Io la mia ragazza ed il mio migliore amico. pt.2
di
lonardo.racconti
genere
trio
Questo racconto è il continuo di “io la mia ragazza ed il mio migliore amico” pertanto vi invito a leggere la prima parte nel caso non lo aveste fatto.
Restammo fermi sul divano qualche istante a goderci il profumo di sesso che aleggiava per la stanza, in silenzio, il rumore dei nostri respiri ancora affannati parlava al posto nostro, eravamo stanchi, stanchi ma soddisfatti della serata passata insieme, avevamo goduto tutti e non poco.
Ripreso fiato mi diressi verso il frigo, stappai una bottiglia di champagne,tirai fuori dal freezer tre bicchieri e mi diressi verso il giardino per accendere la vasca idromassaggio;
poi tornai dentro, porsi la mia mano a Marika che era ancora sdraiata sul divano, per aiutarla ad alzarsi e tutti e tre andammo a sederci nella jakuzzi.
Ormai era notte fonda, tutta la città dormiva e in giardino se sentiva solo il frinio delle cicale che faceva da sottofondo ai nostri discorsi, ogni tanto usciva una battuta su quello che era successo, o un complimento da parte di Edoardo che elogiava le doti di Marika, la quale li ricambiava talvolta con sguardi maliziosi, talvolta allungando le gambe e palpandogli il cazzo con I piedi, senza nemmeno smettere di abbracciarmi, tanto per farmi sentire ancora di piu un cornuto.
Brindammo un’ultima volta alla nostra amicizia, bevemmo un sorso anche in onore di bacco, dio del vino e del piacere, che secondo me quel weekend era dalla nostra parte;
poi uscimmo dalla vasca e ancora nudi ci gettammo sul letto per riposare, Edoardo si fermò a dormire con noi quella sera, affianco a Marika che era sdraiata al centro del letto.
Mi fermai a pensare qualche secondo, che conoscevo Edo da molti anni, e piu volte ci era capitato di dormire insieme, ma mai avrei potuto immaginare che avremmo giaciuto nello stesso letto,nudi;
se non ci fosse stata Marika tra di noi, a dividerci, non penso che avrei chiuso occhio quella notte, non mi sarei sentito a mio agio a dormire da solo con lui, senza nemmeno un paio di mutande addosso;
poi crollai addormentato, con la faccia spiaccicata nel cuscino, per colpa della stanchezza, o forse del vino.
La mattina dopo la prima a svegliarsi fu Marika, attenta a non svegliare nessuno si alzò, indossò la camicia che portavo la sera prima, lasciandola sbottonata;
era bellissima vestita cosi, con I capezzoli che sporgevano ancora turgidi dalla mia blusa di colore rosso porpora, che finiva a metà del suo culo, lasciandolo praticamente scoperto.
Camminando verso la cucina notò che le faceva ancora male l’utero, colpa della doppia penetrazione subita la sera prima.
Mise la padella sul fuoco con un pò di olio per friggere le uova, poi apri il froghifero e chinò leggermente la schiena per prendere la pancetta nel ripiano piu basso, quando senti un forte schiocco, ed un intenso bruciore alle natiche, si girò di scatto e vide lo stampo rosso di una mano sulla sua chiappa sinistra, sembrava quasi indelebile per quanto era diventata rossa, certamente le aveva dovuto fare male, ma risvegliò immediatamente la troia, che fino alla sera prima aveva lasciato nascosta nei meandri piu profondi della sua anima, ma che ormai aveva mostrato ai due ragazzi.
Il proprietario della mano le fece cenno di fare silenzio, portandosi un dito davanti alle labbra e poi le sussurrò all’orecchio di non fare rumore per evitare di svegliare Leonardo;
Poi strinse la forzuta mano intorno alla sua nuca e spinse il viso della ragazza di nuovo nel basso ripiano del frigo, in modo da farla piegare a 90, poi prese la mano destra e inizio ad accarazzarle la figa, lei, con uno scatto apri leggermente e gambe per permettergli di arrivare fino al clitoride.
Edo notando che si era bagnata subito, fece un ghigno soddisfatto, come per vantarsi delle sue doti di amante, poi stringendo ancora di piu le dita intorno al collo della ragazza inizio a far entrare il medio e l’anulare dentro la passera di Marika, (che iniziò subito a gemere) e a fare avanti e dietro, e piu andava veloce, piu la troia gemeva, piu lui stringva attorno alla sua gola per farla rimanere in silenzio, fino quasi a bloccarle il respiro.
A Marika piaceva essere sottomessa in quel modo, essere immobilizzata e quasi soffocata, la faceva sentire usata, come un oggetto, destinata solo a far godere un uomo;
quando Edoardo aumentando la velocità dei suoi movimenti appoggiò il pollice sul suo culo roseo, lei ebbe un sussulto, era da tanto che non lo prendeva in culo, ma la paura svani subito e la sua parte troia prese il sopravvento, inarcò leggermente la schiena e diede un piccolo strattone verso dietro, Edoardo capi che era pronta e senza avvisarla le spinse tutto il pollice nel culo, poi inizio a stringere le dita, come se volesse far toccare i polpastrelli nella sua fica con quello del pollice nel suo culo come per farle capire che ormai era in suo possesso.
Senza tirar fuori le dita dalla ragazza Edoardo le fece uscire la testa dal frigorifero, sposto le sedie e la fece sdraiare sul tavolino, con il culo leggermente a pizzo, le fece tenere alzate le gambe con le mani sotto le ginocchia e nel frattempo piegò il medio e l’anulare ad uncino per grattare verso l’alto nella sua fica, con la mano sinistra le strinse una tetta, forte, per farle male, per farle sentire quel dolore che tanto le piaceva;
dopo appena un minuto cosi Marika lo guardò intensamente negli occhi, con un espressione che Edoardo non aveva mai visto sul viso di una ragazza, le sembrava quasi che si stesse per mettere a piangere, Marika non capiva piu un cazzo, il piacere che provava era troppo forte, sentiva come un fuoco, ardere di piacere dentro la sua fica, si lasciò andare totalmente, lasciò il suo corpo decidere per lei e 4 getti giallastri, potenti, schizzarono fuori dalla sua fica, il ragazzo rimase quasi sconvolto vedendo quella scena, non era mai riuscito a far squirtare una ragazza in quel modo;
(in effetti è una dote di Marika, riesce a squirtare tantissimo e piu volte di fila, il nostro record è piu o meno di otto volte in un quarto d’ora scarso)
Edo tirò fuori le dita dalla fica di Marika, si inginocchiò e iniziò a leccare tutto il liquido che colava giu dal tavolo, salendo piano piano verso l’interno coscia della ragazza, bevve fino all’ultima goccia di squirto, poi si alzò, la afferrò per le cosce e baciandola le infilò tutto il cazzo dentro, con un unico movimentoò
Sapeva che per quanto era eccitato non sarebbe durato molto, ma in fondo non gli importava, tanto Marika era gia venuta, quindi aumentò la velocita piu che potè e poi stringendola a se spinse la cappella piu dentro che poteva;
quando la ragazza si accorse che Edoardo stava per venire, lo guardò negli occhi, strinse le gambe intorno a lui e le braccia intorno al collo del ragazzo per farlo avvicinare a se, poi le sussurrò all’orecchio una semplice frase “vienimi dentro, ti prego” e subito senti l’imponente membro di lui fermarsi, gonfiarsi a dirmisura e pulsare, poi una sensazione di calore le pervase l’utero, si sentiva piena come non aveva mai fatto prima.
Edoardo la baciò ficcandole tutta la lingua in bocca, poi le accarezzò dolcemente i capelli dietrò l’orecchio e si andò a lavare; Marika invece corse in camera, tenendosi la fica chiusa con una mano, come se non volesse perdere nemmeno una goccia di sborra, saltò sul letto svegliandomi e si sedette sulla mia faccia.
Continua….
Mi scuso per gli eventuali errori di battitura e per la mancanza di alcuni accenti, ma sto scrivendo da una tastiera non italiana, e quindi sprovvista di essi.
Nel caso vogliate contattarmi potete scrivere a: leonardo.racconti@gmail.com
Sarò contento di ricevere le vostre opinioni ed eventuali consigli al fine di migliorare le mie scritture future o anche per una semplice chiacchierata.
Cordiali saluti, Leo.
Restammo fermi sul divano qualche istante a goderci il profumo di sesso che aleggiava per la stanza, in silenzio, il rumore dei nostri respiri ancora affannati parlava al posto nostro, eravamo stanchi, stanchi ma soddisfatti della serata passata insieme, avevamo goduto tutti e non poco.
Ripreso fiato mi diressi verso il frigo, stappai una bottiglia di champagne,tirai fuori dal freezer tre bicchieri e mi diressi verso il giardino per accendere la vasca idromassaggio;
poi tornai dentro, porsi la mia mano a Marika che era ancora sdraiata sul divano, per aiutarla ad alzarsi e tutti e tre andammo a sederci nella jakuzzi.
Ormai era notte fonda, tutta la città dormiva e in giardino se sentiva solo il frinio delle cicale che faceva da sottofondo ai nostri discorsi, ogni tanto usciva una battuta su quello che era successo, o un complimento da parte di Edoardo che elogiava le doti di Marika, la quale li ricambiava talvolta con sguardi maliziosi, talvolta allungando le gambe e palpandogli il cazzo con I piedi, senza nemmeno smettere di abbracciarmi, tanto per farmi sentire ancora di piu un cornuto.
Brindammo un’ultima volta alla nostra amicizia, bevemmo un sorso anche in onore di bacco, dio del vino e del piacere, che secondo me quel weekend era dalla nostra parte;
poi uscimmo dalla vasca e ancora nudi ci gettammo sul letto per riposare, Edoardo si fermò a dormire con noi quella sera, affianco a Marika che era sdraiata al centro del letto.
Mi fermai a pensare qualche secondo, che conoscevo Edo da molti anni, e piu volte ci era capitato di dormire insieme, ma mai avrei potuto immaginare che avremmo giaciuto nello stesso letto,nudi;
se non ci fosse stata Marika tra di noi, a dividerci, non penso che avrei chiuso occhio quella notte, non mi sarei sentito a mio agio a dormire da solo con lui, senza nemmeno un paio di mutande addosso;
poi crollai addormentato, con la faccia spiaccicata nel cuscino, per colpa della stanchezza, o forse del vino.
La mattina dopo la prima a svegliarsi fu Marika, attenta a non svegliare nessuno si alzò, indossò la camicia che portavo la sera prima, lasciandola sbottonata;
era bellissima vestita cosi, con I capezzoli che sporgevano ancora turgidi dalla mia blusa di colore rosso porpora, che finiva a metà del suo culo, lasciandolo praticamente scoperto.
Camminando verso la cucina notò che le faceva ancora male l’utero, colpa della doppia penetrazione subita la sera prima.
Mise la padella sul fuoco con un pò di olio per friggere le uova, poi apri il froghifero e chinò leggermente la schiena per prendere la pancetta nel ripiano piu basso, quando senti un forte schiocco, ed un intenso bruciore alle natiche, si girò di scatto e vide lo stampo rosso di una mano sulla sua chiappa sinistra, sembrava quasi indelebile per quanto era diventata rossa, certamente le aveva dovuto fare male, ma risvegliò immediatamente la troia, che fino alla sera prima aveva lasciato nascosta nei meandri piu profondi della sua anima, ma che ormai aveva mostrato ai due ragazzi.
Il proprietario della mano le fece cenno di fare silenzio, portandosi un dito davanti alle labbra e poi le sussurrò all’orecchio di non fare rumore per evitare di svegliare Leonardo;
Poi strinse la forzuta mano intorno alla sua nuca e spinse il viso della ragazza di nuovo nel basso ripiano del frigo, in modo da farla piegare a 90, poi prese la mano destra e inizio ad accarazzarle la figa, lei, con uno scatto apri leggermente e gambe per permettergli di arrivare fino al clitoride.
Edo notando che si era bagnata subito, fece un ghigno soddisfatto, come per vantarsi delle sue doti di amante, poi stringendo ancora di piu le dita intorno al collo della ragazza inizio a far entrare il medio e l’anulare dentro la passera di Marika, (che iniziò subito a gemere) e a fare avanti e dietro, e piu andava veloce, piu la troia gemeva, piu lui stringva attorno alla sua gola per farla rimanere in silenzio, fino quasi a bloccarle il respiro.
A Marika piaceva essere sottomessa in quel modo, essere immobilizzata e quasi soffocata, la faceva sentire usata, come un oggetto, destinata solo a far godere un uomo;
quando Edoardo aumentando la velocità dei suoi movimenti appoggiò il pollice sul suo culo roseo, lei ebbe un sussulto, era da tanto che non lo prendeva in culo, ma la paura svani subito e la sua parte troia prese il sopravvento, inarcò leggermente la schiena e diede un piccolo strattone verso dietro, Edoardo capi che era pronta e senza avvisarla le spinse tutto il pollice nel culo, poi inizio a stringere le dita, come se volesse far toccare i polpastrelli nella sua fica con quello del pollice nel suo culo come per farle capire che ormai era in suo possesso.
Senza tirar fuori le dita dalla ragazza Edoardo le fece uscire la testa dal frigorifero, sposto le sedie e la fece sdraiare sul tavolino, con il culo leggermente a pizzo, le fece tenere alzate le gambe con le mani sotto le ginocchia e nel frattempo piegò il medio e l’anulare ad uncino per grattare verso l’alto nella sua fica, con la mano sinistra le strinse una tetta, forte, per farle male, per farle sentire quel dolore che tanto le piaceva;
dopo appena un minuto cosi Marika lo guardò intensamente negli occhi, con un espressione che Edoardo non aveva mai visto sul viso di una ragazza, le sembrava quasi che si stesse per mettere a piangere, Marika non capiva piu un cazzo, il piacere che provava era troppo forte, sentiva come un fuoco, ardere di piacere dentro la sua fica, si lasciò andare totalmente, lasciò il suo corpo decidere per lei e 4 getti giallastri, potenti, schizzarono fuori dalla sua fica, il ragazzo rimase quasi sconvolto vedendo quella scena, non era mai riuscito a far squirtare una ragazza in quel modo;
(in effetti è una dote di Marika, riesce a squirtare tantissimo e piu volte di fila, il nostro record è piu o meno di otto volte in un quarto d’ora scarso)
Edo tirò fuori le dita dalla fica di Marika, si inginocchiò e iniziò a leccare tutto il liquido che colava giu dal tavolo, salendo piano piano verso l’interno coscia della ragazza, bevve fino all’ultima goccia di squirto, poi si alzò, la afferrò per le cosce e baciandola le infilò tutto il cazzo dentro, con un unico movimentoò
Sapeva che per quanto era eccitato non sarebbe durato molto, ma in fondo non gli importava, tanto Marika era gia venuta, quindi aumentò la velocita piu che potè e poi stringendola a se spinse la cappella piu dentro che poteva;
quando la ragazza si accorse che Edoardo stava per venire, lo guardò negli occhi, strinse le gambe intorno a lui e le braccia intorno al collo del ragazzo per farlo avvicinare a se, poi le sussurrò all’orecchio una semplice frase “vienimi dentro, ti prego” e subito senti l’imponente membro di lui fermarsi, gonfiarsi a dirmisura e pulsare, poi una sensazione di calore le pervase l’utero, si sentiva piena come non aveva mai fatto prima.
Edoardo la baciò ficcandole tutta la lingua in bocca, poi le accarezzò dolcemente i capelli dietrò l’orecchio e si andò a lavare; Marika invece corse in camera, tenendosi la fica chiusa con una mano, come se non volesse perdere nemmeno una goccia di sborra, saltò sul letto svegliandomi e si sedette sulla mia faccia.
Continua….
Mi scuso per gli eventuali errori di battitura e per la mancanza di alcuni accenti, ma sto scrivendo da una tastiera non italiana, e quindi sprovvista di essi.
Nel caso vogliate contattarmi potete scrivere a: leonardo.racconti@gmail.com
Sarò contento di ricevere le vostre opinioni ed eventuali consigli al fine di migliorare le mie scritture future o anche per una semplice chiacchierata.
Cordiali saluti, Leo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Io la mia ragazza ed il mio migliore amico.racconto sucessivo
Io, la mia ragazza ed il mio migliore amico pt.3.
Commenti dei lettori al racconto erotico