La vajassa guappa fa sesso caldo con lo studente - "caccia 'o pesce "
di
guaglione amoroso
genere
etero
Era una donna grossa, ma non grassa, coscione robuste, tettone, culona, ma era alta e stava bene. Sui 50 anni, era considerata una vera vajassa, una voce potente, non aveva paura di nessuno, metteva tutti a posto.
Si sapeva che era stata la donna di un famoso camorista, ormai all'ergastolo, e che era stata sposata in gioventù, con un uomo che era scomparso.
Nessuno avrebbe potuto pensare che una donna così, potesse interessarsi a un giovane studente universitario, atletico certamente, ma anche ben educato e apparentemente lontano da ogni malavita.
Ero un ragazzo di 19 anni, evidentemente a lei piacevo, e francamente con quelle tettone e quelle cosce, me lo faceva venir duro.
Lei era troppo furba per non accorgersi della mia voglia, e forse le piacevo. Ogni tanto si fermava a chiedermi dei miei studi, e se qualche guappetto tentava di darmi fastidio, lo sistemava subito.
Passavo davanti casa sua, e mi chiamò, un po brusca. Era tarda primavera, avev un vestito leggerissimo, e si ndovinavano tutte le sue forme, quelle grosse tette, e quelle cosce forti ma sensuali.
Appena soli mi disse in dialetta, caccia ' o pesce" che sarebbe il cazzo in dialetto, e io non esitai , potenza dell'età ce lo avevo già duro.
Lei mi fece accostare, si fece tettare una delle due zinen grosse che aveva, poi me lo prese in bocca, lo voleva fari diventare ancora più grosso, pquindi si buttò sul letto trascinandomi su di lei, e mi disse di farla durare.
Aveva un odore un po come di fumo, ma non era sgradevole, e affondavo sempre di più, quella figona era scivolosa, ma lei strinse le cosce per sentirmi meglio, fin quando non diede alcuni urletti, sintomo che aveva avuto l'orgasmo, ansimava ancora un po.
Mi fece uscire, aveva paura di restare incinta, si girò, e se lo fece mettere nel buco del culo, era stretto e sborrai quasi subito.
Si riaggiustò, mi fece lavare, poi severamente mi disse di non parlare con nessuno, e di non farmi illusioni, era stato un suo capriccio, ed ora era finito tutto.
Bene, quasi mi scusavo.
Ma alla fine dei conti, le feci tenerezza.
Infatti dopo un paio di giorni, mi fece entrare in casa e mi baciò sulla bocca.
Non me l'aspettavo che si intenerisse, ma certo aveva una grande voglia, e seppe approfittare della mia resistenza e anche del bel cazzo che mi ritrovavo fra le cosce, sempre pulito, cosa che le faceva piacere.
E poi presi a trattarla come un'amante, dimostrandelo non solo la voglia animale, ma anche interesse per lei, che non guasta mai, neanche con le donne come lei.
Insomma il mio cazzo l'aveva intenerita.
Certo devo ringraziare il mio fisico, mi avrebbe svuotato se no.
Vedete cosa vuol dire essere allenato.
Si sapeva che era stata la donna di un famoso camorista, ormai all'ergastolo, e che era stata sposata in gioventù, con un uomo che era scomparso.
Nessuno avrebbe potuto pensare che una donna così, potesse interessarsi a un giovane studente universitario, atletico certamente, ma anche ben educato e apparentemente lontano da ogni malavita.
Ero un ragazzo di 19 anni, evidentemente a lei piacevo, e francamente con quelle tettone e quelle cosce, me lo faceva venir duro.
Lei era troppo furba per non accorgersi della mia voglia, e forse le piacevo. Ogni tanto si fermava a chiedermi dei miei studi, e se qualche guappetto tentava di darmi fastidio, lo sistemava subito.
Passavo davanti casa sua, e mi chiamò, un po brusca. Era tarda primavera, avev un vestito leggerissimo, e si ndovinavano tutte le sue forme, quelle grosse tette, e quelle cosce forti ma sensuali.
Appena soli mi disse in dialetta, caccia ' o pesce" che sarebbe il cazzo in dialetto, e io non esitai , potenza dell'età ce lo avevo già duro.
Lei mi fece accostare, si fece tettare una delle due zinen grosse che aveva, poi me lo prese in bocca, lo voleva fari diventare ancora più grosso, pquindi si buttò sul letto trascinandomi su di lei, e mi disse di farla durare.
Aveva un odore un po come di fumo, ma non era sgradevole, e affondavo sempre di più, quella figona era scivolosa, ma lei strinse le cosce per sentirmi meglio, fin quando non diede alcuni urletti, sintomo che aveva avuto l'orgasmo, ansimava ancora un po.
Mi fece uscire, aveva paura di restare incinta, si girò, e se lo fece mettere nel buco del culo, era stretto e sborrai quasi subito.
Si riaggiustò, mi fece lavare, poi severamente mi disse di non parlare con nessuno, e di non farmi illusioni, era stato un suo capriccio, ed ora era finito tutto.
Bene, quasi mi scusavo.
Ma alla fine dei conti, le feci tenerezza.
Infatti dopo un paio di giorni, mi fece entrare in casa e mi baciò sulla bocca.
Non me l'aspettavo che si intenerisse, ma certo aveva una grande voglia, e seppe approfittare della mia resistenza e anche del bel cazzo che mi ritrovavo fra le cosce, sempre pulito, cosa che le faceva piacere.
E poi presi a trattarla come un'amante, dimostrandelo non solo la voglia animale, ma anche interesse per lei, che non guasta mai, neanche con le donne come lei.
Insomma il mio cazzo l'aveva intenerita.
Certo devo ringraziare il mio fisico, mi avrebbe svuotato se no.
Vedete cosa vuol dire essere allenato.
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