Sottomesso

di
genere
dominazione

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Piacere sono Giorgio, alto un metro e novanta muscoloso, carnagione olivastra, ricciolo e questa è la mia storia, sono lo schiavo personale di mia madre, mio padre non lo mai conosciuto, mia madre è una giovane donna di 36 anni, io ne ho 16, come già detto fin da piccolo mia madre mi ha educato a essere il suo schiavo, lei era una donna bellissima, alta un metro e sessanta, bionda, occhi azzurri, terza di seno, è un bel culo sodo, sinceramente ho sempre sognato di farmela.
Quella mattina mia madre mi sveglio e mi ordino di prepararle la colazione, io mi alzai, non mi vestii, mia madre mi faceva rimanere nudo in casa, ovviamente portavo la cintura di castità, mamma non voleva che io mi masturbassi, le preparai la colazione, lei entro in cucina con addosso un vestitino attillato da mistress e dei tacchi a spillo entrambi neri, io le servii la colazione, lei mangio, poi mi fece sparecchiare, una volta fatto tutto lei si avvicinò a me e mi diede un bacio in bocca con tanto di lingua, io sorpreso non reagì e mi gustai il bacio, “grazie” disse lei, poi abbasso lo sguardo e mi tirò uno schiaffo sulle palle “ahh” gemetti piegandomi e proteggendo le palle con le mani “ti ecciti per tua madre?” Chiese indicando la mia erezione, io arrossì e non risposi, lei mi afferrò le palle e le strinse, “ti ho fatto una domanda” mi ricordo, “ahhh, ti prego lasciami” supplicai “rispondimi o faccio una frittata” ordino, lei stringendo più forte, “uhhhhhh si” gemetti, lei mollo la presa, io mi accasciai in ginocchio, comprendo le palle con le mani, ero senza fiato avevo un forte dolore alla pancia, “alzati in piedi” mi ordinò, io con un po’ di difficoltà ci riuscii, “mettiti spalle al muro” io seguii anche quest’ ordine, lei comincio si mise davanti a me e comincio a limonarmi, io subito mi eccitai, le misi entrambe le mani sul culo e ricambiai il suo limone, lei sorrise e mi rifilò una ginocchiata ai genitali, “piccolo prezzo da pagare” sussurro, io in preda all’eccitazione le palpai il culo, era bello grosso, sodo e compatto, il mio cazzo divento più duro che mai, ginocchiata 2, io gemetti e dopo un breve attimo tornai a limonare mia madre, lei mi colpi di nuovo, tossii e le afferrai le tette, erano morbide, io in preda all’eccitazione gliele strinsi, “ahhhh mi fai male” gemette lei è mi rifilo una serie di ginocchiate alle palle, io non riuscii a fare nulla, sentivo il dolore aumentare, ero senza fiato, mi appoggiai a lei, lei mi continuo a colpire, ormai ero completamente nelle sue mani il dolore era troppo forte per fare qualsiasi cosa, in più lei continuava a colpirmi e il male ad aumentare, “ti prego basta mamma” dissi con un filo di voce col volto rigato dalle lacrime, lei si fermò e si allontanò, io completamente senza forze caddi a terra a pancia in giù, misi le mani a conchiglia per proteggere le palle, il dolore era fortissimo, non potendo fare altro continuai a piangere, cercai di trattenermi ma non ci riuscii, poi alzai lo sguardo, mia madre si tolse le mutande, le lancio davanti a me, “annusa porco” disse e comincio a masturbarsi, io annusai avidamente le mutande, sentivo l’odore della figa di mia madre, mi eccitai, “volevi scoparmi eh?” Chiese eccitata mia madre “si” ammisi “beh tu ci hai provato, hai avuto ciò che merita un porco come te” disse continuando a masturbarsi, “dai fammela pagare stuprami” disse mia madre, io provai ad alzarmi ma lei mi rifilò un calcio in faccia, poi venne, devo ammettere che quello era il giorno più bello della mia vita
scritto il
2024-12-15
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