Di ritorno in treno

di
genere
esibizionismo

La storia che sto per raccontare è successa qualche anno fa. Con mia moglie (allora eravamo fidanzati)ci recammo a Bologna a trovare due miei ex compagni di studi all'università, che avevano deciso di ottenere la laurea in quella sede.
Erano i primi giorni di settembre e faceva ancora caldo. Avevo chiesto alla mia lei di vesttirsi in modo provocante, sapendo che avrebbe fatto sbavare i miei due conoscenti. Lei in effetti aveva indossato un vestito in jeans che si abbottonava sul davanti, molto corto e aderente, ed un paio di sandali con la zeppa. Con quel vetito mi piaceva molto,soprattutto quando apriva i bottoni a livello dell'inguine o del seno, in modo da scoprire maggiormente la sua pelle.
Come intimo aveva indossato un perizoma con reggiseno a balconcino che gli avevo regalato al mare, di colore bianco con la parte bassa trasparente e molto striminzita, tanto che da seduta le sue grandi labbra depilate le uscivano ai lati del filo che le divideva e la fascetta di pelo scuro, che lasciava come volevo io sul pube, la si notava attraverso la trasparenza del tessuto che lo ricopriva. Conoscendola ormai sapevo che a lei piaveva essere guardata e Beppa (nomignolo di mia moglie)sapeva che a me faceva impazzire l'idea che qualcuno la vedesse.... Al'andata in treno gli avevo chiesto di fare un po' l'esibizionista con i miei due ex compagni, anche perchè sapevo da alcune loro affermazioni, che la sua bellezza li stimolava e la cosa mi rendeva orgoglioso. Lei però non fu molto entusiasta della mia richiesta ricordandomi che non si sentiva a suo agio mostrarsi con delle persone che ci conoscevano. Provai a convincerla che quei due ragazzi non li avrebbe più incontrati che a studi finiti sarebbero più tornati in quel di Padova, ma lei mi ribatteva che li conosceva di conseguenza era meno disinibita. E così successe passammo a visitare un pò il centro della città ma lei non concesse nessun accavallamento degno di nota, anzi si comportò timidamente per tutta la giornata. Tale comportamento mi aveva deluso e lascaiti i due prima di salire in treno per rientare in quel di Padova gli feci capire il mio disappunto. Lei ascoltò, ma ribadì che deve desiderlo anche lei di esibirsi, e che una delle cose che la blocca è la conoscenza delle persone che la guardano. Discutendo salimmo sul treno, e visto che era presto cercai un compartimento a sei posti vuoto e ci sedemmo con lei dalla parte del finestrino ed io di fianco, in modo da lascaire liberi i tre posti che stavano di fronte, nella speranza mia, che davanti a lei si sedesse almeno un uomo. Lei sorridendomi disse: "Amore non ti vuoi sistemare davanti a me, guarda mi apro anche un bottone così......." E come detto si aprì un bottone al livello dell'inguine ed due a livello del seno, mettendo in evidenza le sue tette (una terza piena) che trasbordavano dal reggiseno in pizzo. Risposi con una smorfia di disappunto: "No cara mi auguro che si sieda un estraneo così vedremo se ti coprirai!" E Lei: "Quando fai così lo sai che mi sfidi e di conseguenza non ti deludo mai...."
Non aveva ancora finito la frase che si aprì la porta e due distinti signori sulla quarantina si posizionarono proprio di fronte a noi. Il treno partì e da subito notai che i due seppur discutendo di lavoro, puntavano ben volentieri gli occhi sulla mia lei. La cosa mi facva tornare il sorriso ed un'eccitazione incredibile. La situazione la notò anche Beppa e cominciò con dei lenti e ripetitivi accavallamenti con la scusa che quel giorno faceva caldo. I due non perdevamo nessun movimento anzi dalle loro espressioni si capiva che la cosa li interessava..... All'arrivo poi del controllore Beppa si dovette alzare per prendere la borsa dal porta bagagli in alto, che conteneva i nostri biglietti. Nel fare questo il vestitino già corto di suo, si sollevò ulteriormente mostrando tutte le sue lunghe gambe e forse anche qualcosa di più, visti gli sguardi dei due, soprattutto al momento di cercare piegata a novanta (con il sedere rivolto a loro), i due biglietti all'interno della borsa che aveva appoggiata sul sedile.
Prima di tornare a sedersi mi guardò e con quel suo visino angelico mi sorrise strizzandomi l'occhio. Ero super eccitato e non ero il solo all'interno del locale. Alla fermata di Ferrara mi alzai ed uscii in corridoio. Lei mi seguì e spostati fuori dalla vista dei due mi raggiunse dicendomi: "Credo che i due davanti a noi stiano facendo un bellissimo viaggio!" Risposi: "Lo credo anch'io, e non sono i soli..... ho il cazzo che mi sta scoppiando nei pantaloni" E lei: " Beh allora quando manca poco all'arrivo a Padova esci di nuovo in corridoio e non rientrare più. Vedi di guardare le loro facce da fuori, intanto io andrò in bagno ed al mio rientro in compartimento faro finta di appisolarmi..... tanto i due sono diretti a Trieste quindi non mi vedranno più!" Non capii cosa aveva intenzione di fare, ma aspettavo con ansia quel momento......
Durante il viaggio continuammo a parlare del più e del meno in attesa dell'arrivo alla stazione di Padova. Uno dei due tra l'altro fissando la mia lei in modo insistente ogni tanto si toccava anche il mezzo alle gambe..... Quando mancavano una ventina di minuti a Padova uscii in corridoio seguito dalla mia lei dicendo che andava in bagno. Al suo ritorno dal bagno mi fece cenno di avvicinarmi e stampandomi un bacio in bocca mi consegnò il suo perizoma diecendomi di metterlo in tasca. Poi:"Ora entro e mi posizionerò fingendo di addormentarmi.... tu guarda da fuori e vienimi a svegliare poco prima di scendere!" Aprì la porta ed entrò. Si sedette e dopo un paio di accavallamenti si appoggiò con la testa al sedile fingendo di dormire. I due (che io osservavo dal corridoio) non toglievano gli occhi dalla mia lei, che scivolando un po' verso il basso sulla poltroncina aveva aperto leggermente le gambe e mostrava ai due la sua meravigliosa figa depilata. Non stavo più nella pelle, avevo il cazzo che mi scoppiava, vedere la mia lei così era il massimo..... Quando ormai stavamo per entrare in stazione a Padova aprii la porta ed entrai. Mi abbassai e con calma svegliai Beppa. Lei aprì gli occhi e mi sorrise aprendo anche spudoratamente le gambe per qualche istante, tanto che in quel momento riusci a vedere anch'io la sua fascetta di pelo. I due che io vedevo di riflesso dallo specchio del treno avevano gli occhi sgranati in mezzo alle sue gambe.......
Uscimmo e ci dirigemmo al parcheggio a prendere la nostra macchina. Nel tragitto in autostrada per tornare a casa Beppa mi ha fatto uno dei suoi meravigliosi pompini, succhiandomi tutto lo sperma fino all'ultima goccia.....
scritto il
2016-01-07
1 0 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

In autobus
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.