Collegio di danza (1)
di
Sandeepgupta
genere
dominazione
Elizabeth, o per tutti semplicemente Liz, era una ragazza di new York di 20 anni, con una passione: la danza.
La passione di Liz la portò un giorno ad iscriversi in un collegio inerente la danza in senso lato con anche molti studi teorici, finalizzato a formare insegnanti di danza di livello massimo e a 360 gradi sull argomento, ma anche ballerine od attrici di teatro. Il sogno di Liz era di diventare insegnante.
A berna in Svizzera c'era il "collegio di danza Weissberg" assai rinomato, uno dei migliori al mondo, quello scelto appunto da Liz.
La direttrice era la signora Elsa von Barbie, tedesca inflessibile, temuta da tutti. Le insegnanti erano di varia nazionalità. Ad accoglierla nel collegio sarebbe stata la sua compagna di stanza, nonché 'tutrice anziana' (senior) Gal Hadad, una ragazza israeliana di 24 anni che già frequentava la scuola da tre. Era infatti pratica che per tre anni si fosse seguiti ed educati dalla propria 'tutrice', poi, nei tre successivi si insegnava a propria volta. Durava infatti sei anni il ciclo completo di istruzione. Il numero delle cadette era chiuso strettamente, cinquanta allieve junior e cinquanta senior, in tutta la storia bicentenaria del collegio pochissime volte delle allieve si sono ritirate, più frequentemente sono state però espulse.
Era infatti molto difficile entrare, Liz era risuciata perché eccelleva nella sua scuola di danza precedente e perché aveva già partecipato a spettacoli rinomati a Broadway sebbene come comparsa. Il diploma della "Weissberg" le avrebbe aperto uqalsiasi porta avrebbe voluto.
Gal era una ragazza molto carina, leggermente più alta della media, di carnagione abbronzata, occhi scuri con sopracciglia lunghe, sorriso perfetto, capelli castano scuro, lisci e lunghi, si vestiva sempre bene, minimal ma alla moda, con abbinamenti armoniosi, non tristi e cupi come spesso si vede in giro. Gal è una ragazza solare, aperta, molto intelligente e decisa.
Liz era una ragazza molto carina, carnagione chiara capelli a caschetto castani ed occhi verdi era leggermente più bassa della media. Era molto diligente e disposta a tutto per fare carriera.
Le varie insegnanti e Gal, nei primi giorni le spiegarono come funzionassero le cose lì. C'erano lezioni pratiche di: danza classica, moderna e contemporanea. Per poi esseci sessioni di educazione fisica valutate, era infatti richiesta una forma fisica impeccabile, inoltre erano incoraggiate lezioni di yoga e palestra sebbene facoltative. Di teorico c'erano diverse materie ogni anno, con frequenti esami. Oltre a ciò, era importante e valutato da un voto identico alle altre discipline teoriche e fisiche, valevole come tre di esse insieme, il comportamento della nuova allieva per i primi tre anni. Questo era dato dalla propria tutrice e compagna di stanza. Questa avrebbe insegato trucchi del mestiere ma soprattutto marzialità, disciplina e approccio verso le persone ed il lavoro. Avrebbe quindi dovuto fare tutto quello che Gal chiedeva, certo nel rispetto di certe regole, che però, lesse Liz, erno molto vaghe. Liz sperava di andare d'accordo con Gal, doveva farlo.
La stanza in cui avrebbe vissuto per i prossimi tre anni almeno, era piuttosto piccola, rettangolare, comprendeva un letto a castello in cui avrebbe dormito di sopra, due scrivanie, un armadio, una finestra, il bagno con una vasca anni 70' molto piccolo.
La cucina era in comune ogni dieci stanze. Non c'era lavanderia, era infatti compito delle novizie lavare a mano il dovuto.
Non c'era televisione ed i telefonini erano banditi al di fuori dei propri alloggi.
Uno dei discorsi iniziali di Gal fu: "non vedo l'ora di iniziare l'anno io come senior, essere junior stanca molto, ma non preoccuparti troppo perché dopo qualche mese ci farai l'abitudine. Io potrei dirti tutto dall' inizio, andando contro lo spirito del corso, ma vivresti molto peggio il tuo adattamento, nonché, non avresti modo di vedere come si apprendono certe cosa da te. Rischiando poi di fallire in questo percorso. Sarà tutto molto intuitivo, sebbene io sia qui per rispondere a tutte le domande che mi farai. Ovviamente ci saranno due mie valutazioni quest'anno, quindi è logico che dovrai eseguire senza indugio tutto ciò che ti dirò, non ti farò fare ne più ne meno di quello che è stato trasmesso a me. Per il primo mese ti sarà proibito paralare con le altre novizie oltre a frasi concise e indispensabili alla praticità, nella danza o nelle aree comuni, altre conversazioni se intercettate verranno considerate note di demerito nella mia valutazione finale. Sono le regole, mi dispiace, con me potrei parlare di ciò che ti pare. Ovviamente avremo tempi diversi, ma dalle 16 in poi potremmo incontrarci nelle aree comuni, in palestra, o qui in stanza. Io sono responsabile di quello che tu fai, anche a me è dato un voto sulla tua condotta, perciò porterai sempre questa collana di spago viola al collo ed io questa cavigliera viola, così ci potranno riconoscere.
Le mie regole personali sono: mi preparierai la cena alle 20 in punto e me la farai trovare pronta qui in stanza, per il pranzo mi piace andare fuori in città con le mie amiche; a meno che non te lo dica, non dovrai prepararmelo.
Altra regola semi ufficiale, tutte le novizie hanno in dotazione una divisa da camera: questa. Si tratta di una maglietta, una felpa e dei pantaloni della tuta grigi, più queste calze bianche di cotone. È la regola che tu debba indossare solo questi indumenti
In stanza, ma è anche una regola non scritta valutarne lo stato di conservazione a fine anno. Siccome hai solo questi e puoi usare solo questi qui in stanza, è chiaro che vedrai tu, come o quando usarli, non ti dico altro. Questo è tutto."
Liz era piuttosto scoraggiata da tutte queste regole ferree e tutto quel lavoro che avrebbe dovuto fare oltre alla danza e allo studio.
"Quindi, ad esempio tu cosa indossavi in stanza se posso chiedere?"
"Si, certo che puoi chiedere. D'inverno indossavo i pantaloni e la maglietta, rare volte ho indossato le calze o la felpa. D'estate e primavera a parte il primo mese perché ero imbarazzata, stavo di solito in mutande e top."
Sarà quindi molto imbarazzante essere nuada a fare lavori in una stanza angusta insieme ad una sconosciuta. Forse è questo anche qualche insegnamento di sorta.
I primi giorni furono piuttosto stressanti per Liz, doveva capire come funzionavano le cose, ma non ci volle molto. Gal sra disponibile e sorridente, ma allo stesso tempo teneva le distanze; ed ogni cosa che diceva era perentoria, non si azzardava a contraddirla. Per fortuna era una persona diligente ed oragnizzata e sebbene qualche difficoltà iniziale e molta stanchezza, risucì ad esaudire le richieste di Gal, consciliandole con il resto per ora che non c'era molto da studiare. In stanza Gal chiedeva una pulizia ed un ordine impeccabile, lasciava però per terra i propri indumenti, da fare piegare o lavare da Liz. Liz si rese conto che stare lì significava essere la serva 24/24 di Gal, tutto ciò era molto stancante. Per tutto il tempo aveva usato lli pantaloni e la maglietta della "divisa" mantenendoli in ottimo stato.
Arrivò sabato pomeriggio, Gal le fece un altro discorso:" bene, questa settimana ti ho chiesto poco e ti ho lasciata stare, ma da lunedì, anche per piccole cose ti dovrò mettere in riga, sia chiaro. Oggi e domani ti faccio vedere la città, così sai dove comprare le cose quando ti dirò di farlo."
Liz era piuttosto spaventata da quello che aveva sentito, ma fin ora era andato tutto bene, si sarebbe visto poi.
Gal fu molto gentile sabato pomeriggio e domenica mattina ad accompagnarla per la città spiegandole molte cose, avevanono molto in comune su serie tv e musica, del resto avevano solo quattro anni di differenza. Ma rimaneva piuttosto vaga sul collegio in merito ad esprimere le sue opinioni, perché forse non voleva condizionarla, si limitava a dire che serviva molto come curriculum, sebbene fosse molto dura.
Domenica sera le disse:" cosa ne sai di massaggi alle gambe e ai piedi? Perché te ne chiederò ogni sera uno. All' inizio userai questo olio di cocco, poi lo farai senza, perché è costoso e perché devi imparare senza."
"Non molto, ma guarderò dei tutorial allora. Grazie."
Arrivò lunedì pomeriggio, Elizabeth era piuttosto stanca, per la settimana precedente e per le lezioni pratiche estenuanti, sebbene fosse molto portata, richiedevano parecchie energie. In più occuparsi di Gal in ogni momento era davvero pesante. Forse si sarebbe abituata, ma non velocemente. Erano le cinque e da appena mezz'ora era in camera da sola, si era fatta la doccia ed era sistesa sul letto a castello, per riposare e, a breve, avrebbe studiato uqalcosa, quando dopo circa mezz'ora, arrivò Gal, svegliandola da un sonno prematuro originato dalla stanchezza.
Gal si sdraiò sul letto con ancora i leggins ed il top, togliendosi le scarpe e le calze buttandole dove capitava (intanto c'era liz che le metteva a posto). Era tutta sudata ed ansimava.
"Liz, servetta, vieni qui! Ti chiamo serva, è sempre meglio di schiava come mi chimava Michelle la mia senior, lei sì che era dura con me." Disse sarcasticamente un po' per coinvolgere Liz.
Liz un po' intontita si precipitò giù dal letto a castello, prese i suoi gossi occiali dalla montatura nera spessa(usava sovente anche le lenti a contatto) e disse:"eccomi al servizio"
"Bene, un po' in ritardo, e purtroppo senza la maglietta da camera..."
Liz infatti dopo la doccia sie era messa solo le mutande ed il reggiseno, usando poi una canottiera che usava come pigiama, non la t-shirt grigia che avrebbe dovuto quando in camera a fare lavori.
"Chiedo scusa... Così di lampo si tolse la maglietta rimandendo in reggiseno, con i seni sodi sorretti d aun top nero"
"Ok... Dopo penserò alla punizione.. per adesso prendi l'olio di cocco e inizia a massagliarmi le gambe per poi passare ai piedi"
"Si Gal..."
Così iniziò dalle gambe, abbronzate, toniche e snelle, era sudata e sentiva odore di piedi e sudore, ma continuò, Gal non diceva nulla, guardava il cellulare rilassata, apparentemente andava bene.
I piedi erano mediamente sporchi, leggermente callosi sotto le dita, ma in generale morbidi ed eleganti, le dita erano lunghe "alla greca", non era il piede tozzo e calloso classico ce ci sarebbe aspettato da una ballerina, questi erano evidentemente ben curati e poi un numero 39, non piccolissimi. La caviglia era sottile e viola come la sua collana. Lo smalto delle unghie curate era bianco.
L'odore dei piedi era sovrastato da quello del cocco ora.
Continuò per mezz'ora. "Bene non male per essere la prima volta... Ma certo c'è molto da migliorare...ne avrai occasione senz'altro. Prendi una salvietta ed asciugami i piedi, dovrai sempre averla, altrimenti mi asciugherò su di te o sulla tua maglietta. Rimane il fatto che non eri in divisa, questo siccome non voglio annotarlo, deve essere pagato con una lieve punizione."
Liz era piuttosto spaventata all' idea della punizione, avrebbe portato una salvietta sempre d'ora in poi. Fu orgogliosa del complimento.
"Vedi qui per terra?" Intanto si tolse i vestiti che aveva il top i leggins, rimanendo in mutande. Liz rimase un po' sorpresa, gal se ne accorse" non hai mai visto delle tette? Haha, è già tanto che non mi tolgo le mutande per adesso, è tutta roba che hai già visto"
"S..si.."
"Bene, ora metto da lvare tutto, eccetto queste..."
Gal prese le sue calze adidas bianche "ped socks" e con tranquillità le legò con un nodo alla collana di liz, la quale rimase stupita.
"Questa è la tua punizione, non le laverai insieme al resto, ma ci dormorai insieme e domattina quando mi avrai svegliata me le metterai ai piedi. Ora vado a fare la doccia, tu muoviti."
Liz era sbalordita. Le calze puzzavano, non eccessivamente ma comunque si facevano sentire. Strana punizione, meglio così che una nota di demerito pensò. I giorni della settimana si susseguirino nello stesso modo, accumulano stanchezza e stress da aprte sua, ma massaggiando sempre gal, la quale aveva detto che usava le calze almeno una settimana. Cosa assurda per Liz, evidentemente era una pratica volontaria, perché si lavava ogni giorno e cambiava il resto dei vestiti ogni giorno.
Infatti le capitò di subire la stessa punizione altre due volte, ma la collana di adidas era più puzzolente il giovedi ed il venerdì.
Subì altre punizioni, come fare lavori extra di pulizia o farle massaggi extra. Quel fine settimana per fortuna Gal era via con amiche e quindi Liz poté pensare a se stessa e soprattutto a riposarsi.
Lunedì sera ci fù il consueto massaggio dopo la palestra. era diventata sempre più brava e Gal glielo riconosceva. Gal usava quei 40 muniti del massaggio per studiare o guardare il telefono, tutto come se liz non esistesse.
La sera stessa Liz, per distrazione o stanchezza, aveva cotto troppo la psata, cosa insolita per lei che era una cuoca piuttosto decente, ma le incombenze pressanti degli ultimi giorni le avevano fatto commenttere un errore di distrazione. Lei in tutto ciò mangiava poco, male e disordinatamente.
Gal mangiò la pasta senza dire nulla, sembrava non essersene accorta, forse si era spaventata per nulla.
Dopo aver cenato gal disse: "ok Liz, sdraiati sul mio letto, metti la testa lì" fece indicando. Liz non capiva, aveva indosso la maglietta giusta, cosa sarebbe accaduto?
"Ok, mettiti sotto il cuscino, se vuoi mettiti la tua canottiera del pigiama."
Liz continuava a non capire, avrebbero cambiato posto? Sarebbero state in due in un letto, perché metteva la testa in senso opposto a dove l'aveva Gal? Prese il suo cuscino, si mise la canottiera e fece quello che le disse la sua compagna di stanza.
La bella Israeliana si mise le calze, questa volta dei ped socks grigi della Vans usati 'solo' il giono stesso, si sedette in fronte a lei, prese un libro, aprì leggermente le gambe di Liz e mise poi i piedi calzati a destra ed a sinistra del viso di questa. Si avvicinò seduta in quel modo dicendo:" pensavi che non mi fossi accorta della pasta schifosa? L'ho mangiata perché avevo fame, ma la prossima volta oltre alla punizione te la faccio rifare. Non mi piace fare scenate, ma piuttosto ti faccio capire le cose con punizioni. Stasera dormirai così, con i miei piedi in faccia."
Così facendo mise i suoi 39 avvolti dalle calze vans grige usate, in faccia a Liz. La quale rimase senza parole e dopo qualche minuto, presa dal panico, scoppiò a pinangere.
Gal smise di leggere, togliendo i piedi si sedette. "Ohh... Lo so che è dura all' inizio, è così per tutte, credimi, lo è stato anche per me. Ma vedrai che prima o poi ti assicuro che ti piacerà pure l'odore dei miei piedi."
Dicendo questo li tolse dal viso di Liz, la quale piangeva come una bambina.
"Mi hai bagnato le calze hai visto?" Così Gal se le tolse ed avvicinatasi le usò per asciugare le lacrime di liz.
Poi buttandole a terra. Si avvicinò ed accrezzò Liz dandole anche un bacio sulla fronte. Liz non si aspettava tanta dolcezza da Gal, stava quindi attenendosi a disposizioni, la sua natura forse era più gentile di così, ma il suo essere ligia alle regole per un corretto insegnamento le imponeva di impartire punizioni.
Liz smise di piangere, Gal si ridistese e disse:" va bene, siccome mi hai bagnato le calze dormirai solo con i miei piedi nudi, puliti in faccia"
"Ggrazie..."
Liz cercò di concentrasi sul dormire, che ne aveva bisogno. La puzza era quasi nulla perché erano puliti da una doccia di poco prima, solo le calze erano sporche. I piedi erano morbidi, grandi come il suo viso, erano leggermente callosi sotto le dita ed il tallone, per il resto mrbidi, tonici, e caldi, erano fin accoglienti pensò stranamente Liz.
Poteva respirare con il naso nello spazio in mezzo alle due piante. Gal li muoveva poco e presto si addormetarono entrambe.
Al suo risveglio non aveva i piedi in faccia o meglio, ne aveva uno sotto il mento, con le dita che le solleticavano il collo. Non aveva dormito molto, anche se dormire in compagnia è più rassicurante dopotutto. La puzza iniziale l'aveva sconfortata molto.
La giornata fu faticosa come sempre, alla sera fece il consueto massaggio, l'olio di cocco stava finendo, sarebbe bastato altre due volte massimo.
Per cena liz fece di tutto per non deludere Gal.
Quando fu tempo di dormire Gal la interruppe mentre stava salendo: " dove pensi di andare, il tuo posto è qui sotto i miei piedi questa settimana."
Liz sorpresa si rassegnò andando giù. Questa volta le calze c'erano e puzzavano, infatti la serata fu difficile, dormì poco e male, la puzza era piuttosto forte.
La sera seguente le cose si ripeterno come la sera precedente. Due giorni dormendo poco erano troppo, considerando l'attenzione e l'energia che avrebbe dovuto avere ogni giorno. Doveva chiedere a Gal di poter dormire normalmente.
Il giorno seguente l'olio di cocco finì ed il massaggio fu molto più difficoltoso del previsto, senza lubrificante non si poteva fare, sera faticoso e richiedva il doppio del tempo. Liz prese coraggoo e chiese: "Quindi hai detto che non posso prendere più olio do cocco perché costa tanto vero?"
"Si esatto, dovrai ingeniarti a trovare lubrificanti alternativi, o continuare così mettendoci il doppio del tempo e della fatica, io non ti impongo nulla."
Liz non aveva idea di cosa avrebbe usato, le sarebbe piaciuto chiedere, ma era strettamente proibito parlare con le altre novizie nel primo mese.
La sera passò insonne a causa della puzza ormai insostenibile della calze.
Doveva trovare il modo di terminare quella follia, non si era abituata affatto alla puzza, in più le calze in faccia le tenevano caldo, non era come avere i piedi nudi come la prima volta.
L'idea del lubrificante alternativo le venne usando olio per friggere, non disse nulla a Gal, la quale sembrava apprezzare comunque il massaggio e la nuova lozione. A massaggio finito Gal disse:" ti ho lasciata fare, ti lascio sbagliare da te così impari meglio, sebbene fossi contrariata, ora puzzo come il mc Donald, di olio. Vado a frmi una doccia, a te penso dopo."
Liz era esterrefatta, terrorizzata, cosa avrebbe dovuto usare? Non ne aveva idea, non riusciva ad arrivarci da sola. Ora la sola idea di avere altre punizioni l'avrebbe fatta crollare, non voleva lasciare l'accademia, ma era giunta al limite dello sfinimento e sembrava ancora peggio a venire. Doveva dire con franchezza a Gal che era allo stremo.
Quando gal uscì dalla doccia si fece trovare mentre lucidava dei tacchi di gal con uno straccetto, voleva farsi vedere laboriosa e sapeva bene quanto Gal tenesse alla pulizia della propria roba.
Gal era in accappatoio scalza. Mentre si vestiva nuda non curante di liz, si era vestita con dei pantaloni alla zuava a motivo floreale ed una canottiera gialla.
"Bene ti vedo laboriosa e questo mi piace, ti stai comportando bene, ma puoi fare di più, mostrarmi che sei più sveglia a risolvere i problemi, c'è sempre una soluzione, basta trovarla, questo è il mio insegnamento. L'olio di cocco od oliva non va bene, il lubrificante deve essere a costo zero, troverai la soluzione prima o poi...
Tornando a noi, la tua punizione consisterà nel indossare questa.."
Aveva turato fuori una mezza calza da allenamento per danza usatissima, rattoppata, con qualche buco. Liz era terrorizzata non sarebbe riuscita a sopportare quell'odore intenso per altro tempo, mentre gal parlava lentamente e silenziosamente sul suo volto comparvero due righe di lacrime.
"Questa come mascherina con dentro le mia calze usate, ora, per quanto riguarda dormire dormirai sotto il mio letto sul pavimento e ti sveglierai alle 5 facendoti una foto a quell' ora, mi raccomando se mi svegli sono guai..."
Liz non poteva credere a ciò che sentiva, iniziò a piangere copiosamente, singhiozzando mentre Gal calma continuava ad enunciare altre punizioni. Presa dalla disperazione liz in ginocchio strisciò davanti a lei con le mani giunte dicendo tra i singhiozzi:" ti prego Gal, ti supplico, sono già stremata, farò altro dimmi cosa fare, farò di tutto, ma lasciami dormire..." Dicendo ciò si aggrappò alle gambe di Gal che era in piedi, come una bambina, guardandola piangendo supplicando. Gal l'accarezzò e preso un fazzoletto, abbassatasi, le asciugò le laceime con dolcezza. Liz nella sua supplica prese la mano snella ed abbronzata di Gal, smaltata di bianco, e la coprì di baci, supplicando: "ti prego Gal, pietà, sono allo stremo". Gal parve soddisfatta perché sorrise compiaciuta e soddisfatta da quel gesto di umiliazione. Liz e ne accorse e continuò baciando la mano ovunque a raffica, Gal la girava per fare baciare punti che non aveva baciato, ed aggiunse l'altra mano. Le piaceva molto questo trattamento.
Liz che aveva smesso di piangere, aveva capito che a Gal piacevano quei baci e quindi continuava aspettando un verdetto della sua padrona.
Gal nel frattempo si era alzata e guardava liz pensando.
"Va bene, Liz, hai dimostrato adattabilità ed umiltà nel prostrariti in questo modo. Hai imparato una nova cosa, c'è sempre il modo di ottenere ciò che vuoi ed anche di più. Dimentichiamo la storia dell' olio. Brava."
Liz non poteva crederci era in estasi, bastava solo quello? Prostrarsi e baciarle le mani, benissimo.
"Grazie Gal sei fantastica, sei la migliore" e riprese a piangere.
Presa dalla gioia si buttò ai piedi di Gal ed iniziò a a tempestarli di baci, siccome aveva visto che le piaceva.
Gal fu molto sorpresa ma altrettanto felice di ciò. Liz baciava il dorso dei piedi, Gal quindi sollevò parzialmente il piede sinistro ruotandolo, mostrando a liz la pianta ed il tallone tranne le dita che erano a terra. Liz rimase lievemente sorpresa da questo, come per le mani evidentemente a gal piacevano i baci. Senza troppo indugio, baciò anche la pianta, così come anche l'altra gentilmente porta da Gal.
"Hai dimostrato anche più di quello che mi aspettavo, questa settimana sei libera da punizioni, puoi dormire nel tuo letto e riposarsi, te lo meriti." Disse Gal soddisfatta.
Liz, che mentre Gal parlava aveva sollevato lo sguardo, fu ancor più incredula e piena di gioia. Si avventò alle gambe di Gal abbracciandola.
Questa volta Gal ridendo l'allontanò con una mano.
Liz era felicissima, bastavano dei baci e farsi vedere sottomessa per vincere la simpatia di Gal? quella sera andò a dormire di ottimo umore riposandosi molto. L unico pensiero che l'attanagliava era di trovare un lubrificante alternativo.
Decise di fare il massaggio pomeridiano a secco, sebbene con più fatica, onde non sbagliare, a Gal non sembrava dispiacere comunque.
La settimana arrivò al termine.
Gal volle una pedicure domenica mattina. Lo aveva già fatto in passato per delle amiche, anche se non sera bravissima. In effetti i calli sulle dita, sotto le dita e sul tallone erano aumentati, non da essere esagerati, ma nemmeno da non essere notati. Così iniziò a rimuverli, mettendoci molto tempo, non era brava. Nel parlare con Gal scoprì che amava molto prendersi cura del proprio corpo, amava le scarpe e le cavigliere, sebbene a parte quella di cotone erano bandite in collegio, per non creare confusione. Aveva appreso che alla fine del primo mese c'era una sorta di rito in cui la novizia comprava un anello per il piede sinistro per la propria senior, e questa le regalava un fazzoletto in seta, del colore della loro coppia, nel loro caso viola scuro. Questo rituale simboleggiava la gratitudine e la fedeltà della novizia verso la propria senior, il fazzoletto in seta era infatti per posare i piedi, simboleggiava la malleabilità e la dedizione delle novizie al verso le loro tutrici. L'anello lì era per essere baciato per dimostrare fedeltà ed umiltà.
Questa storia era curiosa e strana, si diceva essere di origine persiana; per Liz spiegava anche in qualche modo perché gal fosse così così felice quando le baciò mani e piedi, perché forse appunto nella tradizione del collegio è ben visto.
Gal sembrò tutto sommato soddifatta del risultato.
Domenica pomeriggio Liz andò a fare la spesa in città, comprando oltre a generi alimentari, anche varie cose per Gal. Il caso vuole che nel supermercato incontrò una ragazza bionda della sua classe, ne conosceva il nome Tatiana Ivanova sebbene non ci avesse mai parlato veramente per forza di cose. Era russa e faceva parte della sua calsse, c'erano infatti due classi da 25 di novizie.
"Ciao, tu sei Tatiana?"
La ragazza russa con un po' di timore, guardadosi intorno rispose:" si, e tu sei Elizabeth giusto? La ragazza americana"
"Si"
Le due, un po' timidamente, ma poi più svelte si scambiarono informazioni, e con sorpresa di entrambe scoprirono di avere avuto circa gli stessi problemi con le proprie tutrici. Liz confessò che aveva scoperto che i baci funzionavano bene per ingraziarsi la tutrice, mentre Tat, aveva scoperto che alla sua senior non dava fastidio che ci si sputasse sulle mani come lubrificante per massaggirla. Tatiana a suo dire si era già abituata alla puzza dei piedi e che non ci faceva più caso. Entrambe furono felici di aver condiviso quelle esperienze. Si scambiarono il numero di cellulare, anche se ciò era proibito il primo mese e si salutarono; per paura di essere scoperte uscirono una dieci minuti dopo l'altra.
Liz era rincuorata che altre avevano affrontato i suoi stessi problemi, inoltre ora aveva anche la risposta per il lubrificante.
Il giorno seguente liz era di ottimo umore e riposata, aveva una nuova amica e la risposta al suo problema.
Aveva preso a parlare via messggi con Tatiana, scambiandosi informazioni e consigli sulla danza e sullo studio, così come sulle tutrici.
Il pomeriggio di lunedì liz volle provare a chiedere a Gal se la saliva poteva andare come lubrificante. Gal rispose di si. Così, liz si sputava sui palmi delle mani per poi massaggiare Gal, tutto era più semplice così.
Le giornate proseguivano bene, doveva sempre essere attenta con la cucina e con lo sporco ma tutto filava liscio, l'amicizia con Tatiana era un sostegno reciproco importante. Gal stava consumando la cena in camera insieme a liz, la quale ormai risuciva a preparare i pasti per entrambe senza commettere errori. Ad un tratto Gal, che aveva notato liz ultimamente usare tanto il cellulare, le chiese:"perché messaggi così tanto, ti distrai, hai trovato un fidanzato? Che stai complottando, fa vedere." Così prese il telefono e con sconcerto vide che i messaggi parlavano di insegnati del corso di danza e dello studio, anche di lei che richiedeva cosa mangiare etc.
Liz iniziò a sudare freddo.
Era imbarazzata e terrorizzata, sapeva bene di essere in errore e forse in grossi guai. Guardava in basso ferma.
"Non dirmi che questa è una tua compagna di corso... Sai che significa una nota di demerito da parte mia? Sei una sciocca, ti facevo più furba..."
Liz iniziò a piangere. Per poi precipitarsi a terra a baciare il dorso dei piedi nudi di Gal. La quale stava zitta.
"Ora raccontami."
Liz si alzò asciugandosi le lacrime, smise di piangere e raccontò la storia, ad un tratto Gal la interruppe:"bene, sai come si chiama la tutrice di Tatiana, o il colore della sua collana?" "Si chiama Clara..."
Gal sorrise.
"Il caso vuole che Clara sia una delle mie amiche strette, sapevo che la sua novizia fosse russa ma non sapevo il nome... Sicuramente se lei lo sa se no me ne avrebbe parlato.
"Ora vado nella sua stanza per riferirle l'accaduto... a te penso dopo..." Così facendo Gal sparì per andare dall' amica.
Liz era triste, avrebbe preso una valutazione negativa. Forse supplicandola di nuovo l'avrebbe addolcita.
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