3. Il diario di Maruska Giornata glutei
di
Maruska alt model
genere
tradimenti
Ho freddo, mi giro nel lettone e non trovo più il mio uomo, sono dalla parte “sbagliata” del letto, mi rotolo verso il mio lato, sul comodino c’è la mia tazza di the ancora caldo. Sento dei rumori provenire dal bagno. É già sveglio, vado da lui. Sono nuda, mi ricordo che mi ha messa a letto così, il capezzoli sono piccoli e duri a causa del freddo. Lui è in piedi davanti ai lavandini e già completamente vestito.
“Buongiorno principessa”. Non rispondo faccio solo un verso con la bocca. Mi infilo tra lui e i lavandini. Lui si avvicina a me, mi spinge indietro e mi siede sul bordo del lavandino. Ha il colletto della camicia azzurra alzato e la cravatta attorno al collo. Mi passo la seta tra le mani e con le gambe gli cingo la vita e lo stringo a me. Con movimenti decisi gli faccio il nodo. Siamo talmente vicini che la colonia di acqua di Parma mi riempie le narici. Il nodo è fatto, lui tenta di ritrarsi.
“Si è fatto bene… cos’è non ti fidi?” Serro ancora di più le gambe, e mi protendo verso di lui per farmi baciare. É un bacio leggero con un po’ di lingua. Gli metto le braccia attorno al collo, e spingo con il bacino verso di lui, ma lo sento scapparmi tra le braccia.
“Devo andare è già tardissimo.”
Mi lascia li in quelle condizioni, nuda, con una voglia incredibile del suo corpo. Va’ beh, non ci posso fare niente. Ritorno in camera e mi rimetto sotto il piumone. Sono solo le 8 e fino alle 10:30 non ho niente da fare. Mi rotolo un po’ nel letto ma non trovo pace. Alle 08:30 sono in piedi e alle 09:15 sono già in palestra.
Nicola, il mio personal trainier è già li, siamo soli.
“Hey sei in anticipo.”
“Si sono un po’ irrequieta.”
“Bene allora usiamola questa energia. Vuoi che facciamo adesso? Io tanto non ho nessuno fino a oggi pomeriggio.”
“SI dai… vado a cambiarmi e poi cominciamo.”
Oggi è giornata glutei: squat, affondi e per finire hip thrust. Nicola mi incita a fare di più e alla fine dell’ora sono inzuppata di sudore. Più di una volta durante le lezioni ho potuto “provare con mano” i suoi muscoli.
Me ne vado verso lo spogliatoio. Sento che mi sta seguendo. Mi giro, lo guardo fisso negli occhi, lui sembra sorpreso. Mi avvicino a lui, gli sbatto proprio addosso.
“Potresti darmi una mano?”
“A fare cosa?” Mi chiede.
Gli butto le braccia al collo. E’ decisamente più basso di Matteo mi supera di poco e io sono poco più di 1,70. Sento i suoi muscoli tendersi, avvicino la mia bocca socchiusa alla sua, è fermo immobile, mentre piego la testa e lo bacio.
Ma è morto? É come paralizzato. Aggiungo anche la lingua. Finalmente comincia a reagire. Certamente non è un bacio da strapparti la lingua, ma è comunque piacevole. Lascio scivolare le mani dal collo alla sua maglietta e le infilo sotto il tessuto sottile. Lui mi stringe e mi fa sentire la sua mascolinità contro il monte di venere mentre le sue mani si infilano sotto il reggiseno sportivo e mi tormenta i capezzoli. Stacco la bocca dalla sua. Sto facendo una cazzata, mi ci sono messa con le mie mani.
“Scopiamo.” Quasi non mi rendo conto di quello che dico.
Lui mi spinge verso lo spogliatoio delle donne. Continuiamo a fare lingua in bocca mentre mi toglie il reggiseno.
“Andiamo in doccia?” Gli chiedo. Mi fa in verso che credo che sia un si. Ci spogliamo e ci infiliamo in doccia. Sotto l’acqua calda posso vedere per la prima volta il suo membro. Lo immaginavo più dotato. Forse sono abituata a Matteo. Gli do le spalle e con le mani appoggiate contro le piastrelle mi faccio infornare. E’ un atleta, si sente, mi scopa con colpi continui e precisi.
Con una mano mi cinge il seno e con l’altra tenta di sgrilletarmi. É inutile sono una vaginale pura. Ma i suoi colpi cominciano a fare effetto. Mi tira verso di lui e mi scopa in piedi. È una posizione difficile per me, ma più grazie all’idea che al suo cazzo sto per raggiungere l’apice.
“Posso venirti dentro?” Mi piacciono i ragazzi educati. Faccio un rantolo che lui interpreta come un si. Lo sento accelerare. A me manca ancora un po’, stringo le gambe per aumentare l’attrito, ma poco dopo lui si scarica dentro di me. Io raggiungo qualcosa di simile all’orgasmo. Lo amplifico un po’ e poi rilasso i muscoli. Anche lui è oramai finito, si sgonfia velocemente e esce da me.
“Grazie… forse è meglio che torni in palestra.”
Lo sento allontanarsi da me e io mi ributto sotto il getto caldo dell’acqua. Me ne sto li per circa 20 minuti e poi vado a cambiarmi. Nello spogliatoio ci sono due crossfitter, sono due montagne di muscoli, rispetto a me, ma so che ammirano i miei tatuaggi. Avranno sentito quello che io e Nicola stavamo facendo? O forse sono arrivate dopo?
Mi rivesto e torno a casa. Nicola è sparito e non lo ho nemmeno pagato.
Sono irrequieta. Ieri sera il mio uomo mi ha fatto cose poche donne accetterebbero. Ma ho una strana sensazione in corpo. So cosa è. Si chiama senso di colpa, per quello che ho fatto poco fa in palestra.
Prendo dalla scarpiera un paio di sandali con il tacco alto, e indosso un leggero trench color tortora, sotto non ho niente. Riprendo la mia macchina e me ne vado verso il centro, dove Matteo lavora.
Entro nel palazzo storico dove lavora e con passo deciso raggiungo il secondo piano dove c’è il suo ufficio. C’è qualcosa che non mi torna. Dove è Francesca, la segretaria di Matteo?
Al suo posto c’è una ragazza mora, mi sembra più giovane di Francesca. Mi guarda:
“posso aiutarla?” Mi chiede con un bel sorriso.
“Matteo è libero?
“Certo chi devo dire?”
Non faccio tempo a rispondere che Matteo sbuca dal suo ufficio.
“Mar… che ci fai qui?
“Sono venuta a fare un giro.” Gli rispondo.
Mi fa cenno in entrare nel suo ufficio, e subito dopo che sono entrata chiude la porta.
“É cambiato da quando sono venuta qui l’ultima volta.”
“si adesso le riunioni le facciamo qui.”
In un angolo c’è la sua scrivania che da le spalle verso un piccolo giardino interno e al centro della stanza un grande tavolo ovale.
Mi siedo sull’angolo della sua scrivania e lui si siede al suo posto.
“Allora… Francesca che fine ha fatto?”
“é andata a lavorare a Milano… la abbiamo raccomandata io e Max.”
“E questa?”
“Questa si chiama Elisa.”
“E…. “ Non finisco la frase e gli faccio capire che mi interessa sapere di più.
“Allora che ci fai qui?”
“Perchè non sei contento di vedermi?” Gli rispondo scivolando tra la scrivania e la poltrona dove è seduto.
“Certo ma non vieni così spesso qui.”
“Beh oggi sono venuta.” Mentre parlo mi slaccio la cintura del trench e pianto i tacchi sui braccioli della poltrona. Matteo scopre che sono nuda e ha la mia micietta liscia a pochi centimetri della faccia.
“Prendimi ragazzaccio.” Non so che altro dire.
“Non possiamo qui… ma posso fare altro.” Si piega in avanti e appoggia la sua bocca sulla mia micietta. Matteo è un gran stallone ma se c’è una cosa che proprio non gli piace fare è leccare la fica. Un male necessario come le tasse, lo ho sentito dire più di una volta.
Anche se non gli piace ci mette impegno, sa che stimolarmi il clitoride non serve a molto con me.
Un rumore penetrante mi “risveglia.”
“Dottore… il suo appuntamento delle 11:30.”
Matteo si stacca da me come molla, si alza e mi da un bacio sulle labbra.
“Devi andare ho una riunione.”
Sospiro pesantemente, cominciava a piacermi, mi chiudo il trench e Matteo mi accompagna alla porta. Vedo i colleghi del mio uomo e da ultimo c’è anche Daniel.
“Maruska che piacere vederti qui.” Mi dice abbracciandomi e dandomi un bacio molto casto sulla guancia.
I maschi si chiudono in ufficio e io rimango sola con la nuova segretaria.
“Elisa … giusto?”
“SI esatto.”
“Io sono Maruska, la compagnia di Matteo.”
“Piacere… ho visto che conosci Daniel. E’ grazie alla sua compagna che ho trovato questo lavoro.”
Sono interdetta Linda sapeva che il uomo aveva bisogno di una segretaria e io no?
“Conosci Linda?” Le chiedo.
“Si siamo quasi colleghe.”
“Sei una Modella anche tu?”
“SI ma cercavo un lavoro stabile.”
Effettivamente è una bellissima ragazza. Ci scambiamo i contatti di instagram, che è sempre una cosa buona per chi fa il nostro lavoro. La saluto e me ne vado a casa. Linda mi deve spiegare alcune cose.
La chiamo e le propongo di pranzare in sushi bar li vicino. Accetta con piacere. Mentre la aspetto, vado in bagno e mi metto addosso uno straccetto che mi ero messa in borsa.
Linda sembra sorpresa che io non sapessi niente. Scopro che Elisa è un amichetta di Linda e spesso giocano a tre con Daniel. Per dimostrarmelo mi mostra alcune foto molto esplicite di lei, Daniel e Elisa che fanno sesso. L’idea di proporre Elisa come nuova segretaria del mio Matteo è di Daniel. Bevo la mia acqua, saluto la mia amica e me ne vado a casa.
Ho bisogno di riflettere.
“Buongiorno principessa”. Non rispondo faccio solo un verso con la bocca. Mi infilo tra lui e i lavandini. Lui si avvicina a me, mi spinge indietro e mi siede sul bordo del lavandino. Ha il colletto della camicia azzurra alzato e la cravatta attorno al collo. Mi passo la seta tra le mani e con le gambe gli cingo la vita e lo stringo a me. Con movimenti decisi gli faccio il nodo. Siamo talmente vicini che la colonia di acqua di Parma mi riempie le narici. Il nodo è fatto, lui tenta di ritrarsi.
“Si è fatto bene… cos’è non ti fidi?” Serro ancora di più le gambe, e mi protendo verso di lui per farmi baciare. É un bacio leggero con un po’ di lingua. Gli metto le braccia attorno al collo, e spingo con il bacino verso di lui, ma lo sento scapparmi tra le braccia.
“Devo andare è già tardissimo.”
Mi lascia li in quelle condizioni, nuda, con una voglia incredibile del suo corpo. Va’ beh, non ci posso fare niente. Ritorno in camera e mi rimetto sotto il piumone. Sono solo le 8 e fino alle 10:30 non ho niente da fare. Mi rotolo un po’ nel letto ma non trovo pace. Alle 08:30 sono in piedi e alle 09:15 sono già in palestra.
Nicola, il mio personal trainier è già li, siamo soli.
“Hey sei in anticipo.”
“Si sono un po’ irrequieta.”
“Bene allora usiamola questa energia. Vuoi che facciamo adesso? Io tanto non ho nessuno fino a oggi pomeriggio.”
“SI dai… vado a cambiarmi e poi cominciamo.”
Oggi è giornata glutei: squat, affondi e per finire hip thrust. Nicola mi incita a fare di più e alla fine dell’ora sono inzuppata di sudore. Più di una volta durante le lezioni ho potuto “provare con mano” i suoi muscoli.
Me ne vado verso lo spogliatoio. Sento che mi sta seguendo. Mi giro, lo guardo fisso negli occhi, lui sembra sorpreso. Mi avvicino a lui, gli sbatto proprio addosso.
“Potresti darmi una mano?”
“A fare cosa?” Mi chiede.
Gli butto le braccia al collo. E’ decisamente più basso di Matteo mi supera di poco e io sono poco più di 1,70. Sento i suoi muscoli tendersi, avvicino la mia bocca socchiusa alla sua, è fermo immobile, mentre piego la testa e lo bacio.
Ma è morto? É come paralizzato. Aggiungo anche la lingua. Finalmente comincia a reagire. Certamente non è un bacio da strapparti la lingua, ma è comunque piacevole. Lascio scivolare le mani dal collo alla sua maglietta e le infilo sotto il tessuto sottile. Lui mi stringe e mi fa sentire la sua mascolinità contro il monte di venere mentre le sue mani si infilano sotto il reggiseno sportivo e mi tormenta i capezzoli. Stacco la bocca dalla sua. Sto facendo una cazzata, mi ci sono messa con le mie mani.
“Scopiamo.” Quasi non mi rendo conto di quello che dico.
Lui mi spinge verso lo spogliatoio delle donne. Continuiamo a fare lingua in bocca mentre mi toglie il reggiseno.
“Andiamo in doccia?” Gli chiedo. Mi fa in verso che credo che sia un si. Ci spogliamo e ci infiliamo in doccia. Sotto l’acqua calda posso vedere per la prima volta il suo membro. Lo immaginavo più dotato. Forse sono abituata a Matteo. Gli do le spalle e con le mani appoggiate contro le piastrelle mi faccio infornare. E’ un atleta, si sente, mi scopa con colpi continui e precisi.
Con una mano mi cinge il seno e con l’altra tenta di sgrilletarmi. É inutile sono una vaginale pura. Ma i suoi colpi cominciano a fare effetto. Mi tira verso di lui e mi scopa in piedi. È una posizione difficile per me, ma più grazie all’idea che al suo cazzo sto per raggiungere l’apice.
“Posso venirti dentro?” Mi piacciono i ragazzi educati. Faccio un rantolo che lui interpreta come un si. Lo sento accelerare. A me manca ancora un po’, stringo le gambe per aumentare l’attrito, ma poco dopo lui si scarica dentro di me. Io raggiungo qualcosa di simile all’orgasmo. Lo amplifico un po’ e poi rilasso i muscoli. Anche lui è oramai finito, si sgonfia velocemente e esce da me.
“Grazie… forse è meglio che torni in palestra.”
Lo sento allontanarsi da me e io mi ributto sotto il getto caldo dell’acqua. Me ne sto li per circa 20 minuti e poi vado a cambiarmi. Nello spogliatoio ci sono due crossfitter, sono due montagne di muscoli, rispetto a me, ma so che ammirano i miei tatuaggi. Avranno sentito quello che io e Nicola stavamo facendo? O forse sono arrivate dopo?
Mi rivesto e torno a casa. Nicola è sparito e non lo ho nemmeno pagato.
Sono irrequieta. Ieri sera il mio uomo mi ha fatto cose poche donne accetterebbero. Ma ho una strana sensazione in corpo. So cosa è. Si chiama senso di colpa, per quello che ho fatto poco fa in palestra.
Prendo dalla scarpiera un paio di sandali con il tacco alto, e indosso un leggero trench color tortora, sotto non ho niente. Riprendo la mia macchina e me ne vado verso il centro, dove Matteo lavora.
Entro nel palazzo storico dove lavora e con passo deciso raggiungo il secondo piano dove c’è il suo ufficio. C’è qualcosa che non mi torna. Dove è Francesca, la segretaria di Matteo?
Al suo posto c’è una ragazza mora, mi sembra più giovane di Francesca. Mi guarda:
“posso aiutarla?” Mi chiede con un bel sorriso.
“Matteo è libero?
“Certo chi devo dire?”
Non faccio tempo a rispondere che Matteo sbuca dal suo ufficio.
“Mar… che ci fai qui?
“Sono venuta a fare un giro.” Gli rispondo.
Mi fa cenno in entrare nel suo ufficio, e subito dopo che sono entrata chiude la porta.
“É cambiato da quando sono venuta qui l’ultima volta.”
“si adesso le riunioni le facciamo qui.”
In un angolo c’è la sua scrivania che da le spalle verso un piccolo giardino interno e al centro della stanza un grande tavolo ovale.
Mi siedo sull’angolo della sua scrivania e lui si siede al suo posto.
“Allora… Francesca che fine ha fatto?”
“é andata a lavorare a Milano… la abbiamo raccomandata io e Max.”
“E questa?”
“Questa si chiama Elisa.”
“E…. “ Non finisco la frase e gli faccio capire che mi interessa sapere di più.
“Allora che ci fai qui?”
“Perchè non sei contento di vedermi?” Gli rispondo scivolando tra la scrivania e la poltrona dove è seduto.
“Certo ma non vieni così spesso qui.”
“Beh oggi sono venuta.” Mentre parlo mi slaccio la cintura del trench e pianto i tacchi sui braccioli della poltrona. Matteo scopre che sono nuda e ha la mia micietta liscia a pochi centimetri della faccia.
“Prendimi ragazzaccio.” Non so che altro dire.
“Non possiamo qui… ma posso fare altro.” Si piega in avanti e appoggia la sua bocca sulla mia micietta. Matteo è un gran stallone ma se c’è una cosa che proprio non gli piace fare è leccare la fica. Un male necessario come le tasse, lo ho sentito dire più di una volta.
Anche se non gli piace ci mette impegno, sa che stimolarmi il clitoride non serve a molto con me.
Un rumore penetrante mi “risveglia.”
“Dottore… il suo appuntamento delle 11:30.”
Matteo si stacca da me come molla, si alza e mi da un bacio sulle labbra.
“Devi andare ho una riunione.”
Sospiro pesantemente, cominciava a piacermi, mi chiudo il trench e Matteo mi accompagna alla porta. Vedo i colleghi del mio uomo e da ultimo c’è anche Daniel.
“Maruska che piacere vederti qui.” Mi dice abbracciandomi e dandomi un bacio molto casto sulla guancia.
I maschi si chiudono in ufficio e io rimango sola con la nuova segretaria.
“Elisa … giusto?”
“SI esatto.”
“Io sono Maruska, la compagnia di Matteo.”
“Piacere… ho visto che conosci Daniel. E’ grazie alla sua compagna che ho trovato questo lavoro.”
Sono interdetta Linda sapeva che il uomo aveva bisogno di una segretaria e io no?
“Conosci Linda?” Le chiedo.
“Si siamo quasi colleghe.”
“Sei una Modella anche tu?”
“SI ma cercavo un lavoro stabile.”
Effettivamente è una bellissima ragazza. Ci scambiamo i contatti di instagram, che è sempre una cosa buona per chi fa il nostro lavoro. La saluto e me ne vado a casa. Linda mi deve spiegare alcune cose.
La chiamo e le propongo di pranzare in sushi bar li vicino. Accetta con piacere. Mentre la aspetto, vado in bagno e mi metto addosso uno straccetto che mi ero messa in borsa.
Linda sembra sorpresa che io non sapessi niente. Scopro che Elisa è un amichetta di Linda e spesso giocano a tre con Daniel. Per dimostrarmelo mi mostra alcune foto molto esplicite di lei, Daniel e Elisa che fanno sesso. L’idea di proporre Elisa come nuova segretaria del mio Matteo è di Daniel. Bevo la mia acqua, saluto la mia amica e me ne vado a casa.
Ho bisogno di riflettere.
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