La mia voglia

di
genere
etero

Sono una ragazza di 19 anni, vivo in un paesino vicino Roma del quale non dirò il nome.
Da qualche tempo nel mio paese è venuto a vivere un ragazzo albanese, bello, alto, muscoloso, lavora in campagna e si vede.
Lo viddi la prima volta nel terreno di mio padre, la serata stessa mi masturbai pensando a lui, lo volevo, lo desideravo mio.
Qualche tempo dopo, sapendo che era in uno dei miei terreni da solo a lavorare decisi di raggiungerlo.
Quando mi vide fu un po' perplesso, non sono il tipo di ragazza da lavori duri, quindi forse già da lì capi qualcosa. Mentre lavorava lo guardavo, mentre lo aiutavo i nostri occhi si incontravano continuamente, era una cosa naturale, eccitante.
Ci trovammo con i volti vicinissimi, mi baciò. Fu un bacio lungo, mi infilò la lingua in bocca che subito iniziò a giocare con la mia e mi bagnai tantissimo.
Il mio sesso era tutto un fiume, lui guidava i miei umori, i suoi baci mi eccitavano da morire. La sua mano scese sul mio seno, mentre baciandomi il collo lo strinse... Dal collo scese ai capezzoli, appena li baciò diventarono duri come la pietra, fradici, turgidi, il mio piacere diventava sempre più forte. Lo volevo dentro di me, soffocavo i gemiti, stavo scoppiando.
Mi mise seduta sull'incavatura dell'albero e mi alzò la gonna, iniziò a toccarmi delicatamente sopra le mutandine ormai fradice, ero tutta rossa mi piaceva il modo in cui mi guardava mentre mi masturbava. Piano spostò le mutandine ed iniziò a passarmi le dita sulle labbra, piano piano, poi con un dito mi penetrò, poi con due, stavo scoppiando. Tirai fuori il suo pene dai pantaloni, era turgido, grande, voglioso. Mi penetrò, mentre mi baciava stringeva il mio seno, stavo godendo come non mai, gemevo di piacere, lui mi attappava la bocca per non farci sentire dalla gente nei terreni accanto. Tutto questo mi eccitava, godevo come una vacca.
Il suo respiro si faceva sempre più affannoso, iniziò a parlarmi (mi fa impazzire quando mi parlano durante il sesso), mi chiedeva se mi piaceva, io come una bambina lo guardavo, nel massimo del godimento e facevo solamente cenno di sì con il viso, gli dicevo di continuare, più forte, ne volevo ancora, sempre di più.
I suoi gemiti mi facevano avere orgasmi continui, lo guardai, stava per scoppiare il suo respiro si faceva sempre più pesante. Gli dissi di venirmi dentro, di aspettarmi, saremmo venuti insieme.
Continuò, appena sentii il mio orgasmo arrivare gli dissi "ora", lui diventò rosso, urló di piacere, urlai anche io e spruzzai da tutte le parti. Sentii il suo sperma dentro di me, rimase dentro anche dopo essere venuto, poi mi baciò e dormimmo abbracciati sul prato.
scritto il
2016-12-10
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