Il socio - parte 1
di
Giorgiodom74
genere
dominazione
Mi chiamo Antonio, ho 37 anni e questa è la mia storia personale, imprenditoriale e sentimentale.
È tutto iniziato quando due anni fa conobbi Elio, quello che poi sarebbe diventato il mio socio.
Lavoravo nel settore assicurativo ma avevo voglia di cambiare lavoro e per pura coincidenza in ambito lavorativo ebbi modo di conoscere Elio.
Io sono alto 185 cm e mi mantengo in forma facendo molto sport.
Elio è più alto di me ma mi sovrasta soprattutto cone corporatura, spalle molto larghe, braccia muscolose, probabilmente ha sempre fatto molta palestra. 55 anni ma portati molto bene e che si evidenziano solo per i capelli e la barba brizzolati.
Dopo che entrammo in confidenza Elio mi raccontò di un suo progetto imprenditoriale, mi disse che gli ero piaciuto per professionalità e preparazione e che gli sarebbe piaciuto avermi come socio.
Facemmo diversi incontri dove lui mi mostrò i dettagli del progetto, l'investimento inziale, il business plan e le potenzialità di guadagno.
Non sono una persona istintiva che si butta in una impresa senza ponderare bene tutti i rischi.
Ma l'idea era davvero buona ed Elio sembrava davvero convinto.
Io non avevo la cifra neccessaria per coprire la mia metà di investimento, usai quindi tutti i miei risparmi e poi chiesi un prestito ai miei genitori .
Io ed Elio eravamo finalmente soci. La società stava nascendo.
Elio si dimostrò una persona molto pratica e decisa, trovò velocemente un capannone con uffici e magazzino. Eravamo operativi.
Mi colpì che a me riservò un ufficio grande e luminoso mentre lui non volle neanche uno spazio.
- Io giro molto per gestire i clienti, lavoro da casa. È giusto che tu abbia qui un ufficio importante. Ogni venerdi sera a casa mia faremo un meeting di monitoraggio
Quel periodo ero entusiasta per la piega che stava prendendo la mia vita lavorativa.
Purtroppo sentimentalmente le cose non andavano benissimo, ero fidanzato da due anni con una ragazza bellissima: Cristina.
Altezza media, molto snella, un culo stupendo e il seno piccolino, il fisico che a me faceva impazzire. Poi aveva due occhi da cerbiatta che le illuminavano il viso.
Io ero innamorato perso di lei, bella e timida ma anche decisa e purtoppo sfuggente.
Passava da momenti in cui sembrava molto coinvolta ad altri in cui mi tollerava a malapena.
Per fortuna la nuova impresa mi prendeva molto tempo ed ero cosi distratto dai miei problemi sentimentali.
Ogni venerdi andavo a casa di Elio per il meeting.
Lui mi mostrava i dati di rendimento e crescita io gli mostravo i dati della produzione che seguivo io.
La società stava iniziando a strutturarsi, le cose andavano bene.
Avevamo anche assunto 5 persone in magazzino e una ragazza ad aiutarmi nell'amministrazione.
Elio aveva una casa bellissima, grande e arredata con molto gusto. I meeting a casa sua erano molto piacevoli.
È indubbiamente un uomo pieno di fascino e molto sicuro di sé.
La situazione iniziò a precipitare quando Cristina mi chiese se c'era la possibilità di essere assunta dato che era ferma da due mesi con il lavoro.
Ero entusiasta all'idea di avere Cristina con me a lavoro ma ovviamente chiamai Elio perché doveva essere una decisione condivisa.
Mi disse di portarla a cena il venedi da lui così l'avrebbe conosciuta e capito le potenzialità professionali.
Diedi a Cristina la buona notizia, anche lei era felicissima anche se le venne subito ansia e la paranoia di non piacere al mio socio.
Il venerdi andai da Elio accompagnato da Cristina, lei si vestì con un pantalone nero elegante e una giacca nera con una camicia bianca e tacchi. Per lei era un colloquio di lavoro e ci teneva a fare bella figura.
Anche io andavo in abito a quei meeting, stimolato anche da Elio che era sempre impeccabile come abbigliamento.
Appena entrata Cristina sorrise imbarazzata e diede la mano ad Elio che rispose cortese ma distaccato.
Prese lui subito in mano la situazione, fece accomodare Cristina nel suo studio.
Poi mi disse di seguirlo nel soggiorno per il nostro consueto meeting.
Lui iniziò a parlarmi degli sviluppi settimanali e delle prospettive future, sembrava ignorare la presenza di Cristina che lo aspettava nello studio.
Eravamo da mezz'ora impegnati quando provai a ricordare a Elio l'impegno preso.
- Elio, Cristina sta aspett..
Non riuscii a finire la frase che mi blocco con freddezza
- appena finiamo parlerò con lei.
Il nostro meeting durò un'ora in cui io ero preoccupato e in imbarazzo pensando a Cristina che stava da sola in attesa da un'ora.
Quindi Elio si alzò, mi servì un whisky (che nemmeno mi piace) e mi disse di aspettarlo mentre parlava con Cristina.
Avrei voluto partecipare anche io ma dal tono di Elio capii che non era il caso.
Mi ritrovai nella stessa situazione di Cristina, ora ero io ad aspettare e anche il suo colloquio durò un'ora.
Uscirono entrambi dallo studio e mi raggiunsero in soggiorno, Elio mi versò un altro whisky e poi ci fece capire che dopo il whisky saremmo dovuti andare via che aveva impegni per cena.
Appena saliti in macchina chiesi a Cristina come era andata.
Lei era provata, sfinita. Un'ora di attesa e poi un'ora di colloquio serrato, dice che lui era stato freddo quasi glaciale con lei, che la fissava in continuazione con durezza e le faceva domande secche, una dietro l'altra.
Accompagnai Cristina a casa e poi tornai da me, ripromettendomi che l'indomani avrei chiamato Elio per avere un riscontro.
Quel fine settimana le cose precipitarono, Elio mi disse che non avevamo spazio per Cristina in azienda, almeno per il momento.
Ma la cosa peggiore è che dopo una brutta lite Cristina mi lasciò bloccandomi dappertutto.
Quella settimana lavorai malissimo, non riuscivo a controllare la produzione e gestire i dipendenti.
Mi rendevo conto che stavo sbagliando,ma avevo la testa completamente per aria.. pensavo solo a Cristina e al fatto che l'avevo persa.
Passai tutta la settimana in preda all'angoscia e andai alla riunione del venerdi con Elio in uno stato pietoso e non avevo nemmeno preparato i report.
Ero mortificato ma speravo che Elio capisse, in ogni caso non mi interessava.
Eravamo soci al 50% non era lui il capo.
Elio mi accolse con il suo solito fare deciso.
Mi accomodai in soggiorno davanti a lui, ero davvero provato.
Iniziò lui la riunione ma invece di mostrarmi i conti e le sue analisi prese due cartelle, in entrambe c'era il mio nome.
- Questa settimana sei stato molto assente in azienda, non possiamo permettercelo
- scusa Elio,ma...
Non feci in tempo a finire la frase che Elio mi tuonò con rabbia
-NON INTERROMPERMI
mi spaventai. Rimasi un silenzio ad ascoltarlo.
- invece io mi sono dato da fare. Ho parlato in banca per un prestito importante per realizzare un impianto.
Ce lo concedono ma vogliono anche un contributo con fondi nostri.
Ho fatto un aumento di capitale di 400mila euro
Entro venerdi prossimo portami la tua quota che chiudiamo la domanda.
- Elio, scusami se ti interrompo, io non ho quei soldi. Anzi io non ho più soldi, ho investito tutto quello che avevo.
- Nessun problema, rimani in societa come socio di minoranza,metto tutto io il capitale. Ora però ci sono due strade e dipendono da te. Puoi essere un socio lavoratore e avrai un ottimo stipendio e avere la tua quota di utili oppure un socio di capitali e avrai solo gli utili a fine anno. Ma in questa fase di avvio dubito che ci saranno
- Elio io voglio essere un lavoratore, non posso permettermi di non avere un lavoro. Devo anche resitituire il prestito ai miei genitori. Se mi licenzi mi rovini.
- come ti ho detto dipende da te. Se ti do questa fiducia in una azienda che adesso è praticamente solo mia, allora devo essere libero di considerarti come uno di casa.
E se sei uno di casa io voglio essere libero di essere me stesso.
Quelle parole mi rincuorarono dopo lo spavento di finire completamente rovinato.
- Certo Elio, devi essere te stesso e io voglio sentirmi di casa con te
- al tuo posto aspetterei a parlare
Elio si alzò e torno dopo qualche minuto in soggiorno, davanti ai miei occhi una scena surreale.
Elio teneva in mano una catena, trascinava una ragazza che aveva la catena legata da un guinzaglio in pelle nera. Il resto del corpo era coperto da una tuta in pelle lucida nera. Anche la testa era coperta da un cappuccio in pelle nero. Sbucava da dietro una coda di capelli neri e aveva una apertura sulla bocca. Sembrava una scena di un film porno sadomaso
- vedi caro antonio, io ho gusti molto particolari. Ho impiegato molto a capirmi. Ma ora so cosa voglio.
Per me la donna è concepibile al mio fianco solo completamente sottomessa.
Questa per esempio è la mia ultima schiava e passa le giornate a succhiarmi il cazzo. Devi sapere che farmi succhiare il cazzo mi aiuta anche ad essere piu produttivo nel lavoro.
La ragazza sotto la tuta si vedeva che aveva un fisico bellissimo, snella, un bellissimo culo.
Elio si sedette nel divano davanti a me, si slacciò i pantaloni e tirò fuori un cazzo di dimensioni notevoli. Anche quello sembrava uscito da un film porno, grosso, nodoso, imponente.
La ragazza si distese sul divano e lo prese in bocca e iniziò a succhiarlo.
Elio come se nulla fosse riprese la riunione con me.
Lui parlava e lei gli faceva un pompino.
Io ero troppo in imbarazzo, cercavo di considerare come normale la situazione, ma era veramente qualcosa di lontanissimo dalla realtà.
Parlammo di numeri ancora per una mezz'ora abbondante in cui la ragazza continuava a succhiare il cazzo enorme di Elio.
Cercai di non badarci.
Venne il mio turno di mostrare i dati, Elio mi ascoltava tenendo nella mano la coda di capelli di quella ragazza, dandole il ritmo.
Non avevo portato i dati ma stavo arrancando cercando di illustrare l'andamento.
- aspetta! mi disse Elio, che si alzò in piedi, poi rivolto alla sua schiava
- in ginocchio
Lei si mise davanti a lui, inginocchiata, con la bocca aperta e la lingua fuori.
Lui toccò un po' il suo cazzo poi esplose uno schizzo enorme che entrò dritto nella bocca della schiava, anche il secondo fu molto potente ma fini nel cappuccio, poi un altro e un altro ancora, tutti molto copiosi sul suo viso coperto dalla pelle nera.
Il bianco dello sperma risaltava sulla pelle del cappuccio.
- pulisci!
Ordinò Elio.
Lei lo riprese in bocca e con la lingua gli puliva tutto.
Poi Elio si risedette nel divano davanti a me.
Lei si coricò nuovamente e riprese il cazzo in bocca, ma stando ferma.
Vedevo questa scena incredibile.
Il cappuccio di lei era pieno di sperma e lei era immobile davanti a me con il cazzo, probabilmente moscio, in bocca.
- dopo che vengo lei deve stare ferma cosi fino a quando non le dico di riprendere.
Facendo cosi lei passa gran parte della giornata con il mio cazzo in bocca, anche quando dormo lei deve dormire tenendolo in bocca.
Che ci vuoi fare... è un mio vezzo.
Torniamo a noi caro Antonio.
O tu accetti tutto quello che ti sto proponendo o ti rovino.
- Elio non sono cosi bigotto, non è un problema per me accettare questa cosa.
Ci tengo troppo a questa azienda e questo lavoro
- bene, sono contento di sentirtelo dire.
Dopo aver fatto questo Antonio sollevò la testa della ragazza prendendola dalla coda, e le ordinò di tenere la bocca aperta.
Quindi lui ci sputò dentro.
- schiava! Racconta a questo mio ospite che cosa sei tu.
E finalmente sentii la sua voce, che purtroppo era per me familiare
- padrone, sono la sua schiava, la sua succhiacazzi personale, sono ai suoi ordini padrone.
Quella voce per me era inconfondibile.
Mi alzai in piedi e urlai
-Cristina
Lei non si mosse ma riprese a succhiare il cazzo di Elio come se io non esistessi.
Ero rosso di rabbia, avrei voluto scagliarmi contro di Elio, avrei voluto diatruggere tutto.
Elio mi guardava quasi divertito
- Siediti, non fare scenate sciocche.
Piuttosto prendi una decisione, vuoi ancora lavorare per me oppure no?
Se decidi di rimanere prendi la cartella di destra, c'è il nuovo contratto come lavoratore, ti soddisferà. In caso contrario prendi la cartella di sinistra e cercati un bravo avvocato.
Mi sedetti, sentivo il vuoto intorno, sentivo solo il rumore di Cristina che gli succhiava il cazzo.
Ero devastato.
Cristina aveva sempre mostrato che nel sesso le piaceva quando la prendevo con forza o in modo rude.
Ma non pensavo arrivasse a questo punto.
Ero distrutto, non riuscii a trattenere le lacrime, piangevo, abbassai la testa e risposi
-Si va bene, lavorerò ancora con te
-Bene, ora vattene che qui abbiamo da fare.
Ero stato umiliato come mai avrei immaginato potesse accadermi nella mia vita.
Mi alzai per andarmene.
Mi voltai prima di chiudere la porta e vidi Elio che camminava con il cazzo nuovamente duro, Cristina vestita tutta in pelle lo seguiva trascinata al guinzaglio, si dirigevano verso la zona notte.
Andai via sbattendo la porta.
Per commenti scrivete a giorgiodom74@libero.it
È tutto iniziato quando due anni fa conobbi Elio, quello che poi sarebbe diventato il mio socio.
Lavoravo nel settore assicurativo ma avevo voglia di cambiare lavoro e per pura coincidenza in ambito lavorativo ebbi modo di conoscere Elio.
Io sono alto 185 cm e mi mantengo in forma facendo molto sport.
Elio è più alto di me ma mi sovrasta soprattutto cone corporatura, spalle molto larghe, braccia muscolose, probabilmente ha sempre fatto molta palestra. 55 anni ma portati molto bene e che si evidenziano solo per i capelli e la barba brizzolati.
Dopo che entrammo in confidenza Elio mi raccontò di un suo progetto imprenditoriale, mi disse che gli ero piaciuto per professionalità e preparazione e che gli sarebbe piaciuto avermi come socio.
Facemmo diversi incontri dove lui mi mostrò i dettagli del progetto, l'investimento inziale, il business plan e le potenzialità di guadagno.
Non sono una persona istintiva che si butta in una impresa senza ponderare bene tutti i rischi.
Ma l'idea era davvero buona ed Elio sembrava davvero convinto.
Io non avevo la cifra neccessaria per coprire la mia metà di investimento, usai quindi tutti i miei risparmi e poi chiesi un prestito ai miei genitori .
Io ed Elio eravamo finalmente soci. La società stava nascendo.
Elio si dimostrò una persona molto pratica e decisa, trovò velocemente un capannone con uffici e magazzino. Eravamo operativi.
Mi colpì che a me riservò un ufficio grande e luminoso mentre lui non volle neanche uno spazio.
- Io giro molto per gestire i clienti, lavoro da casa. È giusto che tu abbia qui un ufficio importante. Ogni venerdi sera a casa mia faremo un meeting di monitoraggio
Quel periodo ero entusiasta per la piega che stava prendendo la mia vita lavorativa.
Purtroppo sentimentalmente le cose non andavano benissimo, ero fidanzato da due anni con una ragazza bellissima: Cristina.
Altezza media, molto snella, un culo stupendo e il seno piccolino, il fisico che a me faceva impazzire. Poi aveva due occhi da cerbiatta che le illuminavano il viso.
Io ero innamorato perso di lei, bella e timida ma anche decisa e purtoppo sfuggente.
Passava da momenti in cui sembrava molto coinvolta ad altri in cui mi tollerava a malapena.
Per fortuna la nuova impresa mi prendeva molto tempo ed ero cosi distratto dai miei problemi sentimentali.
Ogni venerdi andavo a casa di Elio per il meeting.
Lui mi mostrava i dati di rendimento e crescita io gli mostravo i dati della produzione che seguivo io.
La società stava iniziando a strutturarsi, le cose andavano bene.
Avevamo anche assunto 5 persone in magazzino e una ragazza ad aiutarmi nell'amministrazione.
Elio aveva una casa bellissima, grande e arredata con molto gusto. I meeting a casa sua erano molto piacevoli.
È indubbiamente un uomo pieno di fascino e molto sicuro di sé.
La situazione iniziò a precipitare quando Cristina mi chiese se c'era la possibilità di essere assunta dato che era ferma da due mesi con il lavoro.
Ero entusiasta all'idea di avere Cristina con me a lavoro ma ovviamente chiamai Elio perché doveva essere una decisione condivisa.
Mi disse di portarla a cena il venedi da lui così l'avrebbe conosciuta e capito le potenzialità professionali.
Diedi a Cristina la buona notizia, anche lei era felicissima anche se le venne subito ansia e la paranoia di non piacere al mio socio.
Il venerdi andai da Elio accompagnato da Cristina, lei si vestì con un pantalone nero elegante e una giacca nera con una camicia bianca e tacchi. Per lei era un colloquio di lavoro e ci teneva a fare bella figura.
Anche io andavo in abito a quei meeting, stimolato anche da Elio che era sempre impeccabile come abbigliamento.
Appena entrata Cristina sorrise imbarazzata e diede la mano ad Elio che rispose cortese ma distaccato.
Prese lui subito in mano la situazione, fece accomodare Cristina nel suo studio.
Poi mi disse di seguirlo nel soggiorno per il nostro consueto meeting.
Lui iniziò a parlarmi degli sviluppi settimanali e delle prospettive future, sembrava ignorare la presenza di Cristina che lo aspettava nello studio.
Eravamo da mezz'ora impegnati quando provai a ricordare a Elio l'impegno preso.
- Elio, Cristina sta aspett..
Non riuscii a finire la frase che mi blocco con freddezza
- appena finiamo parlerò con lei.
Il nostro meeting durò un'ora in cui io ero preoccupato e in imbarazzo pensando a Cristina che stava da sola in attesa da un'ora.
Quindi Elio si alzò, mi servì un whisky (che nemmeno mi piace) e mi disse di aspettarlo mentre parlava con Cristina.
Avrei voluto partecipare anche io ma dal tono di Elio capii che non era il caso.
Mi ritrovai nella stessa situazione di Cristina, ora ero io ad aspettare e anche il suo colloquio durò un'ora.
Uscirono entrambi dallo studio e mi raggiunsero in soggiorno, Elio mi versò un altro whisky e poi ci fece capire che dopo il whisky saremmo dovuti andare via che aveva impegni per cena.
Appena saliti in macchina chiesi a Cristina come era andata.
Lei era provata, sfinita. Un'ora di attesa e poi un'ora di colloquio serrato, dice che lui era stato freddo quasi glaciale con lei, che la fissava in continuazione con durezza e le faceva domande secche, una dietro l'altra.
Accompagnai Cristina a casa e poi tornai da me, ripromettendomi che l'indomani avrei chiamato Elio per avere un riscontro.
Quel fine settimana le cose precipitarono, Elio mi disse che non avevamo spazio per Cristina in azienda, almeno per il momento.
Ma la cosa peggiore è che dopo una brutta lite Cristina mi lasciò bloccandomi dappertutto.
Quella settimana lavorai malissimo, non riuscivo a controllare la produzione e gestire i dipendenti.
Mi rendevo conto che stavo sbagliando,ma avevo la testa completamente per aria.. pensavo solo a Cristina e al fatto che l'avevo persa.
Passai tutta la settimana in preda all'angoscia e andai alla riunione del venerdi con Elio in uno stato pietoso e non avevo nemmeno preparato i report.
Ero mortificato ma speravo che Elio capisse, in ogni caso non mi interessava.
Eravamo soci al 50% non era lui il capo.
Elio mi accolse con il suo solito fare deciso.
Mi accomodai in soggiorno davanti a lui, ero davvero provato.
Iniziò lui la riunione ma invece di mostrarmi i conti e le sue analisi prese due cartelle, in entrambe c'era il mio nome.
- Questa settimana sei stato molto assente in azienda, non possiamo permettercelo
- scusa Elio,ma...
Non feci in tempo a finire la frase che Elio mi tuonò con rabbia
-NON INTERROMPERMI
mi spaventai. Rimasi un silenzio ad ascoltarlo.
- invece io mi sono dato da fare. Ho parlato in banca per un prestito importante per realizzare un impianto.
Ce lo concedono ma vogliono anche un contributo con fondi nostri.
Ho fatto un aumento di capitale di 400mila euro
Entro venerdi prossimo portami la tua quota che chiudiamo la domanda.
- Elio, scusami se ti interrompo, io non ho quei soldi. Anzi io non ho più soldi, ho investito tutto quello che avevo.
- Nessun problema, rimani in societa come socio di minoranza,metto tutto io il capitale. Ora però ci sono due strade e dipendono da te. Puoi essere un socio lavoratore e avrai un ottimo stipendio e avere la tua quota di utili oppure un socio di capitali e avrai solo gli utili a fine anno. Ma in questa fase di avvio dubito che ci saranno
- Elio io voglio essere un lavoratore, non posso permettermi di non avere un lavoro. Devo anche resitituire il prestito ai miei genitori. Se mi licenzi mi rovini.
- come ti ho detto dipende da te. Se ti do questa fiducia in una azienda che adesso è praticamente solo mia, allora devo essere libero di considerarti come uno di casa.
E se sei uno di casa io voglio essere libero di essere me stesso.
Quelle parole mi rincuorarono dopo lo spavento di finire completamente rovinato.
- Certo Elio, devi essere te stesso e io voglio sentirmi di casa con te
- al tuo posto aspetterei a parlare
Elio si alzò e torno dopo qualche minuto in soggiorno, davanti ai miei occhi una scena surreale.
Elio teneva in mano una catena, trascinava una ragazza che aveva la catena legata da un guinzaglio in pelle nera. Il resto del corpo era coperto da una tuta in pelle lucida nera. Anche la testa era coperta da un cappuccio in pelle nero. Sbucava da dietro una coda di capelli neri e aveva una apertura sulla bocca. Sembrava una scena di un film porno sadomaso
- vedi caro antonio, io ho gusti molto particolari. Ho impiegato molto a capirmi. Ma ora so cosa voglio.
Per me la donna è concepibile al mio fianco solo completamente sottomessa.
Questa per esempio è la mia ultima schiava e passa le giornate a succhiarmi il cazzo. Devi sapere che farmi succhiare il cazzo mi aiuta anche ad essere piu produttivo nel lavoro.
La ragazza sotto la tuta si vedeva che aveva un fisico bellissimo, snella, un bellissimo culo.
Elio si sedette nel divano davanti a me, si slacciò i pantaloni e tirò fuori un cazzo di dimensioni notevoli. Anche quello sembrava uscito da un film porno, grosso, nodoso, imponente.
La ragazza si distese sul divano e lo prese in bocca e iniziò a succhiarlo.
Elio come se nulla fosse riprese la riunione con me.
Lui parlava e lei gli faceva un pompino.
Io ero troppo in imbarazzo, cercavo di considerare come normale la situazione, ma era veramente qualcosa di lontanissimo dalla realtà.
Parlammo di numeri ancora per una mezz'ora abbondante in cui la ragazza continuava a succhiare il cazzo enorme di Elio.
Cercai di non badarci.
Venne il mio turno di mostrare i dati, Elio mi ascoltava tenendo nella mano la coda di capelli di quella ragazza, dandole il ritmo.
Non avevo portato i dati ma stavo arrancando cercando di illustrare l'andamento.
- aspetta! mi disse Elio, che si alzò in piedi, poi rivolto alla sua schiava
- in ginocchio
Lei si mise davanti a lui, inginocchiata, con la bocca aperta e la lingua fuori.
Lui toccò un po' il suo cazzo poi esplose uno schizzo enorme che entrò dritto nella bocca della schiava, anche il secondo fu molto potente ma fini nel cappuccio, poi un altro e un altro ancora, tutti molto copiosi sul suo viso coperto dalla pelle nera.
Il bianco dello sperma risaltava sulla pelle del cappuccio.
- pulisci!
Ordinò Elio.
Lei lo riprese in bocca e con la lingua gli puliva tutto.
Poi Elio si risedette nel divano davanti a me.
Lei si coricò nuovamente e riprese il cazzo in bocca, ma stando ferma.
Vedevo questa scena incredibile.
Il cappuccio di lei era pieno di sperma e lei era immobile davanti a me con il cazzo, probabilmente moscio, in bocca.
- dopo che vengo lei deve stare ferma cosi fino a quando non le dico di riprendere.
Facendo cosi lei passa gran parte della giornata con il mio cazzo in bocca, anche quando dormo lei deve dormire tenendolo in bocca.
Che ci vuoi fare... è un mio vezzo.
Torniamo a noi caro Antonio.
O tu accetti tutto quello che ti sto proponendo o ti rovino.
- Elio non sono cosi bigotto, non è un problema per me accettare questa cosa.
Ci tengo troppo a questa azienda e questo lavoro
- bene, sono contento di sentirtelo dire.
Dopo aver fatto questo Antonio sollevò la testa della ragazza prendendola dalla coda, e le ordinò di tenere la bocca aperta.
Quindi lui ci sputò dentro.
- schiava! Racconta a questo mio ospite che cosa sei tu.
E finalmente sentii la sua voce, che purtroppo era per me familiare
- padrone, sono la sua schiava, la sua succhiacazzi personale, sono ai suoi ordini padrone.
Quella voce per me era inconfondibile.
Mi alzai in piedi e urlai
-Cristina
Lei non si mosse ma riprese a succhiare il cazzo di Elio come se io non esistessi.
Ero rosso di rabbia, avrei voluto scagliarmi contro di Elio, avrei voluto diatruggere tutto.
Elio mi guardava quasi divertito
- Siediti, non fare scenate sciocche.
Piuttosto prendi una decisione, vuoi ancora lavorare per me oppure no?
Se decidi di rimanere prendi la cartella di destra, c'è il nuovo contratto come lavoratore, ti soddisferà. In caso contrario prendi la cartella di sinistra e cercati un bravo avvocato.
Mi sedetti, sentivo il vuoto intorno, sentivo solo il rumore di Cristina che gli succhiava il cazzo.
Ero devastato.
Cristina aveva sempre mostrato che nel sesso le piaceva quando la prendevo con forza o in modo rude.
Ma non pensavo arrivasse a questo punto.
Ero distrutto, non riuscii a trattenere le lacrime, piangevo, abbassai la testa e risposi
-Si va bene, lavorerò ancora con te
-Bene, ora vattene che qui abbiamo da fare.
Ero stato umiliato come mai avrei immaginato potesse accadermi nella mia vita.
Mi alzai per andarmene.
Mi voltai prima di chiudere la porta e vidi Elio che camminava con il cazzo nuovamente duro, Cristina vestita tutta in pelle lo seguiva trascinata al guinzaglio, si dirigevano verso la zona notte.
Andai via sbattendo la porta.
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