Volo 6ex6rx6ex dream pilot (parte 2)
di
Vandal
genere
etero
VOLO 6EX6RX6EX
Dream Pilot
(parte 2)
Il comandante Jack Renoir stava visionando la consolle del volo, mentre il velivolo volgeva tranquillo e i passeggeri sembravano quieti. La sua copilota Aris Ley, stava sonnecchiando sulla sua poltrona, giusto per ricaricarsi del prossimo cambio turno per il controllo del volo. Jack, un uomo sulla quarantina con un fisico da palestrato e lo sguardo da attore del cinema, era abituato ad attirare l'attenzione delle donne. Molte di loro gli facevano il filo e molte venivano accontentate alle loro lusinghe. Mancavano 4 ore all'atterraggio. Di tanto in tanto, sbirciava la sua collega che dormiva, con lo sguardo calamitato sulle tette sotto la camicia che tendevano il tessuto. Si vedeva che Aris non indossava il reggiseno al di sotto. Si chiedeva se fosse una provocazione deliberata. Bella ragazza, di 30 anni, occhiali cerchiati metallizzati, capelli ricci corti e neri. Senza pensarci, Jack cominciò a speculare su come fosse senza vestiti e sognò ad occhi aperti.
Jack immaginò Aris senza vestiti, liberata da ogni vincolo. La sua pelle esposta al sole, i capelli liberi ondeggianti con il vento. La sua immaginazione creò un quadro di libertà in cui Aris era protagonista, senza che ve ne fosse un contesto sessuale. Era come se lei fosse una ninfa, un'essenza pura e selvaggia della natura. I suoi occhi erano luminosi e vividi come se fossero quelli di una creatura magica. Era come se Aris fosse la personificazione della bellezza incontaminata, e Jack si sentì affascinato da questa immagine.
Il sogno di Jack virò inaspettatamente mentre Aris gli estrasse il pene dai pantaloni e cominciò a massaggiarlo. Ma non stava sognando. Era sveglio e Aris si era svegliata dal suo pisolo e si era slacciata la camicetta. Sorrideva mentre gli massaggiava delicatamente il sesso. Jack non se lo aspettava ma non fece nulla per distogliersi. Certo, avrebbe preferito un approccio differente ma.. Aris aveva delle belle mani delicate. "Ho visto il tuo sguardo e intuito i tuoi pensieri, Jack", disse lei. "Vuoi che te lo massaggi un po', o vuoi passare al livello successivo?" si abbassò verso la punta del suo glande e cominciò a leccargliela. Jack andò in black out.
Il risveglio di Jack fu graduale, come se stesse emergendo da un sogno profondo. Si rese conto che Aris stava ancora accanto a lui, e che le sue mani si muovevano con grazia e delicatezza, massaggiando il suo membro con cura. Era un gesto intimo, eppure non sessuale. Jack si sentì coinvolto e protetto, mentre Aris continuava a toccarlo con una dolcezza che lo fece sentire desiderato e amato. Poi, senza avvisarlo, si abbassò e cominciò a leccargli la punta del glande. Jack si sentì sopraffatto da una sensazione di piacere intensa, ma Aris lo stava facendo con tanta maestria e delicatezza che non poteva fare a meno di lasciarsi trasportare.
Il volo 666 era in preda agli sfreni del sesso. Tutti facevano scopate, pompini, sesso anale senza preoccuparsi se erano visibili o meno. I piloti nella cabina di pilotaggio, le hostess nel retro dell'aereo, i passeggeri. Tutti tranne uno, un giovane uomo dai capelli ricci e biondi e il volto coperto di efelidi simile ad un cherubino. "Sei soddisfatto di quello che hai fatto?" una donna dal fisico alto e slanciato si sedette accanto a lui. "Posso riavere la mia polvere?" chiese.
"Immagina cosa accadrebbe se lo rilasciammo in un ambiente più vasto, magari in una zona di guerra" disse il cherubino.
"Ares non ne sarebbe contento" replicò la donna.
"Ah, fate l'amore, non la guerra" rise lui. "Quanto dura l'effetto?" chiese alla donna.
"Ne hanno ancora per un paio d'ore. Poi sarà come si risvegliassero da un sogno" rispose il cherubino. "Dovrei perfezionarlo. Mi dai la formula?" chiese lui.
"Accontentati delle tue frecce, Cupido. E lascia la polvere a me" replicò lei.
"Certo, cara Venus, eccotela" disse il cherubino e porse a Venus un barattolo con della polvere glitterata rosa. "Ma, giusto per stare in linea con l'ambiente: che ne dici se noi due ce la spassassimo?" chiese lui. Venus prese la sua polvere e si alzò "Non credo proprio, sgorbietto" e se ne andò.
Epilogo
"Ma, esattamente cosa è accaduto?" chiese Jack il pilota osservando Aris seminuda e lui con il cazzo di fuori. Lei, imbarazzatissima, che si allacciava frenetica la camicetta, lui che se lo rimetteva a posto. In lontananza le luci della città si avvicinavano e la torre di controllo esigeva un aggiornamento: "Io, non ne ho idea. Mi sembrava di sognare" rispose Jack, mentre Aris prendeva il controllo manuale dell'aereo. Anche Jenny e Anna sembravano disorientate, quasi quanto i passeggeri che si erano dati alla pazza gioia. "Oddio, che imbarazzo" disse Jenny guardando Anna, che si eclissò in bagno.
Jaxon e Chloe uscirono dal topore, si guardarono imbarazzati ma per nulla dispiaciuti. "Senti, non è una cosa che faccio ma, trance o non trance, a me sta cosa non è dispiaciuta" disse chloe. "Beh, anche a me non capita di adescare le belle fanciulle con un piumino ma, che ne diresti se, una volta scesi, ci mettiamo a fare due chiacchiere con un caffè?" chiese jaxon.
"Sì, ma dopo il caffè ci troviamo un più comodo hotel" rispose Chloe.
Anna uscì dal bagno e andò da Jenny. La baciò di trasporto e poi si ritrasse: "Io credo di essermi innamorata di te e vorrei continuare a fare sesso con te" disse Anna.
Jenny ci pensò su troppo, tanto che Anna temette di averla allontanata. Poi Jenny annuì e disse "E' un'esperienza nuova per me ma, anche io ti voglio, Anna".
Dopo l'atterraggio, Jack e Aris si abbracciarono e si scambiarono un lungo bacio, entrambi consapevoli di aver superato un momento difficile insieme. “Credo che dobbiamo sistemare le cose” disse Aris
“Sì, hai ragione: il mio è stato un comportamento non consono..” disse Jack ma Aris lo baciò di slancio
“Io ho visto il tuo cazzo, lo masturbato e l’ho succhiato senza rendermene conto. E tu mi hai visto letette. Ora, che ne diresti se ci cercassimo una stanza comoda dove poter rifare queste cose ma senza trance?”
Jaxon e Chloe si diressero verso il bar più vicino per celebrare la loro nuova relazione, entrambi sorridenti e felici di aver trovato qualcuno con cui condividere la loro strana esperienza.
Jenny e Anna prenotarono una stanza d'albergo per passare la notte insieme, entrambe emozionate all'idea di iniziare una relazione romantica.
Dream Pilot
(parte 2)
Il comandante Jack Renoir stava visionando la consolle del volo, mentre il velivolo volgeva tranquillo e i passeggeri sembravano quieti. La sua copilota Aris Ley, stava sonnecchiando sulla sua poltrona, giusto per ricaricarsi del prossimo cambio turno per il controllo del volo. Jack, un uomo sulla quarantina con un fisico da palestrato e lo sguardo da attore del cinema, era abituato ad attirare l'attenzione delle donne. Molte di loro gli facevano il filo e molte venivano accontentate alle loro lusinghe. Mancavano 4 ore all'atterraggio. Di tanto in tanto, sbirciava la sua collega che dormiva, con lo sguardo calamitato sulle tette sotto la camicia che tendevano il tessuto. Si vedeva che Aris non indossava il reggiseno al di sotto. Si chiedeva se fosse una provocazione deliberata. Bella ragazza, di 30 anni, occhiali cerchiati metallizzati, capelli ricci corti e neri. Senza pensarci, Jack cominciò a speculare su come fosse senza vestiti e sognò ad occhi aperti.
Jack immaginò Aris senza vestiti, liberata da ogni vincolo. La sua pelle esposta al sole, i capelli liberi ondeggianti con il vento. La sua immaginazione creò un quadro di libertà in cui Aris era protagonista, senza che ve ne fosse un contesto sessuale. Era come se lei fosse una ninfa, un'essenza pura e selvaggia della natura. I suoi occhi erano luminosi e vividi come se fossero quelli di una creatura magica. Era come se Aris fosse la personificazione della bellezza incontaminata, e Jack si sentì affascinato da questa immagine.
Il sogno di Jack virò inaspettatamente mentre Aris gli estrasse il pene dai pantaloni e cominciò a massaggiarlo. Ma non stava sognando. Era sveglio e Aris si era svegliata dal suo pisolo e si era slacciata la camicetta. Sorrideva mentre gli massaggiava delicatamente il sesso. Jack non se lo aspettava ma non fece nulla per distogliersi. Certo, avrebbe preferito un approccio differente ma.. Aris aveva delle belle mani delicate. "Ho visto il tuo sguardo e intuito i tuoi pensieri, Jack", disse lei. "Vuoi che te lo massaggi un po', o vuoi passare al livello successivo?" si abbassò verso la punta del suo glande e cominciò a leccargliela. Jack andò in black out.
Il risveglio di Jack fu graduale, come se stesse emergendo da un sogno profondo. Si rese conto che Aris stava ancora accanto a lui, e che le sue mani si muovevano con grazia e delicatezza, massaggiando il suo membro con cura. Era un gesto intimo, eppure non sessuale. Jack si sentì coinvolto e protetto, mentre Aris continuava a toccarlo con una dolcezza che lo fece sentire desiderato e amato. Poi, senza avvisarlo, si abbassò e cominciò a leccargli la punta del glande. Jack si sentì sopraffatto da una sensazione di piacere intensa, ma Aris lo stava facendo con tanta maestria e delicatezza che non poteva fare a meno di lasciarsi trasportare.
Il volo 666 era in preda agli sfreni del sesso. Tutti facevano scopate, pompini, sesso anale senza preoccuparsi se erano visibili o meno. I piloti nella cabina di pilotaggio, le hostess nel retro dell'aereo, i passeggeri. Tutti tranne uno, un giovane uomo dai capelli ricci e biondi e il volto coperto di efelidi simile ad un cherubino. "Sei soddisfatto di quello che hai fatto?" una donna dal fisico alto e slanciato si sedette accanto a lui. "Posso riavere la mia polvere?" chiese.
"Immagina cosa accadrebbe se lo rilasciammo in un ambiente più vasto, magari in una zona di guerra" disse il cherubino.
"Ares non ne sarebbe contento" replicò la donna.
"Ah, fate l'amore, non la guerra" rise lui. "Quanto dura l'effetto?" chiese alla donna.
"Ne hanno ancora per un paio d'ore. Poi sarà come si risvegliassero da un sogno" rispose il cherubino. "Dovrei perfezionarlo. Mi dai la formula?" chiese lui.
"Accontentati delle tue frecce, Cupido. E lascia la polvere a me" replicò lei.
"Certo, cara Venus, eccotela" disse il cherubino e porse a Venus un barattolo con della polvere glitterata rosa. "Ma, giusto per stare in linea con l'ambiente: che ne dici se noi due ce la spassassimo?" chiese lui. Venus prese la sua polvere e si alzò "Non credo proprio, sgorbietto" e se ne andò.
Epilogo
"Ma, esattamente cosa è accaduto?" chiese Jack il pilota osservando Aris seminuda e lui con il cazzo di fuori. Lei, imbarazzatissima, che si allacciava frenetica la camicetta, lui che se lo rimetteva a posto. In lontananza le luci della città si avvicinavano e la torre di controllo esigeva un aggiornamento: "Io, non ne ho idea. Mi sembrava di sognare" rispose Jack, mentre Aris prendeva il controllo manuale dell'aereo. Anche Jenny e Anna sembravano disorientate, quasi quanto i passeggeri che si erano dati alla pazza gioia. "Oddio, che imbarazzo" disse Jenny guardando Anna, che si eclissò in bagno.
Jaxon e Chloe uscirono dal topore, si guardarono imbarazzati ma per nulla dispiaciuti. "Senti, non è una cosa che faccio ma, trance o non trance, a me sta cosa non è dispiaciuta" disse chloe. "Beh, anche a me non capita di adescare le belle fanciulle con un piumino ma, che ne diresti se, una volta scesi, ci mettiamo a fare due chiacchiere con un caffè?" chiese jaxon.
"Sì, ma dopo il caffè ci troviamo un più comodo hotel" rispose Chloe.
Anna uscì dal bagno e andò da Jenny. La baciò di trasporto e poi si ritrasse: "Io credo di essermi innamorata di te e vorrei continuare a fare sesso con te" disse Anna.
Jenny ci pensò su troppo, tanto che Anna temette di averla allontanata. Poi Jenny annuì e disse "E' un'esperienza nuova per me ma, anche io ti voglio, Anna".
Dopo l'atterraggio, Jack e Aris si abbracciarono e si scambiarono un lungo bacio, entrambi consapevoli di aver superato un momento difficile insieme. “Credo che dobbiamo sistemare le cose” disse Aris
“Sì, hai ragione: il mio è stato un comportamento non consono..” disse Jack ma Aris lo baciò di slancio
“Io ho visto il tuo cazzo, lo masturbato e l’ho succhiato senza rendermene conto. E tu mi hai visto letette. Ora, che ne diresti se ci cercassimo una stanza comoda dove poter rifare queste cose ma senza trance?”
Jaxon e Chloe si diressero verso il bar più vicino per celebrare la loro nuova relazione, entrambi sorridenti e felici di aver trovato qualcuno con cui condividere la loro strana esperienza.
Jenny e Anna prenotarono una stanza d'albergo per passare la notte insieme, entrambe emozionate all'idea di iniziare una relazione romantica.
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