari, abbastanza lontano dalle nostre parti, per essere sicuri di non conoscerci.
Io e Sabina ci siamo sposati ne 1990. Ad essere sincero, fino al matrimonio non avevo mai trovato il coraggio di confessarle la mia natura. Dopo, invece, cominciai a parlargliene, di solito mentre scopavamo. Lei, inizialmente, pensò a delle fantasie che servivano ad eccitarmi ancora di più. L’hai vista, no? A sessant’anni lo fa drizzare ancora a tutti. Figurati se mi serviva altro per eccitarmi. Così, cominciai a tampinarla anche fuori dal letto. Ma per dieci, dico dieci anni, non è servito a nulla: avevamo avuto 3 figli, che lei cresceva splendidamente, come teneva cura della casa, senza negarmi mai le gioie del sesso. Ma guai a parlare di trasgredire il rapporto di coppia.
Poi, una sera, che eravamo a letto, poco prima di addormentarci, mi dice:
“Ma ti rendi conto dei rischi che corriamo? Se poi a te non piace e a me sì? Allora dobbiamo interrompere perché tu vuoi così?”
“Potremmo fare un patto, dove io mi impegno ad accettare le tue decisioni. Ma dopo che abbiamo provato!”
“E se poi mi innamoro di qualcuno? Hai pensato che può succedere anche questo?”
“Da che esiste il mondo, può succedere che una donna, o un uomo si innamori di qualcuno fuori dal matrimonio. Può succedere sul lavoro, nella cerchia di amici, ma anche in un banale incontro fortuito.”
“Fai come vuoi, ma io non voglio sapere nulla. Mi dici quando e dove devo venire, ma io non organizzo, non chatto. Insomma, io partecipo solo agli incontri!”
Rimasi incredulo: non riuscivo a capacitarmi di aver interpretatto bene le sue parole, ma aveva turra l’aria di un’autorizzazione a procedere. Il fato, si sa, ci mette sempre lo zampino. Il giorno dopo, il 2 ottobre, fece incidente, fortunatamente senza grandi conseguenze, ma significò dover rimandare ancora. Ci avevo iscritti ad un gruppo di messenger, un servizio di msn, una comunità di trasgressivi come noi, anzi come me, allora. C’era, tra gli altri, un sedicente professionista della sanità, che si proponeva di ospitare presso uno studio medico e di fare massaggi. Pensai di trasformare in opportunità, quello che a primo acchitto era sembrato un ostacolo. Proposi a Sabina, che lamentava i postumi di un colpo di frusta dopo l’incidente, di provare un massaggio e lei accettò. Luca, si chiamava così, ci venne ad aprire indossando un camice da medico. La fece stendere sul lettino, ma non prima che lei mi chiedesse come mai non ci fosse nessun altro. Lei sfilò la maglia e si mise in posizione per il massaggio. Luca sembrava conoscere veramente i rudimenti della fisioterapia: muoveva le sue dita sul collo di mia moglie, poi scese sulle scapole.
“Posso slacciare il reggiseno, signora? Sarei più comodo!” lo fece senza aspettare la risposta, che pure arrivò affermativa. Continuò a scendere.
“Immagino che ora sarebbe meglio che sfilassi i pantaloni- e magari anche le mutande per agevolare il massaggio, vero?”
Non avevo bisogno di conferme sulla perspicacia di mia moglie. Così, quando i pantalono di Luca furono a portata della sua mano, lei, ormai completamente nuda, gli abbassò la zip ed estrasse un cazzo, assolutamente nella media. Lo imoccò e lasciò che le sue mani scivolassero tra le natische, fino a raggiungere la fica, che, naturalmente eccitata, era fradicia di umori. Non fu una scopata indimenticabile: ma vedere la faccia di mia moglie ricoperta di sborra di un altro, mi fece giustizia dei lunghi anni d’attesa.
Mentre tornavamo al nostro paese, mi chiese, in lacrime, di non doverlo fare più.
“Ora che sai che effettivamente non ti piace, me ne farò una ragione!”
Trascorse qualche settimana: io continuavo a chattare con Luca, ma anche con altri singoli e coppie della stessa comunità. Spesso lo facevo a letto, con lei accanto che guardava la Tv, o che dormiva. Poi, una sera, mi chiese:
“Stai chattando con Luca?”
“Anche!”
“Che significa anche?”
“Che ho due finestre aperte: in una c’è Luca, nell’altra un altro!”
“Fai un po’ vedere!”
Ssi tirò su, venendomi vicino e fissando lo sguardo sullo schermo. Non so se restò male, vedendo che si parlava d’altro, ma chiese.
“Di me avete mai parlato?”
“Gli ho detto che la consideravi un’esperienza chiusa!”
“Non ci credo: fammi vedere!”
“Lo faccio dopo, quando lo avrò salutato.”
“Perché?”
“Dovrei tornare su di parecchio: abbiamo chattato spesso.”
“Anche con quest’altro?”
“Sì!”
“E cosa v siete detto?”
“Con l’altro?”
“Sì!”
“Le solite cos3.”
“Cioè?”
“Avrebbe voluto conoscerti perché gli piaci, peccato che a te il gioco non piaccia, ecc.”
“E come fa a dire che gli piaccio?”
“Dalle foto nel gruppo e da quelle che gli ho inviato.”
“Che foto gli hai inviato?”
Scorsi la pagina un po’ più su, fino a trovare una foto, in cui lei si asciugava i capelli col fon, completamente nuda, il volto coperto dai capelli.
“Non credevo che queste foto le facessi vedere in giro.”
“Le ho fatte perché mi piace mostrarti.”
“Continua a chattare. O ti dà fastidio che ti guardi?”
“Sei tu che non volevi saperne nulla.”
Ripresi a chattare. Dopo qualche battuta mo disse di scrivere che lei ci stava leggendo e di salutarli.
“Tutti e due?”
“Certo: sono una persona educata!”
Poi continuò:
“Se ti va, dì a Luca che un altro massaggio sarebbe opportuno!”
Mi si gelò nuovamente il sangue, pensavo ad uno scherzo e rimasi immobile. Lei si impossessò del pc.
“Ciao, Luca! Sono Sabina e, riflettendo, pensavo che un altro massaggio potrebbe essere utile.”
“Domani avevp un impegno, ma non me ne fotte un cazzo. Per le 16 allo studio va bene?”
“Chiedo a Giorgio!”
Mi lanciò un’occhiata e lesse la gioia sul mio viso.
“Anche lui disdirà un impegno. Pare che vedere chiavare sua moglie da un altro sia la cosa più importante, ora come ora.”
“Non possiamo deluderlo, allora!”
Il secondo incontro fu decisamente più appagante del primo, per tutti. Sabina si muoveva sicura di quel che voleva e che voleva fare. I loro corpi si cercavano in tutta libertà e si appagarono a vicenda.
Stavolta, mentre rincasavamo, mi disse solo che d’ora in poi lei avrebbe partecipato alle chat ogni volta che voleva ed io non potei che esserne contento.
La sera stessa, fece conoscenza con Giovanni, un carabiniere che chattava da Bari, abbastanza lontano dalle nostre parti, per essere sicuri di non conoscerci.
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