Un incidente su una strada di campagna
di
1ely3n7 :)
genere
etero
E' una mattina fredda e piovosa. Sto andando, con la mia auto, a fare una visita a mia mamma che abita in un paesino di campagna. Mia madre è malata e, per questo motivo, mi affretto per andare a trovarla. La mia fiat 500 procede, a fatica, sulle stradine tortuose e rese insidiose dal fango e dall'acqua che scorre abbondante. Poiché è una giornata gelida, mi sono messa un maglioncino che lascia, comunque, scoperto il mio ombelico, una gonna, che mi copre le gambe fin sotto al ginocchio, e scarponcini. Ho lasciato scendere, sulle spalle e sul petto, i miei lunghi capelli neri. Mentre sto guidando, guardo nello specchietto retrovisore e vedo arrivare a gran velocità, dietro di me, un fuoristrada nero. Il fuoristrada non riesce a frenare in tempo e mi tampona. Mi fermo e scendo velocemente dall'auto. Sono molto arrabbiata e cammino nervosamente verso il fuoristrada. "Mi dispiace per aver tamponato la sua auto. Ma ho un urgenza e devo proprio andare. Questo è il mio biglietto da visita. Può lasciare questi miei dati alla sua compagnia di assicurazione auto.." mi dice a bassa voce. Io non gli rispondo subito, sono ancora nervosa per quello che ha fatto alla mia auto. Poi prendo il suo biglietto. Lo guardo in faccia. E' un uomo robusto, con capelli biondi, occhi scuri e porta gli occhiali. Lui fissa, per un attimo, il suo sguardo su di me. I suoi occhi si soffermano prima sul mio viso e sui miei capelli e poi abbassa il suo sguardo per ammirare il mio ombelico. Inizio ad eccitarmi ma mantengo sempre un atteggiamento severo nei suoi confronti.
Lui mi sorride e mi chiede come mi chiamo. "Mi chiamo Eliana. Questo incidente proprio non ci voleva. Chiamerò il mio compagno e gli dirò di venire a prendermi" gli rispondo seccamente. "Io sono Gilberto. Eliana, sei una donna molto bella..hai bellissimi occhi neri e un fisico stupendo..è davvero fortunato il tizio che verrà a prenderti..per farmi perdonare, oltre a pagare il danno, ti farei tante coccole e ti inviterei nella mia villa..peccato non potermi fermare..comunque il mio invito rimane sempre valido.." Prima di partire, si sporge dal finestrino del suo fuoristrada, allunga la sua mano e mi accarezza leggermente le labbra. Io sono piacevolmente sorpresa dal suo gesto e lo lascio fare. Per alcuni secondi, le dita della sua mano massaggiano dolcemente le mie labbra. Poi impugna il volante del suo fuoristrada, accende i motori e se ne va. Chiamo mio marito e lo aspetto dentro la mia auto. Dopo un'ora, arriva con la sua auto. "Ciao cara, stai bene? Ho fatto tardi, per colpa del traffico e di questa abbondante pioggia" mi dice Gianfranco, venendomi incontro. Io lo abbraccio e lo bacio sulle labbra. Lui infila la sua lingua nella mia bocca e io infilo la mia lingua nella sua. Le nostre lingue si uniscono, si intrecciano. Mentre ci baciamo, Gianfranco infila le sue dita dentro il mio ombelico, mentre io gli accarezzo il petto. Poi, gli racconto l'incidente e gli faccio vedere il biglietto dell'uomo. Non gli dico che l'uomo mi ha anche invitato nella sua villa ed ha accarezzato le mie labbra. Queste cose, piacevoli, le tengo per me. Gianfranco chiama il carro attrezzi, mentre io salgo sulla sua auto. Subito dopo, Gianfranco accende i motori della sua auto e si dirige verso la casa di mia mamma. Arrivati a destinazione, con sollievo, apprendo che mia madre sta un po' meglio. Per sicurezza, quella notte rimaniamo a far compagnia a mia madre e, il mattino seguente, facciamo ritorno a casa.
Lui mi sorride e mi chiede come mi chiamo. "Mi chiamo Eliana. Questo incidente proprio non ci voleva. Chiamerò il mio compagno e gli dirò di venire a prendermi" gli rispondo seccamente. "Io sono Gilberto. Eliana, sei una donna molto bella..hai bellissimi occhi neri e un fisico stupendo..è davvero fortunato il tizio che verrà a prenderti..per farmi perdonare, oltre a pagare il danno, ti farei tante coccole e ti inviterei nella mia villa..peccato non potermi fermare..comunque il mio invito rimane sempre valido.." Prima di partire, si sporge dal finestrino del suo fuoristrada, allunga la sua mano e mi accarezza leggermente le labbra. Io sono piacevolmente sorpresa dal suo gesto e lo lascio fare. Per alcuni secondi, le dita della sua mano massaggiano dolcemente le mie labbra. Poi impugna il volante del suo fuoristrada, accende i motori e se ne va. Chiamo mio marito e lo aspetto dentro la mia auto. Dopo un'ora, arriva con la sua auto. "Ciao cara, stai bene? Ho fatto tardi, per colpa del traffico e di questa abbondante pioggia" mi dice Gianfranco, venendomi incontro. Io lo abbraccio e lo bacio sulle labbra. Lui infila la sua lingua nella mia bocca e io infilo la mia lingua nella sua. Le nostre lingue si uniscono, si intrecciano. Mentre ci baciamo, Gianfranco infila le sue dita dentro il mio ombelico, mentre io gli accarezzo il petto. Poi, gli racconto l'incidente e gli faccio vedere il biglietto dell'uomo. Non gli dico che l'uomo mi ha anche invitato nella sua villa ed ha accarezzato le mie labbra. Queste cose, piacevoli, le tengo per me. Gianfranco chiama il carro attrezzi, mentre io salgo sulla sua auto. Subito dopo, Gianfranco accende i motori della sua auto e si dirige verso la casa di mia mamma. Arrivati a destinazione, con sollievo, apprendo che mia madre sta un po' meglio. Per sicurezza, quella notte rimaniamo a far compagnia a mia madre e, il mattino seguente, facciamo ritorno a casa.
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