La mia adorata nonna

di
genere
incesti

La fantasia dell'incesto, o meglio ancora di avere relazione con una coppia matura mi ha sempre eccitata; per questo, ho deciso di lasciarmi andare un po', liberando la mia fantasia languida, sperando di coinvolgervi.


Fin da piccola, ho sempre adorato riposare in braccio a mia nonna, sul suo seno prosperoso e morbido, e la situazione è la stessa anche ora. Dopo una mattina estenuante a scuola, i miei genitori mi mollarono dai nonni subito dopo pranzo e con un abnorme mal di testa, ma senza creare in me collera, mi piaceva passare il tempo lì. Fisicamente, entrambi i nonni erano provati dall'età, entrambi ormai in pensione, ma il loro animo è sempre stato giovanile, in particolar modo per quanto riguarda nonna Daniela. Anche questo pomeriggio, mi ritrovai a riposare stretta a lei con la scusa del mal di testa, ed anche lei evidentemente si era appisolata dopo un po', intuibile dal suo lieve sospirare sporadico. Adesso ero in una situazione strana, mi ero svegliata da un sogno particolarmente a luci rosse, sentivo i miei umori invadere il mio intimo e trovarmi contro quelle grandi tette non aiutava, seppur io da sempre mi sia professata etero. Provai a sgusciare via, premendo la mia faccia contro il suo prosperoso seno, cosa che causò un mugolio, e muovendo i fianchi, cosa che mi fece rendere conto di essere a cavallo delle sua formosa coscia. Come ero finita lì sopra, non me lo so spiegare. La stretta era forte, abbastanza da causarmi una piccola crisi di ansia: probabilmente i miei umori avevano bagnato i leggins bianchi e, a svegliarla, avrebbe sentito tutto. Ma se fino a quel momento non si era svegliata, magari io potevo.. no! Non potevo masturbarmi sulla sua coscia. Quelle tettone che uscivano dal prendisole casalingo però.. e quella posizione. Al diavolo! Iniziai a muovermi, tenendo la mia figa coperta ben premuta contro la sua cosciona e la faccia tra le sue tette. Volevo stringerla, leccarle, ma mi limitavo a muovere il bacino e a mugolare il più piano possibile, fin quando non percepii le sue mani sul mio culo che, piuttosto che fermarmi, mi incitavano a continuare.

“Dopo ne parliamo tesoro, adesso non fermarti, ti prego”

Alzai lo sguardo e mi resi conto che, non solo stavo dando piacere a me stessa, ma che a mia volta la sua figa veniva toccata dalla coscia. Diventai rossa, ma non riuscivo più a fermarmi ormai; mi feci coraggio e iniziai ad essere più sicura, dedicando le mie mani alle sue tettone coperte, fino a che entrambe eravamo ansimanti, ricoprendo la stanza di gemiti. Dopo qualche altro minuto, entrambe arrivammo all'apice, e fù dopo quello che accadde: mi diede un bacio sulle labbra, mentre prendeva ad accarezzarmi la schiena per aiutarmi a tranquillizzarmi.

"Oh nipotina, non abbiamo mica finire.. La nonna deve farti un discorsetto.."

E dal suo sorriso malizioso, e dalle carezze che si spostavano sotto la maglietta, capì che il discorso avrebbe preso una piega inaspettata.

[Continua...]
scritto il
2019-09-29
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