Per Michela e Laura è un gioco

di
genere
feticismo

Era una domenica di fine settembre, la scuola era iniziata da pochi giorni. Data la mia simpatia e solarità mi feci subito molti amici all’interno della classe, in particolare strinsi i rapporti con un ragazzo di nome Manuel, traferitosi recentemente nella mia scuola. Era un ragazzo sveglio, alto più o meno come me, circa 1,80m, pesava quasi 90 kg ed era stato preso come bersaglio fin da subito dagli altri compagni. E fu il mio istinto di giustizia a farlo entrare sotto la mia ala. Un pomeriggio uscimmo per bere qualcosa e fumare qualche sigaretta, quando vidi in lontananza arrivare Michela e Laura, due ragazze della classe accanto. Entrambe le conoscevo molto bene per via di una gita scolastica fatta l’anno precedente, dove le nostre classe erano unite per l’avvenimento. Fu così che le invitai a sedersi assieme a noi per bere qualcosa.
Michela era una ragazza molto carina, non bellissima, ma aveva il suo fascino: capelli neri ed uno sguardo molto intrigante, era piuttosto bassa, indossava una giacchetta nera chiusa con la zip fino al collo, dei blue jeans molto aderenti e delle scarpe da ginnastica nere, che lasciavano intravedere un curioso calzino rosa. Laura invece era davvero una bella ragazza, capelli mossi castani, occhi azzurri e un seno davvero grande coperto dalla giacca, indossava dei leggings attillati e stivaletti.
Dopo alcuni spritz bevuti tutti assieme, tralasciammo i discorsi legati alla scuola per parlare di cose più “interessanti”. Subito si iniziò a parlare di rapporti sessuali passati e cose legate ad essi, fino a che Michela esclamò: “a me nessuno ha soddisfatto pienamente, sarà che ho interessi diversi da tutti quanti”. Quella frase mi incuriosì parecchio, le chiesi quindi cosa intendesse dire nello specifico. Lei sorrise ma non disse nulla, era chiaro che volesse far crescere la curiosità a riguardo. Laura invece aveva l’’aria di chi sapeva tutto ma voleva reggere il gioco.
Ad un certo punto Laura ricevette una telefonata dai genitori, i quali le dissero che la sera stessa, per cena, non ci sarebbero stati. È così che Laura ci chiese se volevamo fare tutti una cena a casa sua. Io e Manuel accettammo volentieri. Arrivati lì ci tolsimo la giacca ma non le scarpe, Laura disse che il pavimento non era stato pulito percui non era necessario toglierle, la cosa mi sembrava un po’ strana..
Ci sedemmo sul divano e Michela propose un gioco: “Facciamo un gioco, tanto è presto, io prima di un ora e mezza non avrò troppa fame”
“Che gioco?” Chiesi io.
“Obbligo o verita? Visto che abbiamo già bevuto un po’ ci divertiamo” propose Laura.
Accettammo tutti, la situazione stava già diventando piccante.
Il gioco inizió.. Laura chiese a Manuel obbligo o verità, lui rispose verità. Gli fu chiesto se aveva qualche segreto, lui rispose un po’ imbarazzato che era circonciso. Toccava a lui chiedere a Michela obbligo o verità, lei rispose verità è le fu chiesto cosa le piacesse di così strano e riservato, lei rispose:”mi piace dominare”.
Io e Manuel ci scambiammo uno sguardo che voleva dire tutto. Era il mio turno, Michela mi chiese obbligo o verità; io per rendere tutto più piccante risposi obbligo. E fu così che mi fecero spogliare totalmente nudo. Non ero in imbarazzo, ma non ero nemmeno troppo contento, erano tutti vestiti e il mio membro non era per niente eretto ma prosegui. Chiesi a Laura obbligo o verità, lei rispose obbligo e fu così che le chiesi di leccarmi il membro fino a che non si sarebbe eretto, il tutto senza poter usare le mani. Purtroppo fu una cosa molto breve, lei era molto bella e quasi subito ebbi un erezione. Subito dopo Laura disse a Manuel obbligo o verità, lui rispose obbligo, e fu spogliato completamente anche lui. Le ragazze si misero a ridere, vista la pancia di Manuel ma lui ci era abituato, e tutto sommato in quella situazione non sembrava importargli molto. Manuel chiese a Michela obbligo o verità è lei rispose verità, e gli fu chiesto quale membro preferisse tra il mio e il suo, lei rispose il mio. Lì mi venne fuori un sorriso compiaciuto. Michela mi disse obbligo o verità e io risposi obbligo, ero stufo di parlare e basta, lei mi guardò e mi disse: “il gioco finisce qui, te e manuel da adesso siete gli schiavi miei e di Laura e farete tutto ciò che noi diciamo”. Ero molto intrigato da questa cosa è volevo vedere fino a che punto ci saremo spinti,
Laura e Michela si sedettero vicine sul divano e obbligarono Manuel di mettersi in un angolo a guardare per intanto. Mi dissero:”adesso ci togli le scarpe” io iniziai a sfilare prima quelle di Michela, vidi così il suo calzino rosa, poi sfilai gli stivaletti di Laura, aveva dei calzini bianchi con dei pois azzurri. Io mi stavo già eccitando parecchio, e loro videro la mia erezione completa. Avevano capito che i piedi mi piacevano abbastanza, e da lì mi dissero che dovevo togliere loro i calzini senza poter usare le mani, solo la bocca. Io riuscii in qualche modo a sfilarli tutti usando la bocca, finito questo Michela raccolse il calzino di Laura e me lo infiló in bocca e mi disse:”ti piace vero brutto porco?” Io feci di si con la testa e loro si misero a ridere. Michela ad un tratto impose a Laura di spogliarsi completamente, per un primo momento rifiutò, non accettava di essere dominata anche lei, credeva di essere alla pari di Michela.. ma subito la convinse dicendole: “dai spogliati anche te così ci divertiamo di più”. Laura si tolse la maglietta e reggiseno, uscirono fuori due seni enormi, quando tolse i leggings e le mutandine Manuel non c’è la fece più a resistere e iniziò a masturbarsi. Michela se ne accorse e gli disse che avrebbe dovuto pagare una penitenza per non aver rispettato l’ordine di stare a guardare. “Ora ti alzi e lecchi l’ano di Laura, mentre con la mano tocchi il tuo amico”. Io all inizio mi opposi, non volevo farmi toccare il membro dal mio amico, ma Michela mi disse di stare zitto e leccarle entrambi i piedi. Ero eccitatissimo di leccarle i piedi, ma dopo quasi 10 minuti che andavano avanti sentivo che ero al limite e stavo per venire, così Michela obbligo Manuel a smetterla di toccarmi, lei si rimise un calzino fino a metà pianta del piede e disse:” metti il membro qua dentro e inizia a muoverlo come se mi stessi penetrando fino a quando non vieni, mentre te Manuel lecca i piedi a Laura e masturbati mentre lo fai”.
Ogni suo desiderio era un ordine, ed e così che poco dopo ho riempito la sua pianta del piede con il mio sperma, il calzino era completamente pieno del mio sperma.
Mancava solo Manuel a completare l’opera. Sfilo così quel calzino bagnato e disse a Manuel di infilarselo come fosse un profilattico.. la cosa era un po’ disgustosa per lui ma accetto, Laura allungo i piedi in direzione del suo membro inizio a masturbarlo con essi. Poco dopo anche lui venne in quello stesso calzino in cui ero venuto anche io.
Ci fecimo tutti una risata e andammo a cenare.
scritto il
2018-09-27
6 . 2 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Magia su skype
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.