Buongiorno
di
Kugher
genere
sentimentali
Vi è un momento, nella fase del passaggio dalla veglia al sonno, in cui i sensi si abbandonano e la leggerezza passa attraverso il corpo per cercare tutte le parti ancora inutilmente tese.
Non è un confine netto l'istante in cui l’abbraccio si scioglie per lasciare che i corpi, nelle ore notturne, si possano allontanare e poi cercare nell'incoscienza della coscienza del loro desiderio.
Il risveglio è un momento speculare, quale logica prosecuzione, seppure a sensazioni invertite.
Il cervello, sempre vigile, informa subito della festività in corso e lascia che il corpo segua altri tempi, adattandosi ai ritmi che scandiscono i giorni della settimana.
Speculare all’ora tarda è la ricerca dei corpi che vogliono riprendere dal momento in cui la veglia li aveva abbandonati, per ritrovare quei riti il cui compito è di dare caldo rifugio alla certezza del rapporto.
L’abbraccio istintivo porta il calore delle pelli a sommarsi tra loro e ad unirsi a quello prodotto dal piumino, avendo lasciato gettati a terra i pigiami, inutili nelle notti festive.
La tranquillità che il giorno promette, lascia il desiderio libero dalle costrizioni feriali.
Lei per prima ha raggiunto lo stato di quasi veglia e con la schiena gli si avvicina sapendo che, in qualunque posizione egli sia, si volterà per avvolgerla tra le braccia.
L’amplesso della sera precedente ha lasciato odore sui loro corpi e calore sulle loro pelli che subito si mischiano ai nuovi odori e calore del mattino.
Indietreggiando col bacino lei trova già duro il desiderio dell’uomo che le piace sapere essere dedicato a lei, quale prosecuzione del piacere raggiunto qualche ora addietro, prima che la veglia della sera fosse sostituita da quella attuale.
Il solco delle natiche restituisce al membro duro il piacere dell'ospitalità ed il movimento dei fianchi, inutile per la stimolazione, rappresenta un richiamo.
La lingua sul collo, non più stretto dal collare, accarezza la donna allo stesso ritmo delle dita che sfiorano i capezzoli.
I nuovi battiti del corpo si sostituiscono a quelli del sonno con la fluidità delle cose naturali, nelle quali non è chiaro il confine tra un momento e l’altro ma ogni istante è ovvia evoluzione di quello immediatamente precedente.
I corpi che si conoscono ballano una danza al ritmo loro noto, portando l’abbraccio ad essere sostituito dal peso maschile sul corpo femminile, aperto e pronto all’accoglienza.
Il desiderio duro trova facile percorso, mentre gli occhi si scambiano il reciproco piacere del momento in cui l’unione dei corpi si consolida, sostituito dalle sensazioni del successivo movimento lento e regolare del bacino utile per la penetrazione che danza allo stesso ritmo del bacino che accoglie.
La carezza interna di un corpo all’altro che la riceve è la prosecuzione, quasi senza soluzione di continuità, del rapporto serale, rendendo inutili le manette lasciate accanto al letto, mentre le dita sfiorano la pelle marchiata dal frustino con il loro tocco lieve.
A distanza di qualche ora non ricorderanno le parole che accompagnano l’unione mattutina, il cui unico scopo è quello di far sentire il tono della voce, strumento per amplificare la comunicazione dei sensi.
Il contatto delle emozioni rende inutile il raggiungimento del reciproco orgasmo, che potrà trovare il suo tempo in altro tempo della giornata.
Non è un confine netto l'istante in cui l’abbraccio si scioglie per lasciare che i corpi, nelle ore notturne, si possano allontanare e poi cercare nell'incoscienza della coscienza del loro desiderio.
Il risveglio è un momento speculare, quale logica prosecuzione, seppure a sensazioni invertite.
Il cervello, sempre vigile, informa subito della festività in corso e lascia che il corpo segua altri tempi, adattandosi ai ritmi che scandiscono i giorni della settimana.
Speculare all’ora tarda è la ricerca dei corpi che vogliono riprendere dal momento in cui la veglia li aveva abbandonati, per ritrovare quei riti il cui compito è di dare caldo rifugio alla certezza del rapporto.
L’abbraccio istintivo porta il calore delle pelli a sommarsi tra loro e ad unirsi a quello prodotto dal piumino, avendo lasciato gettati a terra i pigiami, inutili nelle notti festive.
La tranquillità che il giorno promette, lascia il desiderio libero dalle costrizioni feriali.
Lei per prima ha raggiunto lo stato di quasi veglia e con la schiena gli si avvicina sapendo che, in qualunque posizione egli sia, si volterà per avvolgerla tra le braccia.
L’amplesso della sera precedente ha lasciato odore sui loro corpi e calore sulle loro pelli che subito si mischiano ai nuovi odori e calore del mattino.
Indietreggiando col bacino lei trova già duro il desiderio dell’uomo che le piace sapere essere dedicato a lei, quale prosecuzione del piacere raggiunto qualche ora addietro, prima che la veglia della sera fosse sostituita da quella attuale.
Il solco delle natiche restituisce al membro duro il piacere dell'ospitalità ed il movimento dei fianchi, inutile per la stimolazione, rappresenta un richiamo.
La lingua sul collo, non più stretto dal collare, accarezza la donna allo stesso ritmo delle dita che sfiorano i capezzoli.
I nuovi battiti del corpo si sostituiscono a quelli del sonno con la fluidità delle cose naturali, nelle quali non è chiaro il confine tra un momento e l’altro ma ogni istante è ovvia evoluzione di quello immediatamente precedente.
I corpi che si conoscono ballano una danza al ritmo loro noto, portando l’abbraccio ad essere sostituito dal peso maschile sul corpo femminile, aperto e pronto all’accoglienza.
Il desiderio duro trova facile percorso, mentre gli occhi si scambiano il reciproco piacere del momento in cui l’unione dei corpi si consolida, sostituito dalle sensazioni del successivo movimento lento e regolare del bacino utile per la penetrazione che danza allo stesso ritmo del bacino che accoglie.
La carezza interna di un corpo all’altro che la riceve è la prosecuzione, quasi senza soluzione di continuità, del rapporto serale, rendendo inutili le manette lasciate accanto al letto, mentre le dita sfiorano la pelle marchiata dal frustino con il loro tocco lieve.
A distanza di qualche ora non ricorderanno le parole che accompagnano l’unione mattutina, il cui unico scopo è quello di far sentire il tono della voce, strumento per amplificare la comunicazione dei sensi.
Il contatto delle emozioni rende inutile il raggiungimento del reciproco orgasmo, che potrà trovare il suo tempo in altro tempo della giornata.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Moglie ceduta - roulette russa (parte 11)racconto sucessivo
La donna è carponi ...
Commenti dei lettori al racconto erotico