Sono tornata
di
Elenina
genere
esibizionismo
Ciao sono Elena 31 anni, fidanzata da una vita e mamma. Cercherò di arrivare in fondo al racconto anche se per ora ho sempre cancellato un po' per pudore o vergogna. Da ragazza, dai 16 ai 18 anni ho avuto tante esperienze sessuali, ero giovane, bella e non sapevo dire di no. Poi ho trovato l'anima gemella e da allora ho vissuto quasi una clausura felicemente fino a questa estate. Una sera, uscita da lavoro mi fermo in un'area di servizio per mettere benzina quando mi affianca un'auto con due ragazzi dentro. Erano cristiano e massimo, con Cristiano avevo passato giornate stupende ai tempi della scuola, mi aveva insegnato tutti i segreti del sesso e avevo fatto l'amore con lui ovunque. Ci salutiamo e mi invitano a prendere un caffè che accetto di buon grado. Dopo i soliti discorsi di circostanza usciamo e continuiamo a parlare del più e del meno. Quando Cristiano se ne esce così. 'ti ricordi quanto eri troia da giovane? Ti chiamavano Nara la bocchinara. Ero sconvolta ma anziché reagire ho ripensato a tutte le scopate e alle umiliazioni che avevo subito. Come quando mi convinse ad andare a scuola senza slip o a farlo nel bagno, oppure a far vedere le tette al vicino di casa. Insomma ero stata la sua schiavetta. Anche massimo si intromise dicendo che non sapeva che fossi una troia e che gli sarebbe piaciuto scoparmi. Ero talmente stranita che non so neppure come mi sono trovata con i suoi piselli tra le mani nel parcheggio e dopo 10 anni mi sono sentita viva e bella. Ho spompinato entrambi aspettando di essere scopata ma proprio sul più bello, i due bastardi se ne sono andati ridacchiando, lasciandomi sporca di sborra e con la voglia addosso come ai tempi del liceo. Era l'ennesimo schiaffo morale di Cristiano. Mi sono vergognata tantissimo ma ho pensato che fosse finita lì, un grande errore dopo tanti anni, una tentazione e nulla più. Sono passate diverse settimane quando una sera mi è suonato il telefono, era cristiano che mi invitava a prendere un caffè per scusarsi e io, stupida anziché dire no ho accettato. Solito posto, entro nel bar e lo trovo solo con una busta regalo. Mi dice che vuole farsi perdonare, apro la busta e vedo un vestitino nero e una scatolina strana. Incuriosita scarto, e vedo una mutandina vibrante. Mi arrabbio, lo offendo, quasi urlo ma ci sono altre persone. Lui con una calma irritante mi dice di non fare la santa che l'ultima volta mi era piaciuto e avrei voluto essere scopata, che voleva punirmi per tutti quegli anni che ero sparita. Inebetita vado in bagno indosso il vibratore, torno al tavolo e consegno il telecomando a Cristiano. Lui sembra non crederci ma dopo qualche secondo sta già guidando il vibratore a distanza. Il locale è affollato, trattengo a stento l'eccitazione, cambia modalità diverse volte prima piano piano poi sempre più forte, sono un lago. Non resisto, esco dal locale mi apparto nel retro tra i camion. Ecco cristiano, 'dai Nara non resisti più fammi vedere quanto sei troia'. Ha ragione sto perdendo la testa, sto godendo come mai fatto prima, escono almeno tre camionisti che mi guardano qualcuno forse capisce, io non ce la faccio più alzo il vestito mi masturbo, sono in trans, vado da cristiano e prendo in mano il suo pisello lo supplico di scoparmi e finalmente mi penetra, sono una pozza di umori, il suo cazzo grande mi riempie la fica, i camionisti sono ancora lì sempre più vicini, vengo investita da schizzi di sborra sul viso sui capelli sul vestito. Ho goduto come non mai anzi come tanti anni prima. Prima di tornare con i piedi sulla terra ho indossato di nuovo le mutande vibranti ho attivato il fallo e sporca ma soddisfatta sono entrata nel bar. Mi guardavano tutti ho preso le sigarette mentre un altro orgasmo stava arrivando, sono salita in macchina e sono andata a casa. Da allora non ho più visto cristiano ma ogni tanto quando ho voglia di sentirmi porca indosso le mie mutandine vibranti e con un tuffo al cuore godo nella paura o la speranza di essere vista.
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