Accadde in Sicilia 3 (primo sessantanove)
di
Giammilluccu
genere
incesti
ACCADDE IN SICILIA III (primo sessantanove)
“Accursio mangia con calma, non ti ingozzare”
“Matri.. anzi Rusina mi sentu ancora scumbussolatu e non vedo l'ora che finiamo di mangiare per ….ecco.... continuare”
“Accursio qua non scappa nessuno, finisci di mangiare con calma, poi mi dai il tempo di sparecchiare e rigovernare, quindi tu prendi il quaderno e finisci il tema che hai iniziato ieri. Quello che abbiamo fatto e che faremo in camera da letto non deve sconvolgere la vita di tutti i giorni ed all'esterno tutto deve essere normale.”
Mai prima d'ora Accursio si era dedicato con tanta lena a finire un tema, che la madre con una certa regolarità gli assegnava per prepararlo a sostenere da esterno gli esami di Licenza Elementare. Rusina mentre lavava i piatti, con un sorrisetto malizioso, sbirciava Accursio, immaginando con quale difficoltà cercava di concentrarsi per finire il tema nel mentre lanciava delle occhiate lascive al culo della madre.
Appena ebbe finito il tema, Accursio si rivolse alla madre: “ Maa.. anzi Rusina, ho finito, emu a ficcari (andiamo a scopare)?”
“Accursio questa è la prima l'ultima volta che, in mia presenza, ti permetti di usare questo termine .”
“Perchè Rusì? nella miniera tutti così dicono”.
“Appunto questo è un linguaggio volgare e non si riferisce al nostro rapporto”.
“Vedi nel linguaggio comune il termine scopare ha il significato di un atto sessuale, consumato fra due persone, consenzienti si spera, che si consuma con una semplice penetrazione del cazzo nel buco della donna e con una serie di spinte finalizzate alla eiaculazione dell'uomo. Il tutto, molto spesso, anzi quasi sempre, senza la partecipazione attiva della donna. Nella nostra società e cultura se la donna non gode è etichettata come frigida, se gode è buttana. “
“ Ma.... come è che tu sai tutte queste cose e usi queste parole così “disficili”?”
“Un giorno ti racconterò cose della mia vita che.... va bbè dopo vedremo”.
“Rusì, il discorso vale pure tra uomo e uomo?”
Rusina rimase un po' sconvolta da queste parole e rispose che aveva precisato che si tratta del rapporto fra due persone e che comunque questo argomento sarebbe stato oggetto di chiarimenti successivi e lo invitò ad alzarsi e andare in camera da letto.
Alzandosi Accursio fu costretto ad aggiustarsi il cazzo e già cominciò a spogliarsi ancor prima di arrivare in camera da letto, dove Rusina lo trovò già nudo e con il cazzo eretto tra le mani.
Rusina, prima di spogliarsi vedendo già lo stato di eccitazione di Accursio, si sedette sul letto e respingendolo dolcemente, lo pregò di ascoltarla.
“Accursio come ti ho detto prima a me non piace venire a conoscenza che due persone hanno scopato, preferirei venire a conoscenza che hanno “fatto l'amore”. La differenza sta nel fatto che il fare l'amore non è un fatto puramente meccanico dove è più bravo chi gode prima o se ne fa di più. E' più bravo chi riesce a coinvolgere il partner (uomo o donna), ad eccitarlo, godere nel farlo godere, rispettare i tempi dell'altro, anticipare i suoi desideri e rispettare i suoi tabù e discuterne successivamente per vincerli, è più bravo chi partecipa con tutti i sensi, chi individua le zone erogene del partner e gli indica quelle proprie.”
“Ti ho detto queste cose perchè tu hai dimostrato una eiaculazione precoce, cioè te ne vieni subito. Questa non è una colpa tua ma forse è un eccesso di desiderio o brama di godere subito. Vedi, le donne hanno tempi diversi degli uomini, hanno bisogno di un po' di coccole, palpeggiamenti, baci, cioè quelli che su alcuni libri sono detti “preliminari”. Tutto ciò produce quei liquidi che tu hai assorbito prima e che facilitano il rapporto sessuale vero e proprio.”
Detto questo Rusina cominciò a spogliarsi vedendo con quale fatica ma anche determinazione Accursio si doveva frenare nel tenere le mani lontane del cazzo.
“ Accursio prima tu hai dato piacere a me ed io a te, adesso proveremo a farlo contemporaneamente, cioè quello che chiamano 69 e che consiste nel posizionarsi a testa e piedi in modo che ognuno abbia accesso agli attributi genitali del partner.”
“ Va bbè Rusina, aspetta chi ti salgo sopra e....”
“Accursio se io mi metto sotto e tu sopra, rischio di soffocare o anche di farmi davvero male perchè sono convinta che mi faresti ingoiare pure le tonsille, per cui sdraiati che io ti vengo sopra io.”
Accursio sempre più meravigliato nel sentire le istruzione, così dettagliate e chiarificatrici della madre, si posizionò sotto, accantonando ad un'altra occasione di chiedere spiegazioni alla madre di quelle lezioni di vita e del perchè in casa si doveva usare il più possibile “lu talianu”.
Finalmente dopo un po' di aggiustamenti Accursio ebbe la visione, a distanza ravvicinata, della fica materna. Inizialmente, quasi preso da un timore ancestrale, rimase a guardare vinto da un senso di irrealtà per ciò che aveva davanti, ma subito dopo, stimolato anche nel percepire che la madre, dopo aver giocato con la lingua con il suo pene l'aveva preso in bocca, appoggiò la lingua sulle grandi labbra e quindi all'interno di essere dove, già piene di umori, si stagliavano due ali di farfalla rosee ed invitanti. Ne frattempo Rusina si dedicava al cazzo di Accursio, e dopo averlo ammirato, accarezzato lo aveva preso in bocca, lappandolo leggermente ed interrompendosi per evitare di farlo “venire” subito. Si dedicò quindi ai coglioni, soppesandoli e cercando di prenderli in bocca e vedendo il buco peloso di Accursio gli venne spontaneo baciarlo e poggiargli sopra la lingua con piccoli colpetti.- Accursio, alle stelle per quanto sua madre gli stava facendo, intensificò la sua attività leccando tutta la fica dall'alto in basso e viceversa e contemporaneamente artigliandole le dolci colline delle natiche, finchè col naso le toccò il buco del culo. Buco del culo che sembrava occhieggiare e che attirò la sua lingua in una leggera carezza e quindi in un bacio. Preoccupato di aver fatto qualcosa che la madre non aveva gradito, subito si rilassò vedendo che la madre si allargava le natiche. Da quel momento in poi fu l'apoteosi, passando dalla fica al culo in continuazione, dispiacendosi di non avere due lingue. Rusina raggiunse il primo orgasmo e irrorò Accursio di tale quantità di umori che gli pensò che si fosse pisciata addosso, ma che con gusto ingoiò tutto. Rusina contenta di essere riuscita a tenere ancora sulla corda Accursio e, sentendo che stava per arrivare all'orgasmo, intensificò le sue leccate e specialmente dedicandosi al glande che sembrava stesse per esplodere. Non ebbe bisogno di insistere molto che un fiotto di sperma la colpì alla gola, seguito da altri che sembravano non avere fine. Anche se se lo aspettava, riuscì con qualche difficoltà ad ingoiare tutto. Accursio godette con trasporto e gioia, ma sembrò che ciò non gli impedisse di continuare a leccare con bramosia quella stupenda fica e quel culo che lo attirava sempre di più. Rusina felice ma, rendendosi conto che Accursio, pur avendola fatta godere, agiva in maniera disordinata e istintiva nel darle piacere,si rivolse ad Accursio dicendogli di sospendere un attimo perchè aveva qualcosa da dirgli. Accursio un po' contrariato di sospendere quell'inebriante attività, si allontanò un poco per ascoltarla.
“Accursio mangia con calma, non ti ingozzare”
“Matri.. anzi Rusina mi sentu ancora scumbussolatu e non vedo l'ora che finiamo di mangiare per ….ecco.... continuare”
“Accursio qua non scappa nessuno, finisci di mangiare con calma, poi mi dai il tempo di sparecchiare e rigovernare, quindi tu prendi il quaderno e finisci il tema che hai iniziato ieri. Quello che abbiamo fatto e che faremo in camera da letto non deve sconvolgere la vita di tutti i giorni ed all'esterno tutto deve essere normale.”
Mai prima d'ora Accursio si era dedicato con tanta lena a finire un tema, che la madre con una certa regolarità gli assegnava per prepararlo a sostenere da esterno gli esami di Licenza Elementare. Rusina mentre lavava i piatti, con un sorrisetto malizioso, sbirciava Accursio, immaginando con quale difficoltà cercava di concentrarsi per finire il tema nel mentre lanciava delle occhiate lascive al culo della madre.
Appena ebbe finito il tema, Accursio si rivolse alla madre: “ Maa.. anzi Rusina, ho finito, emu a ficcari (andiamo a scopare)?”
“Accursio questa è la prima l'ultima volta che, in mia presenza, ti permetti di usare questo termine .”
“Perchè Rusì? nella miniera tutti così dicono”.
“Appunto questo è un linguaggio volgare e non si riferisce al nostro rapporto”.
“Vedi nel linguaggio comune il termine scopare ha il significato di un atto sessuale, consumato fra due persone, consenzienti si spera, che si consuma con una semplice penetrazione del cazzo nel buco della donna e con una serie di spinte finalizzate alla eiaculazione dell'uomo. Il tutto, molto spesso, anzi quasi sempre, senza la partecipazione attiva della donna. Nella nostra società e cultura se la donna non gode è etichettata come frigida, se gode è buttana. “
“ Ma.... come è che tu sai tutte queste cose e usi queste parole così “disficili”?”
“Un giorno ti racconterò cose della mia vita che.... va bbè dopo vedremo”.
“Rusì, il discorso vale pure tra uomo e uomo?”
Rusina rimase un po' sconvolta da queste parole e rispose che aveva precisato che si tratta del rapporto fra due persone e che comunque questo argomento sarebbe stato oggetto di chiarimenti successivi e lo invitò ad alzarsi e andare in camera da letto.
Alzandosi Accursio fu costretto ad aggiustarsi il cazzo e già cominciò a spogliarsi ancor prima di arrivare in camera da letto, dove Rusina lo trovò già nudo e con il cazzo eretto tra le mani.
Rusina, prima di spogliarsi vedendo già lo stato di eccitazione di Accursio, si sedette sul letto e respingendolo dolcemente, lo pregò di ascoltarla.
“Accursio come ti ho detto prima a me non piace venire a conoscenza che due persone hanno scopato, preferirei venire a conoscenza che hanno “fatto l'amore”. La differenza sta nel fatto che il fare l'amore non è un fatto puramente meccanico dove è più bravo chi gode prima o se ne fa di più. E' più bravo chi riesce a coinvolgere il partner (uomo o donna), ad eccitarlo, godere nel farlo godere, rispettare i tempi dell'altro, anticipare i suoi desideri e rispettare i suoi tabù e discuterne successivamente per vincerli, è più bravo chi partecipa con tutti i sensi, chi individua le zone erogene del partner e gli indica quelle proprie.”
“Ti ho detto queste cose perchè tu hai dimostrato una eiaculazione precoce, cioè te ne vieni subito. Questa non è una colpa tua ma forse è un eccesso di desiderio o brama di godere subito. Vedi, le donne hanno tempi diversi degli uomini, hanno bisogno di un po' di coccole, palpeggiamenti, baci, cioè quelli che su alcuni libri sono detti “preliminari”. Tutto ciò produce quei liquidi che tu hai assorbito prima e che facilitano il rapporto sessuale vero e proprio.”
Detto questo Rusina cominciò a spogliarsi vedendo con quale fatica ma anche determinazione Accursio si doveva frenare nel tenere le mani lontane del cazzo.
“ Accursio prima tu hai dato piacere a me ed io a te, adesso proveremo a farlo contemporaneamente, cioè quello che chiamano 69 e che consiste nel posizionarsi a testa e piedi in modo che ognuno abbia accesso agli attributi genitali del partner.”
“ Va bbè Rusina, aspetta chi ti salgo sopra e....”
“Accursio se io mi metto sotto e tu sopra, rischio di soffocare o anche di farmi davvero male perchè sono convinta che mi faresti ingoiare pure le tonsille, per cui sdraiati che io ti vengo sopra io.”
Accursio sempre più meravigliato nel sentire le istruzione, così dettagliate e chiarificatrici della madre, si posizionò sotto, accantonando ad un'altra occasione di chiedere spiegazioni alla madre di quelle lezioni di vita e del perchè in casa si doveva usare il più possibile “lu talianu”.
Finalmente dopo un po' di aggiustamenti Accursio ebbe la visione, a distanza ravvicinata, della fica materna. Inizialmente, quasi preso da un timore ancestrale, rimase a guardare vinto da un senso di irrealtà per ciò che aveva davanti, ma subito dopo, stimolato anche nel percepire che la madre, dopo aver giocato con la lingua con il suo pene l'aveva preso in bocca, appoggiò la lingua sulle grandi labbra e quindi all'interno di essere dove, già piene di umori, si stagliavano due ali di farfalla rosee ed invitanti. Ne frattempo Rusina si dedicava al cazzo di Accursio, e dopo averlo ammirato, accarezzato lo aveva preso in bocca, lappandolo leggermente ed interrompendosi per evitare di farlo “venire” subito. Si dedicò quindi ai coglioni, soppesandoli e cercando di prenderli in bocca e vedendo il buco peloso di Accursio gli venne spontaneo baciarlo e poggiargli sopra la lingua con piccoli colpetti.- Accursio, alle stelle per quanto sua madre gli stava facendo, intensificò la sua attività leccando tutta la fica dall'alto in basso e viceversa e contemporaneamente artigliandole le dolci colline delle natiche, finchè col naso le toccò il buco del culo. Buco del culo che sembrava occhieggiare e che attirò la sua lingua in una leggera carezza e quindi in un bacio. Preoccupato di aver fatto qualcosa che la madre non aveva gradito, subito si rilassò vedendo che la madre si allargava le natiche. Da quel momento in poi fu l'apoteosi, passando dalla fica al culo in continuazione, dispiacendosi di non avere due lingue. Rusina raggiunse il primo orgasmo e irrorò Accursio di tale quantità di umori che gli pensò che si fosse pisciata addosso, ma che con gusto ingoiò tutto. Rusina contenta di essere riuscita a tenere ancora sulla corda Accursio e, sentendo che stava per arrivare all'orgasmo, intensificò le sue leccate e specialmente dedicandosi al glande che sembrava stesse per esplodere. Non ebbe bisogno di insistere molto che un fiotto di sperma la colpì alla gola, seguito da altri che sembravano non avere fine. Anche se se lo aspettava, riuscì con qualche difficoltà ad ingoiare tutto. Accursio godette con trasporto e gioia, ma sembrò che ciò non gli impedisse di continuare a leccare con bramosia quella stupenda fica e quel culo che lo attirava sempre di più. Rusina felice ma, rendendosi conto che Accursio, pur avendola fatta godere, agiva in maniera disordinata e istintiva nel darle piacere,si rivolse ad Accursio dicendogli di sospendere un attimo perchè aveva qualcosa da dirgli. Accursio un po' contrariato di sospendere quell'inebriante attività, si allontanò un poco per ascoltarla.
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