Domenica Pomeriggio

di
genere
etero

Come ogni domenica d'inverno, io e mio marito rimaniamo a casa, per ricaricare le batteria per affrontare la nuova settimana che sta per iniziare.

I bambini hanno deciso di rimanere dai nonni e, noi soli in casa ci mettiamo comodi a vedere un film in taverna: divano, coperta, un buon vino rosso e camino acceso. Insomma il desiderio nascosto di qualsiasi genitore alle prese con bambini, scuola, sport e catechismo.

Ormai il tempo che dedicavamo a noi, al nostro piacere non era poco, ma sempre di fretta, una sveltina sotto la doccia, o in pausa pranzo, una sega sotto le coperte e una masturbata del buongiorno, di fretta si, ma spesso. Devo dire che io il vino rosso, lo reggo poco, pochissimo.

"Io vado a farmi un bagno caldo, un'oretta e torno"

" si un'oretta. Vai tranquilla e rilassati"

Arrivo in camera, prendo tutto quello che mi servisse per cambiarmi e, cambio idea: torno indietro, poso quello che avevo preso e tiro fuori una lingerie che chiama sesso, tanto sesso. Babydoll in pizzo nero, con forellini per far uscire i capezzoli e una culotte abbinata; tiro i capelli in una coda perfetta, accapatoio e scendo da mio marito.

" ehi guardami che cosa ho nella schiena, che mi da fastidio. Da sola non riesco"

"chissà che hai! dai vieni qui" " ma scusa tu prima eri in tuta, adesso perchè sei in accappatoio? hai già fatto?"

Lo sto raggiungendo al divano e inzia darsi una ricomposta, d'altronte era tanto rilassato che sembrava un invetebrato... " scoprilo tu perchè sono in accapatoio"

Mi avvicino e si alza, arriviamo ad un palmo l'uno dall'altro e inziamo a baciarci con dolcezza e passione, con amore e desiderio, e piano sento una sua mano sul mio sedere che cerca di capire quale sorpresa lo attendesse. "sono felice che non sei nuda, adoro spogliarti"

"Io adoro essere spogliata da te"

Mi slaccia l'accapatoio e vede li, i capezzoli turgidi, sporti in avanti che desiderano essere baciati, leccati e ciucciati, e così fà. Gli tolgo la maglia, perchè anche io voglio il suo petto per giocare, gli sfioro il cazzo e sento che si sta eccitando come non mai.

"dove tenevi nascoste questi gioiellini?"

"non sono per tutti i giorni, non abbiamo mai tempo di far l'amore con calma, ma oggi si. É un regalo per te."

Nel frattempo ero stesa sul divano con lui sopra di me " voglio metterlo dentro, ma mi arrapano troppo questi pizzi"

" non valgono nulla, rompilo con i denti e infila il cazzo nella figa. Devo sempre trattenermi, oggi voglio godere, voglio urlare."

Mentre gli sto parlando, sento il suo viso in mezzo alle mie cosce e sento la bocca lavorare li sotto, per accontentare questa nostra fantasia, e ci riesce. Mi cavalca tenendomi le tette coperte dal pizzo, lecca i capezzoli che fanno capolino e sono sempre più duri.

Affonda con decisione, voglia e trasgressione, quella che non ci è mai concessa.

"Prima di venire, ti prego, culo".

ogni volta che gli chiedevo di scoparmi il culo, si esaltava e durava sempre di più.

E li sul divano a pecora, con un babydoll in pizzo e una coulotte bucata sulla fica e sul culo, mio marito mi inchiappetta con un cazzo talmente duro che avrebbe potuto bucare un muro.

"sto godendo, tanto, non voglio venire, voglio l'orgasmo"

" tutto questo ti è venuto in mente mentre sei andata su"

"si, ma scopami e risparmi il fiato, voglio godere di più"

e li l'uno sull'altro, all'ennesimo movimento di bacino di uno e dell'altro, ci inondiamo di umori.

Felici, ci accarezziamo e ricominciamo a fare l'amore, con dolcezza perchè c'eravamo appena regalati un momento di trasgressione.
scritto il
2025-02-03
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