Zoccola
di
bastino29
genere
etero
Zoccola. Lisa quel soprannome se l’era guadagnato a sedici anni quando strappò Alberto ad una sua quasi amica la quale non sopportò lo sgarbo e mise in giro la diceria: LISA è una zoccola.Ma non era stata lei a provocare lo sgarro perché cominciò Alberto a guardarla allupato, a dire il vero la sua presunta fidanzatina era una cessa, la storia veramente non decollò mai e si ridusse a poche pomiciatine, sborratine infra cosce che la lasciavano sporca e basta.Comunque sentire il sussurro di quella parola tra le ragazzine del quartiere la faceva sorridere e la stuzzicava.Anche quando lasciò il paese perché la famiglia si trasferì in una altra città quel soprannome le ronzava ancora nelle orecchie; allora era giustificato, oggi a trentadue anni chiamarla zoccola è esagerato ma non del tutto ingiustificato.Aveva ventuno anni quando lasciò la casa di famiglia per trasferirsi in una altra grande città avendo trovato un lavoro con un futuro interessante e stimolante, aveva continuamente rapporti di lavoro con molte persone sia clienti che colleghi e questa mansione le piaceva.Lisa non passava mai inosservata per la sua fisicità: coscia lunga modellata, tette tondeggianti non troppo pronunciate labbro superiore ben definito da un solco che la rendeva sensuale arrapante anche per il maquillage che usava. I colleghi le avevano dato non a torto un altro soprannome “la figa” per il sedere che gli altri lo chiamavano “culo da sballo”.A ventiquanttro anni non l’aveva ancora data a nessuno non perché non la volesse dare ma non la voleva buttare al primo cane di passaggio, doveva essere uno che lasciava il segno ed il segno arrivò.Ricky era uno che veniva sempre in azienda come consulente, era un bell’uomo sui trentacinque anni ben messo ma non era un figo hollywoodiano ma per lei aveva quel glamour erotico che la stuzzicava ma non la faceva sballare. L’occasione capitò quando Lisa sostituì una collega di un altro reparto andata in maternità, qui Ricky la incontrò ripetutamente ed essendo uno che cercava sempre carne fresca da consumare si avventò su Lisa, la corte era spietata alla quale lei resisteva ma non troppo, voleva patteggiare nei termini te la do ma a condizione. Ricky ne aveva fatto una questione di puntiglio la voleva conquistare a tutti i costi avendo intuito che era intonsa, per questo non stava più nella pelle.L’occasione si presentò più presto di quanto si fosse immaginato.Si incontrarono nella mensa aziendale, tra una parola e l’altra tra inutili confidenze ci scappò l’invito per il week-end organizzato dal dopolavoro della ditta.Una settimana bianca.
-Ricky: vai a sciare?-Lisa: la neve non mi entusiasma ma la trovo romantica in montagna, la schifo in città-Ricky: abbiamo la stessa idea, chissà quante ne avremo ancora in comune, perché non cogliamo l’occasione per conoscerci meglio?-Lisa: sei così libero da passare una settimana fuori casa?-Ricky: libero come un falco pellegrino e tu?-Lisa: sono una volatile di montagna-Ricky: spero della famiglia delle passere e non chiedermi altro.Con lautobus raggiunsere la stazione sciistica, di neve c’era tanta per la felicità dei compagni di vacanza ma naturalmente non per loro, nella prenotazione l’esperto Ricky fece sì che le camere fosse contigue e comunicanti perché voleva battere il ferro finché fosse caldo.Lisa non fece niente per nascondere la sua intenzione quando Ricky bussò. -Lisa: avanti,-Ricky: anche tu sei stanca per il viaggio? Non uso più gli autobus da quando ero ragazzo-Lisa: era quasi i déshabillé; mi disturba fare i viaggi in autobus.Lasciando i convenevoli si trovarono nudi nella bella camera calda, Ricky ci sapeva fare e cominciò con molta delicatezza, sapeva baciare molto bene faceva girare la lingua giocando con quella di Lisa alla quale quel divertissement piaceva tanto che i suoi capezzoli si appuntirono, le dita abili di Ricky si trastullavano con loro.Lisa cominciava ad eccitarsi sempre di più, i suoi rosei capezzoli furono leccati e dolcemente addentati, il caldo sospiro di lei agitò il suo amante la cui lingua ora scivolava sul corpo fino ad arrivare al clitoride gonfio e umido.Lisa aspettava il colpo fatale che non veniva, Ricky continuava a giocare stringendo tra le labbra il suo clito succhiandolo, a questi preliminari Lisa non riuscì più a trattenersi e scalciando ebbe una piccolo di orgasmo, la continuata insistenza di Ricky alla fine la fece sbroccare.Quello fu il momento del dolorino alla vagina, il membro di Ricky penetrò senza difficoltà, Lisa trattenne la sua delusione e finse un godimento galattico che rallegrò il tombeur de femme: la settimana trascorse in una crescente noia.Lisa al ritorno della vita quotidiana chiuse senza rimpianto l’avventura con Ricky il quale si guardò bene dal continuare la storiella con lei, sapeva di aver fallito e non voleva che lei lo sputtanasse.Possibile si chiese Lisa che tutto debba finire in un fallimento? Si perché in effetti era rimasta “demi vierge”, se invece di una avventura di una settimana fosse stato un matrimonio?.
Quella sera aveva lasciato il posto di lavoro tardi si affrettò a prendere l’ultima corsa della metropolitana proprio al pelo, c’erano solo quattro gatti addormentati ma alla penultima fermata grazie a dio salì un bel giovane aitante tanto quel che basta per farlo essere piacente, un bel corpo performato capelli neri crispi ed due occhi vivaci e penetranti.Lisa si chiese: “perché l’ho data a quel bellimbusto di Ricky con un cazzo da adolescente e non a questo maschio che forse potrebbe essere equino? Sorrise anzi rise sola con se stessa, al capolinea scesero lei salutò virtualmente il maschio.Errore! all’uscita pioveva a catinelle né lei né l’altro avevano un ombrello, sacramentarono insieme, lui non rimase in attesa si mise a correre verso chissà dove lei invece rimase impalata indecisa sul da fare, nei pochi minuti di attesa venne attratta dal lampeggiare dei fari di un auto che si avvicinava: era lui che la chiamava invitandola a salire per accompagnarla a casa.Scambio di numeri di telefono le solite vane promesse tipo “ci sentiremo, Ciao! ciao” però dopo un mese una telefonata: -Guido: sono Guido ti ricordi la serata di pioggia, il passaggio in auto con la promessa di incontrarci?-Lisa: perplessa tacque poi SI!!!!!!!!, ti sei ricordata di me? l’affranta sotto la pioggia salvata dal cavaliere bianco?,-Guido: allora ti ricordi di me!?-Lisa: la prende alla larga. Vuoi che non ricordo il salvataggio, il passaggio in auto….
-Guido: solo l’auto ed il passaggio? di me niente?-Lisa: stai scherzando! come vuoi che non mi ricordo del mio cavaliere bianco dai capelli crespi e gli occhi vividi e vivaci ?- Guido: se ti dico incontriamoci che speranze mi dai da uno a dieci ?-Lisa: direi tenendomi strettina otto -Guido: sabato sera? A cena? cinema, ballo o una fuga ai caraibi?- Lisa: accettata l’ultima scelta con andata si ma ritorno da definire-Guido: seguro chica!!! en mi casa cerca del mar en Trinidad y Tobago, vengo a prenderti sabato mandami indirizzo ora e telefono. Ciao!.
Lisa sbuffa sarà un’altra fregatura? Male che vada è sempre più gradevole di quello stronzo di Ricky.Sabato era arrivata quasi l’ora, Lisa si era messa un jeans aderente che mostrava il culo da erezione immediata questo era confermato dallo sguardo famelico di Guido.
Il dopo cena della serata come voleva e doveva essere finisce a casa di Lisa per l’ultimo bicchiere della staffa.L’inizio cominciò con il bacio di Guido che sapeva baciare anzi baciava in modo stupendo facendola subito arrittare, lei non aspettò non voleva ripetere la deludente esperienza del Ricky, la sostanza di Guido era ben abbondante lui gliela mise subito a disposizione. Bella e abbondante lo era, si chinò se la fece entrare fino in gola facendo sussultare il compagno, Lisa era brava nel succhiare e farselo ficcare in gola ma Guido non sembrava da meno, la mise in posizione a testa reclinata spingendolo in gola senza tanti complimenti resistette finché poté poi le lagrime caddero abbondanti, ci una pausa.Guido ritornò alla carica non voleva perdere il momento magico, riprese a scoparsela in gola, era una scopata dura che però la fecero eccitare tanto da avere un principio di orgasmo che si completò con delle strizzate dure dei capezzoli, era un maschio bastardo, Lisa voleva gridare ma non poteva farlo avendo la bocca piena, alla fine si liberò venne con un rantolo.Guido con il bel cazzo duro si eccitava guardandola godere, voleva svuotare i coglioni gonfi di sborra, approfittando della vagina ancora umida e bagnata glielo puntò entrando con un bel colpo di reni, quello fu il momento per Lisa sentirsi sverginata: Guido è come se tu mi avessi sverginato anzi mi hai sverginato adesso chiavami, fammi sentire pronta a scopare da vera donna. Si attaccò a lui come una cozza allo scoglio facendosi entrare tutto l’abbondante cazzo.Non solo quelle parole ma anche i conseguenti atteggiamenti e fecero infoiare Guido come un toro.Glielo sbatteva forte, più la scopava più lei si lamentava goduriosa più gli sgraffignava il petto le chiappe più gli veniva il cazzo duro tanto da fargli male voleva sfiancarla ma era una zoccola dura da domare.Ohi,cavaliere bianco!!!! non mollare lo spadone non sputacchiarmi dentro ma allagami, la mia figa stretta ha bisogno di te, invasata era lei ma altrettanto esaltato lui dagli incitamenti di Lisa, gli pareva che non bastasse chiavarla duro e crudo, malmenarle le povere mammelle sussurrarle parole oscenamente da trivio: puttana, zoccola mangiacazzi ti sventro.-Lisa: FALLO!!! gridò. Resistette con frenesia poi cedette, Guido appagandosi alla fine le scaricò una abbondante quantità di sperma che in parte colava dalla grandi labbra della vagina Rimasero a fianco l’uno all’altro distrutti.Si ripresero con fatica-Lisa: cominciò provocatoriamente sei incredibile cosa pensavi di dimostrarmi?, che non hai un cazzo ma un cazzone con il quale puoi sventrare una povera donna?farle sessualmente del male, che non sei un cavaliere bianco ma un sessuomane?-Guido: STUPITO!.non sono niente affatto quello che TU! dici, TU! mi hai incitato ad essere quello che tu volevi che facessi, TU! soffri di qualche disturbo psichico di natura sessuale ed io sono stato la tua cavia, TU! sei stata ad incitarmi tanto da farmi perdere la testa, ho resistito fino a torturarmi il cazzo tanto che mi fanno ancora male i testicoli, TU! mi hai stuprato SI!!! ho subito la tua sessualita, se dobbiamo continuare a scopare così io rinuncio anzi me ne vado subito.-Lisa: Povero maschio stellino!!!! sei sicuro di volere andare via? Tutto quello che hai detto prima è vero, ma ora che sei in te vuoi andare via veramente e non vuoi incontrami mai più? -Guido: sei proprio una ZOCCOLA!!!! Una magnifica zoccola ma sempre una zoccola, con le parole stai leccando il mio ego lo stai facendo arrapare, non provocarmi non farmi sentire uno stronzo altrimenti ti massacro. Cazzo!!Lisa non guardarmi così con quello sguardo di sfida. NON SFIDARMI LISA!Guido l’afferra per le braccia mettendola supina le slarga le gambe mentre tiene le mani incrociate e ferme sui reni, si insaliva il cazzo oramai duro anzi più che duro, con la mano libera slarga le natiche lascia cadere un grumo di saliva al centro subito senza delicatezza con furia spinge con colpi consecutivi e duri: se la incula.Sente l’ano cedere slargarsi cingendo il cazzo che scivola al caldo.Non bastano le grida di dolore a fermarlo, Guido ama quella sensazione di penetrazione dura, gode pazzescamente, sentire il cazzo stretto in quello spazio serrato gli fa venire ancora il dolore alla palle, sentire le grida e la ribellione di lei lo porterebbero ad eiaculare subito ma resiste vuole estasiarsi, scopa godendo…godendo…gli scoppia il cazzo.Quella donna gli sta dando qualche cosa che non aveva ancora provato.Adesso che il cazzo ha tracciato la via se la scopa con gusto ma non rinuncia alla brutalità, le fa sentire quanto lui si crogiola nel piacere di una inculata fatta dal suo magnifico cazzo XXLL, il dolore si allenta lei si rilassa godendo,il cazzo scivola veloce Guido assesta secchi colpi a cui lei risponde con gemiti di assenso, scopano senza smania e resistono a lungo lei mugola anzi guaisce quando lui la riempie di sperma provocando ad entrambi un piacere profondo.-Guido:Lisa non volevo farlo così tu lo sapevi ma mi hai provocato però hai sofferto e goduto zoccola; cazzo ora sono rimasto proprio a secco,-Lisa ride: Oh!!! mio cavaliere bianco tu puoi fottermi come vuoi e a lungo, sborrami tanto da non potere tenere dentro il tuo seme, vuoi ancora portarmi in cielo?, se non puoi più sappi che insomma te la sei cavata benino Guido: COSA!!!La storia con Guido e Lisa va avanti da diversi anni con un piacere vissuto sempre ai limiti con fughe sia da una parte e dall’altra ma entrambi tornano ad essere più uniti che mai perché quello che hanno non lo trovano negli altri.
-Ricky: vai a sciare?-Lisa: la neve non mi entusiasma ma la trovo romantica in montagna, la schifo in città-Ricky: abbiamo la stessa idea, chissà quante ne avremo ancora in comune, perché non cogliamo l’occasione per conoscerci meglio?-Lisa: sei così libero da passare una settimana fuori casa?-Ricky: libero come un falco pellegrino e tu?-Lisa: sono una volatile di montagna-Ricky: spero della famiglia delle passere e non chiedermi altro.Con lautobus raggiunsere la stazione sciistica, di neve c’era tanta per la felicità dei compagni di vacanza ma naturalmente non per loro, nella prenotazione l’esperto Ricky fece sì che le camere fosse contigue e comunicanti perché voleva battere il ferro finché fosse caldo.Lisa non fece niente per nascondere la sua intenzione quando Ricky bussò. -Lisa: avanti,-Ricky: anche tu sei stanca per il viaggio? Non uso più gli autobus da quando ero ragazzo-Lisa: era quasi i déshabillé; mi disturba fare i viaggi in autobus.Lasciando i convenevoli si trovarono nudi nella bella camera calda, Ricky ci sapeva fare e cominciò con molta delicatezza, sapeva baciare molto bene faceva girare la lingua giocando con quella di Lisa alla quale quel divertissement piaceva tanto che i suoi capezzoli si appuntirono, le dita abili di Ricky si trastullavano con loro.Lisa cominciava ad eccitarsi sempre di più, i suoi rosei capezzoli furono leccati e dolcemente addentati, il caldo sospiro di lei agitò il suo amante la cui lingua ora scivolava sul corpo fino ad arrivare al clitoride gonfio e umido.Lisa aspettava il colpo fatale che non veniva, Ricky continuava a giocare stringendo tra le labbra il suo clito succhiandolo, a questi preliminari Lisa non riuscì più a trattenersi e scalciando ebbe una piccolo di orgasmo, la continuata insistenza di Ricky alla fine la fece sbroccare.Quello fu il momento del dolorino alla vagina, il membro di Ricky penetrò senza difficoltà, Lisa trattenne la sua delusione e finse un godimento galattico che rallegrò il tombeur de femme: la settimana trascorse in una crescente noia.Lisa al ritorno della vita quotidiana chiuse senza rimpianto l’avventura con Ricky il quale si guardò bene dal continuare la storiella con lei, sapeva di aver fallito e non voleva che lei lo sputtanasse.Possibile si chiese Lisa che tutto debba finire in un fallimento? Si perché in effetti era rimasta “demi vierge”, se invece di una avventura di una settimana fosse stato un matrimonio?.
Quella sera aveva lasciato il posto di lavoro tardi si affrettò a prendere l’ultima corsa della metropolitana proprio al pelo, c’erano solo quattro gatti addormentati ma alla penultima fermata grazie a dio salì un bel giovane aitante tanto quel che basta per farlo essere piacente, un bel corpo performato capelli neri crispi ed due occhi vivaci e penetranti.Lisa si chiese: “perché l’ho data a quel bellimbusto di Ricky con un cazzo da adolescente e non a questo maschio che forse potrebbe essere equino? Sorrise anzi rise sola con se stessa, al capolinea scesero lei salutò virtualmente il maschio.Errore! all’uscita pioveva a catinelle né lei né l’altro avevano un ombrello, sacramentarono insieme, lui non rimase in attesa si mise a correre verso chissà dove lei invece rimase impalata indecisa sul da fare, nei pochi minuti di attesa venne attratta dal lampeggiare dei fari di un auto che si avvicinava: era lui che la chiamava invitandola a salire per accompagnarla a casa.Scambio di numeri di telefono le solite vane promesse tipo “ci sentiremo, Ciao! ciao” però dopo un mese una telefonata: -Guido: sono Guido ti ricordi la serata di pioggia, il passaggio in auto con la promessa di incontrarci?-Lisa: perplessa tacque poi SI!!!!!!!!, ti sei ricordata di me? l’affranta sotto la pioggia salvata dal cavaliere bianco?,-Guido: allora ti ricordi di me!?-Lisa: la prende alla larga. Vuoi che non ricordo il salvataggio, il passaggio in auto….
-Guido: solo l’auto ed il passaggio? di me niente?-Lisa: stai scherzando! come vuoi che non mi ricordo del mio cavaliere bianco dai capelli crespi e gli occhi vividi e vivaci ?- Guido: se ti dico incontriamoci che speranze mi dai da uno a dieci ?-Lisa: direi tenendomi strettina otto -Guido: sabato sera? A cena? cinema, ballo o una fuga ai caraibi?- Lisa: accettata l’ultima scelta con andata si ma ritorno da definire-Guido: seguro chica!!! en mi casa cerca del mar en Trinidad y Tobago, vengo a prenderti sabato mandami indirizzo ora e telefono. Ciao!.
Lisa sbuffa sarà un’altra fregatura? Male che vada è sempre più gradevole di quello stronzo di Ricky.Sabato era arrivata quasi l’ora, Lisa si era messa un jeans aderente che mostrava il culo da erezione immediata questo era confermato dallo sguardo famelico di Guido.
Il dopo cena della serata come voleva e doveva essere finisce a casa di Lisa per l’ultimo bicchiere della staffa.L’inizio cominciò con il bacio di Guido che sapeva baciare anzi baciava in modo stupendo facendola subito arrittare, lei non aspettò non voleva ripetere la deludente esperienza del Ricky, la sostanza di Guido era ben abbondante lui gliela mise subito a disposizione. Bella e abbondante lo era, si chinò se la fece entrare fino in gola facendo sussultare il compagno, Lisa era brava nel succhiare e farselo ficcare in gola ma Guido non sembrava da meno, la mise in posizione a testa reclinata spingendolo in gola senza tanti complimenti resistette finché poté poi le lagrime caddero abbondanti, ci una pausa.Guido ritornò alla carica non voleva perdere il momento magico, riprese a scoparsela in gola, era una scopata dura che però la fecero eccitare tanto da avere un principio di orgasmo che si completò con delle strizzate dure dei capezzoli, era un maschio bastardo, Lisa voleva gridare ma non poteva farlo avendo la bocca piena, alla fine si liberò venne con un rantolo.Guido con il bel cazzo duro si eccitava guardandola godere, voleva svuotare i coglioni gonfi di sborra, approfittando della vagina ancora umida e bagnata glielo puntò entrando con un bel colpo di reni, quello fu il momento per Lisa sentirsi sverginata: Guido è come se tu mi avessi sverginato anzi mi hai sverginato adesso chiavami, fammi sentire pronta a scopare da vera donna. Si attaccò a lui come una cozza allo scoglio facendosi entrare tutto l’abbondante cazzo.Non solo quelle parole ma anche i conseguenti atteggiamenti e fecero infoiare Guido come un toro.Glielo sbatteva forte, più la scopava più lei si lamentava goduriosa più gli sgraffignava il petto le chiappe più gli veniva il cazzo duro tanto da fargli male voleva sfiancarla ma era una zoccola dura da domare.Ohi,cavaliere bianco!!!! non mollare lo spadone non sputacchiarmi dentro ma allagami, la mia figa stretta ha bisogno di te, invasata era lei ma altrettanto esaltato lui dagli incitamenti di Lisa, gli pareva che non bastasse chiavarla duro e crudo, malmenarle le povere mammelle sussurrarle parole oscenamente da trivio: puttana, zoccola mangiacazzi ti sventro.-Lisa: FALLO!!! gridò. Resistette con frenesia poi cedette, Guido appagandosi alla fine le scaricò una abbondante quantità di sperma che in parte colava dalla grandi labbra della vagina Rimasero a fianco l’uno all’altro distrutti.Si ripresero con fatica-Lisa: cominciò provocatoriamente sei incredibile cosa pensavi di dimostrarmi?, che non hai un cazzo ma un cazzone con il quale puoi sventrare una povera donna?farle sessualmente del male, che non sei un cavaliere bianco ma un sessuomane?-Guido: STUPITO!.non sono niente affatto quello che TU! dici, TU! mi hai incitato ad essere quello che tu volevi che facessi, TU! soffri di qualche disturbo psichico di natura sessuale ed io sono stato la tua cavia, TU! sei stata ad incitarmi tanto da farmi perdere la testa, ho resistito fino a torturarmi il cazzo tanto che mi fanno ancora male i testicoli, TU! mi hai stuprato SI!!! ho subito la tua sessualita, se dobbiamo continuare a scopare così io rinuncio anzi me ne vado subito.-Lisa: Povero maschio stellino!!!! sei sicuro di volere andare via? Tutto quello che hai detto prima è vero, ma ora che sei in te vuoi andare via veramente e non vuoi incontrami mai più? -Guido: sei proprio una ZOCCOLA!!!! Una magnifica zoccola ma sempre una zoccola, con le parole stai leccando il mio ego lo stai facendo arrapare, non provocarmi non farmi sentire uno stronzo altrimenti ti massacro. Cazzo!!Lisa non guardarmi così con quello sguardo di sfida. NON SFIDARMI LISA!Guido l’afferra per le braccia mettendola supina le slarga le gambe mentre tiene le mani incrociate e ferme sui reni, si insaliva il cazzo oramai duro anzi più che duro, con la mano libera slarga le natiche lascia cadere un grumo di saliva al centro subito senza delicatezza con furia spinge con colpi consecutivi e duri: se la incula.Sente l’ano cedere slargarsi cingendo il cazzo che scivola al caldo.Non bastano le grida di dolore a fermarlo, Guido ama quella sensazione di penetrazione dura, gode pazzescamente, sentire il cazzo stretto in quello spazio serrato gli fa venire ancora il dolore alla palle, sentire le grida e la ribellione di lei lo porterebbero ad eiaculare subito ma resiste vuole estasiarsi, scopa godendo…godendo…gli scoppia il cazzo.Quella donna gli sta dando qualche cosa che non aveva ancora provato.Adesso che il cazzo ha tracciato la via se la scopa con gusto ma non rinuncia alla brutalità, le fa sentire quanto lui si crogiola nel piacere di una inculata fatta dal suo magnifico cazzo XXLL, il dolore si allenta lei si rilassa godendo,il cazzo scivola veloce Guido assesta secchi colpi a cui lei risponde con gemiti di assenso, scopano senza smania e resistono a lungo lei mugola anzi guaisce quando lui la riempie di sperma provocando ad entrambi un piacere profondo.-Guido:Lisa non volevo farlo così tu lo sapevi ma mi hai provocato però hai sofferto e goduto zoccola; cazzo ora sono rimasto proprio a secco,-Lisa ride: Oh!!! mio cavaliere bianco tu puoi fottermi come vuoi e a lungo, sborrami tanto da non potere tenere dentro il tuo seme, vuoi ancora portarmi in cielo?, se non puoi più sappi che insomma te la sei cavata benino Guido: COSA!!!La storia con Guido e Lisa va avanti da diversi anni con un piacere vissuto sempre ai limiti con fughe sia da una parte e dall’altra ma entrambi tornano ad essere più uniti che mai perché quello che hanno non lo trovano negli altri.
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