Viaggio traditore

di
genere
gay

Che potessi tradire la mia ragazza era chiaro. Che la tradissi con un altro uomo non era proprio una cosa scontata.
E' successo tutto quando siamo andati in viaggio di lavoro a Venezia. Le stanze erano divise a coppie ed io ero in camera con Mattia, mio collega e amico di infanzia.
Arrivammo la sera prima del convegno di lavoro, il viaggio era stato stancante per cui decidemmo di non uscire ma di farci una doccia e poi riposarci. Decidemmo che sarei andato per primo io in bagno e così mi iniziai a spogliare completamente, Mattia ed io ci conosciamo da piccoli per cui non avevo problemi di nudità con lui.
Notai che mentre mi spogliavo lui mi osservava con uno strano sorriso ma lì per lì non prestai attenzione più di tanto. Entrai in bagno ma non chiusi la porta (non so cosa mi spinse a farlo) ed entrai in doccia. Dopo pochi minuti che ero sotto l'acqua calda vidi la porta aprirsi lentamente e Mattia completamente nudo entrò in bagno. Ci guardammo imbarazzati tutti e due, io di più, e senza dire una parola egli si avvicinò alla doccia. Non sapevo cosa fare o cosa dire, lui invece si. Entrò nella doccia, che era molto grande, e si mise alla mie spalle. Prese il sapone, lo spalmò sulle mani e cominciò a lavarmi lentamente. Mi infilò le mani ovunque, toccandomi chiappe, ano e palle, per ultimo il cazzo. Sentire quei tocchi sul mio corpo mi provocarono la più inaspettata delle reazioni, un'erezione fortissima. Ormai ero in balia di Mattia che continuava a carezzarmi e toccarmi sempre più intensamente. Sentii il suo fiato sul collo che aumentava e poi le sue labbra che si poggiavano sulla mia carne. Mi baciò le spalle, la schiena risalendo fino al collo e poi i lobi delle orecchie. Le succhiò sonoramente e scese di nuovo con la lingua e con i baci sul collo e sulla schiena. Ero fuso, un misto di incredulità ed eccitazione allo stato massimo. Da un lato mi chiedevo se fosse giusto ciò che stavamo facendo e soprattutto se fosse normale provare quelle sensazioni per un uomo, dall'altro volevo solo concedermi al massimo dell'eiaculazione per tutto il rapporto se solo fosse umanamente possibile.
Mattia continuò a scendere leccando e baciando lentamente la mia schiena, fino ad arrivare alle mie chiappe. Le aprì con le mani e ci infilò la faccia. La sua lingua si fece strada nel mio buco vergine suscitandomi una sensazione unica. Sembrava come se volessi esplodere da ogni minuscolo foro del mio corpo. Mattia leccava e baciava il mio didietro, il suono che produceva la sua bocca sovrastava quello dell'acqua. Le mani continuavano a tenere le mie chiappe aperte sulla sua testa mentre la lingua entrava e usciva da dentro di me. Arrivò a leccarmi sotto le palle e poi di nuovo la risalita poco più su dei glutei. Dopo minuti intensi di leccate, mi fece girare verso di lui sempre rimanendo nelle reciproche posizioni: io in piedi e lui in ginocchio. Osservò il mio pisello che era durissimo (forse così duro non lo era mai stato), e mantenendo il contatto visivo con i miei occhi lo prese in bocca. Se ne infilò una buona parte per poi ritornare indietro con la testa. Quando uscì completamente dalla sua bocca ci fu uno schiocco sonoro e lui mi sorrise. Un secondo dopo riprese il mio pene in bocca e stavolta cominciò a muoversi per farmi un pompino. L'acqua gli scorreva sul viso e il mio pisello perdeva liquido nella sua bocca, sentivo la lingua accarezzarmi il glande e la fessura del pene, si muoveva veloce e poi lentamente alternando i movimenti. Mattia strinse le mie chiappe e si aiutò nel pompino spingendomi verso di lui. Si fermò per prendere aria e dalla sua bocca uscì bava e pre-sborra che lui raccolse e spalmò sul mio buco del culo. Riprese a succhiare e mi infilò un dito nelle chiappe, io cominciai a gemere, lui ne infilò un altro e allargò ben bene il mio ano. Aumentò anche il ritmo del pompino, lo avvertii che stavo per venire e gli poggiai una mano in testa quasi a volerlo allontanare, ma Mattia con un cenno della testa mi fece capire le sue intenzioni. Venni, a litri, come un fiume in piena. Nella sua bocca, nella bocca del mio migliore amico. Lui ingoiò tutto fino all'ultima goccia, poi con la lingua pulì le rimanenze dal mio glande. Baciò e annusò il mio pisello come se non avesse ancora abbastanza con aria affamata e perversa.
Solo in quel momento mi accorsi di quanto era arrapato anche lui guardando il suo pisello duro ed enorme. Lo aiutai ad alzarsi, mi sorrise e mi rubò un bacio sulle labbra. Aprii la bocca e feci entrare la sua lingua che sapeva di sborra, la mia sborra. Usai la lingua anche io facendomi largo nella sua bocca. Mentre ci baciavamo lui mi sbatté al muro della doccia strusciandosi sul mio corpo.
Mi baciò il collo e il petto e mi costrinse a dargli le spalle. La sua cappella si infilò a incastro tra le mie chiappe e dopo qualche tentativo entrò nel mio buco. Appena fu dentro gridai dal dolore ma subito cominciai a rilassarmi. Mattia rimase immobile dentro di me per istanti interminabili, appena sentì che mi ero rilassato iniziò a scoparmi. Strinse le sue braccia intorno al mio corpo ed io le mie sulle sue. Ad ogni suo colpo gemevo, il suo ansimare dietro di me mi eccitava, ed le sue palle sbattevano sulle mie chiappe. Avevo il sedere di fuoco ma mi sentivo benissimo. Solo per un istante pensai a cosa stava accadendo, alla mia ragazza e a tutto il resto, ma la goduria che provavo sovrastò tutto. Incitai Mattia a scoparmi più forte. Lui mi morse le spalle, mi piegò più in avanti per avere il mio culo meglio a disposizione e aumentò il ritmo.
Finalmente mi disse che stava per venire, gli misi le braccia dietro la schiena a stringerlo a me, e lo pregai quasi di venirmi dentro.
Mattia si liberò inondandomi le budella di sperma caldo e facendomi sentire più appagato che mai.
Rimanemmo così per qualche minuto, a riprendere fiato, poi ultimammo quella doccia infinita e uscimmo dal bagno...

CONTINUA???
scritto il
2022-08-31
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