Bye bye baby
di
Metrox
genere
confessioni
Durante il primo inverno del periodo covid, una sera vidi per caso alla tv un piacevolissimo film degli anni 50 “Gli uomini preferiscono le bionde” con Marilyn Monroe, molto divertente.
Quella notte, nel dormiveglia, immaginavo che sarebbe stato davvero bello ricevere una telefonata da Marilyn e sentirla sussurrare bye...bye...baby, remember, you're... my baby. Sai che sballo!
Ma non per quello che pensate voi, porci che non siete altro. Sarebbe solo per l'avvenimento in sè, per l'emozione della cosa che non t'aspetti, una novità catapultata dall'alto come un marine paracadutato durante una qualsiasi guerra.
Che se qualcuno chiama alle due di notte, per dire, è quasi sicuramente per una disgrazia. E invece no, è lei, la Marilyn, direttamente dal paradiso. Roba che se lo racconti, non ti crede nessuno.
Chissà perchè m'è venuta in mente proprio adesso. D'altronde è uno dei motivi per cui adoro starmene qui la notte; è sufficiente chiudere gli occhi un attimo e i pensieri si danno spintoni per mettersi in prima fila. Il silenzio aiuta molto, e la notte è sempre magica, se non hai l'influenza intestinale.
Non saprei dire se Marilyn fosse o no in prima fila, quella notte, certo è che non tutti i pensieri sono adatti ad essere scritti e descritti. Ma trovo strano che lei sia stata considerata solo un sex-symbol. A me ispira di più una sorta di tenerezza, mi cresce un sentimento di protezione, non saprei neanche come descriverlo, e comunque tutto meno che sesso, se vogliamo. Per quei pensieri ho bisogno di altre sollecitazioni, ecco, come ben sanno gli amici e le amiche di ER.
Comunque, credeteci o no, intorno alle due, ricevetti davvero una telefonata: era la donna con la quale condividevo molte notti insonni. Mi sussurrò “ciao tesoro”, ed io ripiombai subito nella realtà. Le risposi “ciao piccola” e lei si mise a cantare con voce sensuale Bye bye baby... remember, you're... my baby... al che considerai, come poi mi confermò, che anche lei aveva visto quel film.
Fui trascinato, come spesso accadeva, in una sessione di sexual swing, entrambi a favore di telecamere. La vidi spogliarsi velocemente del pigiama di flanella ed i capezzoli prendere vita al freddo improvviso. Io, prudentemente, tenni addosso la maglietta ma le offrii generosamente la vista del mio uccello, bello duro nonostante il riscaldamento spento.
Tra di noi si trattava di sesso dolce, seppur online. Eravamo entrambi molto altruisti, io pensavo a lei e lei pensava a me. Le rispettive masturbazioni erano inevitabili, con qualche intermezzo di parole baldracche. Più da parte mia, per la verità, ma so che lei era ciò che desiderava, e se non intervenivo me lo chiedeva espressamente.
- Chiamami puttana- mi implorava - puoi dirmi e farmi tutto...cosa vorresti farmi? dai dimmelo... -
Ed io le confessavo le mie perversioni, abbondando di particolari, e spesso mi autostupivo per il modo con cui le parlavo, di quali sconcezze ero capace di raccontarle. Quando avevo esaurito la fantasia del momento, lei sussurrava, instancabile, ”...e poi?” allora io le suggerivo altre visioni, il più delle volte popolate da tre o quattro uomini che approfittavano di lei contemporaneamente.
Capivo che lei era in fase preorgasmica quando sistemava la telecamera tra le coscione divaricate in modo che io potessi vedere bene fica e buco del culo. Allora io le parlavo di verità, cioè di come avrei voluto sodomizzarla con violenza, sapendo che a quella sollecitazione lei non avrebbe più resistito. Infatti a quelle parole lei godeva immediatamente e a lungo, mentre io stavo fermo a guardarla, eccitato e orgoglioso di essere l’artefice del suo orgasmo.
Io invece avevo il problema della telecamerina fissa sul portatile quindi godevo sempre in piedi davanti al pc in modo che lei potesse guardarmi, ed una volta, in preda all’orgasmo, sborrai maldestramente sulla tastiera. Fu comunque una serata simpatica, perchè dopo gli ultimi fremiti orgasmici vivemmo insieme un bel quarto d’ora di risate.
Però normalmente non era così. Di regola, dopo il godimento, stavamo in silenzio per qualche minuto, poi le parole uscivano a bassa voce, lente... parole belle, in fondo. Mai un ti amo, certo, ma un ti voglio bene è uscito spesso dalle nostre bocche.
Forse tra noi si trattava d’amore, chi lo sa? ma non abbiamo mai saputo quanto.
Ricordo che quella notte me ne andai a letto con la solita insoddisfazione che mi prendeva dopo una scopata online. Chiusi gli occhi sperando in Morfeo ma ad un tratto...rieccola! direttamente dal paradiso, Marilyn! in tutto il suo splendore, che cantava Bye...bye...baby, remember, you're... my baby...
Quella notte, nel dormiveglia, immaginavo che sarebbe stato davvero bello ricevere una telefonata da Marilyn e sentirla sussurrare bye...bye...baby, remember, you're... my baby. Sai che sballo!
Ma non per quello che pensate voi, porci che non siete altro. Sarebbe solo per l'avvenimento in sè, per l'emozione della cosa che non t'aspetti, una novità catapultata dall'alto come un marine paracadutato durante una qualsiasi guerra.
Che se qualcuno chiama alle due di notte, per dire, è quasi sicuramente per una disgrazia. E invece no, è lei, la Marilyn, direttamente dal paradiso. Roba che se lo racconti, non ti crede nessuno.
Chissà perchè m'è venuta in mente proprio adesso. D'altronde è uno dei motivi per cui adoro starmene qui la notte; è sufficiente chiudere gli occhi un attimo e i pensieri si danno spintoni per mettersi in prima fila. Il silenzio aiuta molto, e la notte è sempre magica, se non hai l'influenza intestinale.
Non saprei dire se Marilyn fosse o no in prima fila, quella notte, certo è che non tutti i pensieri sono adatti ad essere scritti e descritti. Ma trovo strano che lei sia stata considerata solo un sex-symbol. A me ispira di più una sorta di tenerezza, mi cresce un sentimento di protezione, non saprei neanche come descriverlo, e comunque tutto meno che sesso, se vogliamo. Per quei pensieri ho bisogno di altre sollecitazioni, ecco, come ben sanno gli amici e le amiche di ER.
Comunque, credeteci o no, intorno alle due, ricevetti davvero una telefonata: era la donna con la quale condividevo molte notti insonni. Mi sussurrò “ciao tesoro”, ed io ripiombai subito nella realtà. Le risposi “ciao piccola” e lei si mise a cantare con voce sensuale Bye bye baby... remember, you're... my baby... al che considerai, come poi mi confermò, che anche lei aveva visto quel film.
Fui trascinato, come spesso accadeva, in una sessione di sexual swing, entrambi a favore di telecamere. La vidi spogliarsi velocemente del pigiama di flanella ed i capezzoli prendere vita al freddo improvviso. Io, prudentemente, tenni addosso la maglietta ma le offrii generosamente la vista del mio uccello, bello duro nonostante il riscaldamento spento.
Tra di noi si trattava di sesso dolce, seppur online. Eravamo entrambi molto altruisti, io pensavo a lei e lei pensava a me. Le rispettive masturbazioni erano inevitabili, con qualche intermezzo di parole baldracche. Più da parte mia, per la verità, ma so che lei era ciò che desiderava, e se non intervenivo me lo chiedeva espressamente.
- Chiamami puttana- mi implorava - puoi dirmi e farmi tutto...cosa vorresti farmi? dai dimmelo... -
Ed io le confessavo le mie perversioni, abbondando di particolari, e spesso mi autostupivo per il modo con cui le parlavo, di quali sconcezze ero capace di raccontarle. Quando avevo esaurito la fantasia del momento, lei sussurrava, instancabile, ”...e poi?” allora io le suggerivo altre visioni, il più delle volte popolate da tre o quattro uomini che approfittavano di lei contemporaneamente.
Capivo che lei era in fase preorgasmica quando sistemava la telecamera tra le coscione divaricate in modo che io potessi vedere bene fica e buco del culo. Allora io le parlavo di verità, cioè di come avrei voluto sodomizzarla con violenza, sapendo che a quella sollecitazione lei non avrebbe più resistito. Infatti a quelle parole lei godeva immediatamente e a lungo, mentre io stavo fermo a guardarla, eccitato e orgoglioso di essere l’artefice del suo orgasmo.
Io invece avevo il problema della telecamerina fissa sul portatile quindi godevo sempre in piedi davanti al pc in modo che lei potesse guardarmi, ed una volta, in preda all’orgasmo, sborrai maldestramente sulla tastiera. Fu comunque una serata simpatica, perchè dopo gli ultimi fremiti orgasmici vivemmo insieme un bel quarto d’ora di risate.
Però normalmente non era così. Di regola, dopo il godimento, stavamo in silenzio per qualche minuto, poi le parole uscivano a bassa voce, lente... parole belle, in fondo. Mai un ti amo, certo, ma un ti voglio bene è uscito spesso dalle nostre bocche.
Forse tra noi si trattava d’amore, chi lo sa? ma non abbiamo mai saputo quanto.
Ricordo che quella notte me ne andai a letto con la solita insoddisfazione che mi prendeva dopo una scopata online. Chiusi gli occhi sperando in Morfeo ma ad un tratto...rieccola! direttamente dal paradiso, Marilyn! in tutto il suo splendore, che cantava Bye...bye...baby, remember, you're... my baby...
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