Schiavo domestico

di
genere
dominazione

Sono uno schiavo in una stalla addetto alla pulizia delle vacche e spalare letame sono messo completamente nudo con un collare e dei ceppi di acciaio pesante alle caviglie. A fine giornata vengo chiuso nella porcilaia dove vengo messo in catene sopra un tavolaccio
di legno, con le mani legate dietro la schiena. Il mio padrone, un uomo robusto e autoritario, mi guarda con disprezzo mentre mi copre di fango e letame, ridendo sadicamente della mia disperazione.

Mi ordina di inginocchiarmi e servirlo come un animale, leccando i suoi stivali sporchi e obbedendo ai suoi comandi con la paura nel cuore. Mi punisce con frustate crude e umilianti se non faccio esattamente come mi viene detto, e io mi arrendo completamente alla sua dominazione.

Non posso fare altro che implorare pietà e cercare di soddisfare ogni suo desiderio, anche se mi umilia e mi tratta come un oggetto senza valore. Eppure, in qualche strano modo, la sua crudeltà mi eccita e mi fa sentire vivo più che mai, in balia della sua volontà e del suo potere assoluto.

E così, ogni giorno diventa un tormento e una delizia allo stesso tempo, una danza pericolosa tra piacere e dolore che mi consuma e mi avvilisce, ma che non posso fare a meno di desiderare con tutte le mie forze. Sono uno schiavo nella stalla, ma sono anche un uomo libero di scegliere il mio destino, se solo avessi il coraggio di farlo.
scritto il
2024-07-02
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