La misteriosa casa del piacere- Silvana e la riscoperta dell’erotismo

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LA MISTERIOSA CASA DEL PIACERE- SILVANA E LA RISCOPERTA DELL’EROTISMO

Il muro dei cazzi, un luogo enigmatico e allo stesso tempo provocatorio, che tante donne come Silvana hanno deciso di intraprendere per soddisfare i propri desideri sessuali. Ma cosa si nasconde dietro questo misterioso corridoio? E come mai, nonostante la sua natura scandalosa, attira così tante donne?
Iniziamo dalla descrizione di questo particolare luogo. Il muro dei cazzi è un corridoio lungo e stretto, illuminato da una luce fioca e dall'atmosfera misteriosa. Lungo le pareti, sono allineati una serie di 'cazzoni', come li chiamano le donne, di ogni dimensione e colore, sporgenti e rigidi. Questo luogo è noto come glory hole del corpo virile, dove le donne possono soddisfare tutti i loro desideri senza dover avere contatti fisici con gli uomini.
Il muro dei cazzi è un gioco erotico in cui le donne si devono avvicinare e toccare uno dei membri maschili per poter uscire dalla porta che li separa dalla stanza dove si svolgono i giochi erotici. E proprio questa 'regola' è ciò che attrae molte donne, come Silvana, che dopo tanti anni di vita spirituale monastica, si trovano a desiderare qualcosa di nuovo e stimolante.


Ma cosa spinge donne come Silvana a entrare in questo strano e provocatorio corridoio? In molti casi, è la mancanza di eccitazione e di stimolazione sessuale nella vita quotidiana. Molte donne, soprattutto una volta superata una certa età, possono sentirsi inadeguate o poco desiderate, e il muro dei cazzi diventa un modo per vivere nuove esperienze e sentirsi desiderate e amate in modo esclusivamente sessuale.
E così, Silvana, dopo aver visto un uomo nudo solo tre giorni prima del suo matrimonio, si trova ad essere attratta da questo luogo, dove i desideri e la sessualità sono liberi di esprimersi senza limiti e pregiudizi.
Ma come sempre, ogni medaglia ha il suo rovescio: il muro dei cazzi può essere anche visto come un modo per soddisfare i desideri sessuali senza alcun coinvolgimento emotivo. In effetti, molte delle donne. Ma anche uomini, che entrano in questo luogo non cercano una relazione o un legame affettivo, ma solo un modo per liberare la propria sessualità.
Inoltre, non si può negare che il muro dei cazzi sia un luogo dove l'anonimato regna sovrano. Molte donne, come Silvana, si trovano ad avventurarsi in questo corridoio senza sapere chi si nasconde dietro quei 'cazzoni'. E questo aggiunge un elemento di eccitazione e mistero al gioco.

Silvana si incamminò con cautela lungo il corridoio dei birilli, cercando di ignorare il suo cuore che batteva veloce. Aveva superato il primo passaggio senza problemi, ma sapeva che il vero test sarebbe stato più avanti.
La piuma che aveva preso in mano le dava un senso di coraggio e determinazione. Non voleva dimostrare solo agli altri, ma anche a se stessa, che poteva affrontare le sue paure e superarle.
Ad un certo punto, le aprirono la porta e Silvana entrò nel prossimo corridoio. Era come se si fosse trasferita in un altro mondo, un mondo di sensazioni e desideri nascosti.

Uno strano aroma che inebriava i suoi sensi. A Silvana venne chiesto di avvicinarsi ad un tavolino dove erano riposte tre carte rovesciate. Lei doveva scoperchiare una carta, la sua carta. Poi doveva scoperchiarne un'altra per l'avversario. Carta alta, proseguiva senza penitenza. Carta bassa, c'era penitenza. Silvana tirò un tre di picche. L'avversario tiro un cinque di denari. Silvana aveva perso. Che tipo di penitenza era?
Silvana si trovò a pensare: 'Oh, speriamo che non sia una penitenza sessuale'. La sua mente cominciò a correre, immaginando le possibili penitenze che avrebbe potuto subire. Ma poi si ricordò che questo era solo un gioco, un gioco strano e misterioso, ma comunque solo un gioco.
Le chiesero di girare la carta. Lei scoperchiò la terza e vide che era un quattro di cuori. 'Come penitenza dovrai toglierti quattro dei tuoi indumenti' disse una voce metallica.
Silvana si sentì imbarazzata e un po' spaventata. Non aveva mai partecipato a un gioco del genere e non sapeva cosa aspettarsi. 'Oh' fece Silvana, cercando di nascondere il suo imbarazzo. 'E se non lo faccio?'
'Non potrai mai uscire da qui' rispose la voce metallica, con un tono minaccioso.
'Gioco perverso' pensò Silvana. Ma poi si ricordò che era stata lei stessa a decidere di partecipare a questo strano gioco e che aveva accettato le sue regole.
'Sei tu che hai accettato di sottoporti a questo gioco' disse la voce metallica, come se potesse leggere i suoi pensieri.
Con un sospiro, Silvana cominciò a togliersi gli indumenti. Si tolse le calze, le scarpe, la giacchetta e la camicia. Fortunatamente non faceva freddo lì dentro. Il suo fisico era magro, con un ventre piatto e solo un po' di cellulite sulle cosce. Il suo seno era piccolo, misura tre, racchiuso in un reggiseno anonimo di stoppa.
'Strip finito. E ora?' chiese Silvana, cercando di mantenere il suo tono calmo e non far trasparire la sua imbarazzante situazione.
La porta in fondo alla stanza si aprì e Silvana vide un uomo entrare. Era alto e muscoloso, con un sorriso malizioso sulle labbra. 'Ora, cara Silvana, dovrai sottostare alle mie richieste' disse l'uomo, avvicinandosi a lei.
Silvana si sentì ancora più imbarazzata e un po' spaventata. Ma allo stesso tempo, provava un'emozione strana e sconosciuta. Era come se il gioco avesse risvegliato in lei una parte di sé che non conosceva.

L'uomo le chiese di seguirlo in un'altra stanza, dove c'era un letto e una sedia. Silvana era sempre più a disagio. Seminuda, in un luogo sconosciuto e con un uomo che chissà cosa le avrebbe fatto
L'uomo le chiese di sedersi sulla sedia e di chiudere gli occhi. Poi iniziò a massaggiarle i piedi, le gambe, le braccia e la schiena. Silvana si rilassò completamente, lasciandosi andare alle sue mani esperte.Stranamente non scappò: le mani di quello sconosciuto la facevano stare bene.
Dopo il massaggio, l'uomo le chiese “Hai due opzioni: puoi alzarti e continuare il percorso, oppure rimanere qui e sdraiarti sul letto. No, tranquilla, non voglio abusare di te carnalmente, se tu non lo vorrai”
“Allora io preferirei proseguire, se non ti spiace”
L’uomo alzò le braccia al cielo e sorrise “Libera di andare”

Il gioco proseguì. Il labirinto dei piaceri si stava rivelando un luogo strano, ma allo stesso tempo affascinante. Silvana si sentiva sempre più incuriosita da ciò che avrebbe potuto scoprire in quel luogo misterioso.
Dopo aver attraversato il corridoio dei cazzi sporgenti e aver assistito allo strip dei quattro indumenti, Silvana si trovò davanti a un uomo che le offrì un massaggio ai piedi e alla schiena. Nonostante l'iniziale imbarazzo, la giovane donna si lasciò andare e si godette il momento di relax.
Ma il labirinto dei piaceri aveva ancora molte sorprese in serbo per lei. Silvana entrò in un altro ambiente e si bloccò nel vedere una cosa sconcertante e per lei scandalosa: un uomo e una donna nudi che facevano sesso su un tavolo di vetro. I loro lineamenti erano nascosti da maschere, ma i loro corpi si fondevano tra loro come onde del mare. Entrambi avevano bei fisici, ma non c'era niente di sconcio o pornografico in quello che stavano facendo.
'Cosa devo fare ora?' chiese Silvana, ancora incredula per ciò che stava vedendo.
'Nulla. Osserva e dimmi che cosa provi' rispose una voce metallica proveniente da un altoparlante.
'Imbarazzo. Ma anche piacere. E' un sesso dolce quello che fanno' ammise Silvana, ancora osservando la scena davanti a lei.
'Ti sentiresti pronta a farlo anche tu? O vuoi qualcosa di più audace?' chiese la voce.
'Oddio, no. Con sconosciuti..' rispose Silvana, ancora un po' titubante.
'Qui sei tra amici, Silvana' la rassicurò la voce.
La coppia sul tavolo entrò in orgasmo e i loro sguardi si incrociarono con amore. Rimasero uno dentro l'altro, continuando ad osservarsi.
'Bello' commentò Silvana, ancora un po' incredula per ciò che aveva appena visto.
'Allora puoi proseguire e osservare un altro tipo di sesso' disse la voce, mentre alla sinistra di Silvana si illuminò un corridoio.
In fondo al corridoio, c'era un ambiente simile ma diverso da quello precedente. Un uomo stava cavalcando una donna come una puledra in calore, mentre lei urlava di dolore e piacere. Era una presa anale e quando l'uomo si tolse, le spruzzò addosso una fontana di sperma.
A Silvana si ribollì lo stomaco. Era un tipo di sesso a cui non era abituata e che le provocava una certa repulsione.
'Potrei passare oltre?' chiese Silvana, ancora sconvolta dalla scena.
La voce rispose di sì e Silvana si diresse verso il corridoio successivo, con il cuore ancora in tumulto per ciò che aveva appena visto.
Il labirinto dei piaceri si stava rivelando un luogo pieno di sorprese e di esperienze diverse. Silvana si sentiva sempre più attratta e allo stesso tempo spaventata da ciò che avrebbe potuto scoprire. Ma una cosa era certa: quel luogo le stava facendo scoprire nuove sfumature del piacere e della sessualità, e stava aprendo la sua mente a nuove prospettive e possibilità.

La stanza successiva.
La stanza circolare era illuminata da una luce fioca, creando un'atmosfera misteriosa e seducente. Al centro della stanza c'era un tavolino tondo, che sembrava essere il fulcro di tutto ciò che stava per accadere. Silvana si sentì un po' spaesata, non sapeva cosa aspettarsi in quella nuova stanza. Ma la voce metallica che le aveva ordinato di togliersi la gonna la spinse a entrare completamente e chiudere la porta alle sue spalle.
La ragazza si guardò intorno, notando che le pareti erano ricoperte di tessuti rossi e neri, con alcune catene appese qua e là. Non c'era mobilia, a parte il tavolino al centro della stanza e una sedia vicino alla porta. Silvana si chiese cosa stesse succedendo, ma non ebbe molto tempo per pensare, poiché la voce metallica la interruppe di nuovo.
'Togliti la gonna', ripeté la voce con un tono più deciso. Silvana obbedì, un po' imbarazzata, e si ritrovò solo con l'intimo addosso. Non aveva mai partecipato a nulla del genere e si sentì un po' a disagio. Ma la curiosità e l'adrenalina la spingevano a rimanere e vedere cosa stava per accadere.
Poco dopo, la porta si aprì di nuovo e entrò una ragazza piccola, con il viso coperto da una maschera. Era vestita solo con un corsetto nero e calze a rete. Era accompagnata da due uomini dalla pelle d'ebano, anch'essi mascherati e vestiti solo con slip di pelle rossa. Silvana si sentì ancora più imbarazzata, ma non disse nulla.

La ragazza venne legata sopra il tavolo con cinghie di cuoio, mentre i due uomini si posizionarono ai lati del tavolino. Silvana si rese conto che stava per assistere a un gioco sadomaso e sperò che non le chiedessero di partecipare. Ma la voce metallica la rassicurò, dicendole che avrebbe solo osservato.
Il gioco iniziò con i due uomini che iniziarono a toccare la ragazza, mentre la voce metallica guidava il tutto. Le cinghie di cuoio impedivano alla ragazza di muoversi, rendendola completamente vulnerabile alle loro azioni. Silvana si sentì un po' in colpa per aver assistito a qualcosa di così intimo e privato, ma allo stesso tempo era affascinata e incuriosita.
I due uomini continuarono a toccare e baciare la ragazza, mentre la voce metallica le ordinava di fare determinati movimenti. La ragazza sembrava godere di ogni singolo istante, mentre Silvana si sentiva sempre più imbarazzata e inadeguata.
Il gioco continuò per un po', fino a quando la voce metallica non ordinò ai due uomini di smettere e liberare la ragazza. Silvana si sentì sollevata, ma allo stesso tempo un po' delusa che il gioco fosse finito così presto. Cos’era quella strana sensazione che provava? I sensi sopiti a lungo si stavano risvegliando e..


Nella stanza successiva, un lungo corridoio con vetrine si apriva davanti a lei. In una di queste, una ragazza bionda mascherata maneggiava una serpe tra le sue gambe, eccitandosi sempre di più. Silvana, inorridita, si era spostata verso la vetrina successiva.
Qui, una donna nuda era incatenata ad un muro e veniva fustigata con un gatto a nove code. Silvana aveva potuto vedere i segni rossi sulla sua schiena e sul suo sedere, e aveva capito che quella era una pratica di piacere per alcuni.
Ma il suo shock era giunto al culmine nella terza vetrina, dove una donna dalle forme abbondanti beveva urina da una fontanella come se fosse una bevanda. Silvana aveva detto a se stessa che era uno schifo, ma non riusciva a distogliere lo sguardo.
Nella quarta vetrina, una donna con un pene si faceva masturbare da due uomini. E nella quinta vetrina, una stanza vuota con una porta sul fianco. Silvana aveva sbirciato dentro, ma non aveva visto nulla tranne una tenda che nascondeva una porta.
'Entra nella vetrina dalla porta nascosta dalla tenda alla tua destra' aveva detto la voce metallica. 'Ti guarderanno mentre tu ti esibirai in un mini strip. Quando ti toglierai le mutandine, ricordati di voltare il culo verso gli spettatori. Poi afferra il tanga lì sul cuscino e indossalo. Ti coprirà solo le grandi labbra. Poi saluterai e te ne andrai alla prossima porta.'
Silvana si era sentita un po' intimidita, ma anche eccitata all'idea di mostrarsi agli sconosciuti. Si era spogliata lentamente, lasciando cadere uno ad uno i suoi indumenti, finché non era rimasta nuda. Si era girata verso gli spettatori, mostrando loro il suo sedere e poi aveva afferrato il tanga e l'aveva indossato, coprendo solo le sue grandi labbra.
Poi aveva salutato e si era avviata verso la prossima porta, pronta a scoprire cosa le riservava il suo percorso erotico e misterioso. Silvana aveva capito che in quel luogo poteva esplorare le sue fantasie più nascoste, senza giudizi e senza tabù. E forse, alla fine del suo percorso, avrebbe scoperto una nuova parte di sé.

Alla fine del percorso, la pudica Silvana si è ritrovata davanti all'ultima stanza della casa del piacere. Dopo avere affrontato il corridoio dei cazzi sporgenti, essere stata massaggiata ai piedi e alla schiena, avere assistito ad azioni sadomaso, di pissing, di sesso con animali, di sesso selvaggio e di amor dolce, dopo avere fatto uno strip tease di fronte ad un pubblico, Silvana si era ritrovata quasi alla fine di quello strano percorso. A cinquant'anni suonati, il fisico magro, le tette misura tre, un culo un po' cascante e l'intimo non ancora rivelato, si ritrova davanti alla porta forse dell'ultima prova. "Togliti il tanga ed entra così come sei nell'ultima stanza" disse la voce metallica.
E lei entrò, nuda. nella stanza un tavolo imbandito dove uomini e donne stavano mangiando. Li riconobbe come coloro che aveva visto e incontrato lungo il suo percorso, nudi anche loro ma sempre con la maschera. "Procedi e sali sul tavolo, poi inginocchiati su di essi e attendi che loro facciano la loro mossa"
Silvana obbedì, offrendo le sue carni ai commensali. Non c'era brama nei loro occhi. L'avrebbero mangiata? Era questo che volevano? L'unico uomo nudo si sporse verso di lei e cominciò ad accarezzarla con una piuma. E Silvana lo riconobbe come il pene che accarezzò con una piuma nella prima prova che aveva affrontata. La piume le provocò un brivido di piacere unico. Poi toccò all'uomo che le aveva massaggiato i piedi e la schiena. Le sue mani sapienti la massaggiarono tutto il corpo, insinuandosi tra le chiappe, strizzandole i seni, infilandosi tra le gambe. Poi fu la volta della ragazza bionda cui si era sottoposta al sadomaso. Le legarono le mani dietro la schiena e cominciarono a stringerla con dei lacci di cuoio. Il dolore fu intenso ma anche piacevole. La serpe che aveva visto nelle vetrine le strisciò addosso.


Silvana si trovava in quella casa per un motivo preciso, ma non si aspettava di essere coinvolta in un gioco così intenso e provocante. Fin dall'inizio, era stata messa di fronte a scelte difficili: fare sesso di gruppo con uomini e donne, fuggire via, fare sesso dolce o selvaggio, provare pratiche come il bondage o il pissing, masturbarsi o essere masturbata. Silvana era una ragazza timida e riservata, e tutte queste possibilità la spaventavano.
Ma a poco a poco, le mani di quegli sconosciuti che la accarezzavano e la baciano, hanno iniziato a farla sentire desiderata e apprezzata. Si è lasciata andare alle loro lusinghe, permettendo loro di toccarla ovunque e di farla provare sensazioni mai sperimentate prima. Silvana si è abbandonata ai desideri di ognuno, partecipando a quella strana orgia e dimenticando ogni inibizione.
All'inizio, Silvana aveva voluto evitare quei cazzi sporgenti dal muro perché le facevano impressione, ma il percorso intrapreso in quella casa l'aveva fatta maturare e desiderare. Si è trovata sdraiata sul tavolo, con corde che la tenevano salda e immobile, mentre le mani dei partecipanti la toccavano e la baciavano in ogni punto del suo corpo. Ha lasciato che una ragazza la leccasse nell'intimità, mentre altri la penetravano con le dita e con le lingue.
Ma solo uno di loro avrebbe avuto il privilegio di penetrarla con il suo sesso. E Silvana ha deciso che sarebbe stato l'uomo che, già nel corridoio della prima prova, aveva toccato usando una piuma. Quell'uomo le aveva fatto provare una sensazione di piacere così intensa e diversa da tutto ciò che aveva provato prima, che Silvana non ha potuto resistere. Con dolcezza, quasi ad imitare quella carezza con la piuma, l'uomo è entrato in lei e le ha fatto provare il sesso migliore di sempre.
In quel momento, Silvana ha capito che non c'è nulla di male nel lasciarsi andare ai propri desideri e sperimentare cose nuove. Ha compreso che il sesso non è solo un atto fisico, ma anche un modo per esprimere la propria sensualità e lasciarsi andare alle emozioni. Ha imparato che non c'è nulla di sbagliato nel cercare il piacere e che ogni persona ha i propri gusti e desideri.
Quella strana casa e quell'orgia hanno fatto maturare Silvana, portandola a superare i suoi limiti e a scoprire una parte di sé che non conosceva. Ha capito che la sessualità è un mondo vasto e variegato, e che non c'è una sola via per esplorarlo. Ognuno ha il diritto di vivere la propria sessualità in modo libero e consapevole, senza giudizi o pregiudizi.

Alla fine della prova, le ridiedero i vestiti e l’ultima porta si aprì. Quasi disorientata, Silvana rientrò nella sua normalità. Su una panchina di pietra incontrò l’amica Stella che l’aveva portata in quella strana casa. “Ti sei divertita?”
“Io.. è stata un’esperienza incredibile”
“Sono contenta che tu abbia dato sfogo ai piaceri della tua passerina. Vieni, andiamo a casa”
“Ma tu cos’hai fatto nel frattempo?”
“Mi sono fatta legare ad un tavolo, ti ho leccato la fica..” E scoppiò a ridere vedendo la faccia stranita dell’amica.
di
scritto il
2024-01-31
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