Mio figlio Riccardo e io - II parte

di
genere
incesti

Nei giorni seguenti, l'aria in casa era diversa: io e Riccardo eravamo stranamente silenziosi, ci evitavamo, e Massi, mio marito, se ne accorse subito, tanto che pensò ad una probabile lite tra di noi. Ma anche questo non gli era del tutto chiaro, visto che io quando mi arrabbio divento un drago e per di più non gli ho mai nascosto nulla... continuava a farci domande che noi prontamente schivavamo, ciò mi fece capire che mio figlio era disposto a mantenere il segreto, e dopo varie insistenze, Massi si arrese, anche perché tra me e Riky ormai si era creata una sorta di complicità e cominciavamo a guardarci divertiti vedendo la sua curiosità. Il ghiaccio si sciolse e tutto ritornò alla normalità. Bè, non proprio tutto era normale... sia io che lui eravamo a conoscenza dell'attrazione fisica che ci legava l’uno all'altra e certe volte sembrava che entrambi volessimo portare avanti questa specie di corteggiamento che ormai era avviato, soprattutto grazie ai nostri sguardi ammiccanti e alle immancabili strusciate casuali.
Di nuovo, ci ritrovammo da soli. Massi era al lavoro, io in ferie e Riky a casa da scuola “malato”. Sapeva che sarei rimasta a casa per qualche giorno e fece di tutto per farci capire che non stava bene, con brutti colpi di tosse e tanta, tanta stanchezza. Con tutta la malizia che mi appartiene, pensai subito che era una sceneggiata per stare in mia compagnia e ciò mi fece così tanto piacere, che solo l’idea mi faceva bagnare le mutandine.
Ero in camera mia, sul letto a leggere un libro ancora in pigiama, credendo che Riky stesse dormendo, quando aprì la porta e mi chiese se poteva entrare. Lo guardai da capo a piedi e pensai a quanto era bello, con la faccia ancora addormentata, i capelli scompigliati, la maglietta e gli slip stropicciati… mi fece un sorriso che mi sciolse completamente e io lo ricambiai trattenendo il respiro per non lasciar trasparire la mia voglia di spogliarlo nudo e toccarlo ovunque. Lui si sdraiò accanto a me e mi disse subito, senza esitazioni, che non aveva fatto altro che pensare a quel magnifico giorno in cui mi aveva massaggiato il seno, che sapeva quanto avevo goduto e avrebbe voluto che lo spettacolo si ripetesse. Al momento restai senza parole per la sua esuberanza, ma mi ci volle un minuto per lasciarmi andare, gli accarezzai una guancia, chiusi gli occhi e mi sdraiai sul cuscino. Così Riky fece cadere il lenzuolo che mi copriva, mi osservò tutta cercando di immaginare le mie curve sotto alla stoffa del pigiama, ero senza reggiseno e i miei capezzoli si indurirono immediatamente al contatto delle sue dita sul mio collo. Lui lo notò e con le labbra me li baciò delicatamente, poi con l’altra mano mi sfiorò il ventre e scivolò sotto, sulla pelle nuda, a palpare il seno con gusto. Sospirai dal piacere, mio figlio cominciò a baciarmi il collo e attaccato a me, sentivo chiaramente sul fianco il suo pene indurirsi e allungarsi, tanto che la cappella gli fuoriusciva dagli slip. Aprii gli occhi e per un lungo istante ci guardammo fissi con un misto di paura e di eccitazione, ma quest’ultima ebbe la meglio e così ci abbracciammo e partì un bacio mozzafiato, la mia lingua con la sua diventavano un tutt’uno, le nostre salive si mischiavano creando un sapore unico e afrodisiaco, le nostre mani si cercavano sotto i vestiti e in un attimo fummo finalmente nudi, corpo a corpo.
Riky si staccò dalla mia bocca per andare a baciare il mio seno, succhiava i capezzoli come se volesse che lo allattassi ancora, li toccava, li strizzava e li leccava con ardore. Mi resi conto che era ancora tanto inesperto perché era davvero arrapato e si muoveva con foga sul mio corpo nudo, toccandomi come se non avesse mai toccato così intimamente una ragazza. In fondo aveva solo 16 anni appena compiuti e non sapevo se fosse ancora vergine, nonostante ci avesse presentato un paio di amiche, non avevo idea di quanto si potesse essere spinto oltre con loro! Il pensiero di Riky così infoiato, mi fece bagnare in modo spropositato e proprio in quel momento, lui si fece spazio con il suo corpo tra le mie gambe e non poté non sentire quanto fossi arrapata pure io, così mi mise una mano sulla figa che era bollente e fradicia e fece un verso con la bocca che mi fece sorridere. Ero così accalorata che le mie guance si facevano sempre più rosse, mio figlio mi guardò teneramente e mi disse che ero davvero bella, che aveva la mamma migliore del mondo… io ero cotta!!!! Spalancai le gambe e lui cominciò a passarmi le dita sulle labbra morbide e tutte depilate, poi andò sul clitoride e io sentì la vagina contrarsi bagnandogli sempre di più la mano con i miei umori, così lui infilò il dito medio nella fessura e io gemetti come una porca e mi aggrappai a lui che mi baciava e mi leccava la bocca come se volesse mangiarmi. Allora infilò anche l’indice e mentre mi sditalinava io muovevo il bacino in preda alla voglia di farmi penetrare anche dal suo cazzo che sentivo pulsare tra le cosce. Così glielo presi in mano e notai che anche Riky era bagnato, gli strinsi l’asta e iniziai a menarglielo, ma dovetti fermarmi quasi subito perché avevo capito che stava per venire e non volevo affrettare i tempi, dovevo assolutamente guardare bene il suo pisello e fargli quello che più mi piace fare ad un uomo, un bel pompino.
Quindi lo tirai su con decisione e lui rimase in ginocchio con il pene dritto in pieno vigore, aveva la cappella turgida e liscia, sull’asta vedevo chiaramente le linee delle vene che si gonfiavano e i testicoli sodi pronti a sfogare tutta la sua passione. Avevo messo al mondo un figlio meraviglioso. Più lo guardavo e più avevo una voglia tale di prenderlo in bocca e gustarlo fino alle palle, che mi misi subito a pecorina e con la lingua presi a leccargli il glande che sapeva già di sborra. Non appena Riky vide il mio culo in quella posizione, aperto e pronto a ricevere il suo cazzone che però era tra le mie labbra, si eccitò all’inverosimile e tirò fuori tutta la sua virilità : mi prese le natiche con le mani stringendole forte, mi spinse tutto l’uccello fino in gola e venne copiosamente dentro, schizzando tutta la sua sborra calda perfino sulla mia faccia ed era così tanta che mi colava dai lati della bocca.
Ero estasiata!! La mandai tutta giù senza pensarci due volte e lui cadde sfinito sul letto.
Poi mi attirò a sé e con il lenzuolo mi pulì delicatamente il viso dalle gocce del suo seme e cominciò a baciarmi tutta dicendomi in continuazione che mi amava, mi amava, mi amava …



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scritto il
2010-09-28
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