Il padre amico
di
riblex
genere
incesti
Disquisizioni sessuali tra padre e figlio non sono merce rara, l’apertura mentale ha un ruolo ben definito, parlarne liberamente può essere un valido aiuto per incamminarsi in modo corretto verso quelle attività. Ora che sono in grado di giudicare, è meglio se la mamma viene tenuta fuori da simili discorsi, parlare tra uomini si va diretti all’endocarpio. Nel mio caso, come la maggior parte dei ragazzi, le prime nozioni del sesso praticato, si sono avute con l’amico più fidato nei ritagli di tempo durante lo studio. Si inizia con le sensazioni, avvicinare la sedia, lasciare che parti del corpo entrino in contatto senza far capire che lo si sta facendo con uno scopo, mantenere il contatto oltre il dovuto ed altro ancora. Sono tutte azioni che al momento sembrano casuali, che comunque aprono un solco nell’altra mente. Sono le prime eccitazioni da poter mostrare, la forma di qualcosa che si muove nel corpo. Io e Marco abbiamo iniziato così, è durato poco perché abbiamo esplicitato subito le nostre sensazioni, quei cazzi duri non potevano restare in attesa di una mano, le prime volte e della bocca successivamente. E’ stata una di queste volte in cui eravamo impegnati in un meraviglioso pompino che papà ci ha visti, senza che noi ce ne accorgessimo. Ha avuto il buongusto di non interromperci, avremmo potuto avere dei complessi nella fasi successive della vita. Quella volta in cui abbiamo avuto l’occasione di restare soli, arrivando all’argomento dopo un virtuoso giro di parole, mi informato di suoi comportamenti alla mia età. Non ho afferrato subito che ci aveva visti, mi è sembrato che volesse darmi dei consigli -Marco tesoro mio alla tua età ci sono passato anch’io, con un amico ne facevamo di cotte e di crude, se avessimo avuto un simbolo poteva essere soltanto una mano che avvolge un cazzo per indicare “masturbazione in corso”.
Poi però sempre la stessa minestra stufa ed allora abbiamo messo in opera le nostre bocche. Meravigliosi pompini con delle sborrate pazzesche di cui non si sprecava una goccia. Un giorno ho visto te e Marco in azione, mi sarei fermato a guardarvi e perché no anche partecipare, non ho voluto crearvi un trauma, mi sono eccitato, sono andato in bagno a masturbarmi come uno studentello qualsiasi. A me succede in modo particolare, parlare di sesso mi eccita, ho una reattività incredibile, anche adesso mentre ne parliamo ho l’erezione- Che reazione potevo avere se non quella di abbracciare papà e stringerlo forte? Ho raccontato tutto a lui mi ha consigliato che doveva restare un segreto tra noi, la mamma non andava informata, le donne creano problemi su tutto, magari riescono a far avere sensi di colpa per azioni che danno solo piacere. Si è aperto ancora di più papà rivelandomi che in qualche occasione, si era trovato a ripetere quelle esperienze con un amico. -Io e la mamma abbiamo un’attività sessuale molto intensa, te ne sarai accorto perché la mamma è irruenta in queste azioni, godiamo
tantissimo, ma incontrare quell’amico, masturbarci o fare un sessantanove, fa godere in tutt’altro modo. Tesoro mio mi sono aperto completamente, finalmente mi sono liberato di un peso, a volte penso di rivelare tutto a mamma, me ne astengo perché potrebbe avere una reazione inconsulta oppure potrebbe andar via.
Con te è diverso, abbiamo pochi anni di differenza io e te, più che padre e figlio, potremmo essere amici o qualcosa in più- Parlava sempre lui papà, ero affascinato da quello che diceva, affascinato ed eccitato, eravamo seduti sul divano, il suo braccio sulla mia spalla, le teste erano vicinissime, le bocche ancora di più, si sono unite delicatamente, le mie labbra sulle sue, la mia mano è arrivata sul suo cazzo, era durissimo, lui di riflesso ha preso il mio. Abbiamo sentito la porta che si apriva, mamma stava rientrando. -Cosa fanno i miei ometti?- -Stavamo parlando di calcio- -Fatemi posto che vi racconto- Ci siamo distaccati io e papà guardandoci negli occhi. Era stata a casa della sorella perché stava litigando col marito. Avevamo altro io e papà per la testa. La vita è tornata nella normalità, papà e mamma scopavano, era diverso ascoltarli ora rispetto a prima, sapevo che quel cazzo alla prima occasione l’avrei avuto fra le mani oppure nella bocca, sensazione esaltante.
Non era tanto il tempo che avevamo per stare soli, a volte uscivamo in macchina con una scusa qualsiasi, quel poco che avevamo riuscivamo a godere in maniera spropositata.
Poi però sempre la stessa minestra stufa ed allora abbiamo messo in opera le nostre bocche. Meravigliosi pompini con delle sborrate pazzesche di cui non si sprecava una goccia. Un giorno ho visto te e Marco in azione, mi sarei fermato a guardarvi e perché no anche partecipare, non ho voluto crearvi un trauma, mi sono eccitato, sono andato in bagno a masturbarmi come uno studentello qualsiasi. A me succede in modo particolare, parlare di sesso mi eccita, ho una reattività incredibile, anche adesso mentre ne parliamo ho l’erezione- Che reazione potevo avere se non quella di abbracciare papà e stringerlo forte? Ho raccontato tutto a lui mi ha consigliato che doveva restare un segreto tra noi, la mamma non andava informata, le donne creano problemi su tutto, magari riescono a far avere sensi di colpa per azioni che danno solo piacere. Si è aperto ancora di più papà rivelandomi che in qualche occasione, si era trovato a ripetere quelle esperienze con un amico. -Io e la mamma abbiamo un’attività sessuale molto intensa, te ne sarai accorto perché la mamma è irruenta in queste azioni, godiamo
tantissimo, ma incontrare quell’amico, masturbarci o fare un sessantanove, fa godere in tutt’altro modo. Tesoro mio mi sono aperto completamente, finalmente mi sono liberato di un peso, a volte penso di rivelare tutto a mamma, me ne astengo perché potrebbe avere una reazione inconsulta oppure potrebbe andar via.
Con te è diverso, abbiamo pochi anni di differenza io e te, più che padre e figlio, potremmo essere amici o qualcosa in più- Parlava sempre lui papà, ero affascinato da quello che diceva, affascinato ed eccitato, eravamo seduti sul divano, il suo braccio sulla mia spalla, le teste erano vicinissime, le bocche ancora di più, si sono unite delicatamente, le mie labbra sulle sue, la mia mano è arrivata sul suo cazzo, era durissimo, lui di riflesso ha preso il mio. Abbiamo sentito la porta che si apriva, mamma stava rientrando. -Cosa fanno i miei ometti?- -Stavamo parlando di calcio- -Fatemi posto che vi racconto- Ci siamo distaccati io e papà guardandoci negli occhi. Era stata a casa della sorella perché stava litigando col marito. Avevamo altro io e papà per la testa. La vita è tornata nella normalità, papà e mamma scopavano, era diverso ascoltarli ora rispetto a prima, sapevo che quel cazzo alla prima occasione l’avrei avuto fra le mani oppure nella bocca, sensazione esaltante.
Non era tanto il tempo che avevamo per stare soli, a volte uscivamo in macchina con una scusa qualsiasi, quel poco che avevamo riuscivamo a godere in maniera spropositata.
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Commenti dei lettori al racconto erotico