Un vecchio amico d'infanzia
di
1Simpatico
genere
tradimenti
Erano anni che io ed Michele non ci si vedeva, la nostra infanzia l’avevamo vissuta in un piccolo paese della Campania, dopo le scuole superiori, Michele si trasferì con la famiglia in Toscana ove tutt’ora vive, mentre io sono sempre rimasto nel nostro piccolo paese semi-cittadino dove vivo con la mia famiglia. Con il passare del tempo, i nostri contatti si facevano sempre più radi fino ad arrivare quasi a zero. Ultimamente cambio casa e nel fare il trasloco, trovo una piccola agendina nella quale vi era il numero di telefono di Michele e, poiché dovevo recarmi in Toscana per lavoro in una azienda di elettrodomestici, lo telefonai per chiedergli un b&b economico, ma lui mi rispose non fare lo scemo, vieni in Toscana e vuoi trovare un b&b quando qui c’è il tuo amico fraterno che può ospitarti? Dai vieni da me così conoscerai anche la mia famiglia. Sono contentissimo di rivederti.
Salutai i miei e partii per Grosseto, alla stazione mi venne incontro Michele quasi non riconoscevo erano circa 20 anni che non ci vedevamo e, dopo aver poggiato i bagagli nel cofano dell’auto, prendemmo un drink al bar della stazione e subito dopo mi portò a casa sua. Giunti a casa mi presentò la moglie Sara, una bella donna, ben curata,, probabilmente qualche anno in più di Mario e con qualche kilo in più che non guastava il fisico, anzi si può dire che faceva risaltare di più le parti intime, e sua figlia Domenica 17enne, che aveva un fisico scultoreo e le forme messe in mostra per farle ammirare. La serata passò a raccontarci delle nostre cose, evitammo di raccontare le avventure femminili, e dei nostri cari, nonostante si fosse fatto tardi Domenica rimase con noi ad ascoltare le nostre avventure, gli scherzi che facevamo ed a ridere insieme, nel raccontare sia io che Michele notavo che Sara cercava sempre di toccarmi strofinandomi il suo seno in faccia ed io facevo finta di non capire perché mi dicevo sarà stata un combinazione, non può essere che la prima volta che mi vede e poi sa che sono amico del marito, quindi ero convinto che mi sbagliassi, mentre a Michele sembrava che la cosa fosse naturale, quindi , credevo che mi ero sbagliato e mi vergognavo di pensare male di Sara.
Ormai era passata la mezzanotte e Sara e Domenica mi prepararono un lettino nella stanza di Domenica. Appena terminate mi dissero che quando volevo potevo andare a riposarmi, tanto Domenica era abituata ad avere ospiti nella sua stanza. Mentre le due donne ci avevano lasciati a continuare a dialogare, bevemmo l’ultimo bicchierino di grappa e ci avviammo nelle rispettive stanze. Nell’entrare nella stanza al buoi, cercando di non disturbare Domenica, urtai una sedia e lei accese la luce le dissi scusa non volevo disturbare ma ho urtato e ti ho vegliata, lei mi disse ero sveglia e aspettavo che tu entrassi. A questo punto dovevo spogliarmi cercai di spegnere la luce e lei subito mi disse, hai vergogna? No, se a te non disturba? Non mi piace guardare, ah si? E guardi solo o vai oltre? Dipende, da cosa? Da chi ho davanti ed in questo momento sono curiosa di guardarti , senti Domenica io sono abituato a dormire nudo , non vorrei che questo possa scandalizzarti e lei, tranquillo, ho già avuto le mie prime esperienze spero che tu non abbia paura di una 17enne, e mi avvicinai a lei le tolsi il lenzuolo e vidi che era nuda, dissi mi sa che questa notte non si dorme e lei immediatamente rispose lo spero. Entrai ormai nudo nel suo lettino dicendole di farmi spazio, lei si spostò ed io prima che lei facesse spazio, la tirai la testa e la portai davanti al cazzo ormai duro senza scomporsi iniziò un lavoro di bocca eccezionale, secondo me, ne aveva fatti pompini se lo leccava, lo mordeva, lo imboccava poi mi tirò sopra a lei e volle che la penetrassi ma io scesi tra le sue gambe e la inizia a leccarla tutta, stava scoppiando sentivo ad ogni affondo che le davo sul clitoride e all’interno della figa alzava il bacino come se volesse essere penetrata, sentì che stava per godere perché mi bloccò la testa sulla figa e la feci espl0dere un orgasmo che dovette trattenere dall’urlare. Appena si riprese dal tremolio, la feci salire sopra a cavallo si prese in mano il cazzo e lo puntò all’ingresso della figa e con un colpo secco, si lasciò cadere sopra ed iniziò una cavalcata che mi stava portando all’orgasmo, le dissi, attenta che così mi fai venire e lei puoi farlo prendo la pillola, cazzo allora ti riempio e lei, si fammi veder quando ne produci di sperma. Ero ormai al limite dell’orgasmo e glielo dissi e lei dai vienimi dentro che voglio essere la tua troia, mi piaci e mi piace come mi prendi riempimi porco e venni schizzandole dentro lei mi sentì oltre a dirglielo vengoo puttana mi sto scaricando dentro la tua figa e lei si ti sento cazzo e come ti sento sto godendo anche io cazzoooo. Ogni volta che godeva, tremava, appena calmatoci lei si alzò e scese tra le mie gambe mi volle pulire il cazzo con la bocca, ma non era proprio una pulizia ma un inizio per farlo di nuovo alzare iniziò un lavoro certosino le dissi Domenica ma quanti cazzi hai succhiato? E lei ho iniziato a 12 anni con i cazzetti dei miei amici ma oggi non un bel cazzo e non posso che dare il meglio di me. Appena vide il cazzo riprendersi mi disse, sono vergine di culo lo voglio dare a te però non farmi male troppo perché non posso urlare, ok tranquilla hai una crema così te la spalmo e cercherò di farti male meno possibile. Lei scese dal lettino e dal comodino prese una crema , gliela spalmai dentro e fuori l’ano adagiai il cuscino sotto la pancia e sempre con il dito la lavoravo l’ano, appena lei mi disse sono pronta appoggiai il cazzo al buco e spinsi piano lei tentava di aiutarmi entrai poco e lei cazzo piano fa male la pressi per i capelli e le dissi tranquilla tutto passerà appena lei fece cenno con la tessta etrai ancora per metà e lei porco mi brucia urlando sottovoce per non far sentire i suoi genitori. Io mi fermai e aspettavo che lei muovesse un pochino il bacino e con un colpo la entrai tutto dentro lei piangeva mordendosi il lenzuolo mi fermai dentro lei avevo il cazzo fasciato dallo sfintere un calore emanava il suo culo. Appena si calmò mi disse porco mi hai sfondata è stato più doloroso della perdita della mia verginità vaginale, io nel frattempo, iniziai a masturbarla e lei disse, mi sembrava strano mi sento invadere dal calore fai piano ma non uscire voglio sentire la tua sborra riempirmi. Un po' alla volta i colpi aumentavano sempre di più fino a dirle sto venendo Domenica sto veneendooo, vengoooo e lei cazzzoooo sembra strano ma sto godendo sono una puttana , una troia cazzo sono la tua troiaaaaa, godoooooo. Lasciammo uscire il cazzo , la feci girare ed abbracciati ci addormentammo senza che le nostre bocche avessero scambiato la saliva
Salutai i miei e partii per Grosseto, alla stazione mi venne incontro Michele quasi non riconoscevo erano circa 20 anni che non ci vedevamo e, dopo aver poggiato i bagagli nel cofano dell’auto, prendemmo un drink al bar della stazione e subito dopo mi portò a casa sua. Giunti a casa mi presentò la moglie Sara, una bella donna, ben curata,, probabilmente qualche anno in più di Mario e con qualche kilo in più che non guastava il fisico, anzi si può dire che faceva risaltare di più le parti intime, e sua figlia Domenica 17enne, che aveva un fisico scultoreo e le forme messe in mostra per farle ammirare. La serata passò a raccontarci delle nostre cose, evitammo di raccontare le avventure femminili, e dei nostri cari, nonostante si fosse fatto tardi Domenica rimase con noi ad ascoltare le nostre avventure, gli scherzi che facevamo ed a ridere insieme, nel raccontare sia io che Michele notavo che Sara cercava sempre di toccarmi strofinandomi il suo seno in faccia ed io facevo finta di non capire perché mi dicevo sarà stata un combinazione, non può essere che la prima volta che mi vede e poi sa che sono amico del marito, quindi ero convinto che mi sbagliassi, mentre a Michele sembrava che la cosa fosse naturale, quindi , credevo che mi ero sbagliato e mi vergognavo di pensare male di Sara.
Ormai era passata la mezzanotte e Sara e Domenica mi prepararono un lettino nella stanza di Domenica. Appena terminate mi dissero che quando volevo potevo andare a riposarmi, tanto Domenica era abituata ad avere ospiti nella sua stanza. Mentre le due donne ci avevano lasciati a continuare a dialogare, bevemmo l’ultimo bicchierino di grappa e ci avviammo nelle rispettive stanze. Nell’entrare nella stanza al buoi, cercando di non disturbare Domenica, urtai una sedia e lei accese la luce le dissi scusa non volevo disturbare ma ho urtato e ti ho vegliata, lei mi disse ero sveglia e aspettavo che tu entrassi. A questo punto dovevo spogliarmi cercai di spegnere la luce e lei subito mi disse, hai vergogna? No, se a te non disturba? Non mi piace guardare, ah si? E guardi solo o vai oltre? Dipende, da cosa? Da chi ho davanti ed in questo momento sono curiosa di guardarti , senti Domenica io sono abituato a dormire nudo , non vorrei che questo possa scandalizzarti e lei, tranquillo, ho già avuto le mie prime esperienze spero che tu non abbia paura di una 17enne, e mi avvicinai a lei le tolsi il lenzuolo e vidi che era nuda, dissi mi sa che questa notte non si dorme e lei immediatamente rispose lo spero. Entrai ormai nudo nel suo lettino dicendole di farmi spazio, lei si spostò ed io prima che lei facesse spazio, la tirai la testa e la portai davanti al cazzo ormai duro senza scomporsi iniziò un lavoro di bocca eccezionale, secondo me, ne aveva fatti pompini se lo leccava, lo mordeva, lo imboccava poi mi tirò sopra a lei e volle che la penetrassi ma io scesi tra le sue gambe e la inizia a leccarla tutta, stava scoppiando sentivo ad ogni affondo che le davo sul clitoride e all’interno della figa alzava il bacino come se volesse essere penetrata, sentì che stava per godere perché mi bloccò la testa sulla figa e la feci espl0dere un orgasmo che dovette trattenere dall’urlare. Appena si riprese dal tremolio, la feci salire sopra a cavallo si prese in mano il cazzo e lo puntò all’ingresso della figa e con un colpo secco, si lasciò cadere sopra ed iniziò una cavalcata che mi stava portando all’orgasmo, le dissi, attenta che così mi fai venire e lei puoi farlo prendo la pillola, cazzo allora ti riempio e lei, si fammi veder quando ne produci di sperma. Ero ormai al limite dell’orgasmo e glielo dissi e lei dai vienimi dentro che voglio essere la tua troia, mi piaci e mi piace come mi prendi riempimi porco e venni schizzandole dentro lei mi sentì oltre a dirglielo vengoo puttana mi sto scaricando dentro la tua figa e lei si ti sento cazzo e come ti sento sto godendo anche io cazzoooo. Ogni volta che godeva, tremava, appena calmatoci lei si alzò e scese tra le mie gambe mi volle pulire il cazzo con la bocca, ma non era proprio una pulizia ma un inizio per farlo di nuovo alzare iniziò un lavoro certosino le dissi Domenica ma quanti cazzi hai succhiato? E lei ho iniziato a 12 anni con i cazzetti dei miei amici ma oggi non un bel cazzo e non posso che dare il meglio di me. Appena vide il cazzo riprendersi mi disse, sono vergine di culo lo voglio dare a te però non farmi male troppo perché non posso urlare, ok tranquilla hai una crema così te la spalmo e cercherò di farti male meno possibile. Lei scese dal lettino e dal comodino prese una crema , gliela spalmai dentro e fuori l’ano adagiai il cuscino sotto la pancia e sempre con il dito la lavoravo l’ano, appena lei mi disse sono pronta appoggiai il cazzo al buco e spinsi piano lei tentava di aiutarmi entrai poco e lei cazzo piano fa male la pressi per i capelli e le dissi tranquilla tutto passerà appena lei fece cenno con la tessta etrai ancora per metà e lei porco mi brucia urlando sottovoce per non far sentire i suoi genitori. Io mi fermai e aspettavo che lei muovesse un pochino il bacino e con un colpo la entrai tutto dentro lei piangeva mordendosi il lenzuolo mi fermai dentro lei avevo il cazzo fasciato dallo sfintere un calore emanava il suo culo. Appena si calmò mi disse porco mi hai sfondata è stato più doloroso della perdita della mia verginità vaginale, io nel frattempo, iniziai a masturbarla e lei disse, mi sembrava strano mi sento invadere dal calore fai piano ma non uscire voglio sentire la tua sborra riempirmi. Un po' alla volta i colpi aumentavano sempre di più fino a dirle sto venendo Domenica sto veneendooo, vengoooo e lei cazzzoooo sembra strano ma sto godendo sono una puttana , una troia cazzo sono la tua troiaaaaa, godoooooo. Lasciammo uscire il cazzo , la feci girare ed abbracciati ci addormentammo senza che le nostre bocche avessero scambiato la saliva
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