Amicizia, amore e tradimenti (Parte 1)

di
genere
etero

DOVE TUTTO INIZIA

Prima parte di un racconto di quattro amici sentimentalmente e sessualmente intrecciati. Inizia così una storia vera, ma che a volte sembra una soap-opera, in pieno stile Beautiful.
A scrivere questi racconti sarò io, Marco. Inizio scusandomi del lungo preambolo che farò, ma vi accorgerete che è una storia molto complessa ma molto intrigante.

L'ambiente è quello universitario a Roma.
I protagonisti di questa storia sono quattro: Marco(io) e Raffaele, coinquilini e Adriana e Matilde, due amiche e vicine di casa inseparabili che vivono quasi in simbiosi.
Quattro colleghi e amici fuorisede che si riunivano per studiare, uscire e divertirsi insieme, uniti nella città eterna.
Mentre io mi dedico a relazioni occasionali, Raffaele fa un po' più di difficoltà e Adriana e Matilde sono fidanzate, ma il sesso era uno degli argomenti più gettonati. Ne parlavamo apertamente non risparmiando complimenti e allusioni.
Una situazione normale direte voi, certo, fino a quando, le due ragazze, quasi in contemporanea, lasciano i rispettivi fidanzati e ritornano single.
Ci descriverei, modestia a parte, come quattro ragazzi molto attraenti anche se di bellezze diverse.
Raffaele è alto, biondo, sbarbato e timido. Io sono più basso, moro, barbuto e molto carismatico;
Adriana è mora, bassina e molto estroversa e provocante, mentre Matilde, bionda, bellissima e molto simpatica ma sobria e abbastanza ingenua.
Raffaele è segretamente innamorato di Matilde, era facile da capire, ma lui non ha mai dichiarato nulla, finché ad una festa non ha tentato di baciarla, per essere poi rifiutato.
Tra me ed Adriana invece c'era una certa attrazione sessuale.
Ci lasciavamo andare a qualche palpata e strusciata sfuggente e a varie allusioni di nascosto dai nostri amici, ma non siamo mai andati oltre. Credo fosse il gusto del proibito, del nascosto ad alimentare i nostri ammiccamenti.
L'ultima sera prima delle vacanze di Natale, Matilde organizza una serata alcolica per salutarci e Adriana si veste in maniera davvero provocante, i capelli neri facevano da contrasto ad un vestitino rosso come il suo rossetto, corto e molto aderente con sotto delle autoreggenti nere, il tutto metteva in risalto il suo bel culo sodo e le cosce allenate, il solo vederla ha fatto gonfiare il mio cazzo, guardandoci negli occhi mentre bevevamo sentivo una voglia irrefrenabile di scoparla lì sul tavolo davanti a tutti.
Tra di noi la serata inizia a scaldarsi.
Dopo avermi provocato per tutta la sera, una volta seduto sul divano, lei mette in mostra il suo bel culo sodo, davanti al mio viso e si siede su di me e sul mio cazzo duro, iniziando a fare dei piccoli movimenti che passano inosservati ma che non fanno altro che aumentare la mia già altissima eccitazione.
Arriviamo ai saluti e, scambiandoci i due baci convenzionali, mi sussurra all'orecchio:
-bel cazzo, mi hai fatto bagnare, voglio vedere se riesco a prenderlo tutto quanto in bocca.
Io le do un bacio insalivato sul collo e le do appuntamento al nostro ritorno a Roma.
Nonostante il desiderio di Adriana mi ha pervaso per tutte le vacanze natalizie, purtroppo, nonostante la sessione, Adriana decide di restare in Puglia e di salire solo in prossimità degli esami, per poi ritornare in patria e data la distanza ci siamo persi di vista.

Nel frattempo scopro che Matilde è interessata a me, è stato Raffaele a dirmelo (che nel frattempo aveva iniziato una relazione con una nostra collega destinata a finire presto a causa di una insospettabile intromissione)
Decido così di invitare Matilde a pranzo da me e tra una chiacchierata e l'altra finiamo sul divano dove ci lasciamo andare ad un lungo ed appassionato bacio.
Ci spostiamo in camera da letto e devo dire che rimango molto stupito.
Trovo Matilde con un completino intimo coordinato di pizzo rosa, trasparente. Il reggiseno le contiene il seno non prosperoso, ma che addosso a lei era perfetto, i capelli lunghi e biondi le incorniciano quel corpo mingherlino ma dannatamente attraente, il tanga le contorna alla perfezione un culo che sembrava scolpito nel marmo, sodo e grosso, ma la parte più eccitante è la parte di mutandina che nasconde la figa interamente depilata e che è diventata di un rosa più scuro a causa dei suoi umori.
Mi fiondo subito su di lei e inizio a baciarla, mentre sfilo quelle mutande impregnate di eccitazione per me, inizio a stimolarle il clitoride, sento il fiato che si fa più corto e quando infilo due dita dentro non riesce più a trattenersi, inizia a mugolare sempre più forte, allora decido di scendere a leccarle il clitoride mentre la scopo con le dita fino a sentire la figa pulsare e Matilde gridare dal piacere.
Dopo il suo orgasmo prende iniziativa e mi sfila le mutande, imboccando il mio cazzo ormai marmoreo in maniera dolce e delicata, mostrando una certa inesperienza.
-cazzo quanto è grosso, non riesco a prenderlo tutto
Questa frase mi ha riportato a quella detta da Adriana quella sera, e mentre Matilde continua con il suo aggraziato e inesperto pompino, la mia mente viaggia e immagina come sarebbe farselo succhiare da entrambe.
Ricolmo di passione e foga iniziamo a scopare per ore. Matilde nel sesso rispecchia a pieno la sua personalità, l'unico stupore è dato dal suo continuo gemere e urlare nonostante il sesso romantico e tenero, che in genere non è nelle mie corde, ma lei con i suoi modi così affascinanti e amorevoli mi ha fatto scoprire un lato di me che non conoscevo.
Così è iniziata la nostra relazione, che continuerà tranquilla
fino a quando...

CONTINUA

Ringrazio i lettori, se vi è piaciuto o se avete qualche consiglio da darmi sulla scrittura scrivetelo nei commenti.
scritto il
2021-05-03
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