Capodanno a luci rosse... storia vera.
di
Darius F.
genere
trio
Mi chiamo Marzio 36 anni, gestisco con mio padre una concessionaria di un marchio di lusso nel torinese, sposato da cinque con Serena, impiegata comunale quarantenne. Siamo una coppia senza figli, ma felice. La nostra vita coniugale e intima è sempre stata al top, ci piace la trasgressione soft, frequentiamo da diverso tempo le spiagge di nudisti Cap d’Agde in Francia, così, per puro divertimento. In genere non ci siamo mai spinti oltre a qualche approccio con altre coppie o singoli, solo un po’ di petting, ma senza mai giungere ad atti sessuali completi. Serena è una bella donna, non molto alta, ma con le curve tutte a posto. Le piace esibirsi, provocare, vestirsi in maniera succinta e appariscente. A letto? Una vera panterona, amante dei giochi di ruolo e molto esigente. Ed io, con il tempo ho imparato ad assecondare questa sua vena passionale, cercando di essere un marito premuroso e sempre presente, ma anche un ottimo amante nel letto, a volte romantico e coccolone, spesso rude e senza pietà, così come piace a lei. Ma all’occasione, lo sconosciuto incontrato casualmente dentro ad un bar, oppure il vicino di casa guardone e porcello, fino a trasformarmi nel produttore televisivo che la invita a girare filmini p#orno a casa sua. Ma c’è una fantasia che non ho mai potuto assecondare, quella del rapporto a tre, si insomma la doppia, ci siamo capiti. Inizialmente mi sono arrangiato con qualche toys, ma lei nulla, nonostante la mia buona volontà, mi ha sempre detto che il mezzo meccanico e il mio pistolino insieme non le davano la sensazione giusta, insomma, due caxxi insieme, di carne viva, sono un’altra cosa, esperimento fallito. Per questioni ovvie, ha sempre affermato, che il suo era solo un desiderio inconscio, ma nulla di più, una fantasia sessuale, e che per rispetto nei miei confronti, e per non rovinare il rapporto di coppia, non mi avrebbe mai chiesto di realizzare nella realtà. Devo essere sincero, non le ho mai creduto, in cuor mio ho sempre pensato che quel desiderio, nella sua testa fosse spesso presente, e forse anche nella mia, l’idea di un rapporto a tre ha sempre stuzzicato le mie fantasie. Noi maschi si sa, è lo spirito di competizione che ci fotte, la possessività e l’insicurezza, ma vedere la propria donna godere tra due uomini, è comunque qualcosa, che difficile da ammettere, ma ha un suo perché…
Capodanno 2024, io e Serena come succede da ormai tre anni, abbiamo organizzato il cenone con i nostri amici di sempre a casa nostra, Saverio e Janette, lui 36 anni come me, lei 32. Io e Saverio siamo amici d’infanzia, abbiamo frequentato la stessa scuola e la stessa università, tra noi non ci sono segreti, in gioventù per un periodo abbiamo anche frequentato la stessa fidanzata, condiviso avventure e disavventure. Jannette, la sua compagna ha origini francesi, ma è nata in Italia da madre sicula e padre francese, è una tipa molto estroversa, piena di tatuaggi, e grande amica e confidente di mia moglie. Per certi versi l’opposto di Serena, sempre vestita con jeans e in maniera casta-casual, ma comunque molto aperta sulla questione sessuale. Conosce perfettamente le nostre abitudini bizzarre oltre confine, ma gli interessi comuni nulla hanno a che fare con i nostri vizi personali di coppia. Ci piace stare insieme, frequentare locali, cinema teatro, spesso noi siamo ospiti a casa loro e viceversa, qualche vacanza condivisa, ma per quanto riguarda la sfera intima, ognuno per la propria strada.
Il 31 dicembre, come ho detto siamo a tavola, tanto cibo esotico, tanto vino, forse troppo, tante risate e qualche battuta innocente sull’abbigliamento di Serena, anche se mi verrebbe da dire dis’abbigliamento, visto che è coperta solo da una minigonna rosso Ferrari ridotta al minimo sindacale, camicetta bianca semitrasparente senza reggiseno e tacchi a spillo da vertigini.
Dopo il brindisi di mezzanotte, qualche ballo scatenato con la musica de “L’anno che verrà” su Rai uno, la situazione inizia a diventare noiosetta. Siamo solo in quattro, stravaccati sui divani vicini all’abbiocco, è evidente, la pazzia dei vent’anni ha iniziato ad affievolirsi, ci vuole un’idea per ravvivare l’ambiente e tirare almeno fino alle tre o quattro, nessuno vuole fare la figura dei nonni che vanno a letto con le galline.
Ad un certo punto, decido di prendere in mano la situazione e propongo il classico gioco delle feste natalizie: la tombola.
All’unanimità l’idea viene bocciata, provo con il gioco delle carte, ma per qualcuno è un gioco per vecchi e finisce subito per essere bannato. Poi improvvisamente, ci pensa Serena, ridendo e pensando di dire la sua prima stronzata del 2025 la butta lì, in tono ironico… «Perché non giochiamo al gioco della bottiglia? Quando facevo le scuole medie era il mio gioco preferito, quante pomiciate grazie alla bottiglia della coca? Cazzo, io e le mie compagne ci divertivamo come matte!»
Per un attimo nel salotto di casa nostra cala il silenzio, poi qualche sguardo di compiacimento tra le signore, uno sguardo di compatimento di Saverio nei miei confronti… alla fine ci pensa Jannette a rompere il ghiaccio.
«Ci sto! Ottima idea Serena! Ravviviamo un po’ questi due vecchietti con qualcosa di frizzante! Nel 2025 si ritorna giovani, al tempo del liceo! Forza trovate una bottiglia che questa sera ci si diverte.»
Se la proposta di Serena ha creato sbigottimento, la reazione di Jannette devo ammettere che è stata ancora più sconcertante. Da lei proprio non me l’aspettavo, non mi sembra la tipa adatta a certi giochi. Nemmeno il tempo per noi maschietti di reagire che mia moglie da il colpo di grazia alla serata.
«E brava la mia amica, così mi piaci! Ma visto che è capodanno, io direi di fare delle varianti al gioco. Che ne dite di cambiare e penitenze, “dire, fare, baciare” con “spogliare, baciare e fare”?»
A questo punto mentre le due furbette si strizzano l’occhiolino, io e Saverio iniziamo a strabuzzare gli occhi increduli per ciò che sta accadendo, è evidente, ci sentiamo braccati. O le due sono ubriache oppure stanno tramando qualcosa.
Si ridacchia, si tergiversa, ancora qualche battuta… fatto sta che non so ancora come sia successo (lo capirò solo più tardi), ma alle due e quarantacinque di mercoledì primo gennaio, mi sono ritrovato in mutande con il culo su un cuscino seduto a terra, circondato da, in ordine di apparizione: Serena in perizoma che indossa solo le scarpe con i tacchi e le tette di fuori, Saverio boxer e camicia, e Jannette solo con reggiseno e slippini… Ma non basta, Serena ha già pomiciato due volte con Saverio, baciato una volta il suo pacco (fortunatamente su i boxer) slinguato una volta con Jannette, ed io, udite udite, baciato una volta i capezzolini di Jannette, la fronte di Saverio, e leccato le natiche di mia moglie… altre azioni del gruppo ve le risparmio. Ma tutte sempre più piccanti, e al limite della decenza.
Una delle situazioni più assurde e inaspettate della mia vita. Ci stiamo divertendo come matti, ormai l’imbarazzo è palesemente svanito, siamo tutti su di giri, tanto da non renderci conto che nel frattempo abbiamo stappato altre due bottiglie di Trento doc extra Brut. L’ambiente si fa sempre più hot. Arriva l’ennesimo giro di bottiglia, quello del big bang. La penitenza è baciare, a decidere questa volta sono io, gira la coca, gira la coca, gira… la bottiglia punta Jannette.
«Bene mia cara, adesso tocca a te, vediamo un po’, fammi pensare. Bacia…
-momento di suspance- Bacia…anzio bacio, al pacco di tuo marito! Dai un bacetto sul boxer rosso che porta fortuna!»
Ancora una volta si ride, ci si strizza l’occhiolino, Saverio si alza in piedi quasi barcollando, ha l’espressione di sfida, si avvicina alla moglie ancora seduta a terra che lo fissa come se avesse davanti un Dio, si mette di fronte a lei in attesa del casto bacio, ma improvvisamente arriva il colpo di scena, o forse la scintilla che a quel punto tutti aspettavamo. Jannette afferra l’indumento intimo del marito, con un solo colpo lo cala fino alle ginocchia, afferra il membro semieretto, spalanca la bocca, e senza pensarci due volte lo fa sparire fino quasi alla radice.
Lui preso alla sprovvista si irrigidisce come la statua d’oro di Tutankamon, io e Serena ci guardiamo sgomenti dalla scena inattesa, passano i secondi, ma la francesina non molla, anzi, inizia a pompare come un’ossessa. Dietro a Saverio c’è una magnifica poltrona in similpelle nera, lui si gira, e infischiandosene della nostra presenza si lascia andare bello comodo sulla seduta, lei per un attimo è costretta a sfilarsi il suo caxxo, in quel momento perfettamente eretto. Penso -adesso la smettono- ma nulla, lei gli si fionda nuovamente addosso come un avvoltoio africano, e riprende a succhiare ancora più infoiata.
Al mio fianco mia moglie ride come una pazza, mi da gomitate, mi gira la testa, stento a capire se è un sogno o se si tratta di realtà, la scena è eccitantissima, realizzo che in tutti questi anni quella ragazza, che adesso sta ing#iando l’uccell# del marito davanti a noi con tanta ingordigia, in fondo mi ha sempre “fatto sangue”, non riesco a smettere di guardare, poi arriva l’ennesimo fulmine nella tempesta. Serena si alza in piedi, mi afferra per un braccio, e mi costringe ad alzarmi a sua volta, penso –adesso finisce male-, mi trascina verso il grande divano ad angolo del salotto, mi da una forte spinta, mi sbilancio e cado all’indietro sulla chaise longue. Ancora non capisco cosa sta succedendo, ma solo per qualche attimo. Sono coricato sulla schiena, e improvvisamente sento i miei slip scivolare via verso le caviglie, il mio uccell# viene sbalzato fuori, è in tiro come un cannone antiaereo, pronto a sparare al primo sfioramento. Alzo leggermente la testa, e vedo mia moglie avventarsi su di me, mi bacia sulla bocca e mentre con la sua lingua mi accarezza le labbra sento agguantare il mio membro, ho un sussulto, lei continua a sorridere, mi sussurra qualcosa e poi scende lentamente con la testa tra le mie gambe, io mi lascio andare sul cuscino del divano, poi sento qualcosa di caldo avvolgere la mia c@appella, percepisco il rullio della sua lingua, sento la mano scorrere lentamente su e giù, poi stringe ancora più forte l’asta, sa bene come farmi godere, conosce tutti i miei punti deboli e ciò che più mi fa impazzire, ci gioca un po’, e finalmente si decide. Prima umetta l’arnese con un po’ di saliva, poi millimetro dopo millimetro lo avvolge con le labbra e lo fa sparire nella sua bocca, giù fino in fondo, resta ferma per qualche istante, io ormai sono in estasi… inizia la danza. Sue giù, sempre più velocemente, un mantice che ad ogni pompata mi toglie il respiro. Solo uno strano rumore di corpi che si sbattono e gemiti di piacere mi riportano alla realtà, non siamo soli, quasi mi sono dimenticato di Saverio e sua moglie. Inclino la testa di lato e riesco a scorgere, la coppia. Sono completamente nudi, lei è a pecorina sulla poltrona, con la testa sullo schienale, non riesco a vederla, purtroppo nella mia posizione vedo solo il culo di Saverio, che si agita come un toro infuriato. La sta sbattendo con forza, ed a una velocità impressionante, conosco bene le qualità del mio amico, non ha una dotazione da super uomo, ma ha una resistenza incredibile. Lei urla sempre più forte, ed io non posso che immaginare quanto stia godendo, sono ancora basito per quanto stia accadendo, ma sento che mia moglie con la sua bocca mi sta portando vicino all’orgasmo, ho ancora la testa che mi gira, ma sono abbastanza lucido da capire che se non la fermo immediatamente rischio di riempirle la bocca subito, e non voglio sfigurare con il mio amico.
Le blocco la testa, la costringo a sfilarsi il mio caxxo dalla bocca, lei protesta, poi le faccio notare che Jannette e suo marito stanno sc#opando, e visto che ormai la competizione è iniziata, le propongo di cavalcarmi, so che in quella posizione posso resistere di più. Lei si volta, apostrofa la sua amica chiamandola tri@, li sfotte con qualche frase, poi li invita a unirsi a noi sullo stesso divano. Ancora una volta i due ospiti mi lasciano di stucco. Finalmente si fermano, lui si volta, prende per mano Jannette e si avvicinano a noi. Lei ha un corpo minuto, due tette da adolescente, e un culo da sballo, di lui conosco già tutto, più volte l’ho visto nudo, giochiamo a calcetto nella stessa squadra, e il fatto che il mio pisello misuri qualche centimetro in più, fa si che non abbia nulla da temere per la mia autostima.
Ormai l’atmosfera è di quelle da set a luci rosse, nessuno più prova vergogna, sfatato ogni tabù, e ancora tutti eccitatissimi si riprende a girare il pornazzo di capodanno.
Uno a fianco dell’altro, io e Saverio siamo montati dalle nostre donne, che sembrano volerci smontare come fossimo fatti di mattoncini Lego. Serena è davvero presa, guaisce, mi invita ad affondare, sicuramente la situazione l’ha fatta andare fuori di testa, tra i due è sempre stata la più trasgressiva, e forse una serata come questa se la sognava da tempo. Anche Jannette è comunque scatenata, sento i colpi che lui le da sulle natiche, vedo il suo viso rosso fuoco, siamo tutti verso all’apice del piacere… poi un urlo improvviso, è proprio la francesina che cede per prima. Si aggrappa al suo lui, si contorce, si mette in posizione eretta e appoggia le mani all’indietro sulle gambe di Saverio per agevolare la penetrazione. Poi si irrigidisce, urla un’altra volta e la vedo sobbalzare più volte. Uno spettacolo della natura. Anche Serena si ferma qualche istante per godersi la performance dell’amica, fino a quando la vede collassare addosso al suo partner. Ma lui, non ha ancora scaricato il suo cannoncino, ha il proiettile in canna…
Poi quel pensiero nella testa, il desiderio di mia moglie represso per anni. Penso –devo essere impazzito- , ma lei adesso è ancora sopra di me, quasi in estasi, si muove lentamente, come se non volesse arrivare alla fine, sembra in attesa di un qualcosa che in quel momento è a pochi centimetri da noi, ha gli occhi chiusi, e comincio a essere certo di una cosa. Sta pensando a ciò che io ho immaginato qualche istante prima, lo sta sognando, è il suo assillo… Riprendo a stantuffare, ma so di essere al limite, il mio sguardo incontra quello di Jannette, che mi sorride, sembra quasi comprendere che sto cercando aiuto, si sfila dal suo partner, che ha ancora una erezione incredibile, si avvicina a noi, si china su Serena e le bacia il collo, le sussurra qualcosa nell’orecchio, sento solo la risposta di mia moglie «ooo siii… magari, chiedilo a lui…»
Sono sconvolto, ma nello stesso tempo sento l’adrenalina esplodere nel mio cervello. Serena resta immobile rannicchiata sul mio petto, siamo ancora uno dentro all’altra, io smetto di pompare, un brivido percorre il mio corpo, improvvisamente capisco. Prima o poi doveva accadere. Forse non programmato, ma tutti hanno fatto in modo che accada. So che mia moglie si confida apertamente con Jannette, tra loro c’è molta complicità, in un secondo riesco a immaginare tutto. Lei rivela il suo desiderio, la sua amica che da sempre dichiara di non essere ne possessiva, ne gelosa del marito, sfruttando l’occasione del momento, con l’atmosfera giusta, con i sensi disinibiti dall’alcool, tutto si è concatenato nel momento e nel posto giusto. Ciò che accade subito dopo è così naturale da non sembrare vero. Jannette prende la mano di Saverio, e lo invita ad alzarsi, io e lui ci guardiamo per qualche attimo, e infine decido di abbattere l’ultima barriera di reticenza facendo l’occhiolino al mio amico di sempre… Se non è a lui, all’amico fraterno, a chi altro dovrebbe toccare il compito di diventare mio complice nel realizzare tale desiderio?
Adesso è in piedi dietro a serena, ancora accovacciata e piantata sul mio membro. Jannette prima gli stampa un bacio sulle labbra, poi si china e inizia a sp#ompinare il suo caxxo, lo lecca avidamente, lo lubrifica con la sua saliva, poi si scosta e si mette di lato. A quel punto dalla mia posizione riesco a vedere poco, ma forse è meglio così. Improvvisamente sento Serena sussultare, spinge in a vanti il suo ventre, sento che inarca il sedere verso l’alto, poi passano secondi interminabili, ancora un gemito, mi cinge il collo con le braccia, stringe forte e mi bacia. L sua lingua sembra aver la febbre, è bollente, affonda nella mia bocca e cerca la mia, è un bacio di quelli rari, pieni di passione, violento… poi l’urlo liberatorio: «ooo sii caxxo! Siii, vai non ti fermare… spingi! Dio mio che bello… siii!» La giostra riprende a girare, indietro non sui torna. Non siamo noi a sc#pare lei, ma è lei a sc#pare noi! Il ritmo è sempre più incalzante, mi morde le lebbra, stringe ancora di più le sue braccia, poi rallenta, ma solo perché Saverio, con il suo arnese ha iniziato a stantuffare il suo c#lo ad un ritmo esagerato. Io non riesco nemmeno a muovermi, ma nonostante tutto grazie ai colpi del suo bacino la sensazione che provo è unica e meravigliosa. Una serie infinita di spinte, potenti e profonde, che mi lasciano immaginare come il suo orifizio an@le a quel punto possa essere dilatato e pregno di umori. Lei è un fiume in piena, sento colare il suo nettare sui testicoli, mugola e continua a incitare il suo amante, ha il volto tirato, concentrata sul suo piacere, proiettata in una infinità di sensazioni. Poi arriva l’epilogo, il primo a esplodere sono io, la fiumara di sperm@ con il quale farcisco la sua meravigliosa passera è in una quantità esagerata. Mi aggrappo al suo seno, stringo con tutte le forze, e lascio che il mio orgasmi si liberi con tutta la sua prepotenza. Immediatamente dopo tocca a lei, e in quell’attimo sento solo un urlo strozzato uscire dalla sua gola, un –siiii- prolungato che sembra non finire mai, e il suo corpo vibrare come in preda al delirio, e poi ancora gemiti e gli ultimi spasmi, che la scuotono con una violenza che mai avevo visto prima. Saverio a quel punto capisce che è arrivato il momento di farsi da parte, lasciarci nella nostra intimità per godere di quell’esperienza fino all’ultimo istante di piacere. Ci penserà Jannette con la sua bocca a dare il giusto premio al nostro eroe…
Quella notte si è conclusa così, resterà memorabile, segreta nei nostri ricordi, un’esperienza che ha suggellato la nostra amicizia, rafforzato il rapporto di coppia e che avrà sicuramente un seguito… Jannette aspetta la sua occasione, se lo erano promesso le due furbastre… prima a te, poi a me.
Grazie a chi lascia un commento. Buon anno dal vostro Darius F.
Vi aspetto per altri racconti hard sul mio gruppo facebook DARIUS.F.and erotiK Stories
Capodanno 2024, io e Serena come succede da ormai tre anni, abbiamo organizzato il cenone con i nostri amici di sempre a casa nostra, Saverio e Janette, lui 36 anni come me, lei 32. Io e Saverio siamo amici d’infanzia, abbiamo frequentato la stessa scuola e la stessa università, tra noi non ci sono segreti, in gioventù per un periodo abbiamo anche frequentato la stessa fidanzata, condiviso avventure e disavventure. Jannette, la sua compagna ha origini francesi, ma è nata in Italia da madre sicula e padre francese, è una tipa molto estroversa, piena di tatuaggi, e grande amica e confidente di mia moglie. Per certi versi l’opposto di Serena, sempre vestita con jeans e in maniera casta-casual, ma comunque molto aperta sulla questione sessuale. Conosce perfettamente le nostre abitudini bizzarre oltre confine, ma gli interessi comuni nulla hanno a che fare con i nostri vizi personali di coppia. Ci piace stare insieme, frequentare locali, cinema teatro, spesso noi siamo ospiti a casa loro e viceversa, qualche vacanza condivisa, ma per quanto riguarda la sfera intima, ognuno per la propria strada.
Il 31 dicembre, come ho detto siamo a tavola, tanto cibo esotico, tanto vino, forse troppo, tante risate e qualche battuta innocente sull’abbigliamento di Serena, anche se mi verrebbe da dire dis’abbigliamento, visto che è coperta solo da una minigonna rosso Ferrari ridotta al minimo sindacale, camicetta bianca semitrasparente senza reggiseno e tacchi a spillo da vertigini.
Dopo il brindisi di mezzanotte, qualche ballo scatenato con la musica de “L’anno che verrà” su Rai uno, la situazione inizia a diventare noiosetta. Siamo solo in quattro, stravaccati sui divani vicini all’abbiocco, è evidente, la pazzia dei vent’anni ha iniziato ad affievolirsi, ci vuole un’idea per ravvivare l’ambiente e tirare almeno fino alle tre o quattro, nessuno vuole fare la figura dei nonni che vanno a letto con le galline.
Ad un certo punto, decido di prendere in mano la situazione e propongo il classico gioco delle feste natalizie: la tombola.
All’unanimità l’idea viene bocciata, provo con il gioco delle carte, ma per qualcuno è un gioco per vecchi e finisce subito per essere bannato. Poi improvvisamente, ci pensa Serena, ridendo e pensando di dire la sua prima stronzata del 2025 la butta lì, in tono ironico… «Perché non giochiamo al gioco della bottiglia? Quando facevo le scuole medie era il mio gioco preferito, quante pomiciate grazie alla bottiglia della coca? Cazzo, io e le mie compagne ci divertivamo come matte!»
Per un attimo nel salotto di casa nostra cala il silenzio, poi qualche sguardo di compiacimento tra le signore, uno sguardo di compatimento di Saverio nei miei confronti… alla fine ci pensa Jannette a rompere il ghiaccio.
«Ci sto! Ottima idea Serena! Ravviviamo un po’ questi due vecchietti con qualcosa di frizzante! Nel 2025 si ritorna giovani, al tempo del liceo! Forza trovate una bottiglia che questa sera ci si diverte.»
Se la proposta di Serena ha creato sbigottimento, la reazione di Jannette devo ammettere che è stata ancora più sconcertante. Da lei proprio non me l’aspettavo, non mi sembra la tipa adatta a certi giochi. Nemmeno il tempo per noi maschietti di reagire che mia moglie da il colpo di grazia alla serata.
«E brava la mia amica, così mi piaci! Ma visto che è capodanno, io direi di fare delle varianti al gioco. Che ne dite di cambiare e penitenze, “dire, fare, baciare” con “spogliare, baciare e fare”?»
A questo punto mentre le due furbette si strizzano l’occhiolino, io e Saverio iniziamo a strabuzzare gli occhi increduli per ciò che sta accadendo, è evidente, ci sentiamo braccati. O le due sono ubriache oppure stanno tramando qualcosa.
Si ridacchia, si tergiversa, ancora qualche battuta… fatto sta che non so ancora come sia successo (lo capirò solo più tardi), ma alle due e quarantacinque di mercoledì primo gennaio, mi sono ritrovato in mutande con il culo su un cuscino seduto a terra, circondato da, in ordine di apparizione: Serena in perizoma che indossa solo le scarpe con i tacchi e le tette di fuori, Saverio boxer e camicia, e Jannette solo con reggiseno e slippini… Ma non basta, Serena ha già pomiciato due volte con Saverio, baciato una volta il suo pacco (fortunatamente su i boxer) slinguato una volta con Jannette, ed io, udite udite, baciato una volta i capezzolini di Jannette, la fronte di Saverio, e leccato le natiche di mia moglie… altre azioni del gruppo ve le risparmio. Ma tutte sempre più piccanti, e al limite della decenza.
Una delle situazioni più assurde e inaspettate della mia vita. Ci stiamo divertendo come matti, ormai l’imbarazzo è palesemente svanito, siamo tutti su di giri, tanto da non renderci conto che nel frattempo abbiamo stappato altre due bottiglie di Trento doc extra Brut. L’ambiente si fa sempre più hot. Arriva l’ennesimo giro di bottiglia, quello del big bang. La penitenza è baciare, a decidere questa volta sono io, gira la coca, gira la coca, gira… la bottiglia punta Jannette.
«Bene mia cara, adesso tocca a te, vediamo un po’, fammi pensare. Bacia…
-momento di suspance- Bacia…anzio bacio, al pacco di tuo marito! Dai un bacetto sul boxer rosso che porta fortuna!»
Ancora una volta si ride, ci si strizza l’occhiolino, Saverio si alza in piedi quasi barcollando, ha l’espressione di sfida, si avvicina alla moglie ancora seduta a terra che lo fissa come se avesse davanti un Dio, si mette di fronte a lei in attesa del casto bacio, ma improvvisamente arriva il colpo di scena, o forse la scintilla che a quel punto tutti aspettavamo. Jannette afferra l’indumento intimo del marito, con un solo colpo lo cala fino alle ginocchia, afferra il membro semieretto, spalanca la bocca, e senza pensarci due volte lo fa sparire fino quasi alla radice.
Lui preso alla sprovvista si irrigidisce come la statua d’oro di Tutankamon, io e Serena ci guardiamo sgomenti dalla scena inattesa, passano i secondi, ma la francesina non molla, anzi, inizia a pompare come un’ossessa. Dietro a Saverio c’è una magnifica poltrona in similpelle nera, lui si gira, e infischiandosene della nostra presenza si lascia andare bello comodo sulla seduta, lei per un attimo è costretta a sfilarsi il suo caxxo, in quel momento perfettamente eretto. Penso -adesso la smettono- ma nulla, lei gli si fionda nuovamente addosso come un avvoltoio africano, e riprende a succhiare ancora più infoiata.
Al mio fianco mia moglie ride come una pazza, mi da gomitate, mi gira la testa, stento a capire se è un sogno o se si tratta di realtà, la scena è eccitantissima, realizzo che in tutti questi anni quella ragazza, che adesso sta ing#iando l’uccell# del marito davanti a noi con tanta ingordigia, in fondo mi ha sempre “fatto sangue”, non riesco a smettere di guardare, poi arriva l’ennesimo fulmine nella tempesta. Serena si alza in piedi, mi afferra per un braccio, e mi costringe ad alzarmi a sua volta, penso –adesso finisce male-, mi trascina verso il grande divano ad angolo del salotto, mi da una forte spinta, mi sbilancio e cado all’indietro sulla chaise longue. Ancora non capisco cosa sta succedendo, ma solo per qualche attimo. Sono coricato sulla schiena, e improvvisamente sento i miei slip scivolare via verso le caviglie, il mio uccell# viene sbalzato fuori, è in tiro come un cannone antiaereo, pronto a sparare al primo sfioramento. Alzo leggermente la testa, e vedo mia moglie avventarsi su di me, mi bacia sulla bocca e mentre con la sua lingua mi accarezza le labbra sento agguantare il mio membro, ho un sussulto, lei continua a sorridere, mi sussurra qualcosa e poi scende lentamente con la testa tra le mie gambe, io mi lascio andare sul cuscino del divano, poi sento qualcosa di caldo avvolgere la mia c@appella, percepisco il rullio della sua lingua, sento la mano scorrere lentamente su e giù, poi stringe ancora più forte l’asta, sa bene come farmi godere, conosce tutti i miei punti deboli e ciò che più mi fa impazzire, ci gioca un po’, e finalmente si decide. Prima umetta l’arnese con un po’ di saliva, poi millimetro dopo millimetro lo avvolge con le labbra e lo fa sparire nella sua bocca, giù fino in fondo, resta ferma per qualche istante, io ormai sono in estasi… inizia la danza. Sue giù, sempre più velocemente, un mantice che ad ogni pompata mi toglie il respiro. Solo uno strano rumore di corpi che si sbattono e gemiti di piacere mi riportano alla realtà, non siamo soli, quasi mi sono dimenticato di Saverio e sua moglie. Inclino la testa di lato e riesco a scorgere, la coppia. Sono completamente nudi, lei è a pecorina sulla poltrona, con la testa sullo schienale, non riesco a vederla, purtroppo nella mia posizione vedo solo il culo di Saverio, che si agita come un toro infuriato. La sta sbattendo con forza, ed a una velocità impressionante, conosco bene le qualità del mio amico, non ha una dotazione da super uomo, ma ha una resistenza incredibile. Lei urla sempre più forte, ed io non posso che immaginare quanto stia godendo, sono ancora basito per quanto stia accadendo, ma sento che mia moglie con la sua bocca mi sta portando vicino all’orgasmo, ho ancora la testa che mi gira, ma sono abbastanza lucido da capire che se non la fermo immediatamente rischio di riempirle la bocca subito, e non voglio sfigurare con il mio amico.
Le blocco la testa, la costringo a sfilarsi il mio caxxo dalla bocca, lei protesta, poi le faccio notare che Jannette e suo marito stanno sc#opando, e visto che ormai la competizione è iniziata, le propongo di cavalcarmi, so che in quella posizione posso resistere di più. Lei si volta, apostrofa la sua amica chiamandola tri@, li sfotte con qualche frase, poi li invita a unirsi a noi sullo stesso divano. Ancora una volta i due ospiti mi lasciano di stucco. Finalmente si fermano, lui si volta, prende per mano Jannette e si avvicinano a noi. Lei ha un corpo minuto, due tette da adolescente, e un culo da sballo, di lui conosco già tutto, più volte l’ho visto nudo, giochiamo a calcetto nella stessa squadra, e il fatto che il mio pisello misuri qualche centimetro in più, fa si che non abbia nulla da temere per la mia autostima.
Ormai l’atmosfera è di quelle da set a luci rosse, nessuno più prova vergogna, sfatato ogni tabù, e ancora tutti eccitatissimi si riprende a girare il pornazzo di capodanno.
Uno a fianco dell’altro, io e Saverio siamo montati dalle nostre donne, che sembrano volerci smontare come fossimo fatti di mattoncini Lego. Serena è davvero presa, guaisce, mi invita ad affondare, sicuramente la situazione l’ha fatta andare fuori di testa, tra i due è sempre stata la più trasgressiva, e forse una serata come questa se la sognava da tempo. Anche Jannette è comunque scatenata, sento i colpi che lui le da sulle natiche, vedo il suo viso rosso fuoco, siamo tutti verso all’apice del piacere… poi un urlo improvviso, è proprio la francesina che cede per prima. Si aggrappa al suo lui, si contorce, si mette in posizione eretta e appoggia le mani all’indietro sulle gambe di Saverio per agevolare la penetrazione. Poi si irrigidisce, urla un’altra volta e la vedo sobbalzare più volte. Uno spettacolo della natura. Anche Serena si ferma qualche istante per godersi la performance dell’amica, fino a quando la vede collassare addosso al suo partner. Ma lui, non ha ancora scaricato il suo cannoncino, ha il proiettile in canna…
Poi quel pensiero nella testa, il desiderio di mia moglie represso per anni. Penso –devo essere impazzito- , ma lei adesso è ancora sopra di me, quasi in estasi, si muove lentamente, come se non volesse arrivare alla fine, sembra in attesa di un qualcosa che in quel momento è a pochi centimetri da noi, ha gli occhi chiusi, e comincio a essere certo di una cosa. Sta pensando a ciò che io ho immaginato qualche istante prima, lo sta sognando, è il suo assillo… Riprendo a stantuffare, ma so di essere al limite, il mio sguardo incontra quello di Jannette, che mi sorride, sembra quasi comprendere che sto cercando aiuto, si sfila dal suo partner, che ha ancora una erezione incredibile, si avvicina a noi, si china su Serena e le bacia il collo, le sussurra qualcosa nell’orecchio, sento solo la risposta di mia moglie «ooo siii… magari, chiedilo a lui…»
Sono sconvolto, ma nello stesso tempo sento l’adrenalina esplodere nel mio cervello. Serena resta immobile rannicchiata sul mio petto, siamo ancora uno dentro all’altra, io smetto di pompare, un brivido percorre il mio corpo, improvvisamente capisco. Prima o poi doveva accadere. Forse non programmato, ma tutti hanno fatto in modo che accada. So che mia moglie si confida apertamente con Jannette, tra loro c’è molta complicità, in un secondo riesco a immaginare tutto. Lei rivela il suo desiderio, la sua amica che da sempre dichiara di non essere ne possessiva, ne gelosa del marito, sfruttando l’occasione del momento, con l’atmosfera giusta, con i sensi disinibiti dall’alcool, tutto si è concatenato nel momento e nel posto giusto. Ciò che accade subito dopo è così naturale da non sembrare vero. Jannette prende la mano di Saverio, e lo invita ad alzarsi, io e lui ci guardiamo per qualche attimo, e infine decido di abbattere l’ultima barriera di reticenza facendo l’occhiolino al mio amico di sempre… Se non è a lui, all’amico fraterno, a chi altro dovrebbe toccare il compito di diventare mio complice nel realizzare tale desiderio?
Adesso è in piedi dietro a serena, ancora accovacciata e piantata sul mio membro. Jannette prima gli stampa un bacio sulle labbra, poi si china e inizia a sp#ompinare il suo caxxo, lo lecca avidamente, lo lubrifica con la sua saliva, poi si scosta e si mette di lato. A quel punto dalla mia posizione riesco a vedere poco, ma forse è meglio così. Improvvisamente sento Serena sussultare, spinge in a vanti il suo ventre, sento che inarca il sedere verso l’alto, poi passano secondi interminabili, ancora un gemito, mi cinge il collo con le braccia, stringe forte e mi bacia. L sua lingua sembra aver la febbre, è bollente, affonda nella mia bocca e cerca la mia, è un bacio di quelli rari, pieni di passione, violento… poi l’urlo liberatorio: «ooo sii caxxo! Siii, vai non ti fermare… spingi! Dio mio che bello… siii!» La giostra riprende a girare, indietro non sui torna. Non siamo noi a sc#pare lei, ma è lei a sc#pare noi! Il ritmo è sempre più incalzante, mi morde le lebbra, stringe ancora di più le sue braccia, poi rallenta, ma solo perché Saverio, con il suo arnese ha iniziato a stantuffare il suo c#lo ad un ritmo esagerato. Io non riesco nemmeno a muovermi, ma nonostante tutto grazie ai colpi del suo bacino la sensazione che provo è unica e meravigliosa. Una serie infinita di spinte, potenti e profonde, che mi lasciano immaginare come il suo orifizio an@le a quel punto possa essere dilatato e pregno di umori. Lei è un fiume in piena, sento colare il suo nettare sui testicoli, mugola e continua a incitare il suo amante, ha il volto tirato, concentrata sul suo piacere, proiettata in una infinità di sensazioni. Poi arriva l’epilogo, il primo a esplodere sono io, la fiumara di sperm@ con il quale farcisco la sua meravigliosa passera è in una quantità esagerata. Mi aggrappo al suo seno, stringo con tutte le forze, e lascio che il mio orgasmi si liberi con tutta la sua prepotenza. Immediatamente dopo tocca a lei, e in quell’attimo sento solo un urlo strozzato uscire dalla sua gola, un –siiii- prolungato che sembra non finire mai, e il suo corpo vibrare come in preda al delirio, e poi ancora gemiti e gli ultimi spasmi, che la scuotono con una violenza che mai avevo visto prima. Saverio a quel punto capisce che è arrivato il momento di farsi da parte, lasciarci nella nostra intimità per godere di quell’esperienza fino all’ultimo istante di piacere. Ci penserà Jannette con la sua bocca a dare il giusto premio al nostro eroe…
Quella notte si è conclusa così, resterà memorabile, segreta nei nostri ricordi, un’esperienza che ha suggellato la nostra amicizia, rafforzato il rapporto di coppia e che avrà sicuramente un seguito… Jannette aspetta la sua occasione, se lo erano promesso le due furbastre… prima a te, poi a me.
Grazie a chi lascia un commento. Buon anno dal vostro Darius F.
Vi aspetto per altri racconti hard sul mio gruppo facebook DARIUS.F.and erotiK Stories
1
0
3
voti
voti
valutazione
7.1
7.1
Commenti dei lettori al racconto erotico