Fabiana - a tutto il suo prezzo
di
abscondita vox
genere
etero
Premessa: i racconti che leggerete sono verosimili, partono da spunti di vita vera che offrono stimolo a fantasie e racconti. I nomi sono tutti di fantasia.
Buona lettura.
A dette di diverse persone che la conoscevano, Fabiana era una ragazza inopportuna.
Non era volgare, nè si poteva definire una che la dava via a tutti ma senza volerlo si ritrovava a fare la cosa sbagliata nel momento sbagliato, e spesso con la persona sbagliata. Altri di lei dicevano che aveva la testa di una perenne sedicenne che non sapeva darsi un freno nè capire quale era la cosa giusta. Personalmente posso dire che era una donna che, al netto degli errori, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare. All'epoca in cui la conobbi e in cui mi raccontò la sua storia aveva 29 anni e insegnava francese a scuola. Da poco era andata a convivere con Roberto, suo fidanzato storico dall'ultimo anno del liceo. Una storia che pareva solida a tutti i loro amici, ed in effetti aveva la sua solidità. Mora, con dei capelli lunghi fino alle spalle, una seconda di seno. Un corpo esile, che però aveva nel sedere le giuste forme e rotondità. Insomma un culo non troppo grande ma che spiccava nell'insieme. Belle gambe, forse leggermente robuste ma che non guastavano. A coronare il tutto delle unghie sempre colorate di rosa. Era molto amante delle feste con gli amici, dei viaggi e dei social su cui amava pubblicare foto in cui provava i suoi nuovi vestiti e in cui mostrava il suo corpo. In altre parole, una bella ragazza che non era certo una top model ma aveva il suo da dire.
Come detto aveva una relazione stabile e la recente scelta della convivenza si stava rivelando una scelta ponderata. Era anche a a suo modo fedele. O meglio: lei e Roberto avevano una idea tutta loro di cosa fosse la fedeltà. Roberto era effettivamente fedele, non pensava nemmeno di tradirla. 35 anni, era un bell'uomo, con i muscoli temprati da continui allenamenti in palestra, dei corti capelli biondi che lo facevano sembrare un uomo del nord Europa (nonostante provenisse dal centro Italia). La cosa più importante era che Roberto amava Fabiana; era anche geloso quanto bastava ma sapeva che lei in fondo lo amava.
Chiariamo ogni dubbio: non era assolutamente un cuckold,. Roberto non sapeva cosa farsene di vedere la sua donna che lo tradiva e per lui, il sesso era un piacere che una volta soddisfatto non riaffiorava tra i suoi pensieri per diverso tempo. Queste lunghe astinenze rendevano Fabiana irrequieta e spesso in cerca di qualcosa o qualcuno che la soddisfasse. Roberto era anche un uomo che amava la giustizia: tutto poteva essere perdonato ma ogni cosa aveva un prezzo. E Fabiana se ne rese conto molto presto.
Fine quinta superiore, Fabiana all'epoca 19 enne fu invitata alla festa di fine anno della sua scuola, nella più rinomata discoteca del posto. Roberto, 6 anni più vecchio, si sentiva un po' fuori età e decise di lasciarla andare da sola... In fondo era solo una festa con i compagni di scuola. Dopo quasi 8 mesi di fidanzamento ormai lui si fidava. Lei, dal canto suo era innamorata persa di Roberto e non lo avrebbe mai tradito o almeno così pensava. All'epoca, il sesso tra loro due era soddisfacente: quelle volte che veniva fatto, lo facevano con grande godimento ma senza grandi numeri: un po' di petting, qualche leccata qua e là e via con della sana penetrazione vaginale in diverse posizioni. L'anale era tabù per Fabiana. Il sesso orqale qualche volta, visto la ritrosia di lei nel farlo. Ma erano giovani, il tempo per gli esperimenti c'era.
Per la festa decise di farsi più bella che poteva, visto che ormai la scuola era finita e che un'occasione così non sarebbe più ricapitata. Tirò fuori il vestito rosso che si era comprata per il compleanno, un vestito che lasciava intravedere quello che bastava del suo seno e che sulle gambe arrivava a mezza coscia. Niente di particolarmente osè. Insieme alle sue amiche del cuore si lanciò in balli sfrenati per tutta la notte, divertendosi e bevendo con loro...e per quella sera lasciò Roberto fuori dai suoi pensieri. Durante la serata però trovò un ragazzo, uno dei più belli della sua classe, che le fece il filo tutta sera. Mentre ballavano lui le stava vicino, a più riprese si strofinò su di lei, sfruttando la ressa e le fece sentire quanto era eccitato vedendola. Fabiana non poteva restare indifferente, visto anche l'alcol che girava in corpo. E dopo numerosi tentativi respinti, si gettò tra le sue braccia per un bacio che di casto non aveva nulla, in cui erano le loro lingue che conducevano i giochi. Il ragazzo provò anche a portarla in bagno per cercare qualcosa di più ma lei, prima di fare il passo più lungo della gamba, tornò dalle sue amiche, sentendosi profondamente in colpa per ciò che aveva fatto. Il resto della serata la passò cercando di non pensare a ciò che aveva fatto e provando a convincersi che andava tutto bene "in fondo non lo verrà mai a sapere". Ma di occhi in discoteca ce ne erano troppi e Roberto fu informato da lingue malevole di ciò che era accaduto. Il giorno dopo, Fabiana gli scrisse per vedersi ma lui non rispose per diverse ore. Fabiana, non capiva (pensava fosse all'oscuro di tutto). Lo chiamò, niente. Andò sotto casa sua ma a casa non si trovava. Ormai la preoccupazione in lei saliva ogni ora di più. Iniziava a capire che forse la colpa era sua e della sua bravata della sera prima. Roberto non si fece sentire per due giorni. Al terzo, si limitò a mandare un messaggio lapidario dicendo "se vuoi ancora stare con me, vieni stasera a casa mia alle 21".
Fabiana sperava tutto si sistemasse, era innamorata follemente di lui e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui. Si truccò e si vestì con il meglio che poteva: una maglietta carina, una minigonna da urlo e un trucco che faceva risaltare il suo volto al meglio. Arrivò da lui, salì le scale e vide che era solo: immaginava che i suoi non ci fossero visto l'invito. Lei si buttò al collo di lui, piangendo e baciandolo. Di contro, lui freddamente la allontanò e le disse "siediti". Le si gelò il sangue. Andò a sedersi sul divano. "non lì, sulla sedia". Notò che c'era una sedia di fronte al divano e lì si mise. Lui si sedette sul divano di fronte a lei.
"mi pare di essere stato chiaro con te in questi mesi, quando dicevo che non ti avrei mai tradito e che amavo solo te..."
"certo amore ma.." "ma niente" lui la interruppe "ora parlo io e tu stai zitta, se no la porta e quella e non ci vedremo più"
Fabiana sentiva che non poteva perderlo: il bacio della notte prima era stato solo una svista, si era lasciata andare ma lei lo amava davvero anche se in fondo non sapeva tanto dell'amore. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui e lui in fondo lo sapeva
"brava, vedo che ora ascolti"- proseguì - "pensavo che anche tu amassi solo me e che mi rispettassi... sei giovane e so che un'errore capita ma ad ogni azione c'è una reazione. Ho pensato a lungo a cosa fare per poterti perdonare e penso non ci sia altra scelta che fartela pagare". Fabiana iniziò a temere il peggio, ma successe qualcosa di inaspettato. Lui si alzò, si calò pantaloni e mutande, li lanciò via e tornò a sedersi, spalancando le gambe e con il suo pisello che penzolava davanti a lei. Lei lo guardava a metà tra lo stupore e lo sconcerto. Era a bocca aperta, non sapeva bene che cosa fare... "allora? Pensi di stare lì a guardare?" Fabiana si risvegliò da quello che sembrava essere un sogno ad occhi aperti, non sapeva bene che cosa fare e allora improvvisò. Si alzò dalla sedie, si mise davanti a lui, si inginocchiò. Lo prese in mano, con una delicatezza tale che sembrava fosse per lei la prima volta che lo vedeva. Piano piano iniziò a masturbarlo, lentamente mentre piano piano si rizzava. Dopo poco si ritrovò tra le mani un pisello duro come il marmo, con la cappella in bella vista che sembrava invitarla alle cose più oscene. Lui la guardava con una sadica soddisfazione perchè sapeva che avrebbe potuto farle fare qualsiasi cosa ma preferiva vedere cosa si inventava. Fabiana continuava a segarlo mentre cercava i suoi occhi e lo implorava di perdonarla. Sul più bello decise anche di prenderlo in bocca e si lanciò in un pompino spettacolare. La sua lingua lo leccava lentamente, partendo dall'asta fino alla cappella e poi di nuovo giù fino ai coglioni che prendeva in bocca e poi ricominiciava. Roberto non pensava potesse essere così brava e ci furono diverse volte in cui pensò di cedere e venirle in bocca, ma voleva che durasse più a lungo possibile. Lei ci metteva tutto il suo impegno per farlo stare bene e senza staccare la bocca dal cazzo, fece scendere il vestito e mostrò le sue belle tette, sode e rotonde. Continuava imperterrita, senza fermarsi, finchè inaspettatamente Roberto tirò fuori il suo pisello proprio sul più bello e le sborrò addosso: partirono diversi schizzi che finirono in faccia, sul seno, uno anche nei capelli. Sembrava non dovesse finire mai da quando aveva goduto e da quanto stava venendo. Lei non se lo aspettava, anzi le faceva schifo ma era stata colta impreparata. dopo che scaricò su di lei la sua sborra, si lasciò andare sul divano soddisfatto.
"ecco, direi che adesso siamo pari" esclamò lui e nel cuore di lei tornò la fiducia. Terminarono tutto con una bella e sana scopata, non appena a lui tornò duro ma quello fu un un punto di non ritorno: da lì in poi ogni scappatella di Fabiana, sarebbe stata punita così, come a dire il dominio che lui aveva su di lei. O almeno, sarebbe stato così finchè lei non avesse esagerato e allora la punizione sarebbe stata ben altro...
continua
per critiche, suggerimenti e altro abscondita.vox@libero.it
Buona lettura.
A dette di diverse persone che la conoscevano, Fabiana era una ragazza inopportuna.
Non era volgare, nè si poteva definire una che la dava via a tutti ma senza volerlo si ritrovava a fare la cosa sbagliata nel momento sbagliato, e spesso con la persona sbagliata. Altri di lei dicevano che aveva la testa di una perenne sedicenne che non sapeva darsi un freno nè capire quale era la cosa giusta. Personalmente posso dire che era una donna che, al netto degli errori, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare. All'epoca in cui la conobbi e in cui mi raccontò la sua storia aveva 29 anni e insegnava francese a scuola. Da poco era andata a convivere con Roberto, suo fidanzato storico dall'ultimo anno del liceo. Una storia che pareva solida a tutti i loro amici, ed in effetti aveva la sua solidità. Mora, con dei capelli lunghi fino alle spalle, una seconda di seno. Un corpo esile, che però aveva nel sedere le giuste forme e rotondità. Insomma un culo non troppo grande ma che spiccava nell'insieme. Belle gambe, forse leggermente robuste ma che non guastavano. A coronare il tutto delle unghie sempre colorate di rosa. Era molto amante delle feste con gli amici, dei viaggi e dei social su cui amava pubblicare foto in cui provava i suoi nuovi vestiti e in cui mostrava il suo corpo. In altre parole, una bella ragazza che non era certo una top model ma aveva il suo da dire.
Come detto aveva una relazione stabile e la recente scelta della convivenza si stava rivelando una scelta ponderata. Era anche a a suo modo fedele. O meglio: lei e Roberto avevano una idea tutta loro di cosa fosse la fedeltà. Roberto era effettivamente fedele, non pensava nemmeno di tradirla. 35 anni, era un bell'uomo, con i muscoli temprati da continui allenamenti in palestra, dei corti capelli biondi che lo facevano sembrare un uomo del nord Europa (nonostante provenisse dal centro Italia). La cosa più importante era che Roberto amava Fabiana; era anche geloso quanto bastava ma sapeva che lei in fondo lo amava.
Chiariamo ogni dubbio: non era assolutamente un cuckold,. Roberto non sapeva cosa farsene di vedere la sua donna che lo tradiva e per lui, il sesso era un piacere che una volta soddisfatto non riaffiorava tra i suoi pensieri per diverso tempo. Queste lunghe astinenze rendevano Fabiana irrequieta e spesso in cerca di qualcosa o qualcuno che la soddisfasse. Roberto era anche un uomo che amava la giustizia: tutto poteva essere perdonato ma ogni cosa aveva un prezzo. E Fabiana se ne rese conto molto presto.
Fine quinta superiore, Fabiana all'epoca 19 enne fu invitata alla festa di fine anno della sua scuola, nella più rinomata discoteca del posto. Roberto, 6 anni più vecchio, si sentiva un po' fuori età e decise di lasciarla andare da sola... In fondo era solo una festa con i compagni di scuola. Dopo quasi 8 mesi di fidanzamento ormai lui si fidava. Lei, dal canto suo era innamorata persa di Roberto e non lo avrebbe mai tradito o almeno così pensava. All'epoca, il sesso tra loro due era soddisfacente: quelle volte che veniva fatto, lo facevano con grande godimento ma senza grandi numeri: un po' di petting, qualche leccata qua e là e via con della sana penetrazione vaginale in diverse posizioni. L'anale era tabù per Fabiana. Il sesso orqale qualche volta, visto la ritrosia di lei nel farlo. Ma erano giovani, il tempo per gli esperimenti c'era.
Per la festa decise di farsi più bella che poteva, visto che ormai la scuola era finita e che un'occasione così non sarebbe più ricapitata. Tirò fuori il vestito rosso che si era comprata per il compleanno, un vestito che lasciava intravedere quello che bastava del suo seno e che sulle gambe arrivava a mezza coscia. Niente di particolarmente osè. Insieme alle sue amiche del cuore si lanciò in balli sfrenati per tutta la notte, divertendosi e bevendo con loro...e per quella sera lasciò Roberto fuori dai suoi pensieri. Durante la serata però trovò un ragazzo, uno dei più belli della sua classe, che le fece il filo tutta sera. Mentre ballavano lui le stava vicino, a più riprese si strofinò su di lei, sfruttando la ressa e le fece sentire quanto era eccitato vedendola. Fabiana non poteva restare indifferente, visto anche l'alcol che girava in corpo. E dopo numerosi tentativi respinti, si gettò tra le sue braccia per un bacio che di casto non aveva nulla, in cui erano le loro lingue che conducevano i giochi. Il ragazzo provò anche a portarla in bagno per cercare qualcosa di più ma lei, prima di fare il passo più lungo della gamba, tornò dalle sue amiche, sentendosi profondamente in colpa per ciò che aveva fatto. Il resto della serata la passò cercando di non pensare a ciò che aveva fatto e provando a convincersi che andava tutto bene "in fondo non lo verrà mai a sapere". Ma di occhi in discoteca ce ne erano troppi e Roberto fu informato da lingue malevole di ciò che era accaduto. Il giorno dopo, Fabiana gli scrisse per vedersi ma lui non rispose per diverse ore. Fabiana, non capiva (pensava fosse all'oscuro di tutto). Lo chiamò, niente. Andò sotto casa sua ma a casa non si trovava. Ormai la preoccupazione in lei saliva ogni ora di più. Iniziava a capire che forse la colpa era sua e della sua bravata della sera prima. Roberto non si fece sentire per due giorni. Al terzo, si limitò a mandare un messaggio lapidario dicendo "se vuoi ancora stare con me, vieni stasera a casa mia alle 21".
Fabiana sperava tutto si sistemasse, era innamorata follemente di lui e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui. Si truccò e si vestì con il meglio che poteva: una maglietta carina, una minigonna da urlo e un trucco che faceva risaltare il suo volto al meglio. Arrivò da lui, salì le scale e vide che era solo: immaginava che i suoi non ci fossero visto l'invito. Lei si buttò al collo di lui, piangendo e baciandolo. Di contro, lui freddamente la allontanò e le disse "siediti". Le si gelò il sangue. Andò a sedersi sul divano. "non lì, sulla sedia". Notò che c'era una sedia di fronte al divano e lì si mise. Lui si sedette sul divano di fronte a lei.
"mi pare di essere stato chiaro con te in questi mesi, quando dicevo che non ti avrei mai tradito e che amavo solo te..."
"certo amore ma.." "ma niente" lui la interruppe "ora parlo io e tu stai zitta, se no la porta e quella e non ci vedremo più"
Fabiana sentiva che non poteva perderlo: il bacio della notte prima era stato solo una svista, si era lasciata andare ma lei lo amava davvero anche se in fondo non sapeva tanto dell'amore. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui e lui in fondo lo sapeva
"brava, vedo che ora ascolti"- proseguì - "pensavo che anche tu amassi solo me e che mi rispettassi... sei giovane e so che un'errore capita ma ad ogni azione c'è una reazione. Ho pensato a lungo a cosa fare per poterti perdonare e penso non ci sia altra scelta che fartela pagare". Fabiana iniziò a temere il peggio, ma successe qualcosa di inaspettato. Lui si alzò, si calò pantaloni e mutande, li lanciò via e tornò a sedersi, spalancando le gambe e con il suo pisello che penzolava davanti a lei. Lei lo guardava a metà tra lo stupore e lo sconcerto. Era a bocca aperta, non sapeva bene che cosa fare... "allora? Pensi di stare lì a guardare?" Fabiana si risvegliò da quello che sembrava essere un sogno ad occhi aperti, non sapeva bene che cosa fare e allora improvvisò. Si alzò dalla sedie, si mise davanti a lui, si inginocchiò. Lo prese in mano, con una delicatezza tale che sembrava fosse per lei la prima volta che lo vedeva. Piano piano iniziò a masturbarlo, lentamente mentre piano piano si rizzava. Dopo poco si ritrovò tra le mani un pisello duro come il marmo, con la cappella in bella vista che sembrava invitarla alle cose più oscene. Lui la guardava con una sadica soddisfazione perchè sapeva che avrebbe potuto farle fare qualsiasi cosa ma preferiva vedere cosa si inventava. Fabiana continuava a segarlo mentre cercava i suoi occhi e lo implorava di perdonarla. Sul più bello decise anche di prenderlo in bocca e si lanciò in un pompino spettacolare. La sua lingua lo leccava lentamente, partendo dall'asta fino alla cappella e poi di nuovo giù fino ai coglioni che prendeva in bocca e poi ricominiciava. Roberto non pensava potesse essere così brava e ci furono diverse volte in cui pensò di cedere e venirle in bocca, ma voleva che durasse più a lungo possibile. Lei ci metteva tutto il suo impegno per farlo stare bene e senza staccare la bocca dal cazzo, fece scendere il vestito e mostrò le sue belle tette, sode e rotonde. Continuava imperterrita, senza fermarsi, finchè inaspettatamente Roberto tirò fuori il suo pisello proprio sul più bello e le sborrò addosso: partirono diversi schizzi che finirono in faccia, sul seno, uno anche nei capelli. Sembrava non dovesse finire mai da quando aveva goduto e da quanto stava venendo. Lei non se lo aspettava, anzi le faceva schifo ma era stata colta impreparata. dopo che scaricò su di lei la sua sborra, si lasciò andare sul divano soddisfatto.
"ecco, direi che adesso siamo pari" esclamò lui e nel cuore di lei tornò la fiducia. Terminarono tutto con una bella e sana scopata, non appena a lui tornò duro ma quello fu un un punto di non ritorno: da lì in poi ogni scappatella di Fabiana, sarebbe stata punita così, come a dire il dominio che lui aveva su di lei. O almeno, sarebbe stato così finchè lei non avesse esagerato e allora la punizione sarebbe stata ben altro...
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per critiche, suggerimenti e altro abscondita.vox@libero.it
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