Zia mi fa un regalo
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti!
Poco tempo fa ho compiuto gli anni e zia mi fece un bel regalo.
Zia trovò una super offerta per una notte al mare nel weekend successivo al mio compleanno.
Con una scusa il sabato mattina partimmo.
Essendo periodo di ferie partimmo molto presto e dopo alcune ore di macchina arrivammo.
Il check-in era nel tardo pomeriggio per cui prendemmo un ombrellone e andammo in spiaggia.
Ci cambiammo negli spogliatoi e ci facemmo accompagnare al nostro ombrellone.
Faceva un caldo assurdo ed era pieno di gente.
Subito dopo pranzo provammo a riposarci un po’ ma, dato il caldo praticamente tutta l spiaggia era rimasta, giustamente sotto gli ombrelloni ed era praticamente impossibile provare a rilassarsi.
Data l’impossibilità di stare in quelle condizioni partimmo per fare una passeggiata lungo mare. Camminammo e arrivammo alla fine della baia dove decidemmo di fare il bagno.
Z:”Ci sono i pedalò, prendiamone uno per un’oretta” disse zia indicando il noleggio a fine baia. Noleggiammo il pedalò e partimmo.
Ci mettemmo piuttosto a largo e leggermente spostati verso l’esterno della baia dove iniziavano diverse calette naturali molto riparate.
Faceva davvero caldo ed essendo le 2 del pomeriggio quasi nessuno decise di stare in acqua.
Prendemmo il sole e ci godemmo un po’ di relax.
Z:”Lo hai mai fatto su un pedalò?” chiese zia, M:”Si, qualche anno fa. È stato bello dai”, Z:”Ah si? Mi piacerebbe provare” dicendo questo una sua mano si posizionò sul mio ventre. Io allora posizionai la mia nel suo interno coscia e continuammo assieme ad avvicinarci finché il mio cazzo non fu tra la sua mano e le mie dita non furono tra le sue labbra.
Cominciammo assieme un lento stimolamento che ci faceva divenire sempre più eccitati.
Zia si sedette e si guardò intorno, Z:”Dai che non c’è nessuno, facciamo una cosa veloce”.
Mi sedetti anche io e zia mi sfilò il costume, lei si sdraiò e me lo prese in bocca. Leccò e ingoiò il cazzo sempre più velocemente e dovetti bloccarla. Lei si alzò e si sedette sopra di me impalandosi.
Iniziò a muoversi davvero lentamente aumentando sempre di più. Le mie mani le strizzarono e le schiaffeggiarono i glutei sempre più sodi.
Cambiammo e la feci sdraiare, le leccai brevemente la figa e la penetrai subito. Qualche bella pompata decisa, tirai fuori il cazzo e le sborrai sopra la pancia fin sotto le tette ansimando come un cane.
Zia rise e si buttò in acqua per lavarsi dall’enorme sborrata mentre io mi sistemai e rifiatai.
Scopammo forse 15 minuti e finita l’ora portammo il pedalò al noleggiatore.
Tornammo nella nostra spiaggia un po’ ridendo della nostra piccola avventura e parlando.
Passammo la giornata uscendo ed entrando dall’acqua e alle 17 ci recammo in hotel.
Sbrigammo tutti gli sbatti, salimmo in camera a riposarsi e prepararci per andare a mangiare e fare un giro.
Tornammo intorno la mezzanotte e andammo a dormire subito.
Verso le 5 del mattino fui svegliato da un “Bip-Bip-Bip” e non capii subito che fosse e da dove provenisse.
Aprii la porta della stanza e vidi tutti gli altri clienti in giro per i corridoi visto che il suono era l’allarme anti incendio. Zia si svegliò e si stava coprendo per scendere, ma in quel momento l’allarme cessó.
Chiesi spiegazioni a qualcuno e mi un cliente qualche camera più in là della mia mi disse che era tutta la settimana che alcune notti l’allarme parte senza motivo.
Tornammo tutti nelle proprie stanze.
Ci buttammo a letto ma io non ripresi sonno e andai nel terrazzino a gustarmi la vista del mare, eravamo all’ultimo piano e vedevo una gran parte del lungo mare.
Rimasi solo fuori un po’ fin quando zia non mi raggiunse.
Z:” Passato il sonno?”, M:”Eh si, mi godo la vista, torna a letto se vuoi”, ma zia uscì e si sedette sopra di me.
Si sedette poggiando i piedi sul muretto del terrazzo dove ammirai i suoi piedi con lo smalto scuro.
La abbracciai e pian piano portai una mano verso la sua figa.
Gradualmente lei aprí le gambe puntando sempre i piedi sul muretto, entrai nelle sue mutande e la mano andò a masturbare la sua bella fighetta.
Z:”Fai piano perché potrebbe esserci gente già sveglia”, M:”Tranquilla, cerca di controllarti anche tu”.
Continuai a masturbarla e renderla sempre più bagnata, zia gettó la testa indietro e mi baciò sulla guancia dicendo di aumentare il ritmo.
La mia erezione era sempre più ingombrante e zia la sentiva sulla schiena. La masturbai sempre più forte finché non mi fermó. Z:”Fermo fermo, non riesco a trattenermi”.
La situazione era super eccitante e anche per zia forse era troppo da contenere.
Sentimmo delle voci dalla strada e decidemmo di andare all’interno, chiudemmo la porta e zia si distese sul lettone.
Presi l’elastico delle sue piccole mutandine e le levai, mi gettai con tutta la faccia sulla sua figa. Leccai e leccai portando zia velocemente all’orgasmo.
Le tolsi la canotta e mi tolsi i boxer, presi i piedi di zia e li misi sul mio cazzo. Zia mi segò facendomi sforzare per non imbrattarle i piedi.
Tornai a leccarle la figa per dar fiato alla mia erezione.
Z:”Lo voglio dai, muoviti”, io mi alzai e lo schiaffai dentro la caldissima figa della zia.
Scopammo così ad un ritmo elevato. Cambiammo posizione e zia si mise a pecora, la scopai tenendola per le braccia e schiaffeggiando ogni tanto il suo culo.
Cercai di far mugugnare e gemere zia non troppo forte per non farci sentire.
Zia era esausta e si fermò quasi, io tirai fuori il cazzo e venni sul suo culo e un po’ sulla schiena. Finii di sborrare e lo rigettai dentro dando due colpi bello decisi facendole fare gli ultimi mugugni, mi avvicinai a lei e la baciai per poi cadere sul letto e dormire assieme a lei.
La sveglia suonò dopo qualche ora e alle 10:30 lasciammo la camera. Caricammo la macchina e tornammo nella spiaggia del giorno prima. Trascorremmo la giornata nel relax più totale tra un bagno e l’altro.
Consci della gran mole di gente che sarebbe dovuta rientrare in serata, decidemmo di tardare la partenza il più tardi possibile.
La spiaggia pian piano iniziò a svuotarsi. Alle 19 decidemmo di andare a sistemarci.
Entrammo nello spogliatoio della spiaggia, io presi la cabina in fondo al corridoio e ci entrai per lavarmi e cambiarmi.
Mi stavi cambiando e sentii la porta provare ad aprirsi. Aprii la porta per capire che stesse accadendo e zia entrò.
M:”Tu sei pazza! C’è gente e ci sentono” bisbigliai, Z:”Non c’è nessuno, e poi non ti ho visto fare tutti sti problemi stamattina sul terrazzo”, io la guardai e ridemmo. Io ero nudo e zia ne approfittò subito.
Il mio cazzo finì dritto nella sua bocca. Mi spompinò alla grande e ogni tanto le picchiettai la faccia con la cappella.
Girai zia e la spinsi contro il muro sulla pancetta di plastica, allargai con le dita la sua figa e lo gettai dentro. La scopai tenendola per il reggiseno del bikini e dando colpi piuttosto tranquilli per non fare un sacco di rumore.
Z:”Cerca di fare veloce però”, M:”Beh, adesso me la godo invece” e levai il cazzo per leccarle la figa.
Leccai e leccai velocemente l’ano.
Z:”Non c’è tempo per quello, faremo la prossima volta”.
La mia idea di scoparle il culo tramontò sul nascere.
Rimisi il cazzo dentro la figa di zia e pompai ancora.
Dopo poco venni riversandole tutta la mia sborra nella sua figa.
Tolsi il cazzo e zia le leccò. Si alzò, ci abbracciammo e ci vestimmo pronti per tornare a casa.
M:”Grazie per il regalo zietta!”
Grazie.
Poco tempo fa ho compiuto gli anni e zia mi fece un bel regalo.
Zia trovò una super offerta per una notte al mare nel weekend successivo al mio compleanno.
Con una scusa il sabato mattina partimmo.
Essendo periodo di ferie partimmo molto presto e dopo alcune ore di macchina arrivammo.
Il check-in era nel tardo pomeriggio per cui prendemmo un ombrellone e andammo in spiaggia.
Ci cambiammo negli spogliatoi e ci facemmo accompagnare al nostro ombrellone.
Faceva un caldo assurdo ed era pieno di gente.
Subito dopo pranzo provammo a riposarci un po’ ma, dato il caldo praticamente tutta l spiaggia era rimasta, giustamente sotto gli ombrelloni ed era praticamente impossibile provare a rilassarsi.
Data l’impossibilità di stare in quelle condizioni partimmo per fare una passeggiata lungo mare. Camminammo e arrivammo alla fine della baia dove decidemmo di fare il bagno.
Z:”Ci sono i pedalò, prendiamone uno per un’oretta” disse zia indicando il noleggio a fine baia. Noleggiammo il pedalò e partimmo.
Ci mettemmo piuttosto a largo e leggermente spostati verso l’esterno della baia dove iniziavano diverse calette naturali molto riparate.
Faceva davvero caldo ed essendo le 2 del pomeriggio quasi nessuno decise di stare in acqua.
Prendemmo il sole e ci godemmo un po’ di relax.
Z:”Lo hai mai fatto su un pedalò?” chiese zia, M:”Si, qualche anno fa. È stato bello dai”, Z:”Ah si? Mi piacerebbe provare” dicendo questo una sua mano si posizionò sul mio ventre. Io allora posizionai la mia nel suo interno coscia e continuammo assieme ad avvicinarci finché il mio cazzo non fu tra la sua mano e le mie dita non furono tra le sue labbra.
Cominciammo assieme un lento stimolamento che ci faceva divenire sempre più eccitati.
Zia si sedette e si guardò intorno, Z:”Dai che non c’è nessuno, facciamo una cosa veloce”.
Mi sedetti anche io e zia mi sfilò il costume, lei si sdraiò e me lo prese in bocca. Leccò e ingoiò il cazzo sempre più velocemente e dovetti bloccarla. Lei si alzò e si sedette sopra di me impalandosi.
Iniziò a muoversi davvero lentamente aumentando sempre di più. Le mie mani le strizzarono e le schiaffeggiarono i glutei sempre più sodi.
Cambiammo e la feci sdraiare, le leccai brevemente la figa e la penetrai subito. Qualche bella pompata decisa, tirai fuori il cazzo e le sborrai sopra la pancia fin sotto le tette ansimando come un cane.
Zia rise e si buttò in acqua per lavarsi dall’enorme sborrata mentre io mi sistemai e rifiatai.
Scopammo forse 15 minuti e finita l’ora portammo il pedalò al noleggiatore.
Tornammo nella nostra spiaggia un po’ ridendo della nostra piccola avventura e parlando.
Passammo la giornata uscendo ed entrando dall’acqua e alle 17 ci recammo in hotel.
Sbrigammo tutti gli sbatti, salimmo in camera a riposarsi e prepararci per andare a mangiare e fare un giro.
Tornammo intorno la mezzanotte e andammo a dormire subito.
Verso le 5 del mattino fui svegliato da un “Bip-Bip-Bip” e non capii subito che fosse e da dove provenisse.
Aprii la porta della stanza e vidi tutti gli altri clienti in giro per i corridoi visto che il suono era l’allarme anti incendio. Zia si svegliò e si stava coprendo per scendere, ma in quel momento l’allarme cessó.
Chiesi spiegazioni a qualcuno e mi un cliente qualche camera più in là della mia mi disse che era tutta la settimana che alcune notti l’allarme parte senza motivo.
Tornammo tutti nelle proprie stanze.
Ci buttammo a letto ma io non ripresi sonno e andai nel terrazzino a gustarmi la vista del mare, eravamo all’ultimo piano e vedevo una gran parte del lungo mare.
Rimasi solo fuori un po’ fin quando zia non mi raggiunse.
Z:” Passato il sonno?”, M:”Eh si, mi godo la vista, torna a letto se vuoi”, ma zia uscì e si sedette sopra di me.
Si sedette poggiando i piedi sul muretto del terrazzo dove ammirai i suoi piedi con lo smalto scuro.
La abbracciai e pian piano portai una mano verso la sua figa.
Gradualmente lei aprí le gambe puntando sempre i piedi sul muretto, entrai nelle sue mutande e la mano andò a masturbare la sua bella fighetta.
Z:”Fai piano perché potrebbe esserci gente già sveglia”, M:”Tranquilla, cerca di controllarti anche tu”.
Continuai a masturbarla e renderla sempre più bagnata, zia gettó la testa indietro e mi baciò sulla guancia dicendo di aumentare il ritmo.
La mia erezione era sempre più ingombrante e zia la sentiva sulla schiena. La masturbai sempre più forte finché non mi fermó. Z:”Fermo fermo, non riesco a trattenermi”.
La situazione era super eccitante e anche per zia forse era troppo da contenere.
Sentimmo delle voci dalla strada e decidemmo di andare all’interno, chiudemmo la porta e zia si distese sul lettone.
Presi l’elastico delle sue piccole mutandine e le levai, mi gettai con tutta la faccia sulla sua figa. Leccai e leccai portando zia velocemente all’orgasmo.
Le tolsi la canotta e mi tolsi i boxer, presi i piedi di zia e li misi sul mio cazzo. Zia mi segò facendomi sforzare per non imbrattarle i piedi.
Tornai a leccarle la figa per dar fiato alla mia erezione.
Z:”Lo voglio dai, muoviti”, io mi alzai e lo schiaffai dentro la caldissima figa della zia.
Scopammo così ad un ritmo elevato. Cambiammo posizione e zia si mise a pecora, la scopai tenendola per le braccia e schiaffeggiando ogni tanto il suo culo.
Cercai di far mugugnare e gemere zia non troppo forte per non farci sentire.
Zia era esausta e si fermò quasi, io tirai fuori il cazzo e venni sul suo culo e un po’ sulla schiena. Finii di sborrare e lo rigettai dentro dando due colpi bello decisi facendole fare gli ultimi mugugni, mi avvicinai a lei e la baciai per poi cadere sul letto e dormire assieme a lei.
La sveglia suonò dopo qualche ora e alle 10:30 lasciammo la camera. Caricammo la macchina e tornammo nella spiaggia del giorno prima. Trascorremmo la giornata nel relax più totale tra un bagno e l’altro.
Consci della gran mole di gente che sarebbe dovuta rientrare in serata, decidemmo di tardare la partenza il più tardi possibile.
La spiaggia pian piano iniziò a svuotarsi. Alle 19 decidemmo di andare a sistemarci.
Entrammo nello spogliatoio della spiaggia, io presi la cabina in fondo al corridoio e ci entrai per lavarmi e cambiarmi.
Mi stavi cambiando e sentii la porta provare ad aprirsi. Aprii la porta per capire che stesse accadendo e zia entrò.
M:”Tu sei pazza! C’è gente e ci sentono” bisbigliai, Z:”Non c’è nessuno, e poi non ti ho visto fare tutti sti problemi stamattina sul terrazzo”, io la guardai e ridemmo. Io ero nudo e zia ne approfittò subito.
Il mio cazzo finì dritto nella sua bocca. Mi spompinò alla grande e ogni tanto le picchiettai la faccia con la cappella.
Girai zia e la spinsi contro il muro sulla pancetta di plastica, allargai con le dita la sua figa e lo gettai dentro. La scopai tenendola per il reggiseno del bikini e dando colpi piuttosto tranquilli per non fare un sacco di rumore.
Z:”Cerca di fare veloce però”, M:”Beh, adesso me la godo invece” e levai il cazzo per leccarle la figa.
Leccai e leccai velocemente l’ano.
Z:”Non c’è tempo per quello, faremo la prossima volta”.
La mia idea di scoparle il culo tramontò sul nascere.
Rimisi il cazzo dentro la figa di zia e pompai ancora.
Dopo poco venni riversandole tutta la mia sborra nella sua figa.
Tolsi il cazzo e zia le leccò. Si alzò, ci abbracciammo e ci vestimmo pronti per tornare a casa.
M:”Grazie per il regalo zietta!”
Grazie.
1
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Threesome di Ferragostoracconto sucessivo
Jogging in campagna
Commenti dei lettori al racconto erotico