Ennio - Mara
di
APPARENZA
genere
dominazione
Questa volta il fuso orario era stato notevole, al rientro ero stanco morto, mi ero addormentato a mezzogiorno ed avevo dormito fin quasi alle 22. Sono Alberto, lavoro per una multinazionale e spesso faccio viaggi molto lunghi. Ho 50 anni sono alto1,80 per 80 chili, a detta di molte sono davvero un bel figo, in più madre natura e stata generosa con me, donandomi un cazzo di oltre 20 cm. Non ho una relazione fissa, visto il mio continuo spostare, ma trovare una donna non è mai stato un problema. Dopo aver cenato e dopo aver fatto zapping per una oretta in tv, avevo deciso di andare in palestra dove mi recavo di solito, visto che è aperta 24/24, mi ero cambiato ed ero uscito.
Al mio arrivo in palestra, anche se era quasi mezzanotte, c’erano una decina di persone. Per me era la prima volta ad un’ora così tarda. Avevo iniziato a provare quai tutti gli attrezzi, dopo quasi 1 oretta ero già stanco, nel frattempo guardandomi intorno mi ero reso conto che tranne l’addetto all’entrata non c’era più nessuno, avevo deciso di andare a fare la doccia ed andare a casa anche io. Anche gli spogliatoi erano deserti, ma una volta entrato nella mia fila avevo notato una persona proprio difronte al mio armadietto. Aveva attirato la mia attenzione per delle stranezze. Era cicciottello, aveva il seno pronunciato sembrava quasi avesse una prima misura, ma quello che mi aveva colpito era il suo corpo totalmente depilato. Aveva capelli ma a guardarlo bene non aveva assolutamente barba, sembrava giovane a occhio dimostrava fra i 20/25 anni, anche se forse ne poteva avere di più.
Mi ero spogliato e preso l’occorrente ero andato sotto la doccia. L’uomo mi aveva guardato fra le gambe e fatto un sorrisetto, succedeva sempre in palestra e non ci avevo fatto caso. Nel frattempo, l’uomo aveva tolto le scarpe e con mio parziale disappunto, visto la lunga fila di docce, era entrato nella doccia accanto alla mia, ed adesso eravamo a meno un metro di distanza. Io continuavo a insaponarmi e lavarmi, lui sotto la doccia non faceva che puntare gli occhi al mio cazzo, la cosa mi aveva un po' infastidito
- Che minchia stai a guardare?
- Complimenti, hai un cazzo stupendo! Posso toccarlo?
Prima che potessi rispondergli aveva allungato la mano afferrando il mio cazzo. Avevo avuto come una scossa, non mi era mai successa una cosa del genere, ero rimasto immobile e zitto mentre lui aveva iniziato a farmi una sega. Era stato un attimo ed il cazzo era diventato subito duro. L’uomo aveva iniziato a fare complimenti mentre la sua mano non smetteva dimenarlo, poi senza dire nulla si era piegato e lo aveva preso in bocca. In passato avevo avuto qualche esperienza con qualche travestito, avevo sempre ricevuto pompini spettacolari che mi avevano soddisfatto, ed a quel punto avevo deciso di lasciarlo fare. Era bravissimo a succhiare, nessuno mai mi aveva fatto provare un piacere del genere, ormai ero eccitatissimo e la situazione non mi dispiaceva affatto. Aveva anche un bel culo e con la mano gli avevo accarezzato le chiappe, mi era venuta voglia di incularlo, anche se non lo avevo mai fatto. Quando lo avevo fatto alzare ed appoggiare alla parete della doccia aveva capito che volevo incularlo, aveva iniziato a protestare cercando di divincolarsi
- Non l’ho preso tante volte e mai uno grosso come il tuo. Non voglio mi faresti male.
- Pensi che mi accontento solo di un pompino? Hai preso iniziativa tu ed adesso ti fai inculare. Ammettilo che sei una troia e lo vuoi e se fai la brava non ti faccio male.
Avevo fatto seguire le mie parole da uno schiaffo, poi lo avevo afferrato per i capelli e lo tenevo stretto contro la parete della doccia. Fra i due quello più infoiato ero io, ero eccitatissimo all’idea che lo avrei inculato. Lui per facilitarmi si era piegato il più possibile, in più aveva spalmato una buona dose di shampo sul suo buco del culo. Avevo spinto per entrare facendo un po' fatica, quando la cappella gli era entrata nel culo aveva urlato, continuava a lamentarsi e non aveva smesso nemmeno quando ero riuscito ad entrare tutto dentro. Gli avevo dato altre due sberle intimandogli di stare zitto e non farci scoprire. Avevo avuto la sensazione che le sberle lo avevano fatto eccitare di più. Dopo un paio di minuti che lo pompavo i suoi lamenti si erano tramutati in gemiti. Era una strana sensazione, non come dentro una figa ma altrettanto piacevole. Sentivo le contrazioni del suo culo, ed avevo iniziato a sbatterlo, tenendolo per i capelli, e trattandolo da troia. Lui continuava a gemere, poi a un certo punto mi aveva detto che stava sborrando e mi invitata a sborrargli nel culo, avevo avuto una sborrata così intensa che le gambe stavano per cedermi. Gli avevo sfilato il cazzo dal culo e dopo essermi lavato ero uscito dalla doccia lasciando lui seduto nella doccia con uno sguardo sofferente ma soddisfatto.
Mi ero finito di vestire quando il ragazzo si era avvicinato, mentre si asciugava rivolto a me aveva detto:
- Cazzo ho il culo in fiamme, brucia un sacco. Ma è stato bellissimo, è la prima volta che godo, mentre mi scopano, senza toccarmi. Se ti va dopodomani, venerdì ci sono ancora a stessa ora.
Il mio lato perverso si era risvegliato quando lo avevo inculato quasi con la forza, avevo deciso di provare a vedere fino a quanto era disposto a subire; quindi, con voce molto autoritaria gli avevo risposto:
- Senti troietta, quando ti inculerò di nuovo lo decido io. Saro io a scegliere come e quando. Se vuoi provare ancora il mio cazzo ma soprattutto essere la mia puttanella dammi un recapito telefonico e quando ho voglia ti chiamo. Se ti sta bene è così altrimenti vaffanculo e non rompere coglioni.
Era rimasto un po' sorpreso dalla mia risposta, ci aveva pensato un attimo, poi dal portafoglio aveva preso un biglietto da visita e me lo aveva passato aggiungendo che gradiva i maschi autoritari. Si chiamava Ennio aveva 27 anni e lavorava in uno studio medico come odontotecnico. Ci eravamo salutati con l’accordo che sarei stato io a contattarlo quando avevo voglia di scoparlo.
Nei giorni che seguirono, avevo sbrigato parecchie incombenze che avevo in sospeso, mi era totalmente passato dalla mente Ennio, per me era stata una scopata volante come spesso mi succedeva anche con donne. Era arrivato sabato ero andato al centro commerciale perché mi dovevano cambiare la batteria al mio iPhone, dovevo attendere una oretta e ne avevo approfittato per sedermi ad un bar a bere una birra. Ero intento a osservare passare la gente nella galleria quando a una ventina di metri vedo Ennio. Era insieme ad una ragazza, anche lei cicciottella, indossava una minigonna elasticizzata, quelle che ad ogni 2 passi sei costretta a tirare giù perché si alza troppo, confabulavano fra loro e lui con viso mi indicava.
Si erano diretti verso di me, mi aveva salutato ed io li avevo invitati a sedere. Mara, la ragazza era sua moglie, aveva 25anni, lo avevo saputo dopo, ed era una insegnante delle scuole elementari. Aveva un viso dolce che contrastava con il modo di vestire che più che sex era da porcona. Oltre a minigonna indossava un top che faceva risaltare il suo grosso seno. Avevamo iniziato a chiacchierare, Ennio, presentandomi a Mara lo aveva fatto dicendogli “lui e Alberto l’amico della palestra di cui ti avevo parlato”. Avevo osservato mara, che si era seduta accanto, aveva un viso da bambina, ma uno sguardo molto furbo. Era stato Ennio dopo un po' che parlavamo a farmi un certo discorso.
- Sai noi stiamo insieme da quando eravamo ragazzini. Siamo sposati ormai da 5 anni, abbiamo avuto sempre fantasie trasgressive, ma non abbiamo trovato la persona giusta con cui esaudirle. Noi cercavamo un uomo maturo esperto, un maestro che ci guidasse nelle nostre fantasie.
Le parole di Ennio, mi avevano sorpreso, ma dopo nostro incontro, volevo ribadirgli i miei desideri. Continuavo a osservare Mara, avevo voglia di scoparla ma volevo capire se anche lei era disponibile a sottostare alle mie voglie di trasgressioni, e allora avevo risposto alle parole di Ennio
- Hai sperimentato bene che più che un maestro, gradisco essere un padrone. Ho avuto diverse esperienze, ma ribadisco ancora una volta che le mie sono anche perversioni oltre che fantasie. Pertanto, se siete disponibili ad assecondarmi, se siete disposti ad avermi come vostro padrone ed essere sottomessi ai miei desideri, prossimo iniziare un bel rapporto ricco di nuove esperienze.
Mentre parlavo, fissavo soprattutto Mara, ma non mi ero limitato solo a quello. Gli avevo appoggiato una mano sulla coscia nuda, ed adesso avevo iniziato a salire lungo la sua coscia, incurante che qualcuno potesse vedermi. Gli avevo ordinato in modo perentorio, in modo che Ennio sapesse, di allargare le gambe, lei aveva ubbidito, e raccontando ad Ennio quello che stavo facendo, una volta arrivato alle mutandine gliele avevo scostate ed infilato un dito in figa. La troia era bagnata, il dito si era subito inumidito, lo avevo estratto e lo avevo portato alle labbra succhiandolo. I loro erano sguardi eccitati. Ennio non aveva perso tempo e mi aveva invitato per cena a casa loro, avevo accettato subito, ma dovendo attendere per il ritiro del mio iPhone ci eravamo accordati che li avrei raggiunti a casa per l’ora di cena.
Era mia ferma intenzione di forzare per vedere se davvero erano disponibili a sottostare ai miei desideri, anche se rischiavo di perderli, il rischio valeva la candela. Mi erano sembrati potenzialmente due gran porconi ed averli sottomessi alle mie perversioni mi aveva fatto eccitare da matti. Abitavano in una villetta defilata in periferia con un bel giardino con piscina. Economicamente erano benestanti, ma quello che più mi interessava era che fossero sottomessi ai miei voleri, avevo qualche idea per scoprirlo, ed ero intenzionato a metterla subito in pratica se non avesse funzionato non avrebbe avuto molta importanza.
Ad aprirmi era venuto Ennio, lo avevo seguito in cucina dove Mara, stava infilando una teglia di lasagne in forno. Mara si era avvicinata per salutarmi, era indecisa se stringermi la mano o scambiare bacio sulle guance. Io al contrario avevo le idee ben chiare, l’avevo attirata a me baciandola in bocca infilandogli la lingua, lei inizialmente era rimasta sorpresa poi aveva ricambiato. L’avevo tenuta abbracciata a me, poi mi ero rivolto verso Ennio che mi guardava con sguardo curioso ed eccitato.
- Sfilagli le mutande, e per prossime volte che vengo non farglieli indossare.
Ennio aveva ubbidito prontamente, mentre gli sfilava le mutande io avevo aperto la patta dei pantaloni e tirato fuori il cazzo ancora semi eccitato, Ennio lo osservava con sguardo voglioso
- Adesso fai vedere alla troia come lo succhi vediamo se si eccita,
Mara era stata colta alla sprovvista, ma adesso i suoi occhi erano fissi sulla bocca di Ennio che succhiava il mio cazzo mentre la tenevo sottobraccio avevo ma mano sinistra su una sua tetta mentre con la destra avevo iniziato a lavorargli la figa, era già bagnata ed il suo sguardo era molto eccitato.
Non volevo portarla alle lunghe, l serata sarebbe stata lunga ed avevo altre idee in programma. Avevo girato Mara e dopo averla invitata a piegarsi sul tavolo avevo invitato Ennio al mio fianco, la gonna elasticizzata ormai era attorcigliata intorno alla vita di Mara che metteva in mostra un bel culo e la figa
- Puttanella, osserva come gli entra il mio cazzo, anzi infilaglielo tu dentro.
Ennio era super eccitato dalla mia richiesta, aveva afferrato il mio cazzo puntandolo alla figa di Mara, avrei potuto penetrarla con un colpo deciso; invece, entravo lentamente nella sua figa facendo osservare ad Ennio come lo prendeva tutto. Lo sguardo di Ennio era sempre più eccitato mentre Mara aveva iniziato a gemere, era stato a quel punto che avevo invitato Ennio a inginocchiarsi sotto il tavolo ed a leccare la figa di Mara. I suoi gemiti erano aumentati sempre di più, il mio cazzo che la pompava e le leccate di Ennio in poso tempo l’avevano fatta godere, ai suoi primi spasmi anche io gli avevo sborrato in figa, avevo ordinato a Ennio, che aveva eseguito con piacere di pulirgli la figa della mia sborra leccandola.
Durante la cena chiacchierando ero venuto a sapere che le loro esperienze erano nulle. Ennio si era fatto inculare in altre 2 o 3 occasioni prima che lo incontrassi io per il resto le loro erano fantasie insoddisfatte, anche per questo motivo avevo deciso di forzare il gioco. A fine cena quando mara mi aveva chiesto se avessi voglia del caffè, mi ero alzato, mi avevano guardato perplessi ed io gli avevo detto:
- Il caffè preferisco quello del bar, così facciamo 2 passi
Ennio si era subito alzato e con fare remissivo aveva detto.
- Faremo quello che desideri tu, ti accompagniamo a prendere il caffè.
- Tu non hai capito un cazzo. A prendere il caffè mi accompagna la troia, tu resti qui a lavare i piatti, per quando torniamo deve essere tutto in ordine.
Mara aveva fatto sorrisino, quando l’avevo presa per mano portandomela dietro Ennio non aveva detto nulla. Stava funzionando, volevo vedere fino a che punto accettavano la mia autorità
- Dove mi porti? A divertirci?
- Stai zitta troia, ti porto dove mi pare e farai quello che dico.
Conoscevo un parco dove si vociferava ci andassero coppie in cerca di trasgressione, ci ero passata un paio di volte ma avevo solo visto guardoni allupati che alla fine si accontentavano di un pompino dagli altrettanti gay che bazzicavano quel parco. All’ingresso del parco quando avevo posteggiato avevo visto altre 2/3 macchine, ero sceso e mara mi aveva seguito. Indossava sempre la minigonna e la camicia del pomeriggio, dove che Ennio gli aveva sfilato le mutande non gliele avevo fatto rimettere ed adesso appena entrati nel parco gli avevo fatto sbottonare la camicia e togliere il reggiseno. Ubbidiva a tutto quello che gli chiedevo e si notava che era particolarmente eccitata. Mentre ci inoltravamo nel parco mi era sembrato di intravedere qualcuno dietro dei cespugli, doppo un po' girandomi ne avevo avuto la certezza, dietro a una cinquantina di metri da noi, distanziati fra loro due uomini ci seguivano. Raggiunta una panchina in un luogo abbastanza isolato, ci eravamo seduti ed avevo subito intimato a mara di succhiarmi il cazzo, aveva ubbidito, e mentre mi spompinava i due uomini si erano avvicinati a una decina di metri da noi.
Il cazzo mi era vento duro, avevo invitato Mara ad alzarsi, l’avevo fatta appoggiare alla panchina ed avevo iniziato a scoparla a pecorina. Gli sconosciuti avevano preso coraggio, erano usciti dai cespugli, avevano il cazzo in mano che se lo menavano e lentamente si avvicinavano, mara si era accorta di loro
- Ci sono 2 sconosciuti che ci stanno spiando.
- Hai problemi se vedono che ti sto scopando?
- No nessun problema. E’ eccitante anche perché hanno cazzo fuori e se lo stanno toccando.
- Se oli chiamo e gli dico di scoparti avresti problemi?
- Non so, ma faccio tutto quello che vuoi tu.
Avevo fatto un cenno con il capo agli sconosciuti perché si avvicinassero, in un primo momento non avevano capito o non ci speravano, quando gli avevo fatto cenno con la mano finalmente si era avvicinati, erano arrivati davanti a Mara a non più di 20 centimetri con i cazzi in tiro in bella mostra.
- Dateglielo in bocca e tu troia succhiali bene perché dopo ti faccio scopare da loro.
La situazione che si era creata aveva fatto eccitare di più Mara che si alternava a succhiare prima uno e poi latro cazzo, era bastato poco ed aveva goduto, io mi ero trattenuto, la notte era lunga. Gli avevo sfilato il cazzo ed avevo invitato uno degli sconosciuti a scoparla controllando che indossasse il preservativo. Nel frattempo, mi ero sistemato, mi ero seduto nella panchina e fumando una sigaretta osservavo i due sconosciuti che scopavano Mara. Lei da vera troia aveva goduto ed anche i due sconosciuti avevano sborrato, avrebbero voluto continuare ma io non ero di quella idea e quindi rivolto a Mara
- Andiamo troia, per stasera hai già goduto. Adesso andiamo a inculare il cornuto.
Una volta in macchina, gli avevo dato il telefono dicendo di chiamare Ennio dirgli cosa era successo e di prepararsi che fra 15 minuti saremmo stati li. Aveva messo il vivavoce, mentre raccontava tutto si sentiva Ennio, emettere gemiti di soddisfazione ed eccitazione poi avevo concluso telefonata dicendo
- Ha detto di prepararti che appena arriviamo vuole incularti.
- Vi aspetto in camera da letto a pecora. Digli al padrone che sono pronto a soddisfarlo.
Al nostro arrivo era in camera, logicamente ci aveva sentito arrivare, di era posizionato nudo appoggiato al bordo del letto. Ci eravamo spogliati anche noi, poi ci eravamo avvicinati, mara me lo aveva succhiato un po', adesso il mio cazzo era in piena erezione, anche mara era curiosa di vedere il cazzo entrare nel culo di Ennio. Gli era scivolato nel culo facilmente, aveva messo la vaselina, poi era stata per un po' a osservare eccitata il cazzo che entrava ed usciva dal buco del culo di Ennio che mi aveva chiesto
- Padrone permetti a mara di succhiarmi il cazzo mentre mi inculi così godo anche io?
- Ok, ma ricorda che devi sempre chiedermi permesso. Dai troia succhiagli il cazzo.
Ennio era davvero un vero depravato non certo quanto me. Aveva goduto in bocca a Mara ed anche io quando stavo per godere li avevo fatti mettere davanti a me alternando gli schizzi nella loro bocca e nella loro faccia. Li avevo mandati a pulirsi la faccia, e li avevo sentito confabulare in bagno
- Che cazzo vi raccontavate in bagno? Non dovete dire nulla di nascosto da me’
Era stata mara a rispondermi, con voce emozionata mi aveva detto
- Ci raccontavamo le esperienze della serata concordando che e stato bellissimo poi avevamo deciso insieme di pregarti stanotte di restare con noi. Farai quello che vuoi tu.
- Logico che stanotte resto con voi. Adesso tu cornuto vai a prendere qualcosa da bere e tu troia puliscimi il cazzo leccandolo, fallo tornare ancora duro.
- Mi vuoi scopare ancora padrone? Sara molto bello.
- La notte e lunga, ti scoperò ancora si, ma prima di domani te la metterò anche nel culo.
- Come vuoi padrone nel culo non l’ho mai preso, sono felice che sarai tu a sverginarmi.
Sembrava che ci fossi riuscito, erano due gran porconi, ma la cosa che mi interessava era che sembrava godessero a essere sottomessi, era solo l’inizio avevo in mente tante cose.
Al mio arrivo in palestra, anche se era quasi mezzanotte, c’erano una decina di persone. Per me era la prima volta ad un’ora così tarda. Avevo iniziato a provare quai tutti gli attrezzi, dopo quasi 1 oretta ero già stanco, nel frattempo guardandomi intorno mi ero reso conto che tranne l’addetto all’entrata non c’era più nessuno, avevo deciso di andare a fare la doccia ed andare a casa anche io. Anche gli spogliatoi erano deserti, ma una volta entrato nella mia fila avevo notato una persona proprio difronte al mio armadietto. Aveva attirato la mia attenzione per delle stranezze. Era cicciottello, aveva il seno pronunciato sembrava quasi avesse una prima misura, ma quello che mi aveva colpito era il suo corpo totalmente depilato. Aveva capelli ma a guardarlo bene non aveva assolutamente barba, sembrava giovane a occhio dimostrava fra i 20/25 anni, anche se forse ne poteva avere di più.
Mi ero spogliato e preso l’occorrente ero andato sotto la doccia. L’uomo mi aveva guardato fra le gambe e fatto un sorrisetto, succedeva sempre in palestra e non ci avevo fatto caso. Nel frattempo, l’uomo aveva tolto le scarpe e con mio parziale disappunto, visto la lunga fila di docce, era entrato nella doccia accanto alla mia, ed adesso eravamo a meno un metro di distanza. Io continuavo a insaponarmi e lavarmi, lui sotto la doccia non faceva che puntare gli occhi al mio cazzo, la cosa mi aveva un po' infastidito
- Che minchia stai a guardare?
- Complimenti, hai un cazzo stupendo! Posso toccarlo?
Prima che potessi rispondergli aveva allungato la mano afferrando il mio cazzo. Avevo avuto come una scossa, non mi era mai successa una cosa del genere, ero rimasto immobile e zitto mentre lui aveva iniziato a farmi una sega. Era stato un attimo ed il cazzo era diventato subito duro. L’uomo aveva iniziato a fare complimenti mentre la sua mano non smetteva dimenarlo, poi senza dire nulla si era piegato e lo aveva preso in bocca. In passato avevo avuto qualche esperienza con qualche travestito, avevo sempre ricevuto pompini spettacolari che mi avevano soddisfatto, ed a quel punto avevo deciso di lasciarlo fare. Era bravissimo a succhiare, nessuno mai mi aveva fatto provare un piacere del genere, ormai ero eccitatissimo e la situazione non mi dispiaceva affatto. Aveva anche un bel culo e con la mano gli avevo accarezzato le chiappe, mi era venuta voglia di incularlo, anche se non lo avevo mai fatto. Quando lo avevo fatto alzare ed appoggiare alla parete della doccia aveva capito che volevo incularlo, aveva iniziato a protestare cercando di divincolarsi
- Non l’ho preso tante volte e mai uno grosso come il tuo. Non voglio mi faresti male.
- Pensi che mi accontento solo di un pompino? Hai preso iniziativa tu ed adesso ti fai inculare. Ammettilo che sei una troia e lo vuoi e se fai la brava non ti faccio male.
Avevo fatto seguire le mie parole da uno schiaffo, poi lo avevo afferrato per i capelli e lo tenevo stretto contro la parete della doccia. Fra i due quello più infoiato ero io, ero eccitatissimo all’idea che lo avrei inculato. Lui per facilitarmi si era piegato il più possibile, in più aveva spalmato una buona dose di shampo sul suo buco del culo. Avevo spinto per entrare facendo un po' fatica, quando la cappella gli era entrata nel culo aveva urlato, continuava a lamentarsi e non aveva smesso nemmeno quando ero riuscito ad entrare tutto dentro. Gli avevo dato altre due sberle intimandogli di stare zitto e non farci scoprire. Avevo avuto la sensazione che le sberle lo avevano fatto eccitare di più. Dopo un paio di minuti che lo pompavo i suoi lamenti si erano tramutati in gemiti. Era una strana sensazione, non come dentro una figa ma altrettanto piacevole. Sentivo le contrazioni del suo culo, ed avevo iniziato a sbatterlo, tenendolo per i capelli, e trattandolo da troia. Lui continuava a gemere, poi a un certo punto mi aveva detto che stava sborrando e mi invitata a sborrargli nel culo, avevo avuto una sborrata così intensa che le gambe stavano per cedermi. Gli avevo sfilato il cazzo dal culo e dopo essermi lavato ero uscito dalla doccia lasciando lui seduto nella doccia con uno sguardo sofferente ma soddisfatto.
Mi ero finito di vestire quando il ragazzo si era avvicinato, mentre si asciugava rivolto a me aveva detto:
- Cazzo ho il culo in fiamme, brucia un sacco. Ma è stato bellissimo, è la prima volta che godo, mentre mi scopano, senza toccarmi. Se ti va dopodomani, venerdì ci sono ancora a stessa ora.
Il mio lato perverso si era risvegliato quando lo avevo inculato quasi con la forza, avevo deciso di provare a vedere fino a quanto era disposto a subire; quindi, con voce molto autoritaria gli avevo risposto:
- Senti troietta, quando ti inculerò di nuovo lo decido io. Saro io a scegliere come e quando. Se vuoi provare ancora il mio cazzo ma soprattutto essere la mia puttanella dammi un recapito telefonico e quando ho voglia ti chiamo. Se ti sta bene è così altrimenti vaffanculo e non rompere coglioni.
Era rimasto un po' sorpreso dalla mia risposta, ci aveva pensato un attimo, poi dal portafoglio aveva preso un biglietto da visita e me lo aveva passato aggiungendo che gradiva i maschi autoritari. Si chiamava Ennio aveva 27 anni e lavorava in uno studio medico come odontotecnico. Ci eravamo salutati con l’accordo che sarei stato io a contattarlo quando avevo voglia di scoparlo.
Nei giorni che seguirono, avevo sbrigato parecchie incombenze che avevo in sospeso, mi era totalmente passato dalla mente Ennio, per me era stata una scopata volante come spesso mi succedeva anche con donne. Era arrivato sabato ero andato al centro commerciale perché mi dovevano cambiare la batteria al mio iPhone, dovevo attendere una oretta e ne avevo approfittato per sedermi ad un bar a bere una birra. Ero intento a osservare passare la gente nella galleria quando a una ventina di metri vedo Ennio. Era insieme ad una ragazza, anche lei cicciottella, indossava una minigonna elasticizzata, quelle che ad ogni 2 passi sei costretta a tirare giù perché si alza troppo, confabulavano fra loro e lui con viso mi indicava.
Si erano diretti verso di me, mi aveva salutato ed io li avevo invitati a sedere. Mara, la ragazza era sua moglie, aveva 25anni, lo avevo saputo dopo, ed era una insegnante delle scuole elementari. Aveva un viso dolce che contrastava con il modo di vestire che più che sex era da porcona. Oltre a minigonna indossava un top che faceva risaltare il suo grosso seno. Avevamo iniziato a chiacchierare, Ennio, presentandomi a Mara lo aveva fatto dicendogli “lui e Alberto l’amico della palestra di cui ti avevo parlato”. Avevo osservato mara, che si era seduta accanto, aveva un viso da bambina, ma uno sguardo molto furbo. Era stato Ennio dopo un po' che parlavamo a farmi un certo discorso.
- Sai noi stiamo insieme da quando eravamo ragazzini. Siamo sposati ormai da 5 anni, abbiamo avuto sempre fantasie trasgressive, ma non abbiamo trovato la persona giusta con cui esaudirle. Noi cercavamo un uomo maturo esperto, un maestro che ci guidasse nelle nostre fantasie.
Le parole di Ennio, mi avevano sorpreso, ma dopo nostro incontro, volevo ribadirgli i miei desideri. Continuavo a osservare Mara, avevo voglia di scoparla ma volevo capire se anche lei era disponibile a sottostare alle mie voglie di trasgressioni, e allora avevo risposto alle parole di Ennio
- Hai sperimentato bene che più che un maestro, gradisco essere un padrone. Ho avuto diverse esperienze, ma ribadisco ancora una volta che le mie sono anche perversioni oltre che fantasie. Pertanto, se siete disponibili ad assecondarmi, se siete disposti ad avermi come vostro padrone ed essere sottomessi ai miei desideri, prossimo iniziare un bel rapporto ricco di nuove esperienze.
Mentre parlavo, fissavo soprattutto Mara, ma non mi ero limitato solo a quello. Gli avevo appoggiato una mano sulla coscia nuda, ed adesso avevo iniziato a salire lungo la sua coscia, incurante che qualcuno potesse vedermi. Gli avevo ordinato in modo perentorio, in modo che Ennio sapesse, di allargare le gambe, lei aveva ubbidito, e raccontando ad Ennio quello che stavo facendo, una volta arrivato alle mutandine gliele avevo scostate ed infilato un dito in figa. La troia era bagnata, il dito si era subito inumidito, lo avevo estratto e lo avevo portato alle labbra succhiandolo. I loro erano sguardi eccitati. Ennio non aveva perso tempo e mi aveva invitato per cena a casa loro, avevo accettato subito, ma dovendo attendere per il ritiro del mio iPhone ci eravamo accordati che li avrei raggiunti a casa per l’ora di cena.
Era mia ferma intenzione di forzare per vedere se davvero erano disponibili a sottostare ai miei desideri, anche se rischiavo di perderli, il rischio valeva la candela. Mi erano sembrati potenzialmente due gran porconi ed averli sottomessi alle mie perversioni mi aveva fatto eccitare da matti. Abitavano in una villetta defilata in periferia con un bel giardino con piscina. Economicamente erano benestanti, ma quello che più mi interessava era che fossero sottomessi ai miei voleri, avevo qualche idea per scoprirlo, ed ero intenzionato a metterla subito in pratica se non avesse funzionato non avrebbe avuto molta importanza.
Ad aprirmi era venuto Ennio, lo avevo seguito in cucina dove Mara, stava infilando una teglia di lasagne in forno. Mara si era avvicinata per salutarmi, era indecisa se stringermi la mano o scambiare bacio sulle guance. Io al contrario avevo le idee ben chiare, l’avevo attirata a me baciandola in bocca infilandogli la lingua, lei inizialmente era rimasta sorpresa poi aveva ricambiato. L’avevo tenuta abbracciata a me, poi mi ero rivolto verso Ennio che mi guardava con sguardo curioso ed eccitato.
- Sfilagli le mutande, e per prossime volte che vengo non farglieli indossare.
Ennio aveva ubbidito prontamente, mentre gli sfilava le mutande io avevo aperto la patta dei pantaloni e tirato fuori il cazzo ancora semi eccitato, Ennio lo osservava con sguardo voglioso
- Adesso fai vedere alla troia come lo succhi vediamo se si eccita,
Mara era stata colta alla sprovvista, ma adesso i suoi occhi erano fissi sulla bocca di Ennio che succhiava il mio cazzo mentre la tenevo sottobraccio avevo ma mano sinistra su una sua tetta mentre con la destra avevo iniziato a lavorargli la figa, era già bagnata ed il suo sguardo era molto eccitato.
Non volevo portarla alle lunghe, l serata sarebbe stata lunga ed avevo altre idee in programma. Avevo girato Mara e dopo averla invitata a piegarsi sul tavolo avevo invitato Ennio al mio fianco, la gonna elasticizzata ormai era attorcigliata intorno alla vita di Mara che metteva in mostra un bel culo e la figa
- Puttanella, osserva come gli entra il mio cazzo, anzi infilaglielo tu dentro.
Ennio era super eccitato dalla mia richiesta, aveva afferrato il mio cazzo puntandolo alla figa di Mara, avrei potuto penetrarla con un colpo deciso; invece, entravo lentamente nella sua figa facendo osservare ad Ennio come lo prendeva tutto. Lo sguardo di Ennio era sempre più eccitato mentre Mara aveva iniziato a gemere, era stato a quel punto che avevo invitato Ennio a inginocchiarsi sotto il tavolo ed a leccare la figa di Mara. I suoi gemiti erano aumentati sempre di più, il mio cazzo che la pompava e le leccate di Ennio in poso tempo l’avevano fatta godere, ai suoi primi spasmi anche io gli avevo sborrato in figa, avevo ordinato a Ennio, che aveva eseguito con piacere di pulirgli la figa della mia sborra leccandola.
Durante la cena chiacchierando ero venuto a sapere che le loro esperienze erano nulle. Ennio si era fatto inculare in altre 2 o 3 occasioni prima che lo incontrassi io per il resto le loro erano fantasie insoddisfatte, anche per questo motivo avevo deciso di forzare il gioco. A fine cena quando mara mi aveva chiesto se avessi voglia del caffè, mi ero alzato, mi avevano guardato perplessi ed io gli avevo detto:
- Il caffè preferisco quello del bar, così facciamo 2 passi
Ennio si era subito alzato e con fare remissivo aveva detto.
- Faremo quello che desideri tu, ti accompagniamo a prendere il caffè.
- Tu non hai capito un cazzo. A prendere il caffè mi accompagna la troia, tu resti qui a lavare i piatti, per quando torniamo deve essere tutto in ordine.
Mara aveva fatto sorrisino, quando l’avevo presa per mano portandomela dietro Ennio non aveva detto nulla. Stava funzionando, volevo vedere fino a che punto accettavano la mia autorità
- Dove mi porti? A divertirci?
- Stai zitta troia, ti porto dove mi pare e farai quello che dico.
Conoscevo un parco dove si vociferava ci andassero coppie in cerca di trasgressione, ci ero passata un paio di volte ma avevo solo visto guardoni allupati che alla fine si accontentavano di un pompino dagli altrettanti gay che bazzicavano quel parco. All’ingresso del parco quando avevo posteggiato avevo visto altre 2/3 macchine, ero sceso e mara mi aveva seguito. Indossava sempre la minigonna e la camicia del pomeriggio, dove che Ennio gli aveva sfilato le mutande non gliele avevo fatto rimettere ed adesso appena entrati nel parco gli avevo fatto sbottonare la camicia e togliere il reggiseno. Ubbidiva a tutto quello che gli chiedevo e si notava che era particolarmente eccitata. Mentre ci inoltravamo nel parco mi era sembrato di intravedere qualcuno dietro dei cespugli, doppo un po' girandomi ne avevo avuto la certezza, dietro a una cinquantina di metri da noi, distanziati fra loro due uomini ci seguivano. Raggiunta una panchina in un luogo abbastanza isolato, ci eravamo seduti ed avevo subito intimato a mara di succhiarmi il cazzo, aveva ubbidito, e mentre mi spompinava i due uomini si erano avvicinati a una decina di metri da noi.
Il cazzo mi era vento duro, avevo invitato Mara ad alzarsi, l’avevo fatta appoggiare alla panchina ed avevo iniziato a scoparla a pecorina. Gli sconosciuti avevano preso coraggio, erano usciti dai cespugli, avevano il cazzo in mano che se lo menavano e lentamente si avvicinavano, mara si era accorta di loro
- Ci sono 2 sconosciuti che ci stanno spiando.
- Hai problemi se vedono che ti sto scopando?
- No nessun problema. E’ eccitante anche perché hanno cazzo fuori e se lo stanno toccando.
- Se oli chiamo e gli dico di scoparti avresti problemi?
- Non so, ma faccio tutto quello che vuoi tu.
Avevo fatto un cenno con il capo agli sconosciuti perché si avvicinassero, in un primo momento non avevano capito o non ci speravano, quando gli avevo fatto cenno con la mano finalmente si era avvicinati, erano arrivati davanti a Mara a non più di 20 centimetri con i cazzi in tiro in bella mostra.
- Dateglielo in bocca e tu troia succhiali bene perché dopo ti faccio scopare da loro.
La situazione che si era creata aveva fatto eccitare di più Mara che si alternava a succhiare prima uno e poi latro cazzo, era bastato poco ed aveva goduto, io mi ero trattenuto, la notte era lunga. Gli avevo sfilato il cazzo ed avevo invitato uno degli sconosciuti a scoparla controllando che indossasse il preservativo. Nel frattempo, mi ero sistemato, mi ero seduto nella panchina e fumando una sigaretta osservavo i due sconosciuti che scopavano Mara. Lei da vera troia aveva goduto ed anche i due sconosciuti avevano sborrato, avrebbero voluto continuare ma io non ero di quella idea e quindi rivolto a Mara
- Andiamo troia, per stasera hai già goduto. Adesso andiamo a inculare il cornuto.
Una volta in macchina, gli avevo dato il telefono dicendo di chiamare Ennio dirgli cosa era successo e di prepararsi che fra 15 minuti saremmo stati li. Aveva messo il vivavoce, mentre raccontava tutto si sentiva Ennio, emettere gemiti di soddisfazione ed eccitazione poi avevo concluso telefonata dicendo
- Ha detto di prepararti che appena arriviamo vuole incularti.
- Vi aspetto in camera da letto a pecora. Digli al padrone che sono pronto a soddisfarlo.
Al nostro arrivo era in camera, logicamente ci aveva sentito arrivare, di era posizionato nudo appoggiato al bordo del letto. Ci eravamo spogliati anche noi, poi ci eravamo avvicinati, mara me lo aveva succhiato un po', adesso il mio cazzo era in piena erezione, anche mara era curiosa di vedere il cazzo entrare nel culo di Ennio. Gli era scivolato nel culo facilmente, aveva messo la vaselina, poi era stata per un po' a osservare eccitata il cazzo che entrava ed usciva dal buco del culo di Ennio che mi aveva chiesto
- Padrone permetti a mara di succhiarmi il cazzo mentre mi inculi così godo anche io?
- Ok, ma ricorda che devi sempre chiedermi permesso. Dai troia succhiagli il cazzo.
Ennio era davvero un vero depravato non certo quanto me. Aveva goduto in bocca a Mara ed anche io quando stavo per godere li avevo fatti mettere davanti a me alternando gli schizzi nella loro bocca e nella loro faccia. Li avevo mandati a pulirsi la faccia, e li avevo sentito confabulare in bagno
- Che cazzo vi raccontavate in bagno? Non dovete dire nulla di nascosto da me’
Era stata mara a rispondermi, con voce emozionata mi aveva detto
- Ci raccontavamo le esperienze della serata concordando che e stato bellissimo poi avevamo deciso insieme di pregarti stanotte di restare con noi. Farai quello che vuoi tu.
- Logico che stanotte resto con voi. Adesso tu cornuto vai a prendere qualcosa da bere e tu troia puliscimi il cazzo leccandolo, fallo tornare ancora duro.
- Mi vuoi scopare ancora padrone? Sara molto bello.
- La notte e lunga, ti scoperò ancora si, ma prima di domani te la metterò anche nel culo.
- Come vuoi padrone nel culo non l’ho mai preso, sono felice che sarai tu a sverginarmi.
Sembrava che ci fossi riuscito, erano due gran porconi, ma la cosa che mi interessava era che sembrava godessero a essere sottomessi, era solo l’inizio avevo in mente tante cose.
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