Gallina vecchia fa buon brodo
di
TonyPack
genere
etero
Quella che racconto è un'esperienza realmente successami l’anno scorso.
Sono un Carlo, un 48enne che conduce una vita tranquilla! Sessualmente ho una buona intesa con mia moglie.
Dicevo; luglio dell’anno scorso, dovevo andare ad una cena d'ufficio per un collega che andava in pensione; il solito tran tran.
Una mia collega, più "matura" di me (56 anni) che chiamerò Giada, mi chiede se posso passare a prenderla perché ha la macchina dal meccanico. Nessun problema; a dire il vero era da un bel po’ che notavo alcuni suoi sguardi piuttosto “insistenti”; avevo iniziato a farle battutine a sfondo sessuale e lei sembrava non dico gradire ma comunque non si mostrava offesa, anzi, a volte rispondeva anche con una certa spregiudicatezza.
Lei è un tipo "normale"; separata da almeno 20 anni, con una figlia 30enne che non abita nella stessa città, ancora abbastanza piacente (a dire il vero ho visto alcune sue foto in gioventù e devo dire che era proprio una gran figa, e il commento che mi era scappato (beh due colpi te li avrei anche dati!!) era stato da lei preso con un ghigno "ambiguo".
Alle 19 sono sotto casa sua e suo al citofono; lei mi dice di non essere ancora pronta e mi dice di salire ad aspettare.
Salgo al suo appartamento e trovo la porta già socchiusa; entro e sento da un altra stanza provenire la sua voce che mi fa: entra e accomodati!
Entro chiudendo la porta e mi accomodo sul divano a guardare il Telegiornale (la TV era accesa).
Dopo un paio di minuti mi chiama chiedendo se posso andare ad aiutarla a prendere un non ben definito "qualcosa" posto in alto nell'armadio. Vado ad orecchio seguendo la sua voce ed i rumori, apro la porta e rimango di stucco: lei è completamente nuda, distesa sul letto a pecorina e con le mani si divarica le chiappe, guardando indietro verso la porta; io rimango in effetti come inebetito, quasi incapace di proferir parola! Ci pensa lei a .... rompere il ghiaccio: "MI CHIEDEVO SE VUOI ANCORA DARMI QUEI DUE COLPI! E' UN BEL PO' CHE NON SENTO UN BEL CAZZO DENTRO DI ME!!"
Non ero abituato a sentirla parlare in modo così diretto; non sò quanti secondi Io sia stato come paralizzato, ma al suo "ALLORA? COSA ASPETTI?" mi sono fiondato sul letto e ho cacciato la mia faccia in mezzo alle sue cosce!
Ho iniziato a leccarla avidamente, alternando le mie lappate tra la sua fighetta e il forellino anale; devo dire che a dispetto dell'età ha ancora una gran bella GNOCCA ed un buchino posteriore veramente somigliante ad una margheritina. Completamente depilata, tranne un ciuffetto di peli sul monte di Venere e con un profumo inebriante che in un attimo mi ha fatto rizzare l'uccello! Mentre leccavo avidamente mi sono rapidamente tolto tutti i vestiti (ad onor del vero, complice l'estate, erano pochi: Polo, Jeans, mutande).
Leccavo e intanto con le mani la toccavo, alternando colpi di lingua a dita che entravano ed uscivano dai suo buchi; dal canto suo lei ha iniziato subito a gemere e dimenarsi come un'ossessa (doveva essere davvero tanto che non subiva tali "complimenti").
Ad un certo punto si è girata, mi ha fatto distendere e ha iniziato a leccarmi tutto; dapprima mi ha ficcato la lingua in bocca e per poco non mi strappava la mia dalla gran foga che ci ha messo a succhiarmela; quindi è scesa lungo il torso, continuando a leccare avidamente, mentre con le dita continuavo a trastullarla in basso; giunta alla zona pelvica si è staccata e spostandosi è scesa e ha iniziato a leccarmi i piedi, mentre con la mano ha preso a farmi una dolce e lenta sega.
Lentamente è risalita leccando tutte le gambe, verso l’interno, fino a quando, arrivata all’altezza dei miei gioielli, ha iniziato a succhiarmeli avidamente, prendendoli tutti in bocca; dopo un minuto di succiata ai miei coglioni, ecco che è passata direttamente al mio uccello; l’ha ingoiato come fosse un cono gelato e ha preso a succhiarmelo con foga, massaggiandomi le palle con una mano, mentre con l’altra si è infilata un dito in bocca inumidendolo con la saliva dopodiché l’ha infilato nel mio buchino! Comunque tempo zero e tra il pompino con risucchio, il massaggio alle palle e il dito a solleticare la prostata, sono venuto con una copiosissima sborrata con cui le ho riempito la bocca; dopo la mia venuta ha continuato a succhiare ancora per un minuto buono, dopodiché si è staccata, mi ha guardato con uno sguardo da vera troia e mi ha chiesto: “piaciuto l’aperitivo?”.
Al lato della bocca le cadeva un rivoletto di sborra che ho prontamente raccolto con il mio dito e lei, con grande soddisfazione si è portata il dito alla bocca dicendo: “mi hanno insegnato che non si spreca niente di ciò che è nutriente.
Sono rimasto disteso sul letto mentre lei si è alzata in piedi sopra di me, dopodiché si è acquattata posizionandosi con la figa proprio sopra la mia bocca; ho iniziato a leccarla e alternando a piccole succhiatine del clitoride, mentre dopo aver preventivamente “BAGNATO” coi suoi umori vaginali l’indice della mia mano, l’ho penetrata con il dito infilandolo nel suo culo per tutta la sua lunghezza.
Giada era ormai in preda ad un turbine di frenesia sessuale e ha iniziato a parlare “liberamente”: “Ah che bello; come me la lecchi bene! Sei proprio bravo; col dito in culo poi mi fai impazzire”
Detto questo ha iniziato a fremere ed è venuta inondandomi il viso dei suoi umori; quindi si è avvicinata al mio volto, mi ha baciato appassionatamente con la lingua e mi ha detto: “E’ stato fantastico! E come è bello baciarti sulla bocca che sa della mia figa”.
A quel punto Le ho detto: “se ti piace tanto il sapore della figa magari ti piacerebbe averne una da leccare mentre ti scopo!” e Lei di rimando: “sarebbe fantastico! Sai, ho un’amica con cui in un momento di debolezza di entrambe ho avuto un’esperienza “lesbica”; lei è una bella donna, e da quel che so e mi racconta, molto vogliosa e porca! Se ti va posso provare ad organizzare una cosa a tre, che dici?”
Non sapevo più cosa dire; fui in grado soltanto di abbozzare un: “Sì. Fantastico!”
Lei allora disse: “va bene, vedrò di organizzare la cosa; però adesso torno a succhiartelo; voglio che diventi duro come il marmo, così mi scopi per bene!”
Io dissi: “non ti facevo così……………….”
Lei completò per me la frase: “TROIA? Si mio caro, mi sento una gran troia, e voglio godermi ogni centimetro del tuo cazzo; e se ti torna duro ancora, sappia che puoi farmi anche il culo! Prima ho fatto anche una preparazione col clistere, per cui sono bella “pulita”; Se scopi come me l’hai leccata………”
Detto questo si girò ed iniziò a leccarlo e succhiarmelo; a dire il vero solo con i discorsi mi si era già nuovamente imbarzottito; aggiungi che oltre all’uccello alternava attenzioni anche al mio ano, che ogni tanto leccava con gusto, inserendoci anche la punta della lingua.
In breve tempo ero ritornato in alzabandiera; allora la posizionai nuovamente a pecora e lo infilai nella sua bella sorcona che, a dispetto dell’età, non era affatto slabbrata o eccessivamente divaricata; presi a pomparla con vigore, mentre con le dita le solleticavo il forellino anale; complice il pompino precedente riuscii a resistere parecchia, mentre la porca veniva nuovamente mentre proferiva frasi oscene su quanto fosse troia, quanto le piacesse il mio cazzo e così via.
Con ancora il cazzo in tiro, lo estrassi e iniziai a leccarle il buco del culo; lei a quel punto si girò, lo prese ancora in bocca, lo pulì per bene dai suoi umori vagina e poi mi fece cenno di aprire il cassetto del comodino; all’interno due tubetti di lubrificante aromatizzato e un cazzone di gomma di “discrete” dimensioni; lei disse: “per oggi basta il lubrificante; al riempitivo ci pensi tu”.
Presi un tubetto di lubrificante alla fragola e mentre la porca continuava a succhiarmelo, lubrificai per bene la zona anale e l’interno del buchetto. Dopodiché la posizionai distesa sul letto con un paio di cuscini sotto al ventre e le divaricai le chiappe; posizionai la mia cappella (dopo aver cosparso tutto l’uccello con lo stesso lubrificante) sul suo bel buchino ed inizia a spingere delicatamente; lei assecondò i movimenti e in un attimo il mio uccello penetrava il suo sfintere per tutta la sua lunghezza (non sono un superdotato ma comunque raggiungo i 20 cm.).
Iniziai uno stantuffamento lento e costante, a cui ogni tanto facevo seguire una piccola colata di lubrificante sulla “zona di combattimento”, giusto per tenere “umido” l’ambiente; aveva un buco del lungo delle dimensioni “giuste” largo abbastanza da far entrare senza fatica il mio cazzo be lubrificato e stretto abbastanza per avvolgermelo, come se mi facesse una pompa col culo; FANTASTICO.
Lei gemeva intensamente e continuava a dire frasi oscene; la cosa andò avanti per una decina di minuti dopodiché non resistetti più, e le venni dentro copiosamente; Un attimo prima di venire la avvisai, lei mi disse che voleva sentirlo spruzzare nelle budella e con una mossa fulminea si bagnò il dito con il lubrificante e riuscì ad infilarmici in culo un paio di centimetri. Fu l’orgasmi più intenso mai provato.
Ci coricammo fianco a fianco per alcuni minuti, dopodiché decidemmo di andare a farci una doccia; entrammo in bagno e mentre lei apriva la parete di una spaziosa cabina doccia a due posti Io feci per alzare la tavoletta del wc per urinare; ma lei mi disse: ”No! Fermo! Non farla! Voglio che mi pisci addosso! Voglio completare questa serata fantastica da vera troia!”
Ormai non mi stupivo più di niente; senza farmelo ripetere entrai nel box con lei; Giada si inginocchiò davanti a me e dio iniziai un lunghissima pisciata indirizzata sulla sua faccia e sul suo corpo; lei gradì tantissimo la pioggia dorata e mentre la riceveva iniziò a masturbarsi; dovevo ancora finire di pisciare che l’uccello per la situazione era tornato duro come il marmo; Giada continuando a masturbarsi lo riprese in bocca e iniziò a succhiarlo violentemente; non ci volle molto che entrambi raggiungemmo l’orgasmo praticamente in simultanea; un po’ di sborra le mie palle riuscirono ancora a secernerne e lei la gustò ancora con soddisfazione.
Facemmo quindi una lunga doccia; dopodiché pensammo a come giustificare la nostra assenza dalla cena; un colpo di telefono e accampai la scusa di un guasto improvviso alla macchina, chiedendo scusa!
Dopodiché ci salutammo, con la promessa di ripetere altri incontri del genere (e lei tenne a puntualizzare “anche” l’incontro a tre di cui avevamo parlato.
A breve vi racconterò il seguito!
Sono un Carlo, un 48enne che conduce una vita tranquilla! Sessualmente ho una buona intesa con mia moglie.
Dicevo; luglio dell’anno scorso, dovevo andare ad una cena d'ufficio per un collega che andava in pensione; il solito tran tran.
Una mia collega, più "matura" di me (56 anni) che chiamerò Giada, mi chiede se posso passare a prenderla perché ha la macchina dal meccanico. Nessun problema; a dire il vero era da un bel po’ che notavo alcuni suoi sguardi piuttosto “insistenti”; avevo iniziato a farle battutine a sfondo sessuale e lei sembrava non dico gradire ma comunque non si mostrava offesa, anzi, a volte rispondeva anche con una certa spregiudicatezza.
Lei è un tipo "normale"; separata da almeno 20 anni, con una figlia 30enne che non abita nella stessa città, ancora abbastanza piacente (a dire il vero ho visto alcune sue foto in gioventù e devo dire che era proprio una gran figa, e il commento che mi era scappato (beh due colpi te li avrei anche dati!!) era stato da lei preso con un ghigno "ambiguo".
Alle 19 sono sotto casa sua e suo al citofono; lei mi dice di non essere ancora pronta e mi dice di salire ad aspettare.
Salgo al suo appartamento e trovo la porta già socchiusa; entro e sento da un altra stanza provenire la sua voce che mi fa: entra e accomodati!
Entro chiudendo la porta e mi accomodo sul divano a guardare il Telegiornale (la TV era accesa).
Dopo un paio di minuti mi chiama chiedendo se posso andare ad aiutarla a prendere un non ben definito "qualcosa" posto in alto nell'armadio. Vado ad orecchio seguendo la sua voce ed i rumori, apro la porta e rimango di stucco: lei è completamente nuda, distesa sul letto a pecorina e con le mani si divarica le chiappe, guardando indietro verso la porta; io rimango in effetti come inebetito, quasi incapace di proferir parola! Ci pensa lei a .... rompere il ghiaccio: "MI CHIEDEVO SE VUOI ANCORA DARMI QUEI DUE COLPI! E' UN BEL PO' CHE NON SENTO UN BEL CAZZO DENTRO DI ME!!"
Non ero abituato a sentirla parlare in modo così diretto; non sò quanti secondi Io sia stato come paralizzato, ma al suo "ALLORA? COSA ASPETTI?" mi sono fiondato sul letto e ho cacciato la mia faccia in mezzo alle sue cosce!
Ho iniziato a leccarla avidamente, alternando le mie lappate tra la sua fighetta e il forellino anale; devo dire che a dispetto dell'età ha ancora una gran bella GNOCCA ed un buchino posteriore veramente somigliante ad una margheritina. Completamente depilata, tranne un ciuffetto di peli sul monte di Venere e con un profumo inebriante che in un attimo mi ha fatto rizzare l'uccello! Mentre leccavo avidamente mi sono rapidamente tolto tutti i vestiti (ad onor del vero, complice l'estate, erano pochi: Polo, Jeans, mutande).
Leccavo e intanto con le mani la toccavo, alternando colpi di lingua a dita che entravano ed uscivano dai suo buchi; dal canto suo lei ha iniziato subito a gemere e dimenarsi come un'ossessa (doveva essere davvero tanto che non subiva tali "complimenti").
Ad un certo punto si è girata, mi ha fatto distendere e ha iniziato a leccarmi tutto; dapprima mi ha ficcato la lingua in bocca e per poco non mi strappava la mia dalla gran foga che ci ha messo a succhiarmela; quindi è scesa lungo il torso, continuando a leccare avidamente, mentre con le dita continuavo a trastullarla in basso; giunta alla zona pelvica si è staccata e spostandosi è scesa e ha iniziato a leccarmi i piedi, mentre con la mano ha preso a farmi una dolce e lenta sega.
Lentamente è risalita leccando tutte le gambe, verso l’interno, fino a quando, arrivata all’altezza dei miei gioielli, ha iniziato a succhiarmeli avidamente, prendendoli tutti in bocca; dopo un minuto di succiata ai miei coglioni, ecco che è passata direttamente al mio uccello; l’ha ingoiato come fosse un cono gelato e ha preso a succhiarmelo con foga, massaggiandomi le palle con una mano, mentre con l’altra si è infilata un dito in bocca inumidendolo con la saliva dopodiché l’ha infilato nel mio buchino! Comunque tempo zero e tra il pompino con risucchio, il massaggio alle palle e il dito a solleticare la prostata, sono venuto con una copiosissima sborrata con cui le ho riempito la bocca; dopo la mia venuta ha continuato a succhiare ancora per un minuto buono, dopodiché si è staccata, mi ha guardato con uno sguardo da vera troia e mi ha chiesto: “piaciuto l’aperitivo?”.
Al lato della bocca le cadeva un rivoletto di sborra che ho prontamente raccolto con il mio dito e lei, con grande soddisfazione si è portata il dito alla bocca dicendo: “mi hanno insegnato che non si spreca niente di ciò che è nutriente.
Sono rimasto disteso sul letto mentre lei si è alzata in piedi sopra di me, dopodiché si è acquattata posizionandosi con la figa proprio sopra la mia bocca; ho iniziato a leccarla e alternando a piccole succhiatine del clitoride, mentre dopo aver preventivamente “BAGNATO” coi suoi umori vaginali l’indice della mia mano, l’ho penetrata con il dito infilandolo nel suo culo per tutta la sua lunghezza.
Giada era ormai in preda ad un turbine di frenesia sessuale e ha iniziato a parlare “liberamente”: “Ah che bello; come me la lecchi bene! Sei proprio bravo; col dito in culo poi mi fai impazzire”
Detto questo ha iniziato a fremere ed è venuta inondandomi il viso dei suoi umori; quindi si è avvicinata al mio volto, mi ha baciato appassionatamente con la lingua e mi ha detto: “E’ stato fantastico! E come è bello baciarti sulla bocca che sa della mia figa”.
A quel punto Le ho detto: “se ti piace tanto il sapore della figa magari ti piacerebbe averne una da leccare mentre ti scopo!” e Lei di rimando: “sarebbe fantastico! Sai, ho un’amica con cui in un momento di debolezza di entrambe ho avuto un’esperienza “lesbica”; lei è una bella donna, e da quel che so e mi racconta, molto vogliosa e porca! Se ti va posso provare ad organizzare una cosa a tre, che dici?”
Non sapevo più cosa dire; fui in grado soltanto di abbozzare un: “Sì. Fantastico!”
Lei allora disse: “va bene, vedrò di organizzare la cosa; però adesso torno a succhiartelo; voglio che diventi duro come il marmo, così mi scopi per bene!”
Io dissi: “non ti facevo così……………….”
Lei completò per me la frase: “TROIA? Si mio caro, mi sento una gran troia, e voglio godermi ogni centimetro del tuo cazzo; e se ti torna duro ancora, sappia che puoi farmi anche il culo! Prima ho fatto anche una preparazione col clistere, per cui sono bella “pulita”; Se scopi come me l’hai leccata………”
Detto questo si girò ed iniziò a leccarlo e succhiarmelo; a dire il vero solo con i discorsi mi si era già nuovamente imbarzottito; aggiungi che oltre all’uccello alternava attenzioni anche al mio ano, che ogni tanto leccava con gusto, inserendoci anche la punta della lingua.
In breve tempo ero ritornato in alzabandiera; allora la posizionai nuovamente a pecora e lo infilai nella sua bella sorcona che, a dispetto dell’età, non era affatto slabbrata o eccessivamente divaricata; presi a pomparla con vigore, mentre con le dita le solleticavo il forellino anale; complice il pompino precedente riuscii a resistere parecchia, mentre la porca veniva nuovamente mentre proferiva frasi oscene su quanto fosse troia, quanto le piacesse il mio cazzo e così via.
Con ancora il cazzo in tiro, lo estrassi e iniziai a leccarle il buco del culo; lei a quel punto si girò, lo prese ancora in bocca, lo pulì per bene dai suoi umori vagina e poi mi fece cenno di aprire il cassetto del comodino; all’interno due tubetti di lubrificante aromatizzato e un cazzone di gomma di “discrete” dimensioni; lei disse: “per oggi basta il lubrificante; al riempitivo ci pensi tu”.
Presi un tubetto di lubrificante alla fragola e mentre la porca continuava a succhiarmelo, lubrificai per bene la zona anale e l’interno del buchetto. Dopodiché la posizionai distesa sul letto con un paio di cuscini sotto al ventre e le divaricai le chiappe; posizionai la mia cappella (dopo aver cosparso tutto l’uccello con lo stesso lubrificante) sul suo bel buchino ed inizia a spingere delicatamente; lei assecondò i movimenti e in un attimo il mio uccello penetrava il suo sfintere per tutta la sua lunghezza (non sono un superdotato ma comunque raggiungo i 20 cm.).
Iniziai uno stantuffamento lento e costante, a cui ogni tanto facevo seguire una piccola colata di lubrificante sulla “zona di combattimento”, giusto per tenere “umido” l’ambiente; aveva un buco del lungo delle dimensioni “giuste” largo abbastanza da far entrare senza fatica il mio cazzo be lubrificato e stretto abbastanza per avvolgermelo, come se mi facesse una pompa col culo; FANTASTICO.
Lei gemeva intensamente e continuava a dire frasi oscene; la cosa andò avanti per una decina di minuti dopodiché non resistetti più, e le venni dentro copiosamente; Un attimo prima di venire la avvisai, lei mi disse che voleva sentirlo spruzzare nelle budella e con una mossa fulminea si bagnò il dito con il lubrificante e riuscì ad infilarmici in culo un paio di centimetri. Fu l’orgasmi più intenso mai provato.
Ci coricammo fianco a fianco per alcuni minuti, dopodiché decidemmo di andare a farci una doccia; entrammo in bagno e mentre lei apriva la parete di una spaziosa cabina doccia a due posti Io feci per alzare la tavoletta del wc per urinare; ma lei mi disse: ”No! Fermo! Non farla! Voglio che mi pisci addosso! Voglio completare questa serata fantastica da vera troia!”
Ormai non mi stupivo più di niente; senza farmelo ripetere entrai nel box con lei; Giada si inginocchiò davanti a me e dio iniziai un lunghissima pisciata indirizzata sulla sua faccia e sul suo corpo; lei gradì tantissimo la pioggia dorata e mentre la riceveva iniziò a masturbarsi; dovevo ancora finire di pisciare che l’uccello per la situazione era tornato duro come il marmo; Giada continuando a masturbarsi lo riprese in bocca e iniziò a succhiarlo violentemente; non ci volle molto che entrambi raggiungemmo l’orgasmo praticamente in simultanea; un po’ di sborra le mie palle riuscirono ancora a secernerne e lei la gustò ancora con soddisfazione.
Facemmo quindi una lunga doccia; dopodiché pensammo a come giustificare la nostra assenza dalla cena; un colpo di telefono e accampai la scusa di un guasto improvviso alla macchina, chiedendo scusa!
Dopodiché ci salutammo, con la promessa di ripetere altri incontri del genere (e lei tenne a puntualizzare “anche” l’incontro a tre di cui avevamo parlato.
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