Io e le mie compagne
di
iagootellodesdemona
genere
bondage
Eravamo in macchina, io stavo guidando, mentre di fianco a me c'era la R, e dietro la M, entrambe un po' alticce, e si sa che quando le femmine sono alticce sono capaci di tutto. Il viaggio stava andando perfettamente. Di notte, il momento migliore per guidare. Poi scattò una domanda durante una delle loro fragorose risate. La R aveva una specie di camicetta bianca, ma unito in un pezzo unico sotto aveva la gonna, che le arrivava poco sotto le natiche. La M invece aveva uno di quei vestiti da ballo delle debuttanti, solo un po' più osè, con le spalle abbastanza scoperte, e lo spacco sotto che lasciava intravedere le gambe, ma niente di più. La R mi chiese, senza freni, quale fosse la mia pratica sessuale preferita. Io fui colto molto di sorpresa e sperando nel fatto che fossero molto ubriache e che non si sarebbero ricordate la mia risposta, dissi: “Bondage, ma quello dolce, per puro scopo sessuale, non per deridere o cose del genere, solo per dominare il proprio partner con un po' di piccante in più.” se io ero sorpreso loro lo furono di più e si misero a ridere e dopo averci ragionato aggiunsero: “quindi a te piace legare le ragazze e solo così trovi il piacere?”
in tutta onestà, tanto ormai la conversazione aveva preso quel verso, risposi, con un piccolo sorriso: “si, che c'è di male? Niente, e poi piacere lo trovo anche normalmente, solo che così ci si aggiunge qualche cosa in più. Mi fa sentire bene, e inoltre il fatto più bello è che ci vuole tanta fiducia per farlo nonostante sembri una pratica rude, e solo così si prova il massimo del piacere”
“lo fai spesso?”
“ogni volta che posso, se avessi una ragazza, o più ragazze disposte, non avrei tregua...siete interessate? Guardate che è una bella esperienza, più del sesso normale ed è più sicuro di quel che non si creda”
io mi gustai un attimo quel momento. Avevo fatto colpo, le avevo ammutolite. Si guardavano e pensavano. Notavo dallo specchietto che la M aveva messo le mani tra le gambe e la aveva un po' allargate, mentre la R essendo davanti, si morse solo il labbro, mentre pensava, passando le mani sul seno. Dovete sapere che loro due sono sempre state un mio sogno proibito: prima di tutto sono entrambe bellissime. La R ha capelli neri a caschetto che evidenziano dei tratti nobiliari nel suo viso, che rimane comunque dolce; occhi marroni, sempre sorridenti o persi nel vuoto, labbra piccole e scommetto anche morbide, sulle quali spesso ho sognato di appoggiare le mie labbra...e non solo. Un corpo da favola, non troppo magro, ma con carne la dove deve esserci e magro la dove dovrebbe essere magro. Gambe da favola, e un culo che sembrava dire “sculacciami ora e prendimi qui”. A scuola indossava sempre dei pantaloni lunghi e abbastanza aderenti, che qualsiasi tessuto fossero, non riuscivano mai a contenere quelle curve pazzesche, e quando a volte durante una lezione mi passava davanti per sbaglio io rimanevo a fissarle il culo, che si muoveva ondeggiando, e che lei sembrava “portare” in giro con una finta inconsapevolezza di non avercelo bello. Ogni tanto mi chiedeva di fare i massaggi, e spesso mi perdevo pensando a quanto sarebbe stato bello massaggiarle quella parte, con tutta la bravura possibile. Inoltre lei era solita rannicchiarsi sui piedi, piuttosto che mettersi a 90 per raccogliere qualcosa, il che faceva fare alle sue natiche un movimento più che sensuale, spesso “per sbaglio” mi mettevo dietro di lei seduto pure io, e quando si alzava mi trovavo questa creazione divina davanti alla faccia. Poi essendo molto amici a volte mi chiedeva di abbracciarla oppure facendo teatro insieme capitava che bisognasse toccarsi il culo...il resto è chiaro, no? Praticamente per riassumere quando sono molto vicino alla R, si può notare un rilievo nei pantaloni all'altezza del pube...
la M invece sembrava la perfetta ragazza che involontariamente istiga al sesso. Occhi chiari, molto sexy, con uno sguardo profondo, capelli mossi e biondi, che le ricoprivano le guance e il collo. Lei fa danza e ha delle curve fantastiche, ogni suo movimento inneggia al sesso. Una schiena perfettamente dritta, che evidenzia le sue tette,soprattutto quando si stira. Quando si muove è sempre aggraziata, e porta spesso delle maglie corte che le fanno vedere l'ombelico e istigano il desiderio di guardare meglio fino a dove sale la linea della maglia. Le gambe da danzatrice, magre ma con muscoli. Perfettamente lisce e bellissime. Rispetto alla R, lei invece è sempre piegata a 90 e come vi dicevo sembra inneggiare al sesso. Anche con lei mi sono capitate situazione definirei strane, quando si piega, mi fisso sul suo culo, che ha un po' una forma di cuore, ma è molto rotondo. Inoltre talvolta passo proprio in quel momento, e senza volerlo, ovviamente, appoggio il pacco su di lei. E poi vado subito via, facendo finta che sia stato perché il passaggio tra i banchi è molto stretto. Spesso le faccio paura da dietro, prendendola per i fianchi levigati e sento il soprassalto sulle mie mani. Poi sulla sedia lei è sempre messa in posizione anche strane, con le gambe piegate, una addosso all'altra o cose del genere, che ricordano molto posizioni del bondage. Ogni tanto ha l'abitudine di passare una mano dolcemente su queste fino a che non arrivo alla zona del pube, e allora guardandola i miei pensieri svagolano.
Alla fine arrivò la loro risposta: “e tu come ci legheresti?”
me la servivano su un piatto d'argento, letteralmente. “ve lo potrei fare vedere, ma vi dovete fidare di me” feci scivolare la mano dalla leva del cambio fino al zona inguinale della R. Sentì già che cominciava ad apprezzare quella conversazione.
non ci furono risposte, ma solo movimenti. La R, si sbottonò un po' dei bottoni del suo vestito, per far fuoriuscire le sue tette, mentre la M si tolse le mutandine e allungandosi con il piede me le fece sventolare davanti alla faccia. Guardai dallo specchietto e nonostante il buio si vedeva che lei aveva le gambe spalancate, si era tirata un po' su il vestito e si stava toccando. Ora mancava solo il posto. La M offrì casa sua. Era libera. Per fortuna avevo tutto dietro.
Arrivati in camera feci prima un piccolo discorso, dicendo che sarei arrivato anche più in la dei preliminari e avrei disposto di qualsiasi buco, e loro dovevano solo godere il momento e dire “quidditch” nel caso qualcosa non stesse andando bene o si sentissero male.
Ordinai di spogliarsi. Neanche a dirlo lo stavano già facendo. La M faceva movimenti più sensuali e fu un piacere guardarla, anche se il mio occhio cadeva più spesso sulla R, mia vecchia fiamma. La M si tolse il vestito con un unico movimento fluido, evidenziando le sue molte doti da danzatrice. La R invece era più impacciata, anche perché il suo era più stretto. Ammirai il suo magnifico culo che veniva fuori, e le loro curve erano esaltate da una luce fioca che gettava un po' di ombra sui punti giusti. Notai che la loro vagina era depilata e in un certo senso chiusa. Ordinai di stare ferme mentre pensavo.
Mi misi di fianco a loro con le corde, facendole passare sul loro corpo in modo lento, ad altezza bacino oppure sui fianchi alti. Loro fremevano. Decisi. Presi con velocità le mani della R, le legai dietro, polso contro polso. Ovviamente questo perché così sarebbero state ad altezza culo e ogni tanto mentre legavo, non feci mancare qualche colpo o carezza sulle parte intime. Già così era bellissima, con le mani che toccavano le natiche sporgenti, nude e lisce. Dopo aver finito notai che involontariamente le avevo tirate molto indietro, così lei fu costretta a porgere il seno in avanti. Poi la feci sdraiare sul letto. Pancia in su. Vicino al bordo. Il letto della M era uno di quelli vecchio stile con delle sbarre sulle testiere. Così come la sua camera. Un letto a due piazze, con testiere di ferro lavorato che formavano i soliti disegni. La misi sul bordo perché così avrei potuto usufruire dei suoi buchi in modo libero. Le allargai le gambe con un movimento veloce, e vidi la vagina già umida. Legai i polpacci alle cosce, e la feci sdraiare del tutto. Ammirai il lavoro. Mancava solo una cosa, presi delle corde e le legai in modo da fare un bavaglio per la bocca. Aveva la testa all'indietro, e le cosce abbastanza larghe, da allargare anche la sua vagina. Le mani sotto il sedere che ogni tanto si muovevano, non sapevo se per toccarsi o per provare ad essere più comode. Poi fu il turno della M, che per tutto il tempo era rimasta in piedi, ma si toccava le tette con una mano e la vagina con l'altra. Lei invece la feci mettere vicino alla testiera sul fondo. Dopo averci messo un cuscino la feci chinare lì sopra, la feci chinare a 90, tanto era abituata. Poi le gambe le allargai il più possibile, per fare in modo che sia io che lei fossimo comodi, e infine le legai al letto. Tocco finale presi una corda che feci passare sotto la sua pancia, fino sulla linea della vagina, poi sull'ano per farla arrivare alla testa, dove feci un piccolo nodo, tutto questo per tenerle la schiena dritta e farle provare un po' di piacere nelle parti intime. Fatto tutto ammirai anche lei, poi bavaglio e si poteva cominciare. Presi prima di tutto due giocattoli: due plug anali di circa 4/5 cm, ma lunghi 6. poteva essere un'esperienza un po' forte per chi fosse vergine in quel buco, ma poco mi importava. Prima pensai alla M, infilarlo fu un po' difficile, dovetti lavorare anche facendo rilassare i muscoli con le mani e dicendole cosa doveva fare. Ogni tanto infilavo anche un dito, con sua grande sorpresa. Alla fine fu tutto dentro, e notavo compiaciuto le contrazioni che questo causava alla mia compagna e la sua faccia di piacere e dolore appena passato. Fu il turno della R, che memore di quello successo alla compagna fu più disponibile. Con lei fui più gentile. Prima di tutto lavorai di mani, infilando prima un dito, poi due, avanti e indietro, sentendo leggeri lamenti da parte sua, infine tre, che andavano a fare praticamente i 4cm. All'improvviso tenendo aperto il buco, che si contraeva sulle mie dita, feci scivolare dentro il plug. Lei provò a gridare, ma il bavaglio lo impedire. Le sussurrai all'orecchio di stare calma, che ora avrebbe sentito il piacere. Infatti fui più delicato e feci movimenti leggeri avanti e indietro che ad ogni colpo causavano un piccolo grido alla mia amica. Per non trascurare la M, che ormai si era abituata a quella presenza, mi avvicinai con l'altra mano, facendo lo stesso. Ogni tanto acceleravo ma nulla di più, e causava piccoli orgasmi e urletti di dolore alle mie compagne. La prima a venire, dopo un po' di tempo, fu la M probabilmente per la posizione. Mi innondò di liquidi la mano. Felice di aver raggiunto il mio obiettivo, le dissi che non le avrei tolto il plug, ma che per i prossimi minuti mi sarei dedicato soprattutto a lei . Dissi alla R che ero deluso e le feci scoprire il alto nascosto del plug, feci scattare il pulsante che faceva partire la vibrazione. La sua faccia fu puro piacere, per me, si intende. Lei invece non smetteva di lanciare la testa all'indietro e provare con le mani a raggiungere quel maledetto plug, provava a muoversi ma non ci riusciva. Le proposi una sfida. Se fosse riuscita a non venire e non avere un orgasmo finché non avevo finito con la M, l'avrei premiata. Altrimenti... andai dalla M, anche a lei feci partire il plug, ma con un'intensità minore. Sentendo esplodere il mio pene dentro i pantaloni decisi di denudarmi anche io. La M fece una faccia strana quando vide che mi stavo spogliando, pensando che fosse già giunto il momento della penetrazione. Invece presi la R, che si stava concentrando per non venire, la misi in posizione eretta. Riusciva perfettamente a stare così, anche perché la tenevo io per la testa oppure da sotto stringendole la mano attorno alle labbra della vagina. In quella posizione probabilmente il plug avrebbe fatto anche più effetto. Le slegai il bavaglio. Lei capì subito vedendo il mio pene davanti alla sua faccia. Però come speranzosa di aver capito male non aprì la bocca, ma fui io a doverle dire cosa fare. Appena aprì quella sua bellissima bocca le infilai il mio uccello dentro, non tutto subito, ebbi un brivido a sentire il caldo della sua gola, e anche a vedere un sogno realizzarsi. Accertandomi che facesse tutto bene, passai poi di nuovo alla M, presi un dildo, di quelli di gomma dura, molto lungo, con a metà delle escrescenze di ferro, che potevano vibrare. In più verso il dildo si allargava, in tre “momenti”. Prima era largo circa 3 cm, facile da fare entrare ormai poi 4 e infine 6 in tutto era lungo 17 cm, una misura sulla media. Lei essendo girata non vedeva quello che stava succedendo dietro, ma poteva sentire la sua amica che faceva dei versi un po' per il plug un po' per il mio pene nella sua bocca. Misi dell'olio sul dildo, feci una cosa per lei sorprendente e le tolsi il plug, e vidi con piacere che era ancora ricoperto di liquidi e che il suo ano si contraeva, ma era ancora largo. Senza farmi attendere le infilai il dildo dentro, che già vibrava, all'inizio niente di che, lei sentì di nuovo il piacere di un corpo che le entrava nel buco, poi cominciai a spingere, e sentì la sua disapprovazione, sentendo che il corpo non si fermava, pian piano, con gli stessi movimenti di prima, le infilai i primo 8 cm di dildo, che si stava pian piano allargando, e che stava vibrando. Poi mi volsi un attimo verso la R e la staccai dal mio uccello, e la feci mettere come prima, imbavagliata e a pancia in su, intanto feci aumentare al massimo la vibrazione del plug, e mi eccitai ancora di più vedendo come gli spasmi del piacere le percorrevano il corpo. Poi tornai al dildo che avevo tenuto fermo con una mano, mentre sentivo gli orgasmi della M crescere di tono. Infine con un po' di resistenza lo feci scivolare dentro fino ai 6 cm, e lei urlò sotto il bavaglio, provando a muoversi, mentre il suo ano si contraeva e si allargava sempre di più per accogliere quel dildo. Decisi che quello era il suo limite. Presi un vibratore normale che le legai davanti alla vagina. Così quelli erano i suoi due motivi maggiori di piacere, il che si poteva vedere e sentire. Decisi che sarei venuto dentro la sua bocca. Ma prima aggiunsi una cosa alla mia R. Presi di nuovo la borsa dei desideri e presi le palline anali, quelle con il filo. La prima pallina era piccola, di solo 1 cm di diametro, poi la seconda aumentava di 2 o poco più cm e così via fino alla quinta, di 9 cm, sapevo che quel giorno sarebbe stato impossibile arrivare fino a quella, ma ci avrei provato. Mentre sentivo i mugolii della M, mi chinai sulla R, ancora impegnata a non venire, anche se capivo che ormai era al limite, le toccai l'ano, facendo muovere a destra e a sinistra e su e giù il plug, che fece fuoriuscire un po' di liquidi, mentre lei si abbandonava a un piccolo orgasmo. Presi le palline e le infilai dentro la vagina della R, ancora poco toccata quella sera, ma abbastanza umida. Feci entrare la prima e la seconda molto facilmente, già dalla terza di 5 cm, cominciai a fare fatica. Lei ad ogni movimento sussultava sotto le mie mani, decisi di provare a rilassarla prendendole un capezzolo con la mano e stringendo anche la tetta. Poi con l'altra mano pian piano, feci entrare anche le terza. Per ora poteva bastare mi dissi. Infine infilai dentro una piccola asticella che poteva vibrare, e quindi faceva vibrare tutte le palline toccandole. La sentì gemere ancora. Mi dedicai un po' ai suoi capezzoli e stringendoli e giocandoci per un minutini vidi quanto lei era eccitata nonostante tutto, nonostante la doppia penetrazione che probabilmente era la prima della sua vita. Andai dalla M. Con il cazzo all'aria, ancora duro. Mi misi davanti a lei che per le corde aveva già lo sguardo sollevato. Le tolsi il bavaglio e le misi dentro il mio pene, piano. Poi sempre più veloce sentendo il caldo della sua gola. Le presi i capelli, mentre con l'altra mano riuscì ad arrivare al dildo che fuoriusciva dal suo buchino e cominciai a far movimenti avanti e indietro. La sentivo che come la R, faceva rumori a metà tra il soffocamento e la goduria. Non avrei mai immaginato che fosse così brava. Tutti e tre ci stavamo divertendo. Aumentai il ritmo sentendo il mio pene durissimo e prima di venire uscì e le venni in faccia, completamente. Lei fece un verso disgustato ma prima che dicesse qualcosa le pulì la faccia. La R ancora durava, magari non era ancora del tutto rilassata. Decisi di cambiarle leggermente posizione. Presi le gambe e le slegai. Presi una gamba e la allargai verso le sbarre e la legai lì. La sua vagina di aprì, mentre lei continuava ad emettere versi attraverso il bavaglio, ma si ostinava a non venire, e intanto mi guardava anche storto. Il suo plug era ancora inserito e lei era seduta praticamente sopra ad esso, segno che ormai non le dava più troppo fastidio, mentre le palline forse cominciavano ad avere qualche effetto. Presi anche l'altra caviglia e feci la stessa cosa. Infine la feci sdraiare di nuovo con la schiena sul letto. Le sussurai un po' di cose all'orecchio, mentre con le mani esploravo le sue gambe. Percorrendo su e giù l'interno coscia fermandomi un attimo prima della vagina oppure toccando solo le parti intorno. Lei cominciò a lasciarsi andare pian piano, e sentì i suoi umori sulle mie mani. Allora presi le palline e ne inserì un'altra, rimaneva solo quella di 9 cm. Prensai che non fosse possibile che la mia voce avesse un effetto tale. Intanto continuavo con le dite a toccarla e cominciai a fare dei ditalini. Intanto la M cominciava quasi ad urlare per la presenza del dildo che vibrava nel suo ano. Venne un'altra volta, ma non me ne preoccupai, la lasciai lì a gemere e orgasmare nei suoi liquidi. Dovevo far venire la R. Cominciai con l'ultima pallina, inserendola piano piano, facendola entrare ed uscire, mentre continuavo a parlarle e a toccarla. Sentì che mosse le gambe per allargarle ancora un po'. Con l'altra mano intanto toccai il plug anale. Facendolo girare all'interno in modo molto delicato. Poi la pallina arrivò a metà e infine entrò tutta, sentì un orgasmo crescerle in gola e nel corpo e così fu. Il suo corpo cominciò ad avere i soliti spasmi da orgasmo, mentre io tiravo fuori le palline lentamente una ad una, con la R che ad ogni movimento si lasciava andare sempre di più, finchè non sembrò che ogni liquido nel suo corpo fosse prosciugato. Sia lei che la sua amica ansimavano. Allora feci una domanda a voce alta: “vi sono piaciuti i preliminari?” la R con poche forze sbarrò gli occhi, pensando a quello che doveva ancora venire. Ma intravidi un sorriso in quegli occhi. La M invece in tutta risposta stava per orgasmare un'altra volta. Allora quasi dimenticandomi di lei, le tolsi tutti gli attrezzi. Tolsi loro anche il bavaglio. Prima feci una domanda alla M: dato che sei venuta più volte, hai varie combinazioni., tra le seguenti ne puoi scegliere solo due o decidi in che posizione farti legare, anche se sembra che apprezzi molto la pecorina o decidi in che buco verrà scopata la tua amica, che sembra una cosa senza privilegi, ma gli scoprirai più tardi oppure decidi che attrezzo potrò usare su di lei. Hai trenta secondi intanto io mi diverto” mi misi dietro di lei e cominciai a leccarle la passera, per impedire di ragionare correttamente. Sentivo infatti che provava a divincolarsi dalla mia lingua che causava qualche problema. Infine scelse. “scelgo la posizione e il buco della R”
“vada avanti”
“io vorrei vederti in faccia mentre mi scopi, e la R vorrei la scopassi nel culo”
“okay sarà fatto, ora ti rimetto il bavaglio, quello che non potevi sapere è che se per la R avessi scelto un buco su di te sarebbe caduta la sentenza opposta, e quindi penso che tu ti sia appena salvato il culo, letteralmente, ma mentre tu sarai imbavagliata la tua amica no, così potrai sentire quello che le ahi fatto. Sentito R, preparati' la M provò a scusarsi prima che le rimettessi il bavaglio, ma non ci riuscì mentre la R mi guardava con i suoi occhi da cerbiatta. Mi sarei concesso prima a lei, poi avrei pensato alla M, che intanto lasciavo con un piccolo stimolatore nella vagina che aumentava di potenza piano piano. Guardai la R, nuda davanti a me, il sogno proibito. La sua vagina ancora bagnata e spalancata davanti a me, i suoi capezzoli duri e lei che mi guardava in un modo che non aveva mai fatto prima, con un misto di eccitazione, paura e mille altre emozioni. Il suo ano si era abituato solo a un plug anale di dimensioni medie quindi sarei dovuto andare piano, per tranquillizzarla le dissi che una volta fatto il culo le avrei penetrato la dove si deve. Lei nonostante avesse la bocca libera non disse niente si limitò a girarsi verso di me e mi fece il segno con le labbra di un bacio. La accontentai, non mi costava nulla. Era giunto il momento. Misi il preservativo, presi il lubrificante e mi avvicinai a lei con il pene, prima stimolai con le mani il suo clitoride, poi quando sentì che si stava rilassando, mi appoggiai contro il suo buchino. Cominciai piano piano ad entrare senza fare troppa fatica all'inizio, cominciando a muovervi lentamente avanti e indietro mentre la stimolavo anche con le dita, lei cominciò ad apprezzare sempre di più il mio trattamento, si rilassò e accolse dopo un po' di minuti tutto il mio pene dentro di sé, la via era libera. Con movimenti un po' più decisi cominciai a spingere, sentendo un suo verso ogni volta che andavo in profondità, con le mani le presi prima i fianchi, poi le tette, tastando con golosità quelle forme che sempre avevo desiderato, schiaffeggiandole e stringendole. Incontrai il suo sguardo e così rimanemmo per tutto il tempo, lei che mi guardavo mentre le sverginavo l'ano, e sfruttavo qualsiasi centimetro del suo corpo da dea, io che la guardavo ansimare sempre di più, arrivando quasi ad urlare di piacere, ma costringendosi a guardarmi. Poi sentì il pene più duro mentre lei veniva di nuovo, feci un sorriso. Pochi secondi dopo venni anche io, e lei fece una faccia strana. Tolsi piano piano il mio membro da lei, mentre mi godevo quegli ultimi istanti. Lei si gettò all'indietro con la testa, i capelli disordinati, il corpo visibilmente stanco che si era abbandonato sulle mie mani e di cui sentivo il peso emotivo e materiale. La baciai un'altra volta. Decisi di cambiarle posizione. Le slegai le gambe, ormai stanche anche esse di quella posizione. Feci percorrere alle mie dita tutta la lunghezza del suo corpo, apprezzandone ogni movimento o spasmo involontario causato da me. Poi feci passare le dita davanti al pube, solleticandolo leggermente e infine lungo le gambe che mi abbassai a percorrere anche in senso opposto con la lingua, volevo lasciarle buone sensazioni di quella esperienza. Infine slegai in modo definitivo le gambe. La feci rimettere in piedi e feci la karada. Presi una corda abbastanza lunga, le feci un cappio intorno al collo abbastanza largo e feci le solite procedure, ovviamente sulla vagina feci più nodi possibili, cercando di fare stringere anche la corda il più possibile, facendola entrare tra le sue grandi labbra. Sentivo i brividi di piacere. Poi feci la struttura a diamante. Mi fermai un attimo a guardarla...era bellissima. Infine le legai le caviglie e le ginocchia tra di loro. La feci girare e le legai le mani alle caviglie in un perfetto hogtie, infine quel nodo lo legai alla corda all'altezza della vagina in modo che se lei si fosse mossa anche solo di un millimetro lo avrebbe sentito tutto. Ora rimaneva la M. Mi aveva chiesto di cambiarle posizione ma ero indeciso sul da farsi. Intanto la slegai dalla testiera. La misi in piedi sempre con le mani legate dietro la schiena...decisi per una cosa molto semplice, dato che lei “aveva vinto” se lo meritava. La feci sedere sul letto, le presi le caviglie e le portai una sopra all'altra come se fosse seduta a gambe incrociate. Così sembrava un piccolo oggetto da poter sfruttare a proprio piacimento. Prima però decisi di dare alla R una stimolazione vaginale, mettendole un vibratore che veniva tenuto fermo da tutte le corde. Allora mi dedicai alla M, presi in mano il mio uccello per farlo tornare duro e intanto mi chinai a leccarle la passera come non avevo mai fatto per nessun'altra. Allargai con le dite, slinguazzando il meglio possibile finché non decisi che poteva bastare. Allora mi rialzai, la guardai negli occhi e piano piano la penetrai. Lei non si trattenne, probabilmente aspettava quel momento da tutta la sera. Cominciai a farlo andare dentro tutto e con una mano le presi la guancia con un gesto delicato e la costrinsi a guardarmi. Cominciò ad orgasmare anche lei ogni volta che il mio pene tornava dentro, io mi sentivo in paradiso. Dato che avrei dovuto dare due botte alla vagina della R quando fui sul punto di scoppiare mi trattenni. La guardai negli occhi, ancora vogliosa perchè non era venuta. Allora mi chinai a finire il lavoro finché la mia faccia non fu immersa dai suoi liquidi per l'ennesima volta. Il suo corpo tremava. Lei si gettò all'indietro stanca morta e felice. Molto felice. La lasciai così. Toccò alla R. Le slegai la corda che teneva uniti polsi e caviglie, facendo in modo di muoverla il più possibile così da stimolarla. Infine tolsi il vibratore. Ecco si stava per completare il mio sogno. Le tirai sul le caviglie finchè non mi trovai comodo ad appoggiare il pene sulla sua vagina e in quel momento la penetrai con amore, forza e una dosa di cupidigia che rendeva tutto più soddisfacente. Mi stavo scopando la ragazza che mi aveva tenuto legato in una friendzone per 2 anni. Era il culmine del piacere. La sua figa era stretta per la posizione in cui era. La girai allora e la misi a pecora, toccava anche a lei. La continuavo a penetrare, avanti e indietro, e a ogni colpo lei era sempre più legata a me, sempre più mia. Sentivo i suoi orgasmi e le mie orecchie gioivano. Guardavo il suo corpo bellissimo che era totalmente dipendente da me. Le tirai su la testa appoggiata contro il cuscino. Per farla stare dritta. I colpi finali erano potenti, si sentivano le palle sbattere contro la sua pelle. Le diedi anche qualche schiaffo sul culo, sul suo bellissimo e stramaledetto culo. A un certo punto lo morsi anche. Cosa che in realtà le provocò un brivido di piacere. Infine venni dentro di lei e fu il momento migliore della mia vita. La serata era finita e così le slegai piano piano, chiedendo le solite cose: allora volete altro o il servizio di stasera vi è bastato?
Loro completamente nude mi sorrisero. Vennero vicino a me e mi abbracciarono e baciarono. “non ci hai affatto deluse, è stato bellissimo” poi ognuna fece le sue considerazioni, dalla M che aveva apprezzato in realtà l'anale con il dildo, alla R che diceva di non aver mai provato certe sensazioni. Infine decisero di non rivestirsi. Mi aiutarono a raccogliere le corde da nude, pulire il tutto da nude, provocandomi anche. Infine mi offrirono di dormire lì. Ovviamente accettai. Anche io nudo, con il pene che dopo un po' di pausa a vedere certe bellezze era tornato funzionante. Ci sdraiammo a letto. Io in mezzo. Loro appoggiarono le loro teste sotto le mie braccia rannicchiandosi addosso a me, ognuna accavallò una gamba alla rispettiva mia. Io appoggiai le mani sulle loro natiche, loro sul mio uccello. Chissà magari non doveva finire proprio lì.
in tutta onestà, tanto ormai la conversazione aveva preso quel verso, risposi, con un piccolo sorriso: “si, che c'è di male? Niente, e poi piacere lo trovo anche normalmente, solo che così ci si aggiunge qualche cosa in più. Mi fa sentire bene, e inoltre il fatto più bello è che ci vuole tanta fiducia per farlo nonostante sembri una pratica rude, e solo così si prova il massimo del piacere”
“lo fai spesso?”
“ogni volta che posso, se avessi una ragazza, o più ragazze disposte, non avrei tregua...siete interessate? Guardate che è una bella esperienza, più del sesso normale ed è più sicuro di quel che non si creda”
io mi gustai un attimo quel momento. Avevo fatto colpo, le avevo ammutolite. Si guardavano e pensavano. Notavo dallo specchietto che la M aveva messo le mani tra le gambe e la aveva un po' allargate, mentre la R essendo davanti, si morse solo il labbro, mentre pensava, passando le mani sul seno. Dovete sapere che loro due sono sempre state un mio sogno proibito: prima di tutto sono entrambe bellissime. La R ha capelli neri a caschetto che evidenziano dei tratti nobiliari nel suo viso, che rimane comunque dolce; occhi marroni, sempre sorridenti o persi nel vuoto, labbra piccole e scommetto anche morbide, sulle quali spesso ho sognato di appoggiare le mie labbra...e non solo. Un corpo da favola, non troppo magro, ma con carne la dove deve esserci e magro la dove dovrebbe essere magro. Gambe da favola, e un culo che sembrava dire “sculacciami ora e prendimi qui”. A scuola indossava sempre dei pantaloni lunghi e abbastanza aderenti, che qualsiasi tessuto fossero, non riuscivano mai a contenere quelle curve pazzesche, e quando a volte durante una lezione mi passava davanti per sbaglio io rimanevo a fissarle il culo, che si muoveva ondeggiando, e che lei sembrava “portare” in giro con una finta inconsapevolezza di non avercelo bello. Ogni tanto mi chiedeva di fare i massaggi, e spesso mi perdevo pensando a quanto sarebbe stato bello massaggiarle quella parte, con tutta la bravura possibile. Inoltre lei era solita rannicchiarsi sui piedi, piuttosto che mettersi a 90 per raccogliere qualcosa, il che faceva fare alle sue natiche un movimento più che sensuale, spesso “per sbaglio” mi mettevo dietro di lei seduto pure io, e quando si alzava mi trovavo questa creazione divina davanti alla faccia. Poi essendo molto amici a volte mi chiedeva di abbracciarla oppure facendo teatro insieme capitava che bisognasse toccarsi il culo...il resto è chiaro, no? Praticamente per riassumere quando sono molto vicino alla R, si può notare un rilievo nei pantaloni all'altezza del pube...
la M invece sembrava la perfetta ragazza che involontariamente istiga al sesso. Occhi chiari, molto sexy, con uno sguardo profondo, capelli mossi e biondi, che le ricoprivano le guance e il collo. Lei fa danza e ha delle curve fantastiche, ogni suo movimento inneggia al sesso. Una schiena perfettamente dritta, che evidenzia le sue tette,soprattutto quando si stira. Quando si muove è sempre aggraziata, e porta spesso delle maglie corte che le fanno vedere l'ombelico e istigano il desiderio di guardare meglio fino a dove sale la linea della maglia. Le gambe da danzatrice, magre ma con muscoli. Perfettamente lisce e bellissime. Rispetto alla R, lei invece è sempre piegata a 90 e come vi dicevo sembra inneggiare al sesso. Anche con lei mi sono capitate situazione definirei strane, quando si piega, mi fisso sul suo culo, che ha un po' una forma di cuore, ma è molto rotondo. Inoltre talvolta passo proprio in quel momento, e senza volerlo, ovviamente, appoggio il pacco su di lei. E poi vado subito via, facendo finta che sia stato perché il passaggio tra i banchi è molto stretto. Spesso le faccio paura da dietro, prendendola per i fianchi levigati e sento il soprassalto sulle mie mani. Poi sulla sedia lei è sempre messa in posizione anche strane, con le gambe piegate, una addosso all'altra o cose del genere, che ricordano molto posizioni del bondage. Ogni tanto ha l'abitudine di passare una mano dolcemente su queste fino a che non arrivo alla zona del pube, e allora guardandola i miei pensieri svagolano.
Alla fine arrivò la loro risposta: “e tu come ci legheresti?”
me la servivano su un piatto d'argento, letteralmente. “ve lo potrei fare vedere, ma vi dovete fidare di me” feci scivolare la mano dalla leva del cambio fino al zona inguinale della R. Sentì già che cominciava ad apprezzare quella conversazione.
non ci furono risposte, ma solo movimenti. La R, si sbottonò un po' dei bottoni del suo vestito, per far fuoriuscire le sue tette, mentre la M si tolse le mutandine e allungandosi con il piede me le fece sventolare davanti alla faccia. Guardai dallo specchietto e nonostante il buio si vedeva che lei aveva le gambe spalancate, si era tirata un po' su il vestito e si stava toccando. Ora mancava solo il posto. La M offrì casa sua. Era libera. Per fortuna avevo tutto dietro.
Arrivati in camera feci prima un piccolo discorso, dicendo che sarei arrivato anche più in la dei preliminari e avrei disposto di qualsiasi buco, e loro dovevano solo godere il momento e dire “quidditch” nel caso qualcosa non stesse andando bene o si sentissero male.
Ordinai di spogliarsi. Neanche a dirlo lo stavano già facendo. La M faceva movimenti più sensuali e fu un piacere guardarla, anche se il mio occhio cadeva più spesso sulla R, mia vecchia fiamma. La M si tolse il vestito con un unico movimento fluido, evidenziando le sue molte doti da danzatrice. La R invece era più impacciata, anche perché il suo era più stretto. Ammirai il suo magnifico culo che veniva fuori, e le loro curve erano esaltate da una luce fioca che gettava un po' di ombra sui punti giusti. Notai che la loro vagina era depilata e in un certo senso chiusa. Ordinai di stare ferme mentre pensavo.
Mi misi di fianco a loro con le corde, facendole passare sul loro corpo in modo lento, ad altezza bacino oppure sui fianchi alti. Loro fremevano. Decisi. Presi con velocità le mani della R, le legai dietro, polso contro polso. Ovviamente questo perché così sarebbero state ad altezza culo e ogni tanto mentre legavo, non feci mancare qualche colpo o carezza sulle parte intime. Già così era bellissima, con le mani che toccavano le natiche sporgenti, nude e lisce. Dopo aver finito notai che involontariamente le avevo tirate molto indietro, così lei fu costretta a porgere il seno in avanti. Poi la feci sdraiare sul letto. Pancia in su. Vicino al bordo. Il letto della M era uno di quelli vecchio stile con delle sbarre sulle testiere. Così come la sua camera. Un letto a due piazze, con testiere di ferro lavorato che formavano i soliti disegni. La misi sul bordo perché così avrei potuto usufruire dei suoi buchi in modo libero. Le allargai le gambe con un movimento veloce, e vidi la vagina già umida. Legai i polpacci alle cosce, e la feci sdraiare del tutto. Ammirai il lavoro. Mancava solo una cosa, presi delle corde e le legai in modo da fare un bavaglio per la bocca. Aveva la testa all'indietro, e le cosce abbastanza larghe, da allargare anche la sua vagina. Le mani sotto il sedere che ogni tanto si muovevano, non sapevo se per toccarsi o per provare ad essere più comode. Poi fu il turno della M, che per tutto il tempo era rimasta in piedi, ma si toccava le tette con una mano e la vagina con l'altra. Lei invece la feci mettere vicino alla testiera sul fondo. Dopo averci messo un cuscino la feci chinare lì sopra, la feci chinare a 90, tanto era abituata. Poi le gambe le allargai il più possibile, per fare in modo che sia io che lei fossimo comodi, e infine le legai al letto. Tocco finale presi una corda che feci passare sotto la sua pancia, fino sulla linea della vagina, poi sull'ano per farla arrivare alla testa, dove feci un piccolo nodo, tutto questo per tenerle la schiena dritta e farle provare un po' di piacere nelle parti intime. Fatto tutto ammirai anche lei, poi bavaglio e si poteva cominciare. Presi prima di tutto due giocattoli: due plug anali di circa 4/5 cm, ma lunghi 6. poteva essere un'esperienza un po' forte per chi fosse vergine in quel buco, ma poco mi importava. Prima pensai alla M, infilarlo fu un po' difficile, dovetti lavorare anche facendo rilassare i muscoli con le mani e dicendole cosa doveva fare. Ogni tanto infilavo anche un dito, con sua grande sorpresa. Alla fine fu tutto dentro, e notavo compiaciuto le contrazioni che questo causava alla mia compagna e la sua faccia di piacere e dolore appena passato. Fu il turno della R, che memore di quello successo alla compagna fu più disponibile. Con lei fui più gentile. Prima di tutto lavorai di mani, infilando prima un dito, poi due, avanti e indietro, sentendo leggeri lamenti da parte sua, infine tre, che andavano a fare praticamente i 4cm. All'improvviso tenendo aperto il buco, che si contraeva sulle mie dita, feci scivolare dentro il plug. Lei provò a gridare, ma il bavaglio lo impedire. Le sussurrai all'orecchio di stare calma, che ora avrebbe sentito il piacere. Infatti fui più delicato e feci movimenti leggeri avanti e indietro che ad ogni colpo causavano un piccolo grido alla mia amica. Per non trascurare la M, che ormai si era abituata a quella presenza, mi avvicinai con l'altra mano, facendo lo stesso. Ogni tanto acceleravo ma nulla di più, e causava piccoli orgasmi e urletti di dolore alle mie compagne. La prima a venire, dopo un po' di tempo, fu la M probabilmente per la posizione. Mi innondò di liquidi la mano. Felice di aver raggiunto il mio obiettivo, le dissi che non le avrei tolto il plug, ma che per i prossimi minuti mi sarei dedicato soprattutto a lei . Dissi alla R che ero deluso e le feci scoprire il alto nascosto del plug, feci scattare il pulsante che faceva partire la vibrazione. La sua faccia fu puro piacere, per me, si intende. Lei invece non smetteva di lanciare la testa all'indietro e provare con le mani a raggiungere quel maledetto plug, provava a muoversi ma non ci riusciva. Le proposi una sfida. Se fosse riuscita a non venire e non avere un orgasmo finché non avevo finito con la M, l'avrei premiata. Altrimenti... andai dalla M, anche a lei feci partire il plug, ma con un'intensità minore. Sentendo esplodere il mio pene dentro i pantaloni decisi di denudarmi anche io. La M fece una faccia strana quando vide che mi stavo spogliando, pensando che fosse già giunto il momento della penetrazione. Invece presi la R, che si stava concentrando per non venire, la misi in posizione eretta. Riusciva perfettamente a stare così, anche perché la tenevo io per la testa oppure da sotto stringendole la mano attorno alle labbra della vagina. In quella posizione probabilmente il plug avrebbe fatto anche più effetto. Le slegai il bavaglio. Lei capì subito vedendo il mio pene davanti alla sua faccia. Però come speranzosa di aver capito male non aprì la bocca, ma fui io a doverle dire cosa fare. Appena aprì quella sua bellissima bocca le infilai il mio uccello dentro, non tutto subito, ebbi un brivido a sentire il caldo della sua gola, e anche a vedere un sogno realizzarsi. Accertandomi che facesse tutto bene, passai poi di nuovo alla M, presi un dildo, di quelli di gomma dura, molto lungo, con a metà delle escrescenze di ferro, che potevano vibrare. In più verso il dildo si allargava, in tre “momenti”. Prima era largo circa 3 cm, facile da fare entrare ormai poi 4 e infine 6 in tutto era lungo 17 cm, una misura sulla media. Lei essendo girata non vedeva quello che stava succedendo dietro, ma poteva sentire la sua amica che faceva dei versi un po' per il plug un po' per il mio pene nella sua bocca. Misi dell'olio sul dildo, feci una cosa per lei sorprendente e le tolsi il plug, e vidi con piacere che era ancora ricoperto di liquidi e che il suo ano si contraeva, ma era ancora largo. Senza farmi attendere le infilai il dildo dentro, che già vibrava, all'inizio niente di che, lei sentì di nuovo il piacere di un corpo che le entrava nel buco, poi cominciai a spingere, e sentì la sua disapprovazione, sentendo che il corpo non si fermava, pian piano, con gli stessi movimenti di prima, le infilai i primo 8 cm di dildo, che si stava pian piano allargando, e che stava vibrando. Poi mi volsi un attimo verso la R e la staccai dal mio uccello, e la feci mettere come prima, imbavagliata e a pancia in su, intanto feci aumentare al massimo la vibrazione del plug, e mi eccitai ancora di più vedendo come gli spasmi del piacere le percorrevano il corpo. Poi tornai al dildo che avevo tenuto fermo con una mano, mentre sentivo gli orgasmi della M crescere di tono. Infine con un po' di resistenza lo feci scivolare dentro fino ai 6 cm, e lei urlò sotto il bavaglio, provando a muoversi, mentre il suo ano si contraeva e si allargava sempre di più per accogliere quel dildo. Decisi che quello era il suo limite. Presi un vibratore normale che le legai davanti alla vagina. Così quelli erano i suoi due motivi maggiori di piacere, il che si poteva vedere e sentire. Decisi che sarei venuto dentro la sua bocca. Ma prima aggiunsi una cosa alla mia R. Presi di nuovo la borsa dei desideri e presi le palline anali, quelle con il filo. La prima pallina era piccola, di solo 1 cm di diametro, poi la seconda aumentava di 2 o poco più cm e così via fino alla quinta, di 9 cm, sapevo che quel giorno sarebbe stato impossibile arrivare fino a quella, ma ci avrei provato. Mentre sentivo i mugolii della M, mi chinai sulla R, ancora impegnata a non venire, anche se capivo che ormai era al limite, le toccai l'ano, facendo muovere a destra e a sinistra e su e giù il plug, che fece fuoriuscire un po' di liquidi, mentre lei si abbandonava a un piccolo orgasmo. Presi le palline e le infilai dentro la vagina della R, ancora poco toccata quella sera, ma abbastanza umida. Feci entrare la prima e la seconda molto facilmente, già dalla terza di 5 cm, cominciai a fare fatica. Lei ad ogni movimento sussultava sotto le mie mani, decisi di provare a rilassarla prendendole un capezzolo con la mano e stringendo anche la tetta. Poi con l'altra mano pian piano, feci entrare anche le terza. Per ora poteva bastare mi dissi. Infine infilai dentro una piccola asticella che poteva vibrare, e quindi faceva vibrare tutte le palline toccandole. La sentì gemere ancora. Mi dedicai un po' ai suoi capezzoli e stringendoli e giocandoci per un minutini vidi quanto lei era eccitata nonostante tutto, nonostante la doppia penetrazione che probabilmente era la prima della sua vita. Andai dalla M. Con il cazzo all'aria, ancora duro. Mi misi davanti a lei che per le corde aveva già lo sguardo sollevato. Le tolsi il bavaglio e le misi dentro il mio pene, piano. Poi sempre più veloce sentendo il caldo della sua gola. Le presi i capelli, mentre con l'altra mano riuscì ad arrivare al dildo che fuoriusciva dal suo buchino e cominciai a far movimenti avanti e indietro. La sentivo che come la R, faceva rumori a metà tra il soffocamento e la goduria. Non avrei mai immaginato che fosse così brava. Tutti e tre ci stavamo divertendo. Aumentai il ritmo sentendo il mio pene durissimo e prima di venire uscì e le venni in faccia, completamente. Lei fece un verso disgustato ma prima che dicesse qualcosa le pulì la faccia. La R ancora durava, magari non era ancora del tutto rilassata. Decisi di cambiarle leggermente posizione. Presi le gambe e le slegai. Presi una gamba e la allargai verso le sbarre e la legai lì. La sua vagina di aprì, mentre lei continuava ad emettere versi attraverso il bavaglio, ma si ostinava a non venire, e intanto mi guardava anche storto. Il suo plug era ancora inserito e lei era seduta praticamente sopra ad esso, segno che ormai non le dava più troppo fastidio, mentre le palline forse cominciavano ad avere qualche effetto. Presi anche l'altra caviglia e feci la stessa cosa. Infine la feci sdraiare di nuovo con la schiena sul letto. Le sussurai un po' di cose all'orecchio, mentre con le mani esploravo le sue gambe. Percorrendo su e giù l'interno coscia fermandomi un attimo prima della vagina oppure toccando solo le parti intorno. Lei cominciò a lasciarsi andare pian piano, e sentì i suoi umori sulle mie mani. Allora presi le palline e ne inserì un'altra, rimaneva solo quella di 9 cm. Prensai che non fosse possibile che la mia voce avesse un effetto tale. Intanto continuavo con le dite a toccarla e cominciai a fare dei ditalini. Intanto la M cominciava quasi ad urlare per la presenza del dildo che vibrava nel suo ano. Venne un'altra volta, ma non me ne preoccupai, la lasciai lì a gemere e orgasmare nei suoi liquidi. Dovevo far venire la R. Cominciai con l'ultima pallina, inserendola piano piano, facendola entrare ed uscire, mentre continuavo a parlarle e a toccarla. Sentì che mosse le gambe per allargarle ancora un po'. Con l'altra mano intanto toccai il plug anale. Facendolo girare all'interno in modo molto delicato. Poi la pallina arrivò a metà e infine entrò tutta, sentì un orgasmo crescerle in gola e nel corpo e così fu. Il suo corpo cominciò ad avere i soliti spasmi da orgasmo, mentre io tiravo fuori le palline lentamente una ad una, con la R che ad ogni movimento si lasciava andare sempre di più, finchè non sembrò che ogni liquido nel suo corpo fosse prosciugato. Sia lei che la sua amica ansimavano. Allora feci una domanda a voce alta: “vi sono piaciuti i preliminari?” la R con poche forze sbarrò gli occhi, pensando a quello che doveva ancora venire. Ma intravidi un sorriso in quegli occhi. La M invece in tutta risposta stava per orgasmare un'altra volta. Allora quasi dimenticandomi di lei, le tolsi tutti gli attrezzi. Tolsi loro anche il bavaglio. Prima feci una domanda alla M: dato che sei venuta più volte, hai varie combinazioni., tra le seguenti ne puoi scegliere solo due o decidi in che posizione farti legare, anche se sembra che apprezzi molto la pecorina o decidi in che buco verrà scopata la tua amica, che sembra una cosa senza privilegi, ma gli scoprirai più tardi oppure decidi che attrezzo potrò usare su di lei. Hai trenta secondi intanto io mi diverto” mi misi dietro di lei e cominciai a leccarle la passera, per impedire di ragionare correttamente. Sentivo infatti che provava a divincolarsi dalla mia lingua che causava qualche problema. Infine scelse. “scelgo la posizione e il buco della R”
“vada avanti”
“io vorrei vederti in faccia mentre mi scopi, e la R vorrei la scopassi nel culo”
“okay sarà fatto, ora ti rimetto il bavaglio, quello che non potevi sapere è che se per la R avessi scelto un buco su di te sarebbe caduta la sentenza opposta, e quindi penso che tu ti sia appena salvato il culo, letteralmente, ma mentre tu sarai imbavagliata la tua amica no, così potrai sentire quello che le ahi fatto. Sentito R, preparati' la M provò a scusarsi prima che le rimettessi il bavaglio, ma non ci riuscì mentre la R mi guardava con i suoi occhi da cerbiatta. Mi sarei concesso prima a lei, poi avrei pensato alla M, che intanto lasciavo con un piccolo stimolatore nella vagina che aumentava di potenza piano piano. Guardai la R, nuda davanti a me, il sogno proibito. La sua vagina ancora bagnata e spalancata davanti a me, i suoi capezzoli duri e lei che mi guardava in un modo che non aveva mai fatto prima, con un misto di eccitazione, paura e mille altre emozioni. Il suo ano si era abituato solo a un plug anale di dimensioni medie quindi sarei dovuto andare piano, per tranquillizzarla le dissi che una volta fatto il culo le avrei penetrato la dove si deve. Lei nonostante avesse la bocca libera non disse niente si limitò a girarsi verso di me e mi fece il segno con le labbra di un bacio. La accontentai, non mi costava nulla. Era giunto il momento. Misi il preservativo, presi il lubrificante e mi avvicinai a lei con il pene, prima stimolai con le mani il suo clitoride, poi quando sentì che si stava rilassando, mi appoggiai contro il suo buchino. Cominciai piano piano ad entrare senza fare troppa fatica all'inizio, cominciando a muovervi lentamente avanti e indietro mentre la stimolavo anche con le dita, lei cominciò ad apprezzare sempre di più il mio trattamento, si rilassò e accolse dopo un po' di minuti tutto il mio pene dentro di sé, la via era libera. Con movimenti un po' più decisi cominciai a spingere, sentendo un suo verso ogni volta che andavo in profondità, con le mani le presi prima i fianchi, poi le tette, tastando con golosità quelle forme che sempre avevo desiderato, schiaffeggiandole e stringendole. Incontrai il suo sguardo e così rimanemmo per tutto il tempo, lei che mi guardavo mentre le sverginavo l'ano, e sfruttavo qualsiasi centimetro del suo corpo da dea, io che la guardavo ansimare sempre di più, arrivando quasi ad urlare di piacere, ma costringendosi a guardarmi. Poi sentì il pene più duro mentre lei veniva di nuovo, feci un sorriso. Pochi secondi dopo venni anche io, e lei fece una faccia strana. Tolsi piano piano il mio membro da lei, mentre mi godevo quegli ultimi istanti. Lei si gettò all'indietro con la testa, i capelli disordinati, il corpo visibilmente stanco che si era abbandonato sulle mie mani e di cui sentivo il peso emotivo e materiale. La baciai un'altra volta. Decisi di cambiarle posizione. Le slegai le gambe, ormai stanche anche esse di quella posizione. Feci percorrere alle mie dita tutta la lunghezza del suo corpo, apprezzandone ogni movimento o spasmo involontario causato da me. Poi feci passare le dita davanti al pube, solleticandolo leggermente e infine lungo le gambe che mi abbassai a percorrere anche in senso opposto con la lingua, volevo lasciarle buone sensazioni di quella esperienza. Infine slegai in modo definitivo le gambe. La feci rimettere in piedi e feci la karada. Presi una corda abbastanza lunga, le feci un cappio intorno al collo abbastanza largo e feci le solite procedure, ovviamente sulla vagina feci più nodi possibili, cercando di fare stringere anche la corda il più possibile, facendola entrare tra le sue grandi labbra. Sentivo i brividi di piacere. Poi feci la struttura a diamante. Mi fermai un attimo a guardarla...era bellissima. Infine le legai le caviglie e le ginocchia tra di loro. La feci girare e le legai le mani alle caviglie in un perfetto hogtie, infine quel nodo lo legai alla corda all'altezza della vagina in modo che se lei si fosse mossa anche solo di un millimetro lo avrebbe sentito tutto. Ora rimaneva la M. Mi aveva chiesto di cambiarle posizione ma ero indeciso sul da farsi. Intanto la slegai dalla testiera. La misi in piedi sempre con le mani legate dietro la schiena...decisi per una cosa molto semplice, dato che lei “aveva vinto” se lo meritava. La feci sedere sul letto, le presi le caviglie e le portai una sopra all'altra come se fosse seduta a gambe incrociate. Così sembrava un piccolo oggetto da poter sfruttare a proprio piacimento. Prima però decisi di dare alla R una stimolazione vaginale, mettendole un vibratore che veniva tenuto fermo da tutte le corde. Allora mi dedicai alla M, presi in mano il mio uccello per farlo tornare duro e intanto mi chinai a leccarle la passera come non avevo mai fatto per nessun'altra. Allargai con le dite, slinguazzando il meglio possibile finché non decisi che poteva bastare. Allora mi rialzai, la guardai negli occhi e piano piano la penetrai. Lei non si trattenne, probabilmente aspettava quel momento da tutta la sera. Cominciai a farlo andare dentro tutto e con una mano le presi la guancia con un gesto delicato e la costrinsi a guardarmi. Cominciò ad orgasmare anche lei ogni volta che il mio pene tornava dentro, io mi sentivo in paradiso. Dato che avrei dovuto dare due botte alla vagina della R quando fui sul punto di scoppiare mi trattenni. La guardai negli occhi, ancora vogliosa perchè non era venuta. Allora mi chinai a finire il lavoro finché la mia faccia non fu immersa dai suoi liquidi per l'ennesima volta. Il suo corpo tremava. Lei si gettò all'indietro stanca morta e felice. Molto felice. La lasciai così. Toccò alla R. Le slegai la corda che teneva uniti polsi e caviglie, facendo in modo di muoverla il più possibile così da stimolarla. Infine tolsi il vibratore. Ecco si stava per completare il mio sogno. Le tirai sul le caviglie finchè non mi trovai comodo ad appoggiare il pene sulla sua vagina e in quel momento la penetrai con amore, forza e una dosa di cupidigia che rendeva tutto più soddisfacente. Mi stavo scopando la ragazza che mi aveva tenuto legato in una friendzone per 2 anni. Era il culmine del piacere. La sua figa era stretta per la posizione in cui era. La girai allora e la misi a pecora, toccava anche a lei. La continuavo a penetrare, avanti e indietro, e a ogni colpo lei era sempre più legata a me, sempre più mia. Sentivo i suoi orgasmi e le mie orecchie gioivano. Guardavo il suo corpo bellissimo che era totalmente dipendente da me. Le tirai su la testa appoggiata contro il cuscino. Per farla stare dritta. I colpi finali erano potenti, si sentivano le palle sbattere contro la sua pelle. Le diedi anche qualche schiaffo sul culo, sul suo bellissimo e stramaledetto culo. A un certo punto lo morsi anche. Cosa che in realtà le provocò un brivido di piacere. Infine venni dentro di lei e fu il momento migliore della mia vita. La serata era finita e così le slegai piano piano, chiedendo le solite cose: allora volete altro o il servizio di stasera vi è bastato?
Loro completamente nude mi sorrisero. Vennero vicino a me e mi abbracciarono e baciarono. “non ci hai affatto deluse, è stato bellissimo” poi ognuna fece le sue considerazioni, dalla M che aveva apprezzato in realtà l'anale con il dildo, alla R che diceva di non aver mai provato certe sensazioni. Infine decisero di non rivestirsi. Mi aiutarono a raccogliere le corde da nude, pulire il tutto da nude, provocandomi anche. Infine mi offrirono di dormire lì. Ovviamente accettai. Anche io nudo, con il pene che dopo un po' di pausa a vedere certe bellezze era tornato funzionante. Ci sdraiammo a letto. Io in mezzo. Loro appoggiarono le loro teste sotto le mie braccia rannicchiandosi addosso a me, ognuna accavallò una gamba alla rispettiva mia. Io appoggiai le mani sulle loro natiche, loro sul mio uccello. Chissà magari non doveva finire proprio lì.
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