La figlia seduce il padre. Una storia erotica complicata.
di
Favola erotic
genere
incesti
Un incesto padre figlia, come è capitato a me alla mia veneranda età di 70 anni, non è cosa comune, e nel mio caso fu del tutto involontario. Del resto la figlia aveva 48 anni, molto bella e sensuale e io non sapevo che fosse mia figlia.
C’era una parentela nel senso che era figlia di una mia cugina in secondo grado, con la quale da ragazzo, e la cugina era già sposata, io un 22enne universitario, avevo avuto una relazione nascosta, lei era sposata.
Ma normalmente lei non mi faceva venire in figa, o usavamo il preservativo, tranne una volta, poi io partii e seppi che l’anno successivo aveva partorito, ma pensavo al marito.
Quella cugina era molto vogliosa, e il marito seppur giovane la trascurava.
E poi eravamo cresciuti insieme, qualche toccamento da adolescenti, poi venne il momento che facemmo l’amore in modo appassionato, e nonostante fosse sposata, avemmo più occasioni.
Ormai erano tanti anni che non avevo più tanti contatti con loro, avevo una mia famiglia in un’altra città, facevo l’avvocato, ed ero pronto ad andare in pensione.
Mi chiama appunto la lontana cugina, per chiedermi se potevo assistere la figlia, che era in lite col marito e pronta a divorziare, e il marito si comportava da stalker.
Appresi così che viveva nella mia città, e conobbi la sua storia, la situazione era preoccupante , il marito minacciava di ucciderla, misi in azione tutte le mie conoscenze e la mia professione per crearle una sicurezza, condussi la pratica di divorzio, neutralizzai il marito impazzito.
Non fu facile, ma mi impegnai molto.
La figlia che avevo visto solo per la firma del mandato, venne a trovarmi in studio, e francamente la trovai molto bella e procace, ma aveva uno strano atteggiamento ironico con me.
Io ormai non avevo più rapporti con la mia ex moglie ed avevo figli un po più piccoli di lei ed ero nonno.
Credo di essermi conservato bene, e lei manifestò apprezzamento, ma sempre con un’aria strana.
Le feci qualche complimento chiamandola nipote, e lei scherzava, si sentiva trattata come una figlia, disse, e io scacciai il pensiero con fastidio.
Comunque la invitai a pranzo fuori città in un bel locale sul lago, lei accetto con piacere, e si mise veramente elegantissima.
Francamente i commenti della gente che vedevano un quasi 70enne ben tenuto e benestante, con una più giovane e vistosa, mi davano un po fastidio, qualche battuta di conoscenti incontrati nel locale mi dava fastidio.
Lei se ne accorse e mi disse, potremmo far finta di essere padre e figlia, che ne dici.
Francamente ero sconcertato. Però aveva una forte attrazione sessuale su di me, per cui cominciai a fare un po il galletto.
Facemmo una passeggiata sul lungolago e appena un po soli mi abbracciò e si offrì a un lungo e passionale bacio.
Ero un po in sua balia, sembrava avesse un piano, dopo il bacio rimase normalmente discorsiva.
Ma cazzo, perché non me ne libero? Mi dicevo fra me stesso, che ci faccio con questa? Non ho certo bisogno di donne.
E niente riprendemmo a vederci, fra baci rapidi e fuggevoli, abbracci sensuali e sue battute.
Decisi di invitarla fuori dalla città, qui non mi sentivo a mio agio e le offrii un viaggio a Istanbul, 5 giorni insieme, nei migliori alberghi.
Camere separate, mi chiese? Decidi tu, qui comandi sempre tu. Scegliemmo un appartamento in albergo con due camere.
Vuoi sedurmi paparino, mi chiese in aereo?. Non lo so cazzo, non so cosa fare con te non sono in grado di eliminarti dalla mia vita, e mi stai mettendo in difficoltà, facciamoci una gita culturale, e poi basta.
Bene allora ti sedurrò io, paparino. E smettila di chiamarmi paparino. Vuoi che ti chiamo papy? Ma vaffanculo, le dissi sinceramente l’incesto proprio non mi riguarda e tu sei una lontanissima parente, anzi legalmente non lo sei.
Ma era destino, alla cena sul Bosforo in un ristorante di lusso, nacque una nuova atmosfera fra noi, e quando rientrammo in albergo, dopo pochi minuti eravamo insieme abbracciati, ne sentivo il corpo che aderiva a me, profumi che avevo dimenticato, un corpo flessibile e sensuale come nelle mie coetanee non c’è più.
Ne assaggiai il seno procace e di forma perfetta, lei era molto sensibile, ne baciai tutta la pelle anche nelle parti più intime e lei corrispondeva, e quando fu il momento di fare l’amore, trovai una nuova ed inaspettata potenza, oltre a tutta l’esperienza che avevo.
Mi muovevo dentro di lei come se avessimo la stessa età e avessimo sempre avuto rapporti fra di noi.
Fu molto prolungato quel rapporto, e nonostante la mia età avemmo sia io sia lei più orgasmi.
Ci addormentammo assieme, e al risveglio, lei usciva dalla doccia, profumatissima, nuda , era magnifica, io rinato sessualmente e sempre più rapito.
Ci comportammo come una coppia in viaggio di nozze, sesso nei momenti fra passeggiate e visite ai musei, ai mercati, ai momenti nei ristoranti.
Che pelle fresca e sana che aveva, e che eccitazioni reciproche ci procurammo.
Lei non esitava a voler provare rapporti orali, e mettersi in tutte le posizioni quasi come mi sfidasse ad assumere pose erotiche.
Provammo nella sua bocca, ed anche l’intimo posteriore, ed io la stimolavo con la mia bocca ovunque fosse sensibile.
Ma mai una parola d’amore.
L’ultimo giorno nel bel ristorante del primo giorno, con un panorama favoloso ed un servizio di lusso, mi disse che ero stato molto bravo ad evitare di fecondarla, ma non ero tanto bravo, lei mi aveva voluto col mio seme mentre i rapporti erano più intensi.
Non te ne sei accorto, mi disse , è un tuo vizio.
Ma cosa, mica sei già rimasta incinta. No, ma ti è già capitato e te ne eri dimenticato.
Credevi davvero che io fossi figlia del marito di mia madre? Per me non è stato mai il vero padre. Il vero padre eri tu, non te neri nemmeno accorto, tu , il donnaiolo esperto.
E mi mise davanti l’esame del DNA, aveva prelevato il mio, e lo aveva fatto analizzare, padre e figlia nessun dubbio.
Non sapevo che pensare, ero diventato un padre incestuoso, senza volerlo, ma avevo vo9luto lei il suo corpo come mai mi era capitato di desiderare una donna.
Che ne dici paparino, scherzò, magari sono rimasta incinta e sarai nonno e padre di un figlio.
Ma perché così crudele? Non potevi dirmelo e basta?
Ma paparino, non hai capito, a me tu piaci, e tanto. Ti volevo, nella mia figa, nella mia bocca, sentirti fremere e desiderarmi, che ci vuoi fare questa è la mia piccola perversione.
La sera a casa avemmo un rapporto molto intenso e stavolta mi disse di volermi bene.
Ma non le credetti. Voleva sottomettermi. Una sottomissione che sarebbe durata.
C’era una parentela nel senso che era figlia di una mia cugina in secondo grado, con la quale da ragazzo, e la cugina era già sposata, io un 22enne universitario, avevo avuto una relazione nascosta, lei era sposata.
Ma normalmente lei non mi faceva venire in figa, o usavamo il preservativo, tranne una volta, poi io partii e seppi che l’anno successivo aveva partorito, ma pensavo al marito.
Quella cugina era molto vogliosa, e il marito seppur giovane la trascurava.
E poi eravamo cresciuti insieme, qualche toccamento da adolescenti, poi venne il momento che facemmo l’amore in modo appassionato, e nonostante fosse sposata, avemmo più occasioni.
Ormai erano tanti anni che non avevo più tanti contatti con loro, avevo una mia famiglia in un’altra città, facevo l’avvocato, ed ero pronto ad andare in pensione.
Mi chiama appunto la lontana cugina, per chiedermi se potevo assistere la figlia, che era in lite col marito e pronta a divorziare, e il marito si comportava da stalker.
Appresi così che viveva nella mia città, e conobbi la sua storia, la situazione era preoccupante , il marito minacciava di ucciderla, misi in azione tutte le mie conoscenze e la mia professione per crearle una sicurezza, condussi la pratica di divorzio, neutralizzai il marito impazzito.
Non fu facile, ma mi impegnai molto.
La figlia che avevo visto solo per la firma del mandato, venne a trovarmi in studio, e francamente la trovai molto bella e procace, ma aveva uno strano atteggiamento ironico con me.
Io ormai non avevo più rapporti con la mia ex moglie ed avevo figli un po più piccoli di lei ed ero nonno.
Credo di essermi conservato bene, e lei manifestò apprezzamento, ma sempre con un’aria strana.
Le feci qualche complimento chiamandola nipote, e lei scherzava, si sentiva trattata come una figlia, disse, e io scacciai il pensiero con fastidio.
Comunque la invitai a pranzo fuori città in un bel locale sul lago, lei accetto con piacere, e si mise veramente elegantissima.
Francamente i commenti della gente che vedevano un quasi 70enne ben tenuto e benestante, con una più giovane e vistosa, mi davano un po fastidio, qualche battuta di conoscenti incontrati nel locale mi dava fastidio.
Lei se ne accorse e mi disse, potremmo far finta di essere padre e figlia, che ne dici.
Francamente ero sconcertato. Però aveva una forte attrazione sessuale su di me, per cui cominciai a fare un po il galletto.
Facemmo una passeggiata sul lungolago e appena un po soli mi abbracciò e si offrì a un lungo e passionale bacio.
Ero un po in sua balia, sembrava avesse un piano, dopo il bacio rimase normalmente discorsiva.
Ma cazzo, perché non me ne libero? Mi dicevo fra me stesso, che ci faccio con questa? Non ho certo bisogno di donne.
E niente riprendemmo a vederci, fra baci rapidi e fuggevoli, abbracci sensuali e sue battute.
Decisi di invitarla fuori dalla città, qui non mi sentivo a mio agio e le offrii un viaggio a Istanbul, 5 giorni insieme, nei migliori alberghi.
Camere separate, mi chiese? Decidi tu, qui comandi sempre tu. Scegliemmo un appartamento in albergo con due camere.
Vuoi sedurmi paparino, mi chiese in aereo?. Non lo so cazzo, non so cosa fare con te non sono in grado di eliminarti dalla mia vita, e mi stai mettendo in difficoltà, facciamoci una gita culturale, e poi basta.
Bene allora ti sedurrò io, paparino. E smettila di chiamarmi paparino. Vuoi che ti chiamo papy? Ma vaffanculo, le dissi sinceramente l’incesto proprio non mi riguarda e tu sei una lontanissima parente, anzi legalmente non lo sei.
Ma era destino, alla cena sul Bosforo in un ristorante di lusso, nacque una nuova atmosfera fra noi, e quando rientrammo in albergo, dopo pochi minuti eravamo insieme abbracciati, ne sentivo il corpo che aderiva a me, profumi che avevo dimenticato, un corpo flessibile e sensuale come nelle mie coetanee non c’è più.
Ne assaggiai il seno procace e di forma perfetta, lei era molto sensibile, ne baciai tutta la pelle anche nelle parti più intime e lei corrispondeva, e quando fu il momento di fare l’amore, trovai una nuova ed inaspettata potenza, oltre a tutta l’esperienza che avevo.
Mi muovevo dentro di lei come se avessimo la stessa età e avessimo sempre avuto rapporti fra di noi.
Fu molto prolungato quel rapporto, e nonostante la mia età avemmo sia io sia lei più orgasmi.
Ci addormentammo assieme, e al risveglio, lei usciva dalla doccia, profumatissima, nuda , era magnifica, io rinato sessualmente e sempre più rapito.
Ci comportammo come una coppia in viaggio di nozze, sesso nei momenti fra passeggiate e visite ai musei, ai mercati, ai momenti nei ristoranti.
Che pelle fresca e sana che aveva, e che eccitazioni reciproche ci procurammo.
Lei non esitava a voler provare rapporti orali, e mettersi in tutte le posizioni quasi come mi sfidasse ad assumere pose erotiche.
Provammo nella sua bocca, ed anche l’intimo posteriore, ed io la stimolavo con la mia bocca ovunque fosse sensibile.
Ma mai una parola d’amore.
L’ultimo giorno nel bel ristorante del primo giorno, con un panorama favoloso ed un servizio di lusso, mi disse che ero stato molto bravo ad evitare di fecondarla, ma non ero tanto bravo, lei mi aveva voluto col mio seme mentre i rapporti erano più intensi.
Non te ne sei accorto, mi disse , è un tuo vizio.
Ma cosa, mica sei già rimasta incinta. No, ma ti è già capitato e te ne eri dimenticato.
Credevi davvero che io fossi figlia del marito di mia madre? Per me non è stato mai il vero padre. Il vero padre eri tu, non te neri nemmeno accorto, tu , il donnaiolo esperto.
E mi mise davanti l’esame del DNA, aveva prelevato il mio, e lo aveva fatto analizzare, padre e figlia nessun dubbio.
Non sapevo che pensare, ero diventato un padre incestuoso, senza volerlo, ma avevo vo9luto lei il suo corpo come mai mi era capitato di desiderare una donna.
Che ne dici paparino, scherzò, magari sono rimasta incinta e sarai nonno e padre di un figlio.
Ma perché così crudele? Non potevi dirmelo e basta?
Ma paparino, non hai capito, a me tu piaci, e tanto. Ti volevo, nella mia figa, nella mia bocca, sentirti fremere e desiderarmi, che ci vuoi fare questa è la mia piccola perversione.
La sera a casa avemmo un rapporto molto intenso e stavolta mi disse di volermi bene.
Ma non le credetti. Voleva sottomettermi. Una sottomissione che sarebbe durata.
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