La coppia delle elementari prima parte

di
genere
gay

Sono passati 3 anni dalla morte di mia moglie. La scoperta della malattia, il lungo periodo di cure, l'entra e esci dagli ospedali e in fine la morte. L'unica ancora di salvezza la splendida presenza di nostro figlio, unico lascito di mia moglie.
Grazie anche al supporto dei miei genitori e i genitori della mia defunta moglie sono riuscito a crescere mio figlio.
Era da poco che mio figlio aveva cominciato la scuola elementare, nuovi amici per lui e nuovi genitori per me. Quasi sempre andava mia madre o mia suocera a prendere mio figlio perché lavorando in banca uscivo troppo tardi, ma il venerdì facevo solo metà giornata, quindi mi piaceva andare a prendere mio figlio che uscito da scuola si fermava sempre un'oretta a giocare con gli amici.
È in quel momento che mi intrattenevo con gli altri genitori, parlavamo del più e del meno. Instaurando anche rapporti di amicizia con alcuni.
Con una coppia in particolare mi ero trovato fin da subito bene, Daniela e Claudio.
Entrambi sulla trentina come me. lei alta 1.70, bionda, capelli corti, snella con due bellissimi occhi verdi. Lui invece, un omone di 1.95, capelli e occhi scuri, largo e possente.
Due completi matti, pieni di energie e simpaticissimi.
Avevano due figli, di 8 e 10 anni che andavano molto d'accordo con il mio!
I mesi passavano e il nostro rapporto si consolidava. Spesso andavamo a casa loro. Abitavano in una casa di loro proprietà molto grande con ampio giardino. Mio figlio si divertiva molto. Vivendo in un monolocale, per lui tutto quello spazio era puro sfogo.
I mesi passavano tranquilli, lavoro-casa, casa-lavoro.
Stavo bene, ma cominciavo a sentire la mancanza di un rapporto fisico con una donna e per che no, anche con un uomo!
Mi ricordai quando alle superiori, con i miei compagni di basket ci divertivamo sotto la doccia. Capitava spesso di trovarmi in ginocchio a succhiare cazzi e, diavolo se mi piaceva. Con alcuni anche qualche scopata.
Ma ormai erano passati anni e dopo il matrimonio tutto era caduto nel dimenticatoio. O forse no.

Si avvicinavano le ferie estive, erano i primi di maggio e io non avevo ancora deciso che fare. Di solito io e Stefano (mio figlio) facevamo qualche settimana al mare, ma quest'anno mi ero preso in ritardo e non avevo prenotato, e adesso non trovavo posti liberi!
Era un venerdi e come il solito aspettavo nel parcheggio l'uscita di mio figlio.
Quando all'improvviso una mano mi colpisce la spalla sinistra, sapevo perfettamente chi era.
" Ma porca troia Claudio ogni volta la stessa storia!"
" Ciao Ettore come te la passi?" Mi risponde lui con il suo classico sorriso.
" Bene, brutto cazzone!" Gli rispondo io sorridendo e colpendolo alla spalla con un pugno.
" Ciao Ettore, scusalo è il solito orso!"
" Però ti piace quando faccio l'orso" controbatte lui abbracciando la moglie e baciandola in fronte.
"Già" ammicca lei, ricambiando l'abbraccio.
"Ciao Daniela, tranquilla a me piacciono gli animali".
Ridiamo tutti e tre sguaiatamente a tal punto che alcuni genitori si girano a fissarci.
" E allora piccoletto, progetti per le ferie?" Mi chiede Claudio.
" Il nulla cosmico, mi sa che sto anno non faccio niente. Mi sono preso tardi con le prenotazioni e non trova già più niente"
I due sposi si guardano ridono e poi all'unisono "PERFETTO".
Io li guardo stupito, loro vedendo che non capisco e si mettono a ridere.
" Ma voi non state bene, si può sapere che ridete?"
" Niente niente, è che giusto oggi ti volevamo chiedere se ti andava di venire con noi in Sardegna".
Io guardo stupito Daniela poi Claudio, che di tutta risposta mi guarda facendo di sì con la testa.
" Cavolo, sarebbe perfetto! Ma siete sicuri?"
"Assolutamente, la casa dei miei è grande e ci stiamo benissimo tutti" mi risponde Claudio.
" Ragazzi grazie mille, mi avete salvato"
" Ma figurati sarà un piacere avervi con noi."
La campanella suona, e come un fiume in piena i bambini esco dalla scuola.
Riusciamo a prendere i nostri figli in mezzo alla bolgia e come il solito andiamo a bere qualcosa al bar.
" Allora Ettore l'idea, come ogni anno, è quella di partire a metà giugno e rimanere in Sardegna fino a metà luglio. Ovviamente sentiti libero di venire e andare quando vuoi, sai che noi siamo lì quel periodo" mi stava spiegando Claudio, sorseggiando una birra.
" Io di solito prendo le prime 2 settimane di luglio! È perfetto. Così vi lascio due settimane per fare le vostre cose, senza disturbare troppo"
" Vai pure tranquillo Ettore, le nostre cose le faremo anche quando ci sarete voi" mi risponde ridendo Daniela.
Li guardo ridere e come ogni volta mi sale quel pelo di invidia, sono semplici e naturali. Come lo eravamo io e mia moglie.

Passano le settimane, finisce la scuola e senza rendermene conto arriva il giorno della partenza. Parto alle 6 di mattina, macchina carica, Stefano in macchina che dorme. Arrivo che è notte, sfinito.
Svuoto a mala pena la macchina, Claudio e Daniela mi mostrano la camera. Appena appoggio la testa sul cuscino, crollo.
Mi sveglio il giorno dopo, ancora vestito. Di fianco a me Stefano dorme beato. Mi alzo e scendo. Trovo tutta la famiglia intenta a fare colazione.
"Ooooooo ma buon giorno, caffè?" Mi chiede Daniela con un sorriso smagliante, indossa un costume ed un pareo.
" Ti prego si, ieri sera ero cotto, non mi sono neanche cambiato".
" Abbiamo visto, ma va tranquillo. Questo è il problema di venire in Sardegna con la macchina" Claudio mi fa l'occhiolino sornione è a petto nudo con i boxer.
Durante la giornata Claudio e Daniela fanno gli onori di casa, mi mostrano tutta la casa il giardino e devo dire che è una casa con i contro fiocchi.
Il pomeriggio,invece, dopo un breve giro turistico per il paesino ci andiamo a tuffare in acqua.
L'acqua è uno specchio cristallino, non ci metto molto a rilassarmi e godermi la vacanza.
Ma non è l'unica cosa che mi godo, infatti insieme a me ci sono anche Claudio e Daniela che devo dire, sono proprio fighi.
Daniela ha un fisico strepitoso, super tonica. Un culetto piccolo e sodo e una terza di seno, pelle liscia.
Dall'altra parte invece Claudio è un dio greco. Statuario, possente. i capelli lunghi che gli scendono fino al petto.
Più di una volta ho dovuto nascondere l'erezione mentre guardavo una o l'altro uscire dall'acqua. Sembravano usciti dalla pubblicità della badedas.
Nel tardo pomeriggio tornati dal mare mi volevo fare una doccia. Mi preparai le mie cose e andai in bagno. La porta era socchiusa e sentivo scorrere l'acqua e il vocione di Claudio che cantava. Sorrisi e mi girai per tornare in camera, feci due passi quando mi bloccai.
Perché non sbirciare? L'idea mi attraversò la mente.
Ma che cazzo pensi? Che sei un ragazzino?
Siamo tornati alle superiori?
Però il brividino lungo la schiena e il mio cazzo leggermente barzotto mi dicevano il contrario.
Dopo qualche istante ero nei pressi della porta del bagno. Non dovevo fare niente, semplicemente guardare dallo specchio che rifletteva la figura di Claudio di spalle intento a insaponarsi.
Il suo culo era bello pieno e scolpito, lo vedevo mentre ci passava la mano e si insaponava le natiche. Poi le mani salgono sui fianchi, si passa le ascelle, si gira e mentre si insapona il viso mi mette in bella vista il suo cazzo, rimango ammaliato.
È a riposo ma misurerà già intorno hai 15 cm, largo con due belle palle. Ho il cazzo durissimo, vorrei segarmi immaginando quante cose belle potrei fare con il cazzo di Claudio ma evito. Se rimango ancora lì mi scopre. Butto un ultima occhiata e me ne vado.
La sera nel letto mi ritrovo a pensare a quel bel cazzo e mi sego violentemente.
I giorni passano e non mi tolgo dalla testa il cazzo di Claudio, mi ritrovo spesso a fissarlo. Mentre è sdraiato sul telo, quando esce dall'acqua e le notti le passo a masturbarmi sia davanti che dietro.
Il quarto giorno siamo come al solito in spiaggia, i bambini giocano in acqua a pochi metri da noi. Io sono spiaggiato con una balena a pancia in giù in dormiveglia, quando sento una mano sulla spalla.
" Ettore ti va di fare una passeggiata?"
" Certo Claudio, devo scrostarmi da qua se no divento tutt'uno con il telo."
Lui mi sorride e mi dà una pacca sulla spalla.
" Amore, noi ci facciamo un giro"
" Andate pure, do un'occhiata io a quei scalmanati".
Faccio per alzarmi, quando vedo che si mette le scarpe.
" Mettitele anche tu andiamo per sentieri, ti faccio vedere una vista mozza fiato".
Io lo ascolto, mi metto le scarpe e ci incamminiamo. Eravamo a cala Gonone un misto di spiagge di sabbia e costoni di roccia a strapiombo sul mare.
Mentre camminavamo Claudio mi racconta quanto era affezionato a quel posto, quante volte con il padre si faceva delle lunghissime passeggiate nei sentieri della zona.
" Vieni, qua a sinistra comincia il sentiero"
Il sentiero era bello ripido e non ci abbiamo messo molto a salire di quota, poi spianava e costeggiava il mare.
Dopo 5 minuti il sentiero si inoltrava dentro una pineta fittissima.
" Dopo questa pineta vedrai che panorama, è da anni che non ci vengo. A Daniela non è mai piaciuta la montagna."
Era esaltato e felice come un bambino, e aveva ragione ad esserlo. Pochi minuti e la pineta si apriva su una vera e propria terrazza naturale a strapiombo sul mare. La vista era fantastica.
" Minchia Claudio, ma è bellissimo"
" Hai visto? È il mio posto preferito della Sardegna"
Rimanemmo li fermi, in silenzio a contemplare il panorama.
" Non vorrei rovinare il momento Claudio, ma devo proprio andare a pisciare"
" Hahahaha, non ti preoccupare falla pure, anzi, ti faccio compagnia"
Così dicendo si fa ancora più vicino al bordo e armeggia coi boxer.
" An proprio così?!" Sorrido e mi metto di fianco a lui.
Mentre pisciavamo il mio occhio cade a guardare il suo cazzo, noto con piacere che rispetto all'ultima volta che l'ho visto si è depilato. Sono molto vicino e a guardarlo mi sembrava più grande. Guardo altrove, ma senza rendermene conto mi mordo il labbro inferiore e la solita maledetta voglia mi sale.
"Tutto ok Ettore?!" Mentre con la mano si spreme il cazzo.
" Cos....am...si si stavo pensando!"
" A qualcosa di bello, da come ti mordi il labbro" sorride, io arrossisco.
" Guarda che ti ho visto come mi guardi, ti piace quello che vedi?"
Così dicendo si gira verso di me con il cazzo in mano!
" Scusami tanto Claudio, ma hai proprio un bel cazzo!"
" Ti piace vero? Dai vieni toccalo!" Con inaspettata delicatezza mi prende la mano e la mette sul suo cazzo, io inebriato comincio a massaggiarlo.
Mi si avvicina,mi alza il mento verso di lui e mi bacia.

Continua
scritto il
2023-01-09
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