Provai a" mettermi in proprio "!
di
Batacchiellone.
genere
etero
Dopo che durante il servizio militare imparai un poco a riparare impianti idraulici, da borghese mi presentai da un idraulico vicino a casa mia, chiedendogli se serviva un aiutante e lui disse subito di sì e che avrebbe valutato le mie capacità per assumermi oppure no. Lo soddisfai pienamente...così mi disse dopo solo il primo giorno che mi avrebbe provato per un mese e rimasi con lui ben tre anni e, quando capii che potevo farcela a mettermi in proprio, prima iniziai a piccole riparazioni e solo nei giorni festivi dove ero libero da impegni, poi, essebdomi fatto conoscere col "passavoce", realizzai una certa clientela ed allora diedi il "benservito" al mio maestro. Lui provò in mille modi a tenermi da lui proponendomi di essere suo socio ma al solo pensare che gli idraulici hanno la faccia tosta da chiedere cinquanta euro solo per sostituire una guarnizione di rubinetto, pezzo che costa all'uno un euro a me e poi c'è la chiamata, il tempo impegnato alla sostituzione. Quindi decisi proprio di arricchirmi da solo! Proprio una Domenica arrivò una telefonata da una signora che aveva la casa allagata ed io la raggiunsi sia pur rinunciando così alla formula uno in tv. Arrivai e mi aprì la porta una avvenente signora sui cinquant'anni ed in pochi minuti risalii all'origine del guasto: tubo rotto, arrugginito e quindi dovetti rompere prima il muro per verificare. Dopo due ore di demolizione muro in parte, potei accertarmi che andava bloccato l'afflusso in cucina e ci applicai una saracinesca che chiusi subito, garantendo così la possibilità di usare i bagni tranquillamente e affermai che al Lunedì sarei stato lì alle otto per continuare. Per farla breve m'impegnai da solo per ben quattro giorni deviando il flusso dell'acqua diversamente e rifeci così cucina e bagni con un nuovissimo impianto. Durante i giorni di lavoro conobbi pure la nipote della signora che viveva con lei lì e spesso vedevo gente, solamente uomini, andare e ritornare e la signora, vedendomi incuriosito prevenne la mia domanda, dicendomi che aveva la nipote una "somara di scuola," diciottenne senza voglia di studiare ed io ci presi confidenza con la ragazzina che tra l'altro era una vera e propria fighina, bionda, alta, coscia lunga e forme giuste al punto giusto.Giorno dopo giorno arrivò finalmente la fine dei lavori ed io avevo già pronto il mio conto da lasciare alla signora, di millecinquecento euro. Direi molto onesto! La signora non battè ciglio e, chiamando Matilde, la sua nipote,, prima vide sul conto che la mano d'opera era di cinquecento euro ed i restanti mille erano di materiale acquistato, così fece girare su se stessa Matilde e mi chiese se mi andava bene di prendere subito mille euro e per cinque volte, mi sarei potuto scopare, inculare farmi fare quanto e cosa desideravo, con Matilde che mi sorrideva facendomi così eccitare bestialmente e quelle coscette abbronzate ed inguainate da calzettoni bianchi mi fecero così accettare lo scambio di prestazioni. Lei prese per mano Matilde e la condusse subito in camera da letto, seguita da me, e, dandomi un buon divertimento, ci lasciò soli chiarendo però prima che potevo scoparla, incularla anche più volte poi se ne andò via. Matilde si dedicò a spogliarmi e poi si liberò degli abiti, rimanendo con solo gli slippini ed i calzettoni. Mi fece sdraiare sul lettone e mi baciò in bocca slinguandomi con un'esperienza da professionista e non da ragazzina innocente e quando sentì che stavo per sborrarle poi in bocca, allora smise il gioco e mi abbracciò baciandomi i capezzoli e poi mi girò per leccarmi l'ano facendomi vibrare dal piacere. Si mise inginocchiata alla pecorina chiedendomi di incularla col mio cazzone ben tosto e, dopo che mi cosparse gel sul glande, se lo mise anche nell'ano e spalmò tutto. Mi prese in mano il cazzo e lo guidò tutto dentro il suo bel culetto. La sodomizzai dilatandole il forellino quasi squassandoglielo ma mi fermai prima di fare danni dolorosi e le scaricai una quantità di sborra infinita. Dopo una brevissima pausa le allargai le gambe e la scopai fino a sborrarle tutto dentro, infine mi feci fare un bocchino per ripulirmi il cazzo per bene, poi, la riscopai nuovamente e conclusi schizzandole tutta la sborra sul visetto che poi lei si ripulì raccogliendo tutta la sborra sul suo viso ed infine ingoiandola tutta. La scopai per altri quattro giorni ma dalla mattina alla sera, fino a trovarmi senza più energie. All'ultimo giorno la bella signora che poi mi disse di chiamarsi Luana...che farebbe poi bene rima con gran puttana e lei, appunto, mi disse di volere donarsi a me per qualche ora per verificare quanto le aveva detto Matilde delle mie prestazioni!!
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