Ricordi di un incontro 4.
di
Manganello.
genere
etero
Angela dormì poco perchè al primo mattino doveva andare al suo ufficio ma mi lasciò un biglietto sul comodino dove aveva scritto che aveva preparato la colazione per me e poi aggiungeva di volermi tanto bene, di amarmi come quando avevamo vent'anni. Andai dritto in cucina e apprezzai moltissimo l'aggrazziata apparecchiatura della tavola, adornata di dolci, cornetti ed un ottimo caffè e latte.Trangugiai tutto avidamente e mentre mangiavo, sognavo di mordere le meravigliose cosce di Angela e succhiarle i grossi rosei capezzoli. Andai poi nuovamente a sdraiarmi sul letto ed accesi la tv per il telegiornale del mattino. Neanche mi accorsi così che Sabtina era appoggiata alla porta osservandomi con curiosità ma poi mi chiese come mai ero sul letto di sua madre e così presto. La feci stendere sul lettone accanto a me e con poche parole le spiegai che eravamo stati a cena fuori e ci si era riaccesa la fiamma di amore, di sesso. Sabrina rimase un poco pensierosa ma poi chiarì subito che era felice per me e sua madre però sperava che tra me e lei non cambiava nulla e non c'era certo bisogno di fare sapere a sua madre che noi due ce la spassavamo scopando beatamente. Poi, dopo che mi stampò un bacio sulla guancia, corse a fare colazione ma poi si ripresentò da me...completamente cambiata, non di umore ma di " abbigliamento" perchè indossava mutandine traforate che risaltavano i pelini del pube, calza a rete fitta, color grigio velato, reggiseno che lasciava i seni mezzo scoperti ed il suo graziosissimo visetto era esaltato meravigliosamente da un rossetto delicato sul roseo ma che tramutava in labbra risaltatissime da mutare le sue naturali sempre rosee ma fine. L'immagine mi mi provocò un'erezione da fare paura e non resistetti ad attendere che venisse lei sul lettone, anzi, anche per non lasciare segni di lotta sessuale lì, la presi in braccio portandola sul suo letto ed iniziai a baciarla in bocca, intanto le palpavo i seni poi scendevo ad acciuffare le natiche dure, toste, sode, che al solo pensare che tra poco le avrei separate l'una dall'altra per poterla inculare; poi la girai a pancia sopra e le feci allargare le cosce che subito baciai fino alle caviglie per passare alla fighetta già intrisa, eccitata al massimo con abbondanti umori e gliela leccai, scavando slinguandola freneticamente, intanto era lei ad esortarmi di non attendere più e si mise in ginocchio chinandosi per essere subito posseduta analmente, cosa che feci subito senza minimamente esitare ed al primo tentativo di penetrazione le infilai il glande nel culetto e dopo diedi un energico colpo secco, facendola gridare, sussultare ma mi esortò a non fermarmi, anzi, di possederla violentemente anche facendole dolore straziante ma che poi si sarebbe tramutato in piacere e lei voleva soffrire e godere insieme. L'inculata, lunga e sempre pressante, si concluse con un'innondata di sborra nel dolce forellino e Sabrina, dopo essersi ben lavata nel bidet, tornò da me tempestandomi di baci e, dopo un lungo silenzio, mi abbracciò forte e mi disse che era venuto il momento di donarmi la sua "virtu" e voleva farlo subito, ben sapendo che io attendevo con ansia e desiderio di romperle la membrana protettiva naturale. Quindi mi raccomandò di essere delicato come una rosa rosea e si mise subito in posizione a cosce spalancate, chiedendomi di usare la vasellina sul comodino. Le spiegai che non era nel mio stile di amare una donna solo spalancandole le gambe e penetrandola in un solo e dolorosissimo colpo di cazzo e quindi doveva avere molta pazienza a ritrovarsi sverginata perchè prima volevo farla rilassare con baci, carezze, slinguate di fighina e stuzzicatine di grilletto che sentivo già dritto, allungato attendendo vibrazioni digitali. Cominciai a baciarla in bocca con delicatezza, dolcezza, poi chiesi a lei di prendere e ciucciare il mio glande, cosa che fece subito ed io mi dedicai a leccarle la figa e succhiare il clitoride poi feci scorrere molta mia saliva sulle grandi labbra alla fighina ed accostai il cazzone penetrandola di appena pochi centimetri e la sentii irrigidirsi dalla naturalissima paura del dolore fisico. feci uscire il glande da demtro e col dito Indice scorrei sulla parte alta della fighetta per palparle il "punto G" e lì la vidi subito sussultare gemendo e poi aggiunse subito di non farla ancora aspettare ma di ferle provare il dolore che poi sarebbe stato solo piacere. Passai quindi a spalmarmi il cazzo con la vasellina ed anche un poco lo spalmai appena dentro la fichetta per favorirle al massimo la penetrazione senza tanto dolore. Misi nuovamente il glande davanti alla figa ed iniziai a fare piccole pressioni spingendo dentro centimetro per centimetro e quando mi trovai vicino all'imene la sentii stringere le cosce e mi sussurrò all'orecchio che dovevo essere dolce, delicato...ed intanto io le appoggiai il cazzo all'imene e lei non se ne rendeva conto perchè presa dalla paura del dolore fisico, appena si sentì il batacchio appoggiato all'imene, socchiuse le cosce e mi esortò a non procurale dolore. Io gliele separai nuovamente con dolcezza, baciandola in bocca con bacetti anche sul collo poi accostai di nuovo alla membrana e spinsi dolcemente ma infine le diedi un colpetto deciso che non la fece urlare straziata dal dolore ma le sentii infine lasciare andare dalla sua boccuccia, un solo "ahio!" e dopo che capì di avere terminato la presunta dolorosa operazione naturale, allora si lanciò ad abbracciarmi al collo e mi chiese di scoparla a lungo, con tanta foga, energia ed io soddisfai subito il suo desiderio. Quando infine le schizzai sopra la pancia il mare di sborra, non avevdo lei ancora preso la pillola, lei mi baciò in bocca e subito dopo mi chiese quanto si doveva attendere per potere ripartire con la seconda scopata. Io risi a lungo però poi, senza neanche un nuovo preambolo, le dissi di stendersi a pancia sopra e spalancare le cosce. Iniziammo la seconda scopata e lei, rilassatissima, ormai per niente preoccupata dell'eventuale dolore, si lasciò andare godendo e gemendo pazzamente d anch'io me la godei al massimo. Dopo la seconda la possedetti in figa altre due volte ed infine lei mi disse di essere presa dalla nostalgia del culetto ed io, senza risponderle in merito la inculai sborrandole tutto dentro. Con la nuova situazione creatasi: sesso cn madre e poi con figlia, dovetti ricorrere al mio Medico per ottenere una terapia d'aiuto a fare sesso al massimo! Poi si vennero a creare situazioni nuove, impreviste ma non racconterò tutto oggi; ci risentiremo tra poco!
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